talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

28 febbraio 2014

Mustafi in Nazionale

Mustafi convocato in nazionale. Sono molto contento per lui, penso che se lo meriti, è un ottimo difensore e la Germania fa bene a chiamarlo. Ha soltanto 21 anni ma è già molto forte, lo metto al livello dei migliori difensori che la Samp abbia mai avuto.

Domenica la Samp gioca contro il Torino fuori casa. Brutta partita. Il Toro è una di quelle squadre che soffriamo sempre. Non ci sarà Gastaldello. Speriamo bene, un pareggio sarebbe tanta manna per la squadra che mi sembra in fase calante dopo l’exploit iniziale di Mihajlovic.

Da Costa è finito nel mirino della critica ma era inevitabile. Il portiere blucerchiato è grammo, si vede da come i difensori facciano di tutto per non far arrivare gli avversari al tiro: sanno che Da Costa può fare una cappella da un momento all’altro.

Nonostante Da Costa, che contro il Milan ha fatto due papere colossali, la difesa ha sempre tenuto, soprattutto da quando è arrivato Mihajlovic che ha di molto migliorato la fase difensiva, schierando la difesa a quattro. In particolare, è migliorato molto Mustafi, ma anche De Silvestri soprattutto in fase di contenimento.

Secondo me De Silvestri dovrebbe andare al mondiale nei 22. Secondo me ci starebbe anche bene come titolare, non ricordo chi sia il titolare, forse Chiellini ma forse sbaglio. Comunque De Silvestri è un signor giocatore.

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23 febbraio 2014

Casa nuova da sballo

Tre giorni fa abbiamo traslocato. E’ il primo post che scrivo nella nuova casa, che è davvero bellissima e molto accogliente. Due bagni, due super docce, parquet bellissimo, bancone in cucina e una mega libreria spettacolare che è la cosa più originale della casa.

Nessun rimpianto della vecchia casa, anche perché la zona dove siamo venuti è molto più viva. Adesso sono nella stanzetta-studiolo che scrivo, con la finestra aperta per fumare, e con un nuovo portacenere di Caltagirone spacchettato per l’inaugurazione della nuova casa.

Si sta da re. Abbiamo appena cenato, orari svizzeri come al solito, alle 19.45 abbiamo già finito. Pietro è di là che finisce di colorare i compiti. C’è la lavastoviglie che va, silenziosissima, ed è un’altra piccola rivoluzione, visto che negli ultimi sette anni abbiamo sempre lavato i piatti a mano. Piccoli comfort che però ti migliorano tantissimo l’esistenza.

Abbiamo anche inaugurato l’asciugatrice, in pendant con la lavatrice, e anche questa è una novità meravigliosa della casa. Perché così non avremo più il vincolo dello stenditoio per casa.

Di notte si dorme benissimo, nessun rumore molesto dai vicini e nemmeno nel cortile.

Le docce sono extra large, con il soffione grande, una vera goduria. Insomma una super casa, sono molto soddisfatto e anche la Giusy è contenta. Oggi pomeriggio, domenica, siamo andati a piazza Vittorio con Pietro. I giardini sono a due minuti di distanza, la bici la teniamo giù nell’apposita rimessa. Ora nel cortile si sente qualcuno che parla cinese al telefonino. I nostri vicini sono cinesi, oggi ho incrociato l’uomo, un ragazzo molto gentile che ha subito salutato cordialmente.

Insomma, non so che dire se non che per ora le prime impressioni della nuova casa sono ottime. Le was ist das sono a me molto familiari, visto che ce le avevo anche a Genova a casa mia quando vivevo lì. Sono comodissime. I sanitari sono modernissimi, c’è pure il doppio flush per pipì e cacca che mi sembra una cosa favolosa.

Metto una foto della kriptoninte, la libreria, non è la nostra anche se è identica. Poi ne farò di altre, in casa, di foto e le metterò nel blog.

Altre cose che mi piacciono in casa sono il banco, in attesa di prendere gli sgabelli, penso che prenderemo dei Kartell trasparenti che ci stanno sotto al piano in modo da toglierli di mezzo quando non servono. I vecchi mobili, che nella casa nuova assumono una nuova vita e sembrano nuovi anche loro. In particolare la lampada Artemide, che nel salotto adesso ci sta benissimo, il sofà rosso, che nella vecchia casa era sempre coperto da un telo blu, e la chaise longue. Che nell’angolo con la Munari, sotto alla libreria, è come nuova. L’angolo in cui si trova la chaise longue sembra fatto apposta.

Nella nostra camera da letto l’armadio dell’Ikea che avevamo nella vecchia casa sembra fatto su misura. Incredibile.

I sanitari dei due bagni sono favolosi: i lavandini hanno incorporata la sbarra per appenderci gli asciugamani e questa è un’altra novità bellissima e comodissima, extra lusso.

La stanzetta è una genialata. Uno spazio inventato di sana pianta, una grande trovata architettonica. In generale il design della casa mi convince sempre di più, il parquet a spina è bellissimo. Alla fine sono davvero felice della nuova casa. Me l’aspettavo, ma la realtà supera quasi l’immaginazione.

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16 febbraio 2014

Para dura al big bambù di Testaccio

Ieri siamo andati al Macro di Testaccio e mi sono preso una paranoia assurda sul big bambù. Era andato tutto bene, il pranzo con gli altri, il bambino si era divertito, prima giornata di sole dopo un mese di pioggia torrenziale. All’uscita, con Pietro, siamo passati di nuovo davanti al big bambù, l’installazione di canne di bambù che c’è all’ingresso.

Con una certa leggerezza ho detto a Pietro, ti va di salire? Figurati, certo che sì. Abbiamo cominciato la risalita sulla struttura, ma ci hanno subito bloccato gli inservienti. Serve la liberatoria del genitore. Blocco Pietro e andiamo dentro a fare la liberatoria. Mi doveva squillare il campanello d’allarme, e invece niente. Ma è ovvio che se ti dicono di firmare la liberatoria un motivo ci sarà. Non ci ho pensato e allora siamo tornati lì, davanti al big bambù.

Abbiamo cominciato la risalita. E’ un’enorme scala a chiocciola fra le canne di bambù intrecciate. Io tra l’altro avevo in mano il casco, mentre Pietro correva davanti a me. Vedendolo salire così velocemente ho cominciato ad agitarmi, anche perché mettere un piede in fallo non è certo impossibile. C’era questa matassa di canne di bambù e gradini di bambù e passerelle. Nessuna indicazione, soltanto salire su in mezzo a un sacco di altra gente. Molti che salgono e molti che scendono.

Nessuna maniglia. Nessun corrimano. Come barriere anti vuoto soltanto degli altri bambù messi in orizzontale. A un certo punto mi sono cominciate a tremare le gambe e mi è venuto un attacco di vertigini secco. Cercavo di frenare Pietro, che invece era esaltatissimo e correva su velocissimo. Più gli dicevo di andare piano e più lui accelerava in salita. Un panico assurdo, se guardavo giù mi diventavano le gambe di pasta frolla e mi agitavo sempre di più.

Pietro me lo menava, dai papà sali su, guarda che figata, arriviamo su in cima in cima. Saranno stati trenta metri di altezza. Io a metà strada ero già in vertigini secche, come quella volta che ero salito sulla piramide di Chichenitza in Messico, che poi per scendere mi sono dovuto sedere e andare giù gradino dopo gradino con il culo attaccato al cemento fino a giù.

Nel big bambù, finalmente siamo arrivati ad una specie di piazzola. Mi sono fermato, sono riuscito a bloccare Pietro e a farlo sedere un attimo, c’erano delle specie di panchine, ma eravamo a circa 20 metri di altezza. Se guardavo giù mi si annebbiava la vista. Per fortuna c’era un inserviente che ha detto, signori bisogna scendere, c’è troppa gente. E sono riuscito a far tornare giù Pietro che invece insisteva per salire fino in cima. Siamo scesi giù e io sul big bambù non ci salirò mai più. Amen.

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Samp in bambola

Sampdoria surclassata dalla Roma, che vince 3 a 0 una partita che i blucerchiati hanno tenuto bene fino al 35° del primo tempo, ma poi la Samp è andata in bambola.

All’improvviso, la squadra si è sciolta, si è spenta la luce e non si capisce perché, visto che era partita con il piglio giusto.

Prima una cappella globale di Palombo, che riceve palla spalle alla porta al limite dell’area e si caga in mano per l’arrivo di Gervinho. Prima cerca il solito fallo, andando lui di proposito a incocciare la gamba di Gervinho che non l'aveva nemmeno sfiorato, poi da terra fa un retropassaggio da kamikaze che innesca Strootman solo davanti al portiere e non si sa come Da Costa para.

Di lì la Samp si è spenta, o meglio si è cagata in mano inspiegabilmente. Sembrava un po’ la Samp prima maniera di Delio Rossi, i giocatori si sono spaventati e hanno cominciato a difendersi in massa in modo scomposto come se stessero aspettando di subire la pera che puntualmente è arrivata. Il gol di testa su corner di Destro alla fine del primo tempo, completamente libero Destro.

Poi, nella ripresa, appena cominciato il secondo tempo, la mega papera di Da Costa che purtroppo non è un portiere da serie A.

Punizione, sul suo palo di Pjanic, Da Costa si allunga al rallentatore, non ci arriva e non era certo imparabile. Belin, lo sanno anche i muri che se gliela tiri bassa a fil di palo è gol. Finita lì, un gol che ti taglia completamente le gambe all'8° della ripresa. Ma come si fa, Da Costa sei fermo.

Dopo tre minuti il 3 a 0. Sempre di Destro. Peccato che non c’era il fantacalcio perché Destro l’avrei messo titolare, gran bella partita la sua, la Roma senza Totti è più forte.

Poi, De Silvestri che si becca un’inutile ammonizione, e salterà la prossima in casa contro il Milan. E il furbacchione di Galstaldello che fa un falcio inutile e senza senso a centrocampo sul 3 a 0. Secondo giallo e anche lui salterà la prossima contro il Milan. Belin, Gastaldello microchip.

Così giochiamo la prossima in casa senza De Silvestri e Gastaldello.

Di buono la partita di Mustafi. Gli altri un po’ tutti sotto tono.

Wszolek non capisco che giocatore è. Mi sembra sempre un po’ timido, certo forse c’era un rigore su un suo dribbling secco ai danni di Benatia in area, che blocca la palla con il gomito e sembrava onestamente volontario ed eravamo sull’1 a 0 per la Roma, quindi se ce lo davano magari si pareggiava. Ma per il resto non abbiamo fatto un tiro in porta.

Credo che Mihajlovic farebbe bene a riconsiderare Obiang titolare al posto di Palombo, oggi davvero pessimo il suo buco difensivo che ha dato insicurezza alla Samp, innescando l’involuzione della squadra. Oggi sono mancati i giocatori di maggiore esperienza, soprattutto mentalmente, si vede che la Roma è troppo superiore, però la Samp ha fatto una magra figura, un brutto passo indietro rispetto alle partite dell'era Mihajlovic perché non c'è stata reazione dopo lo svantaggio e perché ci sono stati troppi errori.

Okaka è un paracarro, di una pesantezza e lentezza imbarazzante oggi. Non era facile, lo capisco, ma oggi rispetto alla scorsa partita contro il Cagliari, lì aveva lottato, Okaka quando è entrato ha fatto pietà.

Da Costa comunque è il vero punto debole della Samp. E Regini con i piedi non ci siamo, quando penetra, e lo fa anche bene, in area in posizione di terzino sinistro si perde sempre nell’ultimo passaggio. Ma belin, se sei sul fondo sparala tesa nell’area piccola, non fare il passaggino indietro sprecando una palla d’oro, dai…

La prossima spero che rientri Maxi Lopez e che giochi Obiang titolare al posto di Palombo. In difesa sono cavoli amari. Chi ci metterà? Costa centrale? Oppure Fornasier titolare come l’ultima con il Cagliari? Mi sa che giocherà Fornasier. E a destra magari Rodriguez. Boh.

Che brutta Samp. Belin Da Costa. Che grammo. Diciamo che abbiamo avuto un discreto culo contro il Cagliari e quindi che ci può stare di perdere a Roma, però i giocatori non dovrebbero perdere la testa e staccare il cervello come hanno fatto questa sera.

Meno male che abbiamo nove punti di vantaggio sul Catania terzultimo. Ma tornare giù è un attimo e stasera si è visto che la squadra è sempre psicolabile. Partiti bene, finiti malissimo.

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09 febbraio 2014

Sabato all'Ikea dell'Anagnina

La prossima settimana se tutto va bene traslochiamo. Il passaggio definitivo nella nuova casa è fissato per sabato prossimo, fra sei giorni. Siamo agli sgoccioli e ieri siamo andati all’Ikea.

Caterina ci ha prestato il Doblò, abbiamo comprato un bel po’ di roba: mobili del bagno, la scrivania di Pietro, un cuscino con dei gufi (l’ho scelto io), un bastone e una serie di mensole anche per conto di altra gente. Sapevano che andavamo all’Ikea e ci hanno fatto le ordinazioni. Abbiamo preso anche un paio di lampadari per i bagni.

La cassiera dell’Ikea mi raccontava che lei, poveretta, è bersagliata dalle ordinazioni di terze persone. Tutta la gente che conosce, ogni santo giorno, le dice: visto che lavori all’Ikea mi porteresti una federa; visto che lavori all’Ikea, me la porteresti una Billy? Ecc. Poveraccia. Visto che fa la cassiera all’Ikea deve portare la roba a questo mondo e quest’altro.

Ma da un po’ si rifiuta, o meglio ha tirato fuori uno stratagemma: dice che lei può aiutare la gente a scegliere, a patto che la gente vada lì di persona. Dice che da quando fa così non le chiedono più nulla. Di fatto la usavano come un trasportatore, i suoi amici e lei non ne ha più voglia. Ha ragione, begli amici dell'Ikea.

All’Ikea dell’Anagnina c’era un mare di gente. Però, per fortuna Pietro ha preferito restare a casa, ospite di Bianca e Tommaso. Meno male, così in quattro orette ce la siamo cavata. E’ andata anche meglio del previsto, perché la Giusy si era segnata esattamente quello di cui avevamo bisogno e siamo andati a colpo sicuro più o meno.

Io di solito quando vado all'Ikea sclero dopo venti minuti, ma ieri no, oramai sono maturato troppo come uomo e come persona, non mi riconosco più, sono diventato uno che ci sta dentro all'Ikea. Chi l'avrebbe mai detto.

Ieri ho visto uno verso l'uscita dell'Ikea, con uno di quei mega carrelli giganti, che stava sclerando, la moglie gli sussurrava stai calmo, lui diceva sono calmo e intanto bestemmiava, lo capivo. Io ieri mentre andavamo all'Ikea ho sclerato soltanto quando in macchina dovevo trovare lo svincolo giusto per arrivare all'Ikea con il Doblò, un tizio mi ha superato sulla destra e gli stavo per andare dentro, ma non è successo nulla. Tutto ok. Dentro all'Ikea tutto sotto controllo, soprattutto dopo la sosta al self-service. Ho persino guidato il mega carrello dell'Ikea senza battere ciglio, con una saggezza che sembravo il capitano Achab, pilotavo il carrello che sembrava una porta arei con una sapienza secolare. Non sono più io.

Dopo il primo giro al secondo piano abbiamo fatto una sosta al self-service e io mi sono fatto due bullar (cinnamon) erano buonissimi e mi è tornata in mente la Svezia, basta un piccolo sapore perché ti tornino a galla un sacco di ricordi belli dell’infanzia a Stoccolma. Mia nonna mi riempiva di bullar da bambino quando ci andavamo in vacanza d'estate, sono buonissimi.

Anche passando in mezzo ai mobili e all'esposizione di stanze in stile Ikea, mi tornavano in mente tutti i mini appartamenti modulari dove sono entrato in vita mia in Svezia. In Svezia sono abituati a vivere in questi appartamenti modulari da 54 metri quadrati ottimizzando tutti gli spazi possibili e immaginabilii. L'Ikea per questo è grandiosa, più gli spazi abitativi sono piccoli più l'Ikea ci sguazza con le soluzioni più adatte per non perdere nemmeno un centimetro quadrato. Basta che poi qualcuno ti monti i mobili perché se no diventi scemo con le istruzioni e tutto. Io conosco i miei limiti e non mi ci metto.

L’Ikea è davvero un modo di vivere, che fa parte della mia esistenza anche perché a Genova, a casa mia, era pieno di roba dell’Ikea negli anni '70, quando ancora l’Ikea non esisteva in Italia ed eravamo gli unici in questo paese, che è l'Italia, ad avere i mobili di legno chiaro e lo specchio Ikea nell'ingresso e l'attaccapanni e il portaombrelli di legno chiaro.

Insomma, entrare all’Ikea per me è come per Prosut mangiarsi quella cosa, la madeleine. Per me quando arrivi all'Ikea e c'è scritto Hej all'entrata, che vuol dire ciao in svedese, è come entrare nella mia casa di quando ero bambino a Genova e nella casa dei miei nonni a Solna in Svezia. Un bel budino di ricordi, l'Ikea, anche se la Giusy mi ha impedito di comprarmi uno specchio per il bagno mini compatto da 39 euro che secondo me era perfetto. Ha preferito uno specchio gigante da 220 euro. Ma non ho fatto troppe storie, mi sono adeguato visto che ci teneva tanto e io ormai sono maturato come uomo e come persona. Non mi riconosco più, sono un altro uomo. Paziente, non ci esco di testa nemmeno all'Ikea. Non sono più io.

Ero talmente in clima Svezia ieri sera che alle 23,00 ho chiesto a Giusy se mi faceva le pankakor, le crepes, e lei me le ha fatte. Me le sono divorate, con la marmellata di lingon, ribes rossi, come ai tempi che me le preparava a tonnellate mia nonna a Solna in Svezia con un bel bicchierone di latte. Ognuno ha la sua madeleine personale, per me ieri all'Ikea dell'Anagnina sono stati due bullar. Ci devo tornare più spesso, ma non per comprare mobili ma soltanto per andare al self-service così mi faccio un bel tuffo nell'infanzia.

Oggi hanno consegnato i mobili dell’Ikea nella casa nuova, visto che la casa è ancora vuota la Giusy è andata ad aspettare i trasportatori mentre io portavo Pietro a Piazza Vittorio con la bici. Per fortuna c’è stata una tregua della pioggia che sta cadendo ininterrottamente da giorni a Roma e si è fatto un po’ di giri anche nello sterrato e in mezzo alle pozzanghere. Per fortuna poi è arrivato qualche bambino, con cui ha giocato un po’ fino all’ora di pranzo.

Siamo saliti un attimo su in casa, ormai hanno montato il parquet che è bellissimo, la casa è praticamente pronta dopo tre mesi di lavori. Un po’ mi dispiace andarmene di qui, ci siamo rimasti sette anni, però andare nella nostra casetta mi fa molto piacere. Veramente, non vedo l’ora di andare.

Una mini libreria Billy dell'Ikea che avevamo qui nella vecchia casa l'abbiamo regalata a Tina che se l'è venuta a prendere oggi. Nella nuova casa avremo una libreria di design, niente Billy e poche cose dell'Ikea. E sono contento, belin, sono talmente maturato come uomo e come persona che mi faccio quasi paura per la saggezza che ormai mi pervade.

Sto diventando un altro uomo, un uomo con una pazienza e una saggezza matura che quasi me tasto se ghe sun (mi tocco per vedere se sono io veramente questo uomo nuovo, maturo, paziente e che non si incazza nemmeno quando passa quattro ore di sabato mattina con il sole all'Ikea dell'Anagnina).

Oggi pomeriggio come sempre ero a Marassi, via Sky canale 253. La Samp ha vinto 1 a 0 contro il Cagliari, si vede che la stagione ha preso una piega buona, era dal ’97 che non vincevamo con il Cagliari, che da sempre è la bestia nera dei blucerchiati.

Ottimo esordio al posto dell’infortunato Maxi Lopez di Okaka, un numero 9 potentissimo fisicamente, davvero un ottimo acquisto per i blucerchiati, che lotta come un dannato e tiene alta la squadra. Ottimo innesto veramente, giocatore potente e gran lottatore, si è subito calato nella parte con grande cuore e generosità. Un giocatore alla Mihajlovic.

Anche Fornasier ha sostituito degnamente Mustafi. Davvero bisogna fare un monumento a Mihajlovic, spero che gli facciano un triennale e spero che lui sposi la causa blucerchiata perché è davvero l’allenatore ideale per noi. Sta facendo delle cose eccezionali. Complimenti a Mihajlovic. Oggi a onor del vero hanno annullato un gol regolarissimo a Sau, ma c’è pure da dire che compensa il gol regolare non concesso a Pozzi contro il Torino, che ci avrebbe consentito di chiudere il primo tempo sul 2 a 0.

Per il resto, visto che ieri sera ho pure aiutato la Giusy a preparare qualche scatolone, oggi non ho avuto nemmeno il tempo di aprire La Stampa che mi sono comprato ma che è ancora piegata nel borsello. Me la leggerò stasera a letto. Però tutto sommato sono contento, Samp ampiamente fuori dalla zona retrocessione e trasloco in vista. Belle storie in vista della primavera che si sta avvicinando.

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03 febbraio 2014

Maxi Lopez alza la cresta

Belin, è andata bene, gran gol di Maxi Lopez che lotta come un dannato tutta la partita e affonda il Grifone irridendo Burdisso. Gol da tre punti nel derby, niente male come rientro per Maxi Lopez, ora ne aspetto altri quattro da tre punti e per me può restare per due anni ancora.

La Samp mi regala una grande gioia, erano sei anni che non si vinceva il derby, o forse quattro non ricordo bene, e fa sempre molto piacere baccare i rossoblu. La Samp partita gagliarda, risultato tutto sommato giusto, anche perché Mustafi e soprattutto Sestu si sono mangiati entrambi il raddoppio su due bellissime punizioni in area di Gabbiadini.

Soprattutto l’errore di Sestu è stato clamoroso, bastava toccare la biglia per scaraventarla in gol ma non so come è riuscito a ciccarla e ad appoggiarla in bocca a Perin.

A due minuti dalla fine ci è mancato poco che Gilardino la buttasse dentro, era in area piccola e la palla gli danzava davanti, chissà come non l’ha presa e Da Costa se l’è ritrovata fra le mani.

Strano vedere Obiang in panca, ma stasera davvero la nota positiva è stato un Maxi Lopez in spolvero, in forma fisica come non lo si era mai visto l’anno scorso. Si vede che per lui lo scorso campionato è stato un incubo e che la storia fra Icardi e sua moglie lo ha completamente devastato. Oggi sembrava oggettivamente un altro giocatore, ripeto, speriamo che continui così perché era esattamente quello che ci mancava, una prima punta che lotta, picchia, tiene la palla, fa falli e poi segna. Se lo meritava ma non era scontato che la scommessa fosse vincente.

Comunque adesso a 25 punti siamo più sereni, la prossima è domenica in casa con il Cagliari, speriamo che sulle ali dell’entusiasmo si possa rimpolpare una classifica che sta migliorando a vista d’occhio. Grazie ragazzi, grazie Maxi Lopez.

Anche perché, dettaglio non trascurabile, il canale 251 di Sky non mi funzionava e così mi sono visto la partita sul canale 249, a spezzoni in contemporanea con Empoli-Palermo, in campo Maccarone e Eramo nell’Empoli, Maresca nel Palermo e Iachini in panchina. Sembrava una succursale della Samp, in sottofondo la radiocronaca delle partite. Belin, però ha portato bene e la radio non l’ho spenta nemmeno nell’ultimo quarto d’ora quando la partita di B era finita.

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02 febbraio 2014

Per Giovanni Pascoli è “di moscerini al sole”

25 verticale: Per Giovanni Pascoli è “di moscerini al sole” = svolìo (l’ho azzeccato)

50 orizzontale: Teatro di Londra = Old Vic (l’ho sbagliato)

15 verticale: Vittorio regista di “Ercole alla conquista di Atlantide” = Cottafavi (l’ho sbagliato)

Post con tre soluzioni relative alle parole incrociate de La Stampa del 26 gennaio 2014.

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01 febbraio 2014

La retona del Macro è una super installazione

Oggi pomeriggio ho portato Pietro al Macro in via Nizza, c’è una fantastica retona gigante, un’installazione super colorata dove ha giocato tutto il pomeriggio ad arrampicarsi. Ottima soluzione per un pomeriggio di maltempo, era pieno zeppo di bambini e Pietruzzo ha giocato bello sereno in movimento per un’ora e mezza o due senza interruzione.

Io nel frattempo stavo a bordo campo. Mi sono pure abbastanza riposato perché la retona è fatta in un modo super ermetico per cui non si poteva fare male. Ho parlato mezzora con il ragazzo di Zetema che sta di guardia, un ragazzo molto simpatico e gentile.

All’uscita siamo andati in una tavola calda lì vicino e Pietrone si è scofanato un tramezzino prosciutto e formaggio e un succo ACE che si è ordinato da solo dal barman. Alla faccia dell’intraprendenza, sei anni e non sentirli. Alla tavola calda è entrato Sechi a un certo punto, il giornalista ex direttore del Tempo, che a me piace molto. Grande Sechi.

Al Macro ci eravamo andati in motorino, per fortuna pioveva poco e al ritorno non pioveva affatto.

Stamattina eravamo andati alla Posta, dovevo pagare delle bollette, e Pietrone ha parlato ininterrottamente per tutto il tempo della fila con la padrona di un povero cane che era in fila pure lui.

Dopo, verso le 11,30, gli è esplosa la fame carogna e allora invece di andare a fare la spesa siamo andati dal chicken filippino in via Carlo Alberto. Pietrone si è fatto una coscia di pollo e patatine e io i polletti piccanti e patatine e Coca Cola. Gran magnata che ci stava tutta, anche se abbiamo dovuto rinunciare al brunch.

Poi siamo passati al parco di Piazza Vittorio, ormai la bestia è troppo grande per i giochi che ci sono e dopo un po’, molto poco, si rompe. Poi si è messo a piovere, ma tiè, mi ero dimenticato l’ombrello nella tasca della giacca così non ci siamo nemmeno bagnati.

Stasera a cena totani fritti e orata, il tutto condito con vino bianco vermentino di Sardegna. Belin, alla grande, mi sono anche odorato il piatto come faccio sempre, prima di mangiare, come lo chef Cannavacciulo vedi che anche io so come si fa a magnare. Panza piena e mi sono visto anche un po’ di Bologna - Udinese 0 a 2 ottimo risultato secondo me, il Bologna è troppo scarso e deve andare in B soprattutto dopo il furto di domenica scorsa con la Samp godo.

Il Macro, due ore in piedi a bordo campo, mi ha macinato ma ora mi sto riposando, da buon blogger ricarico le pile bloggando. Belin sto blog, il mio pubblico si gonfia, anche dalla Svezia e dalla Polonia mi cliccano, vedi tu come stanno messi. E continuano a commentarmi il post delle Timberland, sono passati due anni da quando l'ho messo, è un evergreen da paura, Dolore ai malleoli.

Al momento Tommaso e Bianca sono qua a casa in visita, Bianca dorme, Pietro e Tommaso giocano con due iPad. Tutto a posto. Stasera se riesco mi vedo un pezzo di Torino – Milan, sono curioso di vedere se Pazzini è integro dopo l’infortunio che ha avuto. Non è Torino - Milan ma Milan - Torino e al 34° del primo tempo vince il Toro 0 a 1 gol di Immobile.

Belin, stamattina mi sono comprato La Stampa ma non sono riuscito a leggere nemmeno una riga. Mi sa che me lo leggerò fra stasera e domani mattina, un po’ di upgrading di attualità, fra Italicum e compagnia bella, lo devo fare. Oggi lì al Macro mi sono scaricato la batteria dello smartphone su Twitter, i miei follower, non si capisce come, ma aumentano in automatico. E anche quelli su LinkedIn. Miracolo dei social che sono la cosa più asociale che ci sia secondo me, belin, mai nemmeno una telefonata. Tutto digitale, bello sforzo di comunicazione.

Mi piacerebbe inventarmi una start up che si chiama asocial network. Secondo me con un bel crowdfunding faccio il botto. Se qualcuno mi fotte l’idea lo denuncio alla Siae.

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Sampdoria, altri sei mesi sul tagadà

Calciomercato con il solito braccino corto per la Sampdoria, che nella finestra di gennaio porta a casa Maxi Lopez, Okaka e Sestu. Se ne vanno una decina di comprimari, non arriva un portiere e nemmeno un difensore. E parte pure Nicola Pozzi, uno che almeno alla maglia ci teneva. E’ vero che era sempre rotto e guadagnava troppo, però ci metteva sempre il cuore.

In cambio di Pozzi non arriva Amauri, né Bianchi, né Quagliarella e nemmeno Floccari ma - udite, udite - Okaka, ex promessa per ora bruciata del calcio italiano di qualche anno fa. Ma mi fido di Mihajlovic, anche se un piccolo sforzo in più per la tifoseria lo potevano anche fare. Belin, che palle per un doriano in esilio da Marassi come me, che da anni non può nemmeno venire allo stadio e soffrire dal vivo con gli altri. In tv da solo come una bertuela da Roma è molto peggio, te l'assicuro.

Non so che dire, speriamo che la Samp si salvi, troppe scommesse rischiose tutte insieme. Perché questo amore del rischio della società non lo capisco. Non è mica una partita di poker. Almeno un portiere titolare lo potevano prendere. Belin, Da Costa fa paura anche in televisione, non oso immaginare i difensori che giocano con lui. E metà Fiorillo lo hanno dato alla Juve, mi auguro che almeno sia stato fatto questo sacrificio per tenersi Gabbiadini anche l'anno prossimo.

Eppure, un usato garantito ci stava tutto a gennaio. Ma sembra che la società ami le montagne russe. Altrimenti almeno una punta che segna la prendevamo. Non voglio sembrare disfattista, sono contento del rientro di Maxi Lopez (a costo zero), che però di gol non ne ha mai fatti a catinelle. Magari Mihajlovic è così bravo da resuscitarlo, perché il ritorno al gol di Maxi Lopez sarebbe veramente un miracolo.

Insomma, che Dio ce la mandi buona. L’ultima partita della Samp contro il Bologna è stata molto brutta, non soltanto per il risultato finale, ma per l’atteggiamento molto meno guerriero delle altre volte mostrato dalla squadra. Per fortuna sembra che la società abbia azzeccato l’allenatore, che sta facendo grandi cose da quando è arrivato a Genova. Belin, che squadra mediocre che siamo diventati. Peccato, altri sei mesi di passione e sofferenza per noi blucerchiati che saliamo sul tagadà di piazzale Kennedy e poi ci facciamo un giro sulle montagne russe. E non è la prima volta. Mettiamoci il casco e le mutande di ghisa.

Mi dirai, almeno non abbiamo venduto nessuno: Obiang, Gabbiadini, Krsticic, De Silvestri, Eder sono rimasti e con questi chiari di luna è già buono così. Ma almeno un Munari a centrocampo ce lo potevamo prendere o una punta che segna, non dico Quagliarella, ma uno che la butta dentro che vuole venire alla Samp ci sarà da qualche parte.

Speriamo che abbiano azzeccato Maxi Lopez e che faccia qualche golletto, me ne basterebbero cinque da tre punti per chiedere il riscatto (magari). Se Maxi Lopez torna ad essere quello del suo arrivo a Catania, Mihajlovic è un grandissimo. Almeno il mister blindatelo fin da subito se no a giugno prende e se ne va come minimo all'Inter.

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Chef Cannavacciuolo sei un grande in tv

Ieri su Cielo ho visto una puntata di “Cucine da incubo” con lo chef Antonino Cannavacciuolo che va nei ristoranti sul baratro della chiusura per salvarli. Il programma è bellissimo, sembra un po’ “Sos Tata” però declinato in chiave culinaria. Io personalmente di cucina non ne so niente, però mangiare mi piace di brutto e al ristorante ci vado sempre volentieri. L’ultima volta sono stato alla Suburra, giù a Monti, e ho mangiato ai quattro palmenti e doppiomenti.

Belin, mi gira la testa, si vede che ho lavorato troppo al computer questa settimana, ma tengo duro perché a questo post di Cannavacciulo ci tengo.

Lo chef Cannavacciuolo è un personaggio favoloso, è il cavaliere che salva i ristoranti e lo fa con una tempra e una personalità meravigliosa. Ha un phisique du role perfetto, nella sua imponenza è lo chef per antonomasia. Nel ristorante alla frutta di Frascati ha rivoltato come un calzino il personale, bacchettando il cuoco senza peli sulla lingua, dicendogli che non sapeva cucinare.

Gli ha insegnato qualche piatto e poi gli ha rifatto il look al locale, che era fermo a quarantanni prima, poi se n’è andato. Vendicatore mascherato, Zorro della cucina.

Al Ristorart, l’altro locale sulla Tiburtina, gli ha salvato il locale, favoloso quando ha ammanettato insieme i due fratelli che si detestano per costringerli a cucinare all'unisono, e gli ha fatto ramazzare la cucina che era tenuta malissimo e perdeva i pezzi.

La cosa che più mi ha colpito è il connubio fra cucina e tv. E’ vero che noi italiani siamo fissati con la cucina, “You bloody italians, you always talk about food”, mi ha detto un inglese non so quando. E lo credo che parliamo di mangiare, perché ci piace mangiare bene e ci sono migliaia di ristoranti buonissimi da noi. Certo la presentazione dei piatti è importante. Ma la cosa principale è la sostanza e da noi mediamente è validissima.

Comunque, adesso ho capito perché programmi come ad esempio Masterchef, che non ho mai visto in vita mia, appassionano milioni di telespettatori. Mi ricordo quando c'era Wilma De Angelis su Montecarlo.

La prossima volta me lo voglio rivedere "Cucine da incubo", io la tv non la guardo mai, ieri sera volevo vedermi Scandal su Rai Tre ma non lo fanno più, ho beccato Cannavacciulo per caso e me lo sono divorato. Favoloso.

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