talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

30 agosto 2007

Colichette e altre cose


Le ultime sul fronte Bomberino, colichette, caduta del cordone ombelicale laidissimo e nuovi giochi di entertainment per lui ma anche per me. Ieri sera attacco violentissimo di colichette. Frignate intermittenti dalle 17 alle 24 circa, convulsioni, urla da panico, madre sconvolta, io una Moretti da 66 cl e una boccia di bianco fra un giretto e l'altro con un bomberino fuori dalla grazia di dio.

Belin, ieri me la sono chiamata e mi sono arrivate, le colichette malefiche sono veramente infernali. Durante la crisi le abbiamo provate tutte. Tetta della madre, usata soltanto come elemento consolatorio, tipo che avrà ciucciato un bicchierino di latte nel giro di sette ore. Giretti su giretti in casa, ninne nanne con variazioni sonore - inutili - tenerlo in braccio all'ingiù. E intanto il pannolino rimaneva lindo, alla fine abbiamo capito che erano le malefiche colichette perché di solito i pannolini non restano immaccolati così a lungo. Intanto, il bomberino si sfiancava di spasmi e alla fine, dopo sette ore, è riuscito a fare una cacatina e si è calmato ed è crollato.

Nel frattempo il nostro matrimonio ha vacillato seriamente, io alla fine non ce la facevo più, sono andato a guardarmi un film su Antenna 3, Torino violenta, mentre credo che la Giusy fosse al telefono con l'avvocato per chiedere il divorzio unilaterale. Poi, per fortuna, mentre lo tenevo a pancia in giù, la svolta in zona Cesarini, la scoreggina e la cacatina e poi ha dormito fino alle 4.30 di notte di filato. Stamattina, poi, l'epilogo con uno svuotamento spontaneo in bagno, mentre lo cambiavamo, con doppia raffica di merdina nel lavandino, chiuso a libretto - quando lo prendi, lo chiudi in due per fargli il bidet sopra al lavandino - credo che l'acqua gli faccia da stimolo. E vissero tutti felici e contenti.

Mentre stava dando i primi segni di colichette, ieri sera, è arrivato in casa il marsupio, così te lo puoi tenere addosso e puoi uscire di casa senza passeggino, alleluiaaaa, alleluia alleluia, alleluia alleluia. Stamattina ho fatto un giretto di rodaggio, con bomberino ancora rimbelinito di sonno, tutto a posto.

Poi, gli è caduto l'ultimo tocco di cordoncino ombelicale, adesso gli mettiamo l'acqua ossigenata per due giorni sull'ombelico nerastro e marcetto, poi c'è il varo della vaschetta per il bagnetto. Che ficata,

Poi, altro giochino nuovo, una specie di ciambellone, un salvagente di plastica da mare, ricoperto di un telo con un sacco di giochini tattili, l'ho già gonfiato e appena si sveglia il bomberino ce lo piazzo dentro e vedo come reagisce. Se non gli piace a lui lo uso io. Nella foto bomberino in diretta, nell'altra stanza, che dorme come un angioletto, il doppio triplo giochista paraguayano che non è altro.

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29 agosto 2007

Ugolino


Se il buongiorno si vede dal mattino, allora Bomberino, così su due piedi, è un piccolo mix vivente di un dittatore di qualche paese sperduto del Sud America e di un tenore castrato, magari figlio illegittimo di Pavarotti e Katia Ricciarelli. Belin, in pochi giorni ha preso le redini del territorio, imponendo la sua legge non scritta che si fonda sull'uso spregiudicato dell'ugolina già perfettamente polifonica.

Tutto questo per dire che Bomberino sarà pure carino ma è un gran bel caga minchia. In venti giorni scarsi di vita ha già fatto vedere due o tre cose che mi preoccupano non poco. Prima cosa, sua madre è una sua proprietà, ha pure cominciato a graffiarle le zizze di brutto quando non ci dorme sopra.

Ogni volta che deve mangiare, e succede svariate volte nel giorno e nella notte, c'è la scena di lui che si appropinqua al seno materno e prima nell'ordine a) lo prende a pugni, manco fosse un punching ball; b) ci si aggrappa, manco fosse una boa in mezzo al mare tipo Tom Hanks in quel film che è naufrago in mezzo al mare, manco la zinna di sua madre fosse Wilson, il pallone da pallavolo con cui il povero Tom Hanks convive sull'isola deserta; c) agguanta sto seno, poi fa una serie di mosse con la testa, sembra che gli abbiano messo un elettrodo nel culetto, sembra un pugile che schiva dei pugni in faccia - bomberino, guarda che non c'ha i guantoni la zinna di tua madre, alle fattorie nasce la bontà - e poi dopo vari tentativi si aggancia alla zinna e ciuccia come un disperato che non beve da otto anni. Aho, bomberino, guarda che la zinna è tua e non te la tocca nessuno, tranquillo.

Poi, adesso fra una poppata e l'altra bomberino comincia anche a stare sveglio così, per diletto. Si vuole svagare. Belin, c'hai venti giorni, dovresti soltanto mangiare e dormire. E invece no. Prima, si mangia tutta una tetta e poi, invece di passare al secondo round, mangiare e poi rimettersi a dormire, si vuole svagare. E fa delle scene allucinanti: per non ciucciarsi la seconda tetta, finge di svenire in braccio a sua madre. Allora, lo metti nella carrozzina, tanto pensi tu che stia dormendo. E invece no, dopo tre secondi il conte ugolino - dalla sua ugola maledetta - si rimette a frignare violentemente. Ha anche imparato a farsi venire le convulsioni apposta, così uno pensa che stia male sul serio e lo tira su per pietà.

Appena lo prendo in braccio, tutto paraculo, smette di urlare per tre minuti sembra un puttino angelicato. Gli faccio fare due o tre giretti in casa, poi ricomincia a urlare, ugolino. Allora lo rimollo nelle grinfie di sua madre, e lui rimangia come niente fosse.

Poi, bisogna stare attentri che non abbia il pannolino sporco perché se no il signorino non dorme. Vuole essere tutto lavato e stirato, il dittatore della casa. La madre ovviamente appena gli vede un brufolino dice che bisogna portarlo al pronto soccorso. Belin, con tutto quello che si cala di latte dovrebbe averci l'acne giovaile a venti giorni, la madre la sta spolpando e lei è anche contenta. Non ho parole. Ieri sera, per una botta di culo mai vista, sono riuscito a vedermi Dinamo Bucarest - Lazio tutta intera. Perché bomberino ci ha messo tipo due ore a mangiarsi due zinne di sua madre, ormai fa con calma, quando è stanco si addormenta a metà, si fa spupazzare in giro, frigna un po', defecatio, versetti, finge di dormire ecc. A volte i capricci bisogna saperli cavalcare.

Per il resto, stanotte non ne voleva sapere di dormire. Tre ore a urlare come un ultras in curva. Sudato fracico, con la madre che diceva portiamolo al pronto soccorso. Alla fine, gli ho fatto fare la circumnavigazione a piotte dell'appartamento quelle dodici o tredici volte, con tanto di ninna nanna bomberino bom bom, le caprette ti fanno ciao ecc. ecc. alla fine dormiva, io ero sveglio come un grillo e mi sono letto tre capitoli di Infinite Jest.

Stamattina gli abbiamo fatto lo shampoo, il fon continua a piacergli. L'altra notte gli ho asciugato il lenzuolino fradicio di sudorino laido sempre con il fon, poverino, piccino sudi di notte, fa caldo. Piccino, bisognerebbe portarti in campagna, piccino. Belin, se è così a venti giorni non oso immaginare fra qualche mese.

L'altro giorno mi ha tirato un rigurgito luridissimo di formaggio già mezzo fermentato sulla schiena. Mi ha completamente lavato, meno male che ero in mutande se no mi corrodeva la maglietta. E poi, novità di oggi, gli è venuto un calletto sulle labbrucce, poverino, ciuccia talmente tanto che gli è venuto il calletto, piccino, piccolino della mamma.

Il cordone ombelicale ce l'ha ancora attaccato, con lo sputo, così non possiamo ancora lavarlo e comincia e fetere come una capra, bomberino ti fanno ciao. Ora dorme, dopo aver spolpato di nuovo sua madre che ovviamente è un tappetino di fronte a qualunque minimo vagito della creaturina. Sto bastardello. Però, detto questo, alcune poche armi per combatterlo ci sono: gli dà fastidio da morire quando gli do i bacetti pieni di nicotina e birra, così lo riempio di bacetti e lui deve subire. Però devo stare attento perché la madre mi ha già beccato mentre lo facevo e si incazza come una jena. Gli da fastidio se gli faccio il solletico sotto i piedi mentre ciuccia il latte, quindi glielo posso fare poche volte.

Per il resto, è un piccolo giocatore di rugby adorabile, secondo me diventerà abbastanza alto, almeno lo spero per lui, ma c'ha delle fette ai piedi che sembrano belle lunghe. Produce una quantità abnorme di rifiuti organici, ormai fa la merdina del colore giusto e granulosa.

Odia essere lavato e lo sviluppo della potenza della sua ugolina di merda è pazzesco, ogni giorno sempre più violenta. La madre è la sua schiava e io, essendo già lo schiavo della madre, sono di conseguenza il suo schiavetto personale. La legge di Raffo si è avverata in venti giorni. Belin, almeno speriamo che diventi sandoriano. Per il resto, insieme al cordone ombelicale dovrebbe cadermi l'uccello anche a me visto che ormai è un optional, un lontano ricordo di quello che un tempo era un organo sessuale e oggi ridotto a piccola massa inutile. Vabbè. Speriamo più in là in una ripresa.

In compenso, l'altra sera il bomberino, contariato perché lo stavamo cambiando, gli ho visto il pisellino alzarsi, era sul fasciatoio, e tirare una pisciata mondiale che ha lavato ovunque intorno per un chilometro e mezzo. Così, senza preavviso ai naviganti, un getto secco e potentissimo. Intanto urlava, piccino ugolino. Belin, piccino, così carino, ma quant'è carino, piccolino della mamma.

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27 agosto 2007

Sto colpo di coda


Oggi fa un po' meno caldo di ieri e dell'altro ieri, però mi sento mollo come un pezzo di pongo sciolto sotto il sole. Non ho preso il beverone contro la pressione bassa, sarà per quello che mi sento quasi liquido, fra un po' mi alzo e trovo la pozzetta di me stesso nel parquet, dei rigagnoli di masse che si disperdono fra le assicelle di legno.

Sto colpo di coda dell'estate non me l'aspettavo, eppure la gente è strana: oggi sono uscito e c'erano tutti quelli degli uffici, per strada, quelli che sono tornati dalle ferie, con la loro brava camicia e i mocassini. Tutti abbronzati, sembrava che non sudasse nessuno di loro.

Si vede che a loro il colpo di coda dell'estate, come lo chiama la signora che mi vende l'acqua Sant'Anna, non li tange e non li rifrange. Magari sto colpo di coda dell'estate colpisce soltanto qualcuno e altri no. C'era uno oggi a San Lorenzo in Lucina, uno degli uffici, tutto lavato e stirato, con i mocassini neri, manco un filo di sudore.

Io stavo lì, all'ombra, che mi scioglievo piano piano, come un calippo al sole, con i piedi neri nei sandali che a furia di andare in motorino e tirare giù il cavalletto c'ho il polliccione incorstato di olio del motore e lui fresco come una torta gelato nel freezer.

Oggi eravamo fuori mi sono mangiato una pizza margherita da microonde e una birra in centro. Poi, stavo camminanado, davanti a piazza Colonna sfioro per sbaglio un poliziotto, con il braccio, da dietro sto qua mi dice ironico "scusa se ti ho colpito", mi volto, gli chiedo scusa che l'ho toccato, per sbaglio - io manco me n'ero accorto da quanto piano lo avevo sfiorato - lui mi guarda in cagnesco. Belin, che gente che c'è a volte dentro alle divise, voglia di rissa, voglia, la loro.

Poi, apro la mail, un mare di spam come sempre. Tutti sti "penis enlargement", ma belin, se aderisci online come funziona dopo? Ti mandano uno strumento e fai tu oppure ti danno un appuntamento e tu vai. Ma dove vai? E come si fa sto enlargement? E cosa serve sto enlargement? Che poi perché qualcuno se ne accorga, dell'enlargement, bisogna che vai con qualcuna che ti aveva visto prima dell'operazione, se no a cosa serve?

Comunque, ieri sera ho cominciato a leggere "Infinite Jest", 1400 pagine, di David Foster Wallace. Belin, era da un po' che volevo cominciarlo però non avevo il coraggio, ma una volta che parti vai tranquillo. Se qualcuno ce l'ha e per caso lo comincia in sti giorni, teniamoci in contatto così se non capisco qualcosa ne parliamo. Lui è davvero strano, come scrittore, ho visto le foto anche di faccia è strano.

Ieri mi sono sentito "Tutto il calcio minuto per minuto", certo che la radio è tutta un'altra storia dalla tivù, anche perché un sacco di cose te le devi immaginare, non ce le hai belle servite svaccato sul divano. Meno male che almeno "Tutto il calcio minuto per minuto" è rimasto uguale a se stesso, almeno sembra che il calcio sia più o meno la stessa cosa di sempre, di quando eri bambino. Anche perché certe voci sono sempre le stesse, non cambiano mica le voci anche se passano gli anni. Che poi a certi radio-cronisti se li vedi in faccia non li riconosci più, dopo tanto tempo, solo dalla voce.

Ma quella pubblicità in tivù, che c'è Ibrahimovic che sta palleggiando e a 999 palleggi gli cade il pallone perché arriva Inzaghi, ma che senso ha? Belin, ma poi ricomincia dall'inizio, da zero a palleggiare di nuovo? Da solo? Come il karaoke più lungo della storia,a Helsinki, 48 ore di seguito, ma cosa serve?

Per il resto, bomberino sta bene, oggi siamo andati al centro anti diabetico, tutta una festa al bomberino che ha poppato e lo abbiamo pure cambiato fuori. Il tassista che ci ha portato ci ha preso un po' per il culo, ha fatto un giro più lungo del dovuto, pensava di aver caricato dei turisti. Poi, si incazzano, i tassisti, che c'hanno una brutta reputazione, pallonari della peggior specie. E faceva pure il vago quando lo abbiamo sgamato. Belin, fra lui e il poliziotto di palazzo Chigi non so chi è stato più sgradevole oggi. Ma chi se ne fotte.

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25 agosto 2007

Fa caldo


Sono le 16.08, è sabato e fa di nuovo caldissimo. Sembra di stare in un forno crematorio, oppure dentro alle pale di forno a microonde oppure nel cofano di una macchina da quanto fa caldo. E viene quest'aria bollente da fuori, però non si suda. Soltanto delle vampe.

Mi sono fatto un caffè, mi stavo addormentando per il caldo. Prima mi sono fatto il beverone contro la pressione bassa, mezzo limone spremuto nel bicchiere da cocktail che una volta ho trovato per strada. Me lo sono portato a casa. Ma forse no, perché in casa ce n'è uno identico, non ricordo di averne presi due. Quindi probabilmente mi confondo con un'altra volta, che avevo trovato un bicchiere vuoto, una pinta da birra e me l'ero portata a casa. Un'altra casa.

Stamattina mi sono svegliato prestissimo, verso le sette, non riuscivo a dormire, sono uscito per farmi la colazione al bar. Sono andato dalle cinesi e mi sono preso il caffè doppio e un cornetto con la marmellata, me lo sono spalmato sulla maglietta. C'era troppa marmellata.

A me di brioches al bar mi piacciono quelle al cioccolato, tipo saccottini, con le scagliette di cioccolato, oppure i cornetti ripieni di nutella. Però mi piacciono anche i cornetti vuoti e quelli vagamente salati. Il cappuccino non mi piace mica tanto, anche se non lo dico in giro perché sembra un'eresia.

Mi volevo comprare la settimana enigmistica, oggi, ma non gli era ancora arrivata all'edicolante, che era incazzato con il signorino delle consegne che alle 8.15 non era ancora passato con la roba. Poi, dopo la colazione dalle cinesi, sono passato di nuovo davanti all'edicola e ho visto che il signorino era arrivato, un po' in ritardo e che l'edicolante non gli diceva niente, anzi lo aiutava a scaricare.

Mentre tornavo a casa, un tizio con il cane a passeggio mi ha chiesto dove comprarsi il giornale, belin, avevo il giornale sotto braccio alle 8.20 di sabato mattina. Ormai sono in quella categoria di gente, quelli che si svegliano presto anche di sabato e si comprano il giornale e fanno due passi fino al bar per una brioche alla marmellata dalle cinesi. Belin.

Mi sono preso un altro bicchierino di caffè, magari mi sveglio. Da un po' di tempo abbiamo perso una palettina per girare il caffè nei bicchierini di vetro, a casa. Penso che me l'abbia persa mia mamma, quando è venuta in visita. magari l'ha buttata via, per sbaglio. Un po' rosico perché mi piace tantissimo bermi il caffè nei bicchierini di vetro con la palettina di metallo. Me ne restano tre di palettine, ci devo stare attento.

Oggi volevo fare qualcosa di utile e ho cominciato a copiarmi la rubrica in una nuova rubrica, ce l'avevo ancora incellofanata da quattro mesi. Ho copiato tutti i nomi con la A. Poi mi sono rotto. E sono andato a dormire. A me dormire di pomeriggio mi è sempre piaciuto, poi in tivù c'era la formula uno, sai che palle.

La formula uno in tivù è una delle cose più pallose dell'universo. Preferisco guardare Marzullo. Non c'è un sorpasso nemmeno se preghi in cinese, o succede qualcosa in partenza oppure belin, non succede mai niente.

La cosa più bella nei bar quando chiedi un caffè è quando ti danno un bicchier d'acqua del rubinetto a parte senza che tu l'abbia chiesta, non succede quasi mai, ma quando capita mi svolta la giornata.

Mi sa che oggi pomeriggio esco e mi vado a comprare la settimana enigmistica. Ieri ho visto che fanno la pubblicità, della settimana enigmistica. Non l'avevo mai vista, chissà perché la fanno.

Bomberino sta bene, si è fatto qualche frignata ma senza esagerare. A parte quando gli disinfetti il cordone omblicale, che ormai sta attaccato con lo sputo. Gli dà fastidio che la garza della medicazione è fredda, allora urla e si agita. Da un po' resta sveglio fra una poppata e l'altra, vuole farsi dei giretti in braccio anche se sarebbe pronto per dormire. Ha voglia di socializzare. Allora lo porto un po' in giro per la casa, gli parlo e gli dico che stiamo facendo un giretto. Sta calmo per un po', poi comincia di nuovo a urlare e lo poso.

Sul giornale c'era scritto che non mi ricordo niente. Anzi, dell'omicidio della ragazza, gli inquirenti brancolano nel buio perché non hanno trovato l'arma del delitto e non capiscono il movente. Il fidanzato resta l'unico iscritto nel registro degli indagati. Alla fine, probabilmente sarà stato lui, anche se dimostrarlo non sarà facile. Se non crolla. E su internet girano tutti i fotomontaggi delle cugine. Che modo di merda per diventare famose.

Ieri sera su rai tre c'era una trasmissione sulla corte del duce, con dei ritratti di alcuni gerarchi del fascismo, fatti con le immagini dell'istituto Luce. Era molto interessante, me lo sono guardato di gusto. Di solito non li guardo mai sti reportage storici, nemmeno Quark mi guardo mai, però ieri sera mi ha preso bene. C'era il ritratto di Starace, segretario del partito fascista, più realista del re e capro espiatorio del duce. Uno che diceva che il presepe è fascista, l'albero di natale è borghese. Belin che storia. Fissato con la ginnastica il sabato, lo hanno ammazzato a piazzale Loreto.

Invece i telegiornali sono pieni di incendi e di piromani e del controesodo. Domani la Samp gioca a Siena, chissà se a via dei Serpenti la danno su Sky, magari dopo vado a vedere. Mi sto finendo di leggere questi racconti di Asimov, dei vedovi neri, sono carini e poi non sono troppo lunghi. Secondo me i racconti sono belli da leggere perché durano poco. I romanzi, a volte arrivi a metà e ti sei rotto ma te li devi leggere fino alla fine per vedere come vanno a finire. Io non capisco come fa molta gente che si va a leggere la fine dei libri e salta magari duecento pagine. Semmai li lascio a metà. Ce n'avrò almeno venti, di romanzi lasciati a metà. Quando li mollo metto il segno, magari prima o poi mi viene voglia di andare avanti. Però di solito se li ho mollati un motivo ci sarà. O no. Io di solito quando metto il segno ai libri non metto un'orecchietta nella pagina. I libri pieni di orecchiette mi danno fastidio. Però, quando li mollo a metà ci metto l'orecchietta, se no non li puoi chiudere.

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23 agosto 2007

Alcune cose che ho imparato da quando è nato bomberino


Oggi abbiamo portato bomberino fuori con noi, dovevamo fare la spesa e quindi lo abbiamo piazzato nella carrozzina e via, verso il Sir di via Merulana. Appena siamo usciti dal portone, è arrivata una signora, mai vista, almeno io, da lontano. Ha puntato la carrozzina e non ci ha mollato finché non se l'è scannerizzato da cima a fondo, bomberino. E' la moglie del negoziante che vende l'acqua sotto casa. Io non la conoscevo, ma lei conosceva me.

Siamo passati alla posta, poi pioveva ma poco. Siamo passati dai portici, in piazza Vittorio. Ci siamo fatti un caffè e un cornetto con la nutella. Poi, al Sir una mega spesa. Intanto bomberino per fortuna dormiva. Negli ultimi giorni ha imparato alcune cose: quando si rompe le palle, scalcia e si toglie il lenzuolo da solo. Poi, ha cominciato a sudare, che prima invece non sudava mai. Ieri è stato sveglio tantissimo di pomeriggio, appena lo mettevo giù nel lettino protestava.

Al Sir lo abbiamo portato al banco dei formaggi e i due tipi che servono al bancone hanno fatto il giro per venirselo a vedere. Quello laziale si ricordava anche come si chiama, si vede che glielo aveva detto la Pina. Chissà quando. E mi prendeva per il culo "Guarda guarda l'erede sampdoriano", belin, faranno di tutto per farlo diventare laziale o romanista. Sono fottuto. L'altro, era tutto impressionato dalla cascata di capelli, belin sembra Little Tony bomberino.

Poi, ho riempito il carrello e ho tirato a casa la megaspesa. Per fortuna non pioveva. Pipper ha cominciato a frignare appena siamo arrivati sul portone, meno male che ha resistito fino a casa. Poi, ho svuotato la mega spesa mentre la Pina lo allattava. Abbiamo magnato alle tre, hamburger e uovo. Ora dormono tutti e due. Deo gratias. Ho fatto anche i piatti.

Intanto, mio papà mi ha spedito le foto di quando io avevo più o meno venti giorni e guardandole io e bomberino siamo sosia. Io ero un po' più calvin, ma mica tanto. Per il resto, identici. L'unica cosa che so di me quando ero neonato è che per sei settimane mia mamma si è seduta su un salvagente dopo il parto perché è stato un parto violento. Poi, che io da subito ho preso il latte artificiale, ma credo che negli anni '70 fosse normale così, mentre adesso se non allatti dal seno sei out.

Le mode sono strane, eppure se non sbaglio mi sembra che gli anni '70 sono molto di moda in sto periodo qua, almeno per quanto riguarda i vestiti e il revival musicale.

Alcune cose che ho imparato da quando è nato bomberino sono: aggiunta - quando alla poppata normale gli devi dare del latte artificiale se no il bomberino frigna -. Camicina o camicino - una specie di camicia aperta dietro che gli metti al bomerino se ha troppo caldo, non capisco a cosa serve visto che si toglie dietro, ma non polemizzo con la Pina, ci mancherebbe altro, non sono mica scemo -. Cacchina - la merda del bomberino non si chiama mai merda tout court, sempre cacchina o qualcosa del genere, poi in effetti c'ha un odore diverso dalla merda dei grandi, sarà la dieta -. Fasciatoio - è una specie di banco dove lo cambi, dove lui ci piscia sopra e ce lo metti di solito quando ha poppato e quindi spesso è rintronato sul fasciatoio, che sotto c'ha anche la vaschetta per il bagnetto -. Bagnetto - i bomberini non fanno il bagno normale, fanno il bagnetto. E' così -. Ragadi - sono dei tagli nelle tette della Pina, con delle croste, perché anche se non ha i dentini bomberino taglia sua madre quando poppa -. Bilancina - te la portano a casa, la affitti, ci pesi sopra il bomberino nudo ogni settimana per vedere se aumenta di peso -. Fontanella - è una specie di avvallamento nella calotta cranica di bomberino, se per caso la schiacci lo ammazzi, ma io non ho capito dov'è -. E poi, piedini, manine, gambine, cordoncino ombelicale - una cosa schifosa e tutta nera che si dovrebbe staccare nei primi giorni, ma bomberino ce l'ha ancora attaccato, con lo sputo, ma non glielo tiro via se no gli viene un'emorraggia, mi ha detto la Pina quando lo stavo per staccare l'altro giorno sul fasciatoio -. Cappottina, nel passeggino. Ruttino - bomberino non lo fa quasi mai, solo quando è sdraiato -. E ovviamente bodino, canottierina, copertina, quadrato - una specie di affare di stoffa che serve quando lo allatti, glielo metti anche addosso quando rompe che ha caldo e gli togli il bodino e provi a vedere se la smette di frignare cambiando mise -. ecc. ecc.

L'altro giorno bomberino aveva sudato di brutto mentre dormiva e sul materassino, anzi sul lenzuolino aveva lasciato un chiazzone di sudore completamente circolare, tipo Giotto. Una sindonina giottesca, ci sono rimasto di sale, una circonferenza perfetta. Stranissimo, Poi l'ho steso ad asciugare con il fon.

Metto la foto che mi ha mandato mio papà, di quando avevo venti giorni più o meno.

Belin, stamattina era tutto nuvoloso, una cappa di aria marcia in cielo, fetida. Però, due goccete e amen. Adesso è di nuovo tutto sgombero, il cielo. Mi hanno appena chiamato, nella cornetta sentivo una bambinetta che diceva: "Aho annamo", mi dicevano che è una ragazzina bielorussa in affidamento estivo. "Aho annamo", mi sa che bomberino appena c'ha il dono della parola mi spara degli "Aho, pà, annamo" da brividi. Belin.

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21 agosto 2007

Dovrei farmi la doccia


Dovrei farmi la doccia ma non ce n'ho voglia. Allora scrivo, così anche se non mi lavo posso sempre dire che sto facendo qualcos'altro. Poi la doccia me la faccio, però. A me farmi la doccia mi piace, quando ho cominciato a farmela. Prima, no.

A me la doccia mi piace farmela quando sono sudato, dopo che sono andato a correre o a giocare a calcio o quando sono andato in bicicletta. Adesso che non faccio mai sport farmi la doccia mi ruga.

Belin, la Pina è appena entrata in stanza per dirmi che ha affittato la bilancia per bomberino, costa 20 euro al mese. Va bene. Cosa ti devo dire, no non affittare la bilancia per bomberino? Non sono mica matto. O no. Poi lo devi pesare tutto nudo, non penso che in farmacia te lo facciano fare. Io da piccolo mi pesavo sempre in farmacia, ciqnaunta lire e mi pesavo. Però ero vestito e non ero nato da dieci giorni.

Oggi siamo andati dalla pediatra, lo hanno pesato bomberino, è aumentato 3 etti e mezzo in dieci giorni di vita. Belin, mangia come un cavallo, bomberino. Poi, l'ostetrica ha detto che quando fa il pazzo che oscilla davanti al capezzolo e non lo prende subito bisogna spingergli un po' la testa verso la tetta, così la smette di fare la sceneggiata e mangia subito. Io alla Pina glielo avevo già detto, di fare così. Di spingerlo un po', di annegarlo nella tetta. Lei non voleva, belin vedi che c'avevo ragione io.

C'erano un sacco di altri bambini dalla pediatra, tutti degli sgorbietti nati da pochi giorni. Tutti mezzi calvi e con la testa a pera o a baguette, teste lunghissime senza capelli. Certo, bomberino che è nato di piedi c'ha avuto una bella botta di culo, si è risparmiato la testa a baguette. Sono contento che ha fatto il pazzo anche lì, dalla pediatra, così l'ostetrica gli ha spinto la testa senza tanti giri di parole nel capezzolo e lui l'ha finita di frignare senza tanti salamelecchi. Belin, c'hai fame, c'hai la zinna di tua madre davanti almeno pinzala e magna. O no.

Comunque, ho letto sul Secolo online che vogliono chiudere il traffico alle vespe non euro 0 e c'era un forum lunghissimo di gente incarognita perché si deve comprare lo scooter nuovo. Li capisco, però belin, è così dappertutto, non è mica che a Genova siamo fuori dall'Italia. Ci sono certe vespe a Genova del '75, belin, compratene una nuova. E non rompere, quella vecchia la rottami o la abbandoni senza targa.

Stamattina mentre stavo facendo la coda per pagare la visita dalla pediatra - 25 euro - mi leggevo il Corriere della Sera. La storia del ragazzo che ha trovato la fidanzata morta e delle due cugine. Carine le cugine, un po' troppo carine, sembrano quasi delle veline che si mettono in posa e sfruttano la storiaccia della morte della cugina per farsi vedere. E poi c'è tutta quella storia strana del fotomontaggio che hanno fatto, con la morta. Boh, strana storia. E ora hanno indagato il fidanzato.

Secondo me dopo la storia della Franzoni e di Erba, ste storie marce di omicidi famigliari sono più diffuse. Come se il fatto che i giornalisti ci marciano per settimane invogliasse gente che non ha un cazzo da fare a ingegnarsi per uscire dall'anonimato mettendo su un omicidio. Ma forse sparo minchiate, non sono mica tanto sicuro, non sono mica il mago Otelma.

E' come se certe notizie uno le leggesse e gli facessero compagnia, come una specie di grandissima fiction collettiva che parte dalla tivù, si espande sui giornali e avvolge la audience, che resta audience anche quando il prodotto di cui fruisce - in questo caso un efferato omicidio - non è un telefilm. Ma è come se tutto in qualche modo fosse telefilmizzato. Occhei, ho detto la mia, mi fermo qui che se no mi sembra di diventare Enrico Ghezzi. E torno fra noi, subito, Ghezzi è anche calvo di brutto.

Mi ha appena telefonato quella della Smart Bank, la banca del cordone ombelicale, quella che il giorno che è nato bomberino le ho mandato il tocco del cordone ombelicale per le cellule staminali in Inghilterra, perché qui, nel nostro paese che è l'Italia, la conservazione delle cellule staminali è illegale, in freezer. La direttrice scientifica della Smart Bank dice che le cellule staminali di bomberino sono vivissime, che il 97 per cento delle cellule sono iper vive. Insomma, c'ha le cellule vive, bomberino, che giocano a tamburello e organizzano dei veri tornei di penthatlon nel termos dove hanno piazzato il cordone. Meno male, belin, 2.200 euro di conservazione del cordone se erano morte era un bel pacco.

A bomberino l'eritema gli è passato, quello sul petto. Era tutto rosso, adesso gli è passato, seocondo me è stata la Pina che l'ha coperto troppo, hai presente, c'è corrente, mettigli la copertina e cose così. E bomberino, che nei primi giorni di vita non sudava perché si teneva tutto dentro, gli sono venute le brigole. Ovvio.

Belin, che palle che gli vengono ste cose, tutto il tempo, ai bambinetti appena nati. Brigole, irritazioni, non c'hanno i denti per magniare ma frignano come aquile. Però, fra un po' gli possiamo fare il bagnetto. Quando gli cade il cordone ombelicale.

Magari aspetto anche io a farmi la doccia, che gli cada il cordone ombelicale a bomberino. Tanto, nel giro di una settimana dovrebbe cadergli. A uno degli sgorbietti di stamattina dalla pediatra gli era già caduto, il suo cordone ombelicale. Tutto nero e rinsecchito. E' nato lo stesso giorno di bomberino, sto sgorbietto calvo. Ma secondo me a bomberino gli cade fra un po', se lo conosco nemmeno lui muore dalla voglia di farsi il bagnetto. Come il suo papà. Poi, quando è nell'acqua, gli piacerà lavarsi. Ma l'idea del bagnetto, belin, se uno può aspettare aspetta un altro po'. O no. Tanto, quando gli cade il cordone per tre giorni bisogna mettergli l'acqua ossigenata e il bagnetto non lo può mica fare. C'ha un bonus di almeno una settimana, secondo me, prima del bagnetto. Chiamalo scemo.

Vabbè, dai, mi vado a fare la doccia che fa caldo e mi sta colando tutto il sudore dalle ascelle. A gocce. Dicevano che pioveva, non è vero. E poi non è nemmeno vero che il Tevere è in secca, oggi lì all'Isola Tiberina c'era una corrente forte, si vedeva che tirava di brutto. Vado che devo andare a comprare delle cose, in farmacia. Magari c'è il trans dell'altra volta, con lo sfogo sotto le ascelle.

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20 agosto 2007

Bomberino bom bom


Finalmente bomberino ha capito come si fa a poppare e non frigna più come un pazzo ogni volta che deve mangiare. Belin, all'inizio la Pina gli dava la tetta e bomberino non riusciva a pinzare il capezzolo e cominciava ad agitare la testa davanti alla zinna come un ossesso. E si incazzava pure. Pensava che il latte venisse giù così, senza sforzo. Belin, ho già capito che bomberino è mio figlio, non c'ha voglia di fare un cazzo nemmeno di poppare.

Io personalemtne lo capisco, perché sbattersi a ciucciare quando il latte alla fine potrebbe uscire così, per forza di gravità. Ma non funziona così. Meno male che l'ha capita, perché poi quando non riesce a magnare fa delle scene assurde, urla come un forsennato, si agita, smadonna a modo suo. E non mi lascia dormire. Adesso ha imparato e dormo.

Oggi siamo andati all'Oviesse, gli abbiamo comprato altri due bodini, modello senza colletto alla Cantona. Non c'erano, modello Cantona. Di bodini bisogna cambiergliene uno al giorno. Poi, c'ha tutto un eritema sulla pelle, rossissimo. Perché non si lava. Ma per ora non possiamo lavarlo, c'è ancora il cordone ombelicale attaccato, una cosa nera schifosissima. Fra un po' gli cade. Non vedo l'ora di fargli il bagnetto.

Oggi era abbastanza rintronato e allora gli abbiamo fatto lo shampoo. Gli piace tantissimo, lo shampoo a bomber. Ma la cosa che gli piace di più è il fon, dopo lo shampoo. Sta seduto sul fasciatoio e si fa fare lo shampoo per ore, sembro io da Salvatore in via Trento. Poi, ho preso la spazzola e gli ho fatto la riga da una parte.

Per il resto, dopo i bodini, anzi prima, gli abbiamo comprato un paccone di pannolini da Alex, che ha riaperto in via Merulana. Non saranno Pampers, però una confezione gigante cinque euro contro i 9 della Pampers. Sti ladri che speculano sulla merda di un neonato. Bastarde di multinazionali, ho speso più in sti giorni in farmacia che in tutta la mia vita.

Qui nei dintorni ci sono sei farmacie in un quadrilatero piccolissimo fra via Merulana, via dello Statuto e via Carlo Alberto. Si vede che la gente di medicine ne compra a paccate, in farmacia.

L'altra cosa pazzesca di bomberino sono le scariche di cacchina, come le chiama sua madre, che tira a tradimento. Ieri sera, stavo andando a dormire, lui dormiva già nel passeggino, ha tirato una scarica che belin, sono scoppiato a ridere ma forte. Non me l'aspettavo, tutta salute. Il latte di sua madre fa un giro velocissimo nel suo corpicino e allora poi lo scarica velocissimamente. E' come un adulto, ma per lui praticamente la giornata non è di 24 ore ma di tre ore, perché ogni tre ore deve mangiare. Quindi, anche tutte le altre attività, dormire, stare sveglio, farsi due giretti in corridoio in braccio al papà, durano meno di uno normale. Cioè adulto.

In sti giorni mi sto fumando le Fortuna rosse, non blu. Me le ha comprate mia madre. Il pacchetto è bello, delle Fortuna rosse. Però, preferisco quelle blu, il pacchetto è più bello e hanno un gusto diverso. Ma a caval donato non si guarda in bocca. Se becco uno della Pampers gli devo chiedere perché a parità di pannolini quelli della Higgins costano la metà.

A me dei bodini di bomberino quelli che mi piacciono di più sono quelli con le giraffine. L'altro giorno, non gli abbiamo sigillato bene il pannolino e si è scagazzato sulla gamba e perterra e sulla fascia elastica del post parto della Pina. Belin, un cagone inocntenibile. Io quando caga sono contentissimo, perché cambiarlo mi piace un casino. Poi mi soppeso sempre il pannolino dopo che gliel'ho tolto e gli faccio i complimenti. Più pesano e più sono contento, anche se per ora la maggior parte del peso è pipì e la cacchina è liquida. Adesso metto una foto meravigliosa di bomberino bombardato dopo la poppata, che adesso ha capito come si fa.

Quando gli faccio fare i giretti nel corridoio a bomberino, quando non grida come un pazzo, gli canto delle canzoncine tipo bomberino bom bom, bomberino bom bom bom. E cose così. Da quando è nato non l'ho mai chiamato Pietro in vita sua.

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18 agosto 2007

Bodino Cantona


Stamattina abbiamo portato per la prima volta il bambino fuori con il passeggino. Non c'era un taxi disponibile in tutta la città, abbiamo dovuto prendere l'autobus da San Giovanni, meno male che il bambino è nato con i sampietrini, gli fanno un baffo.

E' andata così. Siamo andati al parcheggio taxi a San Giovanni, non c'era nessuno. Chiamo il 3570, l'operatrice risponde e dice che qualcuno ha smucinato nel sistema e da quando hanno deciso di introdurre il sistema gps per controllare i tassinari non funziona più niente. Fatto sta che non mi ha mandato nessuna macchina, mi ha pure preso per il culo l'operatrice: mi ha detto, non usi questo tono con me; le avevo semplicemente chiesto se riusciva a mandarmi una macchina al posteggio dei taxi di San Giovanni, lei mi chiedeva il numero civico, dentro di me ho pensato, sta qua mi prende per il culo, belin, San Giovanni, in mezzo alla piazza, sotto gli alberi, davanti al palco del primo maggio: quale numero civico? Cosa sei, scema? Allora le ho detto che c'era un bambino di sei giorni con me, se mi sapeva dire quando arrivava una macchina, siamo a Roma, la capitale del nostro paese, che è l'Italia; lei mi ha detto non usi questo tono con me, siamo qui a lavorare, belin, se ce l'avevo sotto mano le infilavo un ramo di ortiche nel culo. Poi, mi ha passato una voce elettronica che diceva che non ci sono auto in zona. Belin, San Giovanni in Laterano, ma se uno vive a Centocelle i taxi dove li vede, in fotografia? Poi ho chiamato il 4999 credo, il servizio radio taxi. Idem, nessuna auto disponibile. La Pina stava sclerando, mezz'ora sotto il sole, hai presente San Giovanni il 18 di agosto, allora abbiamo preso un autobus. Meno male che il bambino i sampietrini gli fanno un baffo.

Siamo saliti sul 571, metto il freno della carrozzella, al momento di scendere non si toglieva più, il freno. Non l'abbiamo nemmeno provata in casa. Quindi, a Piazza Argentina primo numero per farlo scendere, poi era abbastanza facile, c'è questo pedale da sollevare, solo che se hai addosso i sandali ti sfasci le falangi dei piedi. E' un freno da carrozzina che lo puoi manovrare soltanto con le scarpe chiuse. Belin, allora dillo, nelle istruzioni.

Già ieri siamo dovuti correre di gran carriera da Io bimbo, hai presente, il super market dei neonati, per comprare la pompetta e gonfiare le ruote della carrozzina. Perché ti mandano a casa la carrozzina e tutto, tu la monti, ma le gomme sono sgonfie, e la pompetta per biciclette normale non va bene. Belin, allora dillo nelle istruzioni.

Stamattina andiamo all'ospedale per togliere i punti del cesareo alla Pina, il bambino (bomber) lo portiamo con noi perché ogni due ore mangia. Arrivati al pronto soccorso ginecologia, comincia a urlare come un pazzo perché ha fame. La Pina è dentro che parla con i medici, mi trovo in mezzo a tutte queste donne sul punto di partorire con bomber in braccio che fa il pazzo. meno male che la gente quando c'è di mezzo un bambino non fanno storie. C'era uno che leggeva le pagine sportive, anzi Tuttosport direttamente, mi sono seduto di fianco a lui e l'ho interrotto. Poi la Pina è uscita e l'ha allattato. Poi, è arrivata un'indiana a ginecologia, doveva correre in sala parto, invece di salire al piano di sopra si toglieva gli orecchini e li dava a sua madre. Belin.

Alla fine, siamo usciti e mi sono accorto che la nuova tutina (bodino? pigiamino? felpetta) bomber ce l'aveva messo come Cantona, Eric Cantona, con il colletto tirato su. Gli stava benissimo, adesso non glielo tolgo più. Anzi, lo metto qua in foto, Cantona. Al ritorno, abbiamo ripreso l'autobus, ma non il 70 per andare a Santa Maria Maggiore perché sugli autobus senza il segno degli handicappati le carrozzine, quindi anche gli handicappati, non salgono. L'entrata dalle porte centrali ma anche da quelle davanti e dietro è troppo stretta e non c'è lo spazio per risalire. Abbiamo aspettato il 571 a via Botteghe Oscure e siamo saliti, c'erano un sacco di turisti francesi sull'auotbus, mi hanno fatto spazio per la carrozzina. Poi, siamo scesi a via Labicana, abbiamo fatto un giretto in via Merulana, siamo andati in farmacia, la Giusy ha ucciso una zanzara nella farmacia, un uomo voleva comprare dei giocattoli per un neonato ma quando ha visto che erano della Chicco made in China ha detto magari ripasso.

Poi, siamo andati al bar Brancaccio, mi sono bevuto un caffè doppio, una spremuta e due brioches - una marmellata l'altra cioccolata - e poi la Giusy gli ha dato di nuovo il latte a Bomber, delle turiste tedesche si sono fermate a guardare Bomber, gli contavano le dita delle mani. Cinque per mano, belin.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il proprietario del bar, gli ho detto che bomberino è figlio di via Merulana, se penso ai chilometri avanti e indietro che abbiamo fatto in via Merulana quando sua madre era incinta il maratoneta gli fa un baffo a bomberino nella pancia di sua madre, e la barista gli ha regalato un peluchinno made in China. L'abbiamo preso e l'abbiamo messo nella tasca del passeggino, ringraziando.

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15 agosto 2007

Benvenuto bomberino


Il bambino è nato da cinque giorni. Mi sembra già molto più tempo, sarà perché l'attesa è stata snervante e poi alla fine è nata. E' un bomberino il bambino, pesa quattro chili, pieno di capelli, stamattina gli ho fatto la riga da una parte con la spazzola.

Quando è nato e lo stavano pesando lo hanno chiamato la quaglietta le ostetriche, perché sta sempre con le gambette piegate e i piedi a martello. Era la sua posizione nella pancia di sua madre e sta così anche adesso.

Il bambino urla tantissimo quando ha fame. Bisogna avere pazienza. Mangia come un piccolo truogolo, però dopo la prima tetta si ferma perché è stanco, allora bisogna fargli fare un giretto così si riposa e poi riprende a mangiare.

Quando è nato ero in sala parto lo tirano fuori dicono che è enorme e poi lo scuotono, a testa in giù. Belin, era tutto dorato, sarà stato il liquido rappreso, sembrava una statua rovesciata, d'oro. Sono rimasto ipnotizzato, non so perché non me l'aspettavo di vederlo. Eppure ero lì.

La cosa più bella che ha sono i piedini prensili, come la Pina. Sembrano delle mani e l'alluce riesce a staccarlo di brutto, a divaricarlo dal resto delle dita. Sembra che faccia la spaccata con le dita dei piedi. Poi, ha un sacco di peli nelle uegie, (orecchie) nelle cartilagini delle uegie. Poi gli cadono. E la faccia rotonda.

Per il resto, i capelli dietro c'ha una specie di coppolina, di capelli, perché la calotta della testa è rotonda. Sembra un bel bambino, non lo dico io, lo dicono tutti. Per il resto, ieri mi ha pisciato sulla maglietta mentre lo cambiavamo. C'ha un bel paio di coglioncini, poi fa un sacco di movimenti a scatti con le mani quando ha fame. Si sveglia ogni tre ore, per magnare, sembra un cronometro svizzero.

La pIna poveraccia si fa un culo così e io cerco di darle una mano, ma la cosa più importante per lui è magniare, quindi il mio ruolo è in ogni caso di appoggio. Per il resto, vedremo, però è davvero una grande gioia, soprattutto quando l'ho visto tutto dorato e ricciolone, prima che gli facessero la riga da una parte, sono rimasto di sale. Poi mi è passata. Adesso dorme, ma fra un po' mi sa che si sveglia per magnare. Per ora fa delle cagate verdi, dice che è normale, perché espelle il meconio, se non sbaglio, un residuo di quello che aveva in corpo durante la sua vita intrauterina. Certo che nascere è una bella sberla di stress, poverino, tutto nuovo. Lo credo che frigna come un disperato, come dargli torto. Però è un bel pezzo di bambino, belin, mi fa impressione perché è la mia fotocopia. Belin.

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08 agosto 2007

Maglietta


Visto che ci sono metto un altro post per la foto. L'ho appena scaricata, è la maglietta che mi ha regalato il giornalaio di via Merulana, conosce l'allenatore delle giovanili della Samp e allora me l'ha tenuta da parte.

La Pina è appena uscita, è tornata dopo dieci minuti perché tutti i negozi sono chiusi per ferie. Doveva andare a fare delle fotocopie. Ma niente. Belin, che desolazione.

Fra un po' usciamo così almeno speriamo di trovare un bar aperto e ci beviamo una birra. All'inizio della gay street dovrebbe essere aperto, belin la gay street. Ti rendi conto, la gay street. L'ha inaugurata Cecchi Paone. Speriamo che non chiuda per ferie anche il panettiere di San Giovanni se no sono davvero cazzi amari. Già ha chiuso quello dell'acqua.

Comunque, secondo me la maglia della Samp è la più bella d'Europa. Seconda, la maglia dell'Aston Villa, nella foto sono io in cucina. A me le piastrelle di quel colore mi piacciono.

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Sfrangimento


Belin, mi sto sfrangendo i coglioni a sangue, è l'8 agosto e lo sfrangimento di palle sta toccando livelli di guardia tipo Vajont. Fra un po' mi si rompono le acque e si sfondano gli argini. Mi sono appena letto un articolo di un'inondazione nel Connecticut, c'era una vecchia che aspetta in casa mentre in strada c'era un fiume in piena e le fondamenta dell'edificio stavano per venire giù. Alla fine si salva.

In questi giorni, mi è passato il mal di pancia. Di pomeriggio di solito mi faccio un riposino, almeno ammazzo un po' della giornata. Poi, di solito mi leggo il giornale, anche se la Repubblica non è un granché da leggere. Domani mi compro il Corriere o magari la Stampa.

Poi, mi leggo le news di sport su internet, Cassano forse viene alla Samp. Alla fine potrebbe essere un bell'acquisto, belin, a calcio è capace.

Per il resto, uno sfrangimento di coglioni che non hai idea. Fa un caldo fottuto, sono inchiodato a casa e non vedo l'ora che la Pina partorisce. Non che questo cambi di molto la situazione, sarà comunque una bella menata, ma almeno il bambino esce fuori e lo si può vedere in faccia. Per ora è soltanto un imboscato nella pancia di sua madre.

Poi, ovviamente la Pina è sempre più pachidermica e fa sempre più fatica a stare in piedi. Belin, non ci siamo. Quasi quasi ha dei problemi a cucinare un hamburger, belin, non ci siamo proprio.

Oggi, hamburger con l'uovo a pranzo, con sopra un po' di quel formaggio con il peperoncino. Buono. Tanto ormai il mal di pancia mi è passato e se uno mangia cucinato, robe calde, è meglio per la flora intestinale.

In sti giorni non sogno nemmeno se prego, ho finito il mio ennesimo Montalbano, che tra l'altro negli ultimi romanzi è diventato un puttaniere. Camilleri fa la pubblicità occulta dei romanzi della Sellerio facendo leggere a Montalbano i gialli degli autori della casa editrice. Belin, non ho parole.

L'hai mai sentito parlare Camilleri? La cosa più bella di Camilleri, quando parla, è il rantego, belin, si sarà fumato sette tir di sigarette in vita sua, meraviglioso, fuma come una ciminiera di Cornigliano ancora adesso, se vai alle conferenze stampa si accende sempre la sigaretta. Il vantaggio di chiamarsi Camilleri.

Belin, sono appena andato su Google, volevo vedere una cosa, mi sono sbagliato, ho digitato googlre.it, vengono fuori delle pagine porno. Non le apro perché magari c'è il virus.

Dice Marotta, il direttore sprotivo della Samp, che Cassano viene alla Samp se il Real sgancia i sacchi, 3,5 milioni di euro di ingaggio. Ma se fossi il Real, pur di togliermelo dalle palle, io pagherei. Magari a Genova si riprende Cassano, a calcio sa giocare.

Stavo pensando a quando mai in vita mi a mi sono sfranto il belino come in questo periodo. Mi è venuto in mente: quando passavo le estati in Svezia e pioveva sempre. Guardavamo tutte le partite del torneo di Wimbledon, in tivù, e poi quando smetteva di piovere andavamo a giocare a tennis sui campetti in cemento, con la pallina di spugna che si impregnava d'acqua. Due palle mastodontiche.

Poi, quando ti ammalavi, magari la febbre a trentanove, e dovevi stare a letto con la febbre, magari d'estate. Due maroni galattici.

Metto la foto della Pina, della pancia della Pina, poveraccia, lei se lo sta menando anche più di me. Mancano 13 giorni al parto. Deo gratias. Certo che il parto è davvero una rottura di bolas senza fine. Non finisce mai l'attesa. Speriamo che ne valga la pena e che poi al bambino gli piaccia il calcio. Belin, ti immagini se non gli piace il calcio.

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06 agosto 2007

Toter


Ho finito le sigarette, dovrei andare a comprarmele, ma non ci vado perché mi dà fastidio che il tabaccaio sappia quanto fumo. Non è che non me le andrei a comprare, le sigarette, solo che mi dà fastidio andare sempre dallo stesso tabaccaio, che mi fa i conti di quante sigarette fumo. E allora ho deciso di scrivere senza fumare.

Ieri pomeriggio siamo andati in libreria, da Feltrinelli. La Pina voleva comprarsi dei libri nuovi, io per non saper né leggere né scrivere l'ho accompagnata. Di libri da leggere ne ho a paccate, però ci sono andato anche io. Mi dirai, chi se ne frega. Ti dirò, hai ragione.

Toter.

Alla Feltrinelli ci siamo arrivati in autobus. Alla fermata a San Giovanni il barista era talmente curioso che si è messo a parlare con la Pina, voleva sapere se stava aspettando dei gemelli. Ha una panza talmente grande che sembrano gemelli, ma non è così, il barista era curioso perché lui ha un gemello e quindi quando vede delle pance grosse secondo me gli viene la curiosità di sapere se anche lì dentro ci sono dei gemelli. Comprensibile. Di fianco a lui c'era la barista, una ragazza molto grassa e simpatica e abbronzata. parlavano tutti e due come se sapessero cosa dicevano in fatto di donne incinte. Io ascoltavo e fumavo, le sigarette ce le avevo. Poi, è arrivato il 571 e siamo andati a Torre Argentina.

Sull'autobus c'era una che ha fatto spazio alla Pina, poi le ha attaccato un bottone di mezz'ora, era un'infermeriera e quindi anche lei pensava di poter dire tutto quello che voleva sulle gravidanze, visto che è infermiera. Io stavo zitto. La Pina ascoltava, tra l'altro l'infermiera puzzava di sudaticcio coperto con crema, hai presente quella puzza un po' camuffata. Seduto davanti c'era un metallaro con la coda di cavallo e dei pezzi di forfora che sembravano delle scaglie di grana. Belin.

Alla Feltrinelli, io mi sono comprato tre libri in dieci minuti, la Pina andava per le lunghe. Allora l'ho aspettata al piano di sopra. Al bar. Mi sono fatto un prosecco, insieme alle cassiere che si ubriacano prima di cominciare il turno - belin, lavorare di domenica pomeriggio in libreria in agosto con un pacco di gente non deve essere il massimo della vita - la cameriera ucraina ha stappato la boccia di prosecco, le è partito il tappo, sembrava champagne champenoise, è rimbalzato sul soffitto e poi in testa a uno pelato, al piano di sotto, era in coda per pagare dei libri. Le cassiere ridevano, io mi sono magnato tre tramezzini.

Toter.

Poi siamo usciti. Anzi, prima mentre mi bevevo il prosecco si è seduta di fianco una, forse una cassiera, che al cellulare raccontava a uno, che non se la cagava più di tanto, che aveva appena fatto un incidente in macchina. "Sai, con le strade così vuote e con sto vento, andavo un po' veloce e all'altezza di Porta Furba, al ponte che fa gomito, ho dato una centra nel marciapiedi. Mi sa che ho spostato l'asse della macchina, una paura pazzesca. Il primo che mi è venuto di chiamare sei tu". Poi, silenzio. Il tipo si vede che aveva altro da fare, non se l'è inculata di striscio, lei insisteva - "dai, vieni in centro, sono rimasta anche a piedi dopo l'incidente, dai ti aspetto" - ma lui niente. Poi, click, fine conversazione, lei si è fatta un altro prosecco.

Poi, ieri sera siamo andati dal cinese. Non era programmato, avevo ancora mal di pancia, ce l'ho anche oggi - secondo me sono tutti i sintomi di una gravidanza isterica, il mio mal di pancia, secondo me sto imitando la Pina che è incinta e mi faccio venire il mal di pancia psicosomatico, per solidarietà - e dal cinese abbiamo scofanato come profughi afgani. C'erano delle foto nuove: la proprietaria con nell'ordine: a) Visco, ministro delle finanze; b) la proprietaria con Renzo Arbore; c) la proprietaria con Scamarcio: d) la proprietaria con Heather Parisi (ma quella c'era già da tempo); d) la proprietaria con Er Piotta (anche quella c'era da tempo); e) ecc.

E' un cinese da guida Michelin, sempre pienissimo, con tutta la gente che aspetta fuori di avere un tavolo e a turno le ragazze cinesi che lavorano lì escono sulla soglia e chiamano quelli in lista: "Guido per cinque", "Maria per sette", ecc. Tra l'altro, poco più in là, ieri sera, c'era la festa del miracolo della Madonna con la neve, cioè la rievocazione fra il sacro e il profano della nevicata del 1354 d.c. o giù di lì di quando la madonna fece nevicare a santa Maria Maggiore o giù di lì. Un sacco di gente, in piazza, giochi di luce e finta neve - era schiuma, tipo quella che spruzzano in discoteca - per rievocare la nevicata miracolosa. Quando siamo arrivati, c'era il solito imbucato, un padre con il figlioletto in braccio, in cima alla basilica, che si godeva la festa dall'alto, a volte faceva sporgere il bambino oltre le guglie della basilica. Però non l'ha fatto cadere. Alla fine, una bambina ha chiesto a suo padre perché raccontavano che c'era il miracolo della neve e poi spruzzavano la schiuma da barba. Il padre stava muto.

Toter.

Durante la cena, abbiamo parlato di un sacco di cose: donne zoccole, spaghetti di soia che sembrano alghe, vacanze in Spagna, cassintegrazione, libri, politici corrotti, Udc, coca party, bagni schiuma e banana fritta. E mi sono bevuto quattro saké, caldi.

Poi, ce ne siamo andati.

Oggi siamo andati all'Isola Tiberina, per un altro controllo al bambino nella pancia della Pina. Un monitoraggio. Tutto ok, il cuore fa bum bum bum 160 battiti al minuto. Mi sono comprato il giornale alle nove, alle dieci l'avevo letto tutto. Poi, ce ne siamo andati. Siamo passati da Ponte Fabricio, che alla fine potrebbero battezzarlo il ponte delle donne incinte, perché il 77% delle persone che lo attraversano sono donne incinte che vanno a controllare lo status del figlio, bum bum bum. Come sempre, qualche sapientone di gravidanze ha parlato con la Pina della sua panza. io mi sono fatto i cazzi miei.

All'Isola Tiberina sembra di essere in un altro paese, magari in Liechtenstein. Mi dà l'idea di non essere a Roma, c'è l'edicola di una Madonna, la Madonna della lampada, e poi si vede l'arena vuota del cinema estivo. E mi è venuta voglia di comprarmi una city bike, così posso scendere le scalette e farmi dei bei giri sul lungotevere e vedere un po' di baraccopoli con i miei occhi.

Siamo passati dal ghetto, ci siamo fatti una seconda colazione al bar davanti alla sede degli Ari Krishna. C'era la loro musica. Poi ha smesso. C'era una bella brezzolina fresca, alle 10.30 c'erano più o meno 25 gradi, fa molto ma molto meno caldo di qualche giorno fa. Meno male. Le pizze bianche non c'erano, allora mi sono accontentato di una brioche con la marmellata. Siamo tornati a casa, mi sono fatto due fialette di enterogermina - mi erano tornati gli spasmi alla pancia, sono le contrazioni - e ho un po' surfato via internet.

Volevo scoprire che fine ha fatto Kutuzov - adesso gioca nel Pisa - e mi sono letto la pagina sportiva del Secolo XIX, molto bella la grafica del quotidiano genovese. Lì, ho scoperto che Flachi si sta allenando nel campo toscano messo a disposizione da Nick Zanone e che pensa di poter tornare al calcio giocato. Glielo auguro di cuore. Poi, link dopo link, ho letto un'intervista a Quagliarella. Chi se ne fotte di lui. E, molto più interessante, link chiama link, un bel pezzullo su Miss Roma su Dagospia.

Nel frattempo, ho magnato una cotoletta con la maionese, ho lavato i piatti allungando il Sole Piatti con l'acqua così ce n'era abbastanza e ho finito le sigarette. Ora me le vado a comprare, da un altro tabaccaio.

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05 agosto 2007

Dietro le quinte


Oggi è domenica, sono le 14.48, e mi sto rompendo le palle. Una noia indescrivibile, dupalle mondiali. Detto questo, a pranzo mi sono mangiato tre cotolette di pollo, la pancia continua a farmi male da cinque giorni, comincio a domandarmi se non sto fingendo di essere io quello incinto con i dolori addominali in attesa di partorire. Non lo escluderei a priori, magari c'ho l'invidia della panza della Pina e allora mi vengono i maldipancia psicosomatici e vado al bagno due o tre volte al giorno, altro che virus intestinale, sono incinto.

Mancano 16 giorni al parto e l'attesa si fa estenuante per me, mi sembra di essere in periodo di avvento a otto anni, quando ogni giorno aprivo una di quelle finestrelle del calendario prenatalizio. E dire che me ne potrei andare in piscina, al lago e fare altre cose, belin, vivo a Roma. Invece resto a casa a sfrangermi le palle contro il muro. Tanto la mia presenza non è che cambiano le cose, non ho nessuna voce in capitolo sulla panza della Pina, eppure non riesco a staccarmi da casa. Forse è una scusa, l'ennesima, per non fare niente facendo finta che sto facendo qualcosa. Mi viene benissimo.

Stamattina mi sono comprato il giornale, la Repubblica. Le solite cose: esodo estivo, 11 milionoi di italiani in viaggio, non c'è più nemmeno un italiano in casa tranne me. Tutti in autostrada, verso il Brennero e la Slovenia. Solo io che resto attaccato al fortino di casa, in attesa di schiacciare il brufolo nella panza della Pina, tutti al mare, al lago, a magnare. E io da solo, l'unico in Italia, che resta a casa. Belin, meno male che il panettiere non va in ferie, quello di San Giovanni, se no morirei di fame, mi troverebbero sdraiato di fianco al letto, in putrefazione, qualche condomino chiamerebbe la polizia per la puzza che arriva da casa mia.

Ieri sera siamo andati alla festa di compleanno di Julie, compiva due anni, giocava dentro una piccola tenda canadese e diceva che era casa sua, sul terrazzo a via dello Statuto. Me la voglio comprare anche io una canadese, me la monto in casa, in salotto, e faccio finta di essere in campeggio in montagna. Poi esco e mi guardo la tele in salotto, poi rientro e faccio finta di essere in vacanza. Così posso fare finta di essere in vacanza tutto l'anno, minchione sul Brennero.

Stamattina nel giornale ho letto una lettera di Veltroni, una lettera aperta. Non mi ricordo una parola. Oggi pomeriggio la Samp gioca un'amichevole con il Newcastle, la danno su Sky e non me la vedo, alle 18.30. La Pina si sta guardando un film pomeridiano su La7, una parodia di Sherlock Holmes, nel film Sherlock Holmes è un mentecatto e Watson deve tenere su la baracca. Tipico.

Ieri sera al compleanno di Julie lei a un certo punto ha spento le due candeline. Non capiva che doveva soffiarci sopra, poi l'ha capita, belin, è il suo primo compleanno pseudocosciente. Era tutta vergognosa quando le facevamo l'applauso finale, poi ha smesso di fare le moine, ma ci ha messo un po' a smettere. Fare le moine in braccio a papà, sputaci sopra. C'era un'altra bambina di due anni, Matilde, poverina, invidiosissima, ma è normale, perché tutti i regali erano per Julie. Ha fatto un po' di scene perché non era la sua festa, Matilde, come spiegarglielo, alla fine è stata fin troppo brava. Ha subìto la festa dell'amichetta senza nemmeno urlare troppo, solo a un certo punto ha comicniato a sbattere i piedini di brutto, si è impuntata con la madre, e mentre sbatteva i piedini girava su se stessa, semprava un freesbe con la gonnellina.

Mi ricordo quando ero piccolo il battesimo di mio fratello, avrò avuto più o meno tre anni, lo avrei annegato nel battistero. E' normale a quell'età, anche perché poi non è che le cose, crescendo, cambino più di tanto quando diventi grande. Con questa cosa dell'invidia e della cosa di voler essere sempre sotto i riflettori. Soprattutto per le ragazzine, povere bambine del papà, purupù purupà. Meno male che mi nasce un maschi così almeno so cosa dirgli, quando capisce, e non vengo preso sistematicamente preso per il culo da mia figlia con le sue moine del cazzo.

Ieri sul giornale c'era scritto che ormai l'uso dei tacchi alti in ambiente lavorativo è sempre più accettato e che anzi il potere delle manager si misura dall'altezza del tacco che portano. Più alto è il tacco più loro sono potenti. Lo dice una studio americano. Ma secondo me vale anche in Italia. Il tacco come la cravatta dei maschi, alla fine, un simbolo fallico. Belin, che storia, allora fra un po' un'amministratrice delegata va in ufficio con i trampoli. Tanto le fotocopie non le deve mica fare. Le segretarie in superga, invece, per correre alla fotocopiatrice e all'ufficio postale e guardare nelle vetrine dei negozi i tacchi delle scarpe della sua capa. Belin.

Ieri ho montato la carrozzina del bambino, ormai sto diventando un vero ometto di casa, poi sono andato a fare la spesa, bricolage come se piovesse. C'avevo anche la lista della spesa, al Sir verso le 14.30, da insolazione secca. Ho comprato le pesche - che sono difficili da comprare perché le devi anche pesare, sulla bilancia, senza sbagliare il numeretto che poi viene fuori lo scontrino con il costo di quella merce lì, le pesche numero 9, belin, impara testacazzo - e per scegliere le pesche ti metti un guanto di plastica, per non spargere di microbi tutte le pesche con le mani nude, che tasti per scegliere quelle migliori. Però ormai sono capace a fare queste cose, non l'avresti mai detto. E invece lo faccio, belin, non ci vuole mica la laurea. Al Sir ci sono le badanti che sono capaci di scegliere l'ananas e il melone, io non sono capace, ma secondo me non sono capaci nemmeno loro, fanno finta.

Stanotte mi sono svegliato verso le cinque e mezza, ci sono sempre i piccioni e quei minchia di gabbiani metropolitani transgenici che volteggiano sopra il cielo di San Giovanni che a quell'ora fanno un casino d'inferno, peggio del traffico e del suono delle sirene delle ambulanze al pronto soccorso in via Ambaradan. Mi sveglio, poi mi riaddormento. Tanto ormai la Pina non riesco più nemmeno ad abbracciarla da mesi, è troppo larga, non ci arrivo con il braccio le arrivo al massimo all'ombelico, belin, è una botte con la testa del bambino verso lo sterno, che mentre cammina ballonzola da una parte all'altra. Quel minchione del bambino dà un sacco di testate nella pancia della Pina, secondo me pensa di uscire dall'addome. Si vede subito che è mio figlio, non trova l'uscita. Meno male che lo tirano fuori per i piedi.

In questi giorni poi non sto quasi mai sognando, anzi, sogno ma poi appena mi sveglio è come se la realtà mi piovesse addosso come un muro e quindi il sogno non me lo ricordo quasi mai, anzi è come se la realtà mi piovesse addosso come il cemento ancora fresco e poi dopo tre minuti che sono sveglio mi avesse murato dentro a un muro. Gli ultimi due sogni o brandelli di sogno che mi ricordo sono io che telefono alla mia capa - una delle tante, anche lei portava dei tacchi altissimi, ora che ci penso, certo che le tipe che di questi tempi vanno in giro con i bermuda e gli stivali con sto caldo dovrebbero farsi un test per il cervello, c'avranno delle fonderie della Fiat al posto dei piedi là, dentro agli stivali con trentasette gradi all'ombra, che laidume a cielo aperto - e poi il secondo sogno me lo ricordo un po' di più:

sono in una cucina, vicino alla dispensa e vicino ai fornelli. Ci sono delle cuoche che preparano un sacco di cose buone, tipo pesci al cartoccio, aragoste, fritti misti di pesce, pastasciutte elaborate e li passano ai camerieri. Non mi vedono, le cuoche, perché io sono dietro le quinte, alle loro spalle. Aspetto che passi il rush di clienti da servire al ristorante per farmi preparare uno spuntino al sacco. Una cosetta semplice ma nutriente. Poi vorrei andare a fare una gita in barca, c'è già un mio amico che mi sta aspettando alla barca. Passa il rush di gente, ma le cuoche non mi calcolano, chiudono baracca e burattini e puliscono anche i fornelli, si tolgono il grembiule e se ne vanno. A un certo punto, non c'è più nessuno, in cucina, ma io non me ne posso mica andare via a mani vuote. Tra l'altro mi è venuta fame, lì ditro le quinte con tutti queli piatti che mi passavano davanti. Allora comincio ad aprire gli scaffali della dispensa. Ci sono montagne di confezioni di pasta De Cecco. Di tutti i tipi, lunghe, corte, spaghetti, bavette, linguine, fusilli ecc. Con la mugnaia della confezione della De Cecco che mi faceva l'occhiolino. Belin. Mi prendo un pacco di pasta, metto su l'acqua e mi preparo una pasta. Non so bene con che sugo me la condirò, però un cuoco è rimasto e mi sembra che si offra per farmi un bel manicaretto, anche se oramai saranno le quattro di pomeriggio. Ma chi se ne fotte, ho fame lo stesso.

Ieri sera prima di addormentarmi mi era venuta voglia di farmi un vassoio di acciughe fritte. E di farmi una pastasciutta con le acciughe fritte dentro, bavette. Per me le bavette e le linguine sono buonissime, mi piacciono di più degli spaghetti perché sono un po' quadratine. Le acciughe mi piacciono sia fritte sia al limone, olio e limone.

Da quando c'ho mal di pancia, negli ultimi tre o quattro giorni, mi sembra che sto dimagrendo. Mi sembra come se mi stessi svuotando di un sacco di scorie. Una specie di purificazione, purificami o bammaeo, sarò più bianco di bammaeo. Lo canto, a volte, in corridoio, con la musica di quel salmo responsoriale, e la Pina ride. Poi mi dice di chiamare Bammaeo e allora lo chiamo, al telefono.

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03 agosto 2007

Pesce palla


Sono tre giorni che ho un mal di pancia pazzesco. Andrò al bagno tre o quattro volte, ogni volta che mi accendo una sigaretta c'ho lo stimolo, un male porco. Sciolte su sciolte, tra l'altro, dice che mi devo comprare l'enterogermina per ricostituire la flora intestinale. Che poi mi dovrebbero dire perché si chiama flora intestinale, ma cosa c'è in pancia, un prato di girasoli?

Quei mal di pancia che ti senti tutto un gorgogliare nello stomaco, che se fai silenzio senti come dei movimenti tellurici, all'altezza del basso ventre. E quando vorresti mollare una puzzetta, ti fermi perché magari te la fai addosso. Questo l'ho imparato, meglio evitare le puzzette e andare dritto al bagno. così non rischi la puzzetta vestita.

A me la parola puzzetta mi è sempre piaciuta. E' carina. Mi sono sempre domandato ma quando c'hai addosso il tanga e tiri una puzzetta, cosa succede? l'aria si divide esattamente in due anticicloni, oppure no, si taglia in due, come quando tagli il compensato, il legno, con quella specie di filo elettrico, solo che invece di tagliare il compensato tagli in due la scarica di gas.

Alla fine, le puzzette sono delle scariche di gas. L'ltra volta guardavo quella pubblicità, c'è una signora che sta a tavola, si sente costipata - le scappa una puzzetta - volta lo sguardo, vede dentro l'acquario un pesce palla, e solidarizza con lui. Nel senso, lei si sente piena di gas, ma non può fare una puzzetta nella sua situazione, seduta a tavola, e si immagina che il pesce palla, nell'acquario, si senta gonfio come lei. Ma che cazzo ne sai, signora, se il pesce palla si sente come te? Di sicuro a lui se gli scappa una puzzetta, la tira, e vengono su un sacco di bolle, nell'acquario, tanto si cofondono con l'effetto Jacuzzi dell'impianto di ricircolo dell'acqua della vasca.

Sei tu, signora della pubblicità delle pillole contro le puzzette, che pensi che il pesce si senta come te. Gli stai proiettando addosso le tue puzzette, come se soltanto perché è un pesce palla debba avere i tuoi stessi problemi. Belin, solo perché sei piena di gas e non puoi liberarti - ma perché nella pubblicità non si alza e non va in bagno sta minchiona - pensi che un pesciolino nell'acquario abbia la pancia piena di gas. Sei tu, vecchia stronza, ad avere dei problemi di continenza, di gas superfluo, comprati un pannolino e non cercare appigli in un pesce palla. al ristorante, sei tu che hai problemi, non lui. Stronza.

Belin, mi tocca di nuovo cercarmi un lavoro. Che dos bolas, c'ho le bolas che ormai non reggono più, mi si trascinano per terra, come due sacchi della rumenta pieni di indifferenziata. C'ho le bolas piene come due omini della Michelin di Ponte Decimo.

Che poi vai a tutti i colloqui, devi sorridere, dire che hai un'esperienza de paura, che sai scrivere in cirillico con una banana sulla punta del naso, mentre fai un origami e traduci le istruzioni dell'Ikea in serbo-croato. Che poi ai colloqui devi dire che hai competenze multimediali, che dal lancio dell'enterprise tu al capitano Kirk gli davi del tu e già allora sapevi che Spock è ricchione ma non glielo volevi dire per non deluderlo. Che poi gli devi dire, ai colloqui, che non fumi, che sei uno casa e famiglia, che sei contento che stai per avere un figlio e che non hai vizi, solo virtuosismi. Che poi per fare lo scaricatore di cassette di frutta devi avere un master in business and administration più i calli sotto le ascelle, sempre profumate di violette.

Stasera mi sa che andiamo a piazza Vittorio, al cinema. All'aperto il cinema, sai di quelli con le sedie di plastica, che se ci vai in bermuda ti si appiccicano le gambe pelose sul sedile, il sudore lurido si mescola con quello di mille altre persone che prima di te si erano sedute lì, come succede sugli autobus, che quando ti tieni poi riporti in vita il sudore di centinaia di portoghesi che come te si sono tenuti lì, a quel palo, fra una buca e l'altra di questa nostra città, la capitale, del nostro paese, che è l'Italia.

Mi sono sempre domandato perché qualche stronzo ha chiamato sua figlia Italia. Ma cosa sei scemo? Se si chiama Italia, allora la testa è la Valle d'Aosta, i piedi sono la Sicilia e la Sardegna, la mussa cos'è, Roma. Sì, di sicuro la mussa di una che si chiama Italia è Roma. O il culo. Se fai un disegno, Roma è il culo di una che si chiama Italia. Genova è sotto l'ascella destra, Trieste sotto quella sinistra, Milano è un occhio, quello destro, e Napoli è un po' sotto il culo, all'altezza di metà coscia. Body painting del nostro paese, che è l'Italia.

Oggi mi sono fatto il mio solito beverone, nel bicchiere da cocktail, un limone spremuto con acqua e sale. E mi ci sono mangiato su un Polase. Per la pressione bassa. Poi, mi è venuto un attacco di mal di pancia, ma dovevo uscire, quindi ho stretto le chiappe e mi sono tenuto tutto dentro.

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02 agosto 2007

La medusa l'ho appesa in bagno


Montare un fasciatoio non è poi così difficile. Basta guardare bene le istruzioni, se no monti l'ambaradan e poi ti tocca smontare tutto. Ovviamente, a me è capitato così. L'ho montato e poi mi è toccato smontarlo, avevo sbagliato lato del componente b da inserire nel componente c.

Oggi abbiamo montato il fasciatoio del bambino, nella stanza del bambino. Ci sono tutti i cassetti pieni di vestiti per il bambino, belin, qualcuno gli ha regalato un maglione che mi piacerebbe anche a me. Con la zip, azzurro. Belin, non è ancora nato e gli fotterei già i vestiti, al bambino. Poi, nei cassetti ci sono anche due paia di scarpe, del bambino, a cosa gli serviranno non si capisce, visto che starà sempre sdraiato. C'ha tutto un corredino completo, il bambino, con le tutine che si mettono come i body delle tipe, con i bottoncini nel cavallo.

Nella stanza del bambino abbiamo anche montato una banana enorme al muro, è una lampada. è arrivato il lettino, la carrozzina non ancora. La banana fa una bellissima luce soffusa. E' tutto quasi pronto per il bambino.

Da oggi ho un mal di pancia pazzesco. Si vede che ieri ho esagerato, mi sono fatto due arancini al ragù alle sette di pomeriggio, più una pizza tonda palermitana, in via Merulana hanno aperto questo nuovo take away pizza la taglio di robe buone siciliane. Un po' pesanti.

Per il resto, oggi abbiamo ascoltato l'ennesima conference call, nel chiostro di una chiesa a piazza san Silvestro, seduti sui gradini di fronte alla chiesa. E' un punto di ritrovo di filippini, mentre sentivamo storie di cassintegrazione, passavano un sacco di filippini e entravano in sacrestia o giù di lì. Poi, è saltata la linea e siamo andati al Burger King. ho mal di pancia, sarà la cassa integrazione.

Erano anni che non mangiavo un Whopper, se la gioca col Big Mac, anzi è meglio del Big Mac. A piccole dosi il Whopper.

Prima c'era un piccolo insetto che camminava sulla tastiera del pc, l'ho mandato via, secondo me sotto i tasti c'è una colonia di tarme che mangiano i cavetti del pc. Con la maionese e i cetriolini.

Mi piacerebbe un sacco essere al mare o al lago o in piscina, in mezzo alle Alpi al fresco. Domani mi sa che mi vado a fare un bagno in piscina. Con la cuffia e tutto, mi faccio almeno tre vasche. Chissà dove ho messo gli occhialini. Secondo me l'Islanda è un bel posto, d'estate.

In sti giorni mi sento come una pastafrolla, le gambe in pappa, le braccia di gomma, molle, eppure il Polase lo prendo. Il bambino nasce fra 19 giorni. Belin, è una cuspide, l'ho già detto, Paganini non ripete, ma io non sono mica Paganini. Non so cosa vuol dire cuspide esattamente, ma me lo immagino come un piccolo porcospino. Mi ricordo che in terza elementare a scuola avevamo fatto dei porcospini di Das, con tutti i peli, anzi le spine, fatti con dei semini di girasole chiusi. Era molto bello, il mio porcospino, proporzionato.

Speriamo che il bambino quando nasce abbia già un bel po' di spine addosso, così si difende come con del filo spinato sulla pelle. Spine anti conference call, spine anti cassa integrazione, spine anti donne pazze, spine anti Juve, spine anti pezzi di merda.

Gli auguro di avere un bel po' di pelo sullo stomaco, che non ho mai capito cosa vuol dire, ma mi immagino delle donne che sull'ombelico c'hanno una matassa di peli sullo stomaco, così non gli viene mal di pancia come a me, al bambino. Belin, anche se è figlio mio, potrebbe anche nascere meglio di me, con lo stomaco di ferro, appena nato, così fa un bel ruttino e digersice tutto, anche i rospi extra large, come quelli che ti vendono al Burger King. Belin, a me oggi il Burger King mi ha dato il colpo di grazia definitivo allo stomaco, c'ho un mal di pancia che non oso nemmeno aprirmi una Peroni per paura di peggiorare le cose.

Vado a prendere una lattina, vediamo se mi peggiora il mal di pancia. Mi sono preso un bicchiere di Peroni, la Pina di là sta guardando il tiggì cinque, dice che oggi come oggi le vacanze in barca non sono più una cosa per ricchi. Una barca di 15 metri costa 5mila euro a settimana, affittarla. Belin, compreso l'equipaggio.

Io fino a 18 anni mi compravo le scarpe da barca, ero un finto paninaro. Però non ci sono mai salito su una barca. A un certo punto, ho messo una quota e ci siamo comprati un gommone, a Genova, in cinque, usato il gommone. Lo tenevamo a Quinto, siamo usciti poche volte, con Mauri, due volte siamo rimasti senza benzina o comunque non si accendeva più. Ci hanno dovuto trainare indietro al ritorno, però l'andata un viaggetto da pascià. Una figata, c'era un odore di gasolio buonissimo, sul gommone. Aveva la chiglia rigida, spaccava le onde in due.

da quel gommone, al largo dei Sette Nasi, ci ho preso la foto più bella che ho mai scattato in vita mia, una medusa, era quasi in superficie, l'acqua era liscia come l'olio, forse era olio o petrolio, eravamo vicino alla diga foranea, anzi no, c'era una boa, la medusa si vedeva benissimo, ciccionissima, circodnata di pesciolini, sembravano la scorta. Le nuotavano intorno, lei succhiava il petrolio. Ma era trasparente come il ghiaccio.

Adesso l'ho appesa in bagno, la medusa, con la cornice, qui a san Giovanni, la medusa, anche a piazza Vittorio ce l'avevo appesa in bagno, la medusa, a Milano in via Argelati ce l'avevo appesa sopra al letto dell'Ikea. Adesso è appesa sopra al fasciatoio del bambino, l'abbiamo messo in bagno. Se penso al fasciatoio, mi viene in mente il bambino, che nasce fra 19 giorni, pieno di spine da istrice e peli sullo stomaco, tanti e folti fin da appena nato, che lo fasciamo come unba mummia, sdraiato sul fasciatoio. Una mummietta pelosa, Hammurabi.

Belin, buona sta Peroni, la birra in bottiglia è più buona.

La Pina mi ha detto che i primi due giorni che nasce il bambino praticamente non mangia, ciuccia solo le zizze della Pina, che dalle sue zizze gli passa una cosa che si chiama colostro, cagliostro, pieno delle immunità genetiche del bambino, che così si vaccina subito contro gli stronzi. Che così i primi due o tre giorni perde due o tre etti, il bambino, perché il coostro non è latte vero, è una cosa trasparente che viene nelle zizze delle madri appena nasce il bambino. Perché nelle zizze della Pina non c'è ancora il latte. Poi, dopo due o tre giorni, a furia di ciucciare dalle zizze della Pina, il bambino funziona come una pompa e il latte arriva dalle fattorie, nasce la bontà.

E poi lo allatti. Speriamo che gli vengano presto le colichette, al bambino, così imparo subito a farlo scorreggiare, non vedo l'ora, belin, gli schiaccio piano la pnacia e il bambino renza. Che sballo. Adesso se era già nato invece di scrivere ero di là a rompergli un po' il belino, al bambino, cosa credi te e il tuo blogger.

La Pina si sta guardando Un posto al sole estate, fa schifo. Però Carmen è dimagrita, molto carina. Anche se pure grassa fa la sua porca figura. Chissà cosa sta facendo la brufolosa. Se qualche fiction o cosa, magari si sta schiacciando un punto nero.

Mi ricordo un'estate sono andato in un posto al mare dove era pieno di meduse, però non bruciavano. In Germania. Se le toccavi sembrava un po' schifoso, come se ti toccasse una cosa lurida e molla e gommosa, tipo una gelatina, però non pungeva. Io il bagno lo facevo lo stesso, era pieno di alghe e meduse finte, non si vedeva il fondo anche perché se appoggiavi il piede sul fondale c'era la melma.

Belin, oggi faceva talmente caldo che ho tirato il motorino giù dal cavalletto, ero vicino alla galleria Alberto Sordi, e poi non riuscivo a uscire dal posteggio. Ero di pastafrolla. C'era uno in moto dietro che aspettava che uscissi per prendere il mio posto e mi innervosiva. Più lui era paziente, più io non riuscivo a uscire in retromarcia col motorino, ero un po' in discesa. Poi, a un certo punto ho messo il motorino sul cavalletto e mi sono girato e gli ho chiesto se mi aiutava perché non ci riuscivo. Meno male che mi ha dato una mano, se no ero ancora lì. Ha spostato il motorino di fianco al mio che mi chiudeva. Non si è nemmeno incavolato, meno male. Domani è mercoledì. Se si incavolava mi toglievo il casco e glielo tiravo in faccia.

Oggi a san Lorenzo in Lucina c'era il palco per miss Roma. Una preselezione per miss Italia. C'erano tutte le concorrenti, verso mezzogiorno, ancora in attesa di sta sera, già lì per prendere le misure al palco. Erano in cellulare, jeans, tutte alte un metro e ottanta delle gran sberle di fica, all'ombra. Certe con le gambe di fuori, morette, ragazze immagine. Delle piccole Ferilli in erba. Senza siliconate nelle labbra.

C'era un vecchio, al bar, che ha chiesto al barista chi sono ste qua. Il vecchio andava in giro con il bastone, tipo nell'800, con il manico d'argento, vestito di tutto punto, appena rasato, che si è preso un caffè e poi si è fatto passare la pipa dal barista, a san Lorenzo in Lucina. Stranissimo, la pipa è uscita da dietro al bancone, come un sim sala bim. Poi, prima di bersi il caffè, il vecchio distinto vestito di grigio ha dato due o tre colpetti col cucchiaino sul bancone, chissà perché. Per fare il figo, belin, pensa quanto microbi ti sei preso su quel bancone veccio, ma non lo sai che i banconi dei bar sono come le discoteche dei microbi? Ma si vede che tu, vecchio, nello stomaco c'hai una centrale nucleare da quanta merda ti sei mangiato in vita tua, e due microbi ti fanno aria la cazzo.

Poi, il barista ha detto c'è miss Roma, stasera, qui a san Lorenzo in Lucina. Il vecchio distinto, ha bevuto il caffè tutto d'un fiato, poi ha detto, ahhhh, ecco. e poi se n'è andato col bastone. Belin. Il bastone di bellezza, c'era una tigre nell'intarsio d'argento di quel bastone. Tanto muori lo stesso, vecchio bastardo.

Secondo me la Peroni contro il mal di pancia è una toccasana. Mi sta passando.

Era una notte buia e tempestosa. Ho chiuso la finestra e poi è passata, visto che c'ero ho pure chiuso le persiane. Il giorno dopo era pieno di pozzanghere, in strada, belin alla tempesta. Mi è passato il mal di pancia.

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