talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

24 ottobre 2015

Il segno dei pesci tu sai perché lo guardo

Ogni volta che leggo l’oroscopo guardo sempre anche i pesci, che sono il segno di mio padre, che non c’è più da qualche anno ormai. Però io i pesci li guardo sempre lo stesso e vedo se ci sono bei presagi per lui, ovunque si trovi in questo momento. E glielo auguro sempre, che le cose stiano andando bene per lui e quando l’oroscopo dei pesci è buono sono contento.

Quando la Samp perde sono contento che mio padre non ci sia più, perché so che se ci fosse ci starebbe male per la sconfitta. Quando vince la Samp, invece, mi dispiace che non ci sia più mio padre perché so che se ci fosse sarebbe contento e potremmo sentirci al telefono e commentare la partita insieme come ai vecchi tempi.

Certo che almeno quest’anno si è risparmiato la sconfitta assurda contro il Vojvodina e meno male che non l’ha vista perché sarebbe stato nero come lo ero io e forse anche peggio perché lui ci teneva da morire.

E anche adesso meno male che non c’è, a vedere la performance della Samp di Zenga quando gioca fuori casa, fa pietà, una squadra senz’anima e fragilissima, l’apoteosi della squadra femmina di cui mi ha sempre parlato quando ci sentivamo e commentavamo i blucerchiati.

Zenga vediamo come va a finire, mi ricorda un po’ la parabola di Ferrara, se penso che in giro c’è Montella libero mi viene da dire che sarebbe bello prendere l’aeroplanino. Zenga mi sembra un po’ matto, è vero che quest’anno la rosa è quello che è, soprattutto in difesa, ma certe scelte del mister – tipo scegliere Cassano Muriel Eder in campo a Frosinone dal primo minuto – sono difficili da capire.

Un po’ mi dispiace che non ci sia mio padre perché gli avrei spedito via mail le foto del bambino che quando gioca a calcio si mette la maglietta della Samp e so che gli sarebbe piaciuto vedere le foto di Pietro che quando gioca sembra lo zar Pietro Vierchowod quando giocava per noi. Il miglior difensore della serie A era nostro, quanto darei per riaverlo adesso che dobbiamo giocare con i giocatori che abbiamo quest’anno in difesa.

La Samp quest’anno è una squadra femmina all’ennesima potenza, fuori casa fa pena.

Domani giochiamo in casa contro il Verona alle 12,30 e mi toccherà vedermela. A me gli anticipi all’ora di pranzo non piacciono per niente perché mi tolgono il relax del pranzo della domenica e poi se la Samp perde o gioca male mi rovinano la giornata.

Ma comunque mi tocca vedermela, non posso farne a meno, d’altra parte l’ho sempre vista anche quando eravamo in serie B con Atzori e quindi adesso mi tocca comunque vedermela anche se so che rischio d soffrire e l’altra volta a Frosinone meno male che il secondo tempo non me lo sono visto che abbiamo buscato 2 a 0. Con il Frosinone, mica con il Real Madrid, e questo ti fa capire la pochezza della Samp quest’anno, che peccato.

Sono sicuro che se mio padre fosse ancora qui se la vedrebbe pure lui Sampdoria-Verona, inizio alle 12,30, e magari se la vede lo stesso dov’è adesso. Speriamo che vada bene domani, gol di Muriel.

Prima della partita domani mattina porto Pietro a giocare a calcio con i suoi amici.

L’altra volta all’allenamento ha giocato con la maglia dell’Ajax, in partitella invece la volta precedente con la casacca blucerchiata, stupenda, e sembrava davvero Vierchowod dietro in difesa a spazzare palloni su palloni.

Nomen omen si direbbe, tutti i suoi amici vogliono giocare in attacco e invece Pietro si piazza bel bello in difesa e con il fisichetto che si ritrova è arcigno, una montagnetta di muscoletti difficile da superare per gli avversari.

Anche oggi che ha giocato a pallanuoto si è fatto sentire mordendo gli avversari in acqua e sotto, è un bel torello e non si stanca mai come lo zar.

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17 ottobre 2015

Samp di che pasta sei fatta?

Domani c’è Frosinone-Samp, una partita da vincere sulla carta ma non sarà una passeggiata perché la squadra blucerchiata fuori casa non brilla. Vedremo se le nostre punte, che sono forti e nettamente superiori alla media della squadra nel suo complesso, riusciranno a imporsi. Se non vinci a Frosinone fuori casa dove vai a vincere?

Alla Samp di quest'anno manca un leader carismatico ma non si può pensare di vincere soltanto a Marassi, dove finora stiamo andando benissimo. La squadra non è scarsa, sulla carta, ma non c’è un condottiero capace di imporre la sua personalità e prendere per mano i compagni anche fuori casa, dove siamo stati surclassati dal Torino e a Bergamo e abbiamo racimolato un punto soltanto a Napoli.

Domani a Frosinone manca per la prima volta in campionato il nostro metronomo, cioè Fernando, un giocatore che finora non ha sfigurato anche se non è un campione (ce l'ho al fantacalcio).

Secondo me Fernando è più forte di Obiang in fase di impostazione, ma come filtro è ancora un po’ troppo lento per i ritmi del nostro campionato. Magari gli serve ancora un po’ di tempo.

In generale, i blucerchiati hanno un gioco piuttosto lento e macchinoso che si accende soltanto grazie alle giocate di Muriel e Eder e, quando c’è, di Cassano.

Muriel mi piace moltissimo, tecnicamente è fortissimo, bisogna vedere se riuscirà a diventare un po’ più determinante in termini di gol e prestazioni per la squadra. Domani a Frosinone è una partita in cui il colombiano dovrebbe fare la differenza con la sua classe immensa.

Eder invece è nel pieno della sua maturazione e ha raggiunto una grande consapevolezza dei suoi mezzi, in più segna con una regolarità impressionante. Eder è la nostra certezza.

Altri buoni giocatori sono Soriano, che potrebbe certamente ambire ad altre piazze di maggior blasone, e il giovane Correa che per quanto ancora acerbo potrebbe diventare un ottimo giocatore soprattutto se diventasse più concreto e più rapido. Certo da quando è arrivato a gennaio Correa è migliorato moltissimo.

Vedremo domani, confido nel nostro portiere Viviano. E spero di non prendere subito gol com’è successo a Bergamo dove la sciagurata autorete di Moisander dopo una manciata di minuti ha segnato da subito in negativo la partita.

Intanto il Milan non riesce a vincere a Torino contro i granata e il campionato di Mihajlovic si fa sempre più in salita. Non parlo dei miei del fantacalcio che per ora stanno facendo come al solito pietà. Dico solo che il mio portiere Diego Lopez ha fatto una papera anche oggi e si è pure fatto ammonire – è il portiere più perforato della serie A dopo Brkic del Carpi – Gervinho non ha segnato nel 3 a 1 della Roma in casa con l’Empoli e che quando il mio Zappacosta è stato sostituito il Toro ha pareggiato con il Milan.

Basta, questo è l’ultimo anno che faccio il fantacalcio, non voglio più menarmelo con un gioco dove perdo ogni santa domenica ormai da quattro anni.

Torino-Milan è finita 1 a 1, tira una brutta aria di pareggite per il povero Mihajlovic.

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11 ottobre 2015

Il Liberty mi convince

Oggi non piove. Buono. Ieri pioveva e l’abbiamo buttata sul cibo. La Giusy ha preparato due teglie di lasagne, una al ragù l’altra carciofi e piselli.

Quella bianca gliel’ho chiesta espressamente io perché già l’altra volta l’aveva fatta, bianca, con i funghi. Molto buona davvero.

L’abbiamo buttata sul cibo e meno male che alla Giusy piace cucinare così non si rompe le scatole a stare in cucina il sabato. Anzi le piace. Meglio così perché poi vengono fuori dei bei manicaretti.

Oggi se non ci sono contrordini compagni me ne vado a fare un giro in bici.

Ieri c’è stata Azerbaijan–Italia, risultato 1-3 per gli azzurri, bella partita degli azzurri, gol di Eder sempre più titolare di questa nazionale di transizione che andrà agli Europei in Francia a giugno. Bravo Eder, se lo merita.

Fa impressione vederlo titolare in coppia con Pellè in Nazionale, Pellè la riserva di Pozzi centravanti della Nazionale chi l’avrebbe mai detto.

Mi ha fatto piacere anche il gol di El Sharaawi un giocatore di talento frenato da troppi infortuni che si sta ricostruendo al Monaco.

Io di mio cosa vuoi che ti dica: il Liberty nuovo funziona bene, sono contento dell’acquisto, dopo un mese ho fatto circa 450 chilometri e il motorino funziona bene. Ci metto un catenone antifurti ogni volta che lo parcheggio. Non dà nessun problema di accensione, tiene il minimo, l’unica cosa forse è un po’ leggero e le buche e i sampietrini si sentono parecchio.

Ma per il resto sono molto soddisfatto dell’acquisto: fai 5-6 euro di benzina a settimana e sei tranquillo. La riserva dura un sacco di tempo, quando si accende vuol dire che hai almeno un quarto di serbatoio ancora pieno.

In definitiva ottimo acquisto. Maneggevole, facile da mettere sul cavalletto, piccolino, passa facile fra le macchine nel traffico, in due è ok. Un altro mini difetto sono i pedalini del passeggero che danno un po’ fastidio perché intralciano il guidatore. Di buono c’è la pedana che è molto grande e se hai dei sacchetti della spesa ci stanno bene.


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03 ottobre 2015

Sandokaaan, Sandokaaan

Sono le 8,00 e il cucù ha suonato in cucina. Da un po’ di tempo ormai l’uccellino non esce più dal binario mentre trilla, è fermo nella casetta. Si vede che gli ingranaggi e i binari dove si muove si sono bloccati, probabilmente per colpa del grasso e dell’unto della cucina – è pur sempre montato sul muro della cucina il cucù – e quindi è un po’ fermo il cucù.

Fare il social media manager è un lavoro, ma inserire i social nella dieta del content manager è un passo in avanti strutturale.

Però adesso voglio parlare di Sandokan. In settimana ce lo siamo guardati in tivù, due puntate in dvd, in tutto sono sei. Le prossime ce le guarderemmo la prossima settimana, quando Pietro avrà letto il suo libro di Sandokan – è un Geronimo Stilton – e avrà superato il punto dove siamo arrivati con il dvd.

La cosa più bella di Sandokan, a parte la sigla e lo stacchetto di arpa credo – Sandokaaan, Sandokaaan - è la lentezza esasperante delle scene. Lo sceneggiato deve essere del 1978 o giù di lì. I tempi filmici sono lunghissimi in confronto ai ritmi di oggi. E’ bellissimo perché una scena può durare cinque o sei minuti.

L’altra volta c’era la scena di un ballo, un gran ballo, e sarà durata appunto cinque minuti, un’eternità.

Poi c’è Adolfo Celi, un grandissimo attore, il cattivo per eccellenza che in Sandokan replica un po’ lo steso ruolo della Baronessa di Carini, di James Bond dove è stato uno dei cattivi più azzeccati.



Vagamente ricordo quando a sei o sette anni vedevamo Sandokan a casa. Una volta alla settimana, un’ora di sceneggiato, appuntamento fisso.

Lo stesso rituale me lo ricordo con Michele Strogoff, voglio andare a vedere se esiste anche questo sceneggiato in cofanetto perché vorrei farlo vedere a Pietro, che a vedere Sandokan ci sballa tantissimo anche lui.

Di quegli anni quando c’era soltanto la Rai in televisione mi ricordo anche le prime edizioni di Fantastico e come ballerina e show girl di punta c’era Amanda Lear.


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Whatsapp a scoppio ritardato

E’ sabato mattina, sono le 7,23, il tempo è così così ma non piove. Speriamo che continui così, perché più tardi vorrei andare a farmi un giro in bici. Cercherò di portarmi anche Pietro.

Domani la Samp gioca in casa contro l’Inter, partita difficile ma speriamo di fare punti, un pareggio mi andrebbe bene. In casa quest’anno siamo forti, l’Inter si presenterà a Marassi senza Jovetic.

Ci sarà invece Liajic, ce l’ho al fantacalcio ma non l’ho schierato. Ho preferito mettere Gervinho, un gradito ritorno nella mia formazione, ce l’avevo già due anni fa quando arrivò in Italia e mi diede delle gioie. Sono fiducioso, secondo me farà diversi gol, in questo periodo giocherà molto visto che Dzeko e Totti sono fermi ai box.

Ormai da un mesetto ho scaricato Whatsapp sullo smartphone e sono molto contento. E’ una bella innovazione social che permette di chattare in real time con diversi gruppi di persone, molto utile e veloce. E poi le faccine sono fighissime. Era da due o tre anni che tutti mi dicevano di scaricarlo.

Tra l’altro è da una vita che al lavoro uso il messenger di Skype, anche quello molto ma molto utile per comunicare da remoto con i colleghi. Uno strumento imprescindibile nell’economia della giornata lavorativa, anche se continuo a sostenere che una telefonata e una comunicazione diretta a voce è la più efficace perché si percepiscono subito gli stati d’animo e l’umore dell’interlocutore.

Oltre a Whatsapp, che per ora è un’innovazione privata che riguarda soltanto me personalmente e i miei amici virtuali più stretti - il gruppo del fantacalcio e alcuni amici stretti con cui parlo di più - stiamo spingendo molto con i social anche al lavoro. Stiamo potenziando l’uso personalizzato di Twitter e Facebook e davvero potrebbe rivelarsi una svolta strategica importante, che potrebbe portare ottimi risultati in termini di traffico e soprattutto di interazione con la nostra audience digitale.

E’ un grosso sforzo perché bisogna replicare sui social tutti i contenuti che pubblichiamo sul sito internet, però penso che ne valga la pena perché ogni contenuto diventa più nostro e si trasforma in un’occasione di dialogo e disseminazione e personalizzazione dei nostri articoli.

Andando in modo così diretto e aggressivo sui social si aprono nuove prospettive di contatto e moltiplicazione di canali di comunicazione e si passa da una dimensione di semplice broadcasting indiscriminato di contenuti ad una nuova dimensione di colloquio con i nostri lettori in ottica di community social. E’ un modo di comunicare che sta già dando i suoi frutti, è molto più divertente lavorare così.

Diciamo che per ora su Twitter mi ci muovo, su Facebook ancora no ma sono pronto a farlo. Vedremo come andrà nelle prossime settimane, la sensazione però è positiva.

Mi capita spesso di abbracciare le novità tecnologiche a scoppio ritardato. Adesso però ammetto che la rivoluzione social mi sta prendendo bene e che sono molto ben disposto verso l’utilizzo di questi nuovi canali che in passato ho rifiutato un po’ a priori.

Ora pubblico questo post e ne faccio un altro su Sandokan.


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