talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

03 luglio 2016

Raffreddore fuori stagione

Non so perché ogni volta mi becco il raffreddore a luglio. Anzi, lo so perché, a me mi rovina l’aria condizionata. Non la reggo, l’aria condizionata, e così mi becco sti raffreddori fuori stagione che sono una mazzata, perché oltre all’afa e al caldo mi tocca soffiarmi il naso continuamente e sudo come una capra, non tanto per il caldo ma per il raffreddore.

Stamattina per fortuna mi sono svegliato con calma, verso le dieci. Così ho un po’ recuperato le forze, ma il mio raffreddore di luglio si è evoluto e mi fa anche male il petto. Un bruciore. Che dire, me lo tengo, anche perché medicine contro il raffreddore non ce ne sono. Dicono latte caldo e miele, ma l’idea del latte caldo a luglio con trenta gradi all’ombra mi attira come un ghiacciolo un fior di fragola a Natale.

E così mi tengo il raffreddore. Tra l’altro mi sta sbummando e comincio ad avere il muco giallo, sai quello marcio e quasi solido. E’ la prima fase del raffreddore, la peggiore, col ma di gola e tutto il resto. Gambe molle, cerchio alla testa, occhiaie, ossa rotte, quando respiri hai un po’ di affanno e non senti tanto bene i gusti.

Passerà, di solito il raffreddore forte mi dura tre o quattro giorni, certo che andare in giro con lo Scottex con trenta e passa gradi è una rottura. Poi devo stare attento quando starnutisco a mettermi la mano davanti alla bocca, se no faccio danni. L’altro giorno sono riuscito a starnutire fuori dalla finestra, in tempo per non impataccare qualche parete o lo schermo del pc. Perché quando ti arriva lo starnuto potente devi riuscire a tenerlo a bada se no fai delle patacche sui muri, io ne avevo fatta una sull’armadio tempo fa, ma tre metri d’altezza la parabola dello starnuto.

Il raffreddore mi dà fastidio perché non mi ammalo mai, l’unica cosa che mi becco è soltanto il raffreddore, quasi sempre a luglio. D’inverno è meno invasivo il raffreddore, poi ce l’hanno tutti d’inverno. Io adesso sono l’unico che conosco che ha il raffreddore.

Per non beccarmi il raffreddore e non ammalarmi, ogni mattina mi prendo una pillola di vitamine e funziona. L’ultima volta che ho avuto la febbre è stato qualche anno fa. Non mi ammalo mai, per questo per me il raffreddore è una cosa serissima che mi distrugge la giornata.

Ora per esempio ho il raffreddore e sudo anche, per il caldo. Ogni tanto mi viene anche qualche brivido. Fai tu.

Il problema fondamentale è il condizionatore al lavoro. Abbiamo questi condizionatori nuovi e potentissimi al lavoro, nuovi di pacca, e forse per questo li stiamo tenendo a temperature polari, tipo 21 gradi, per dire guarda che figata i nostri condizionatori nuovi Daikin super potenti, con una sventagliata di aria fredda che da qualche giorno mi arriva dritta in faccia, come una lama. Domani dovrò combattere per tenerlo spento o quanto meno basso, ma gli altri lo vorranno a palla perché fa un caldo torrido e in ufficio batte il sole di mattina. Sarà una lotta, in attesa che mi passi.

Quando mi becco il raffreddore è come se mi prendessi una malattia molto più grave, tipo la varicella o il morbillo come intensità, perché non ammalandomi mai il raffreddore per me è un fatto traumatico.

Altre cose, ieri sera ho invitato Chiara e Sara a casa per vedere la partita dell’Italia. Ero un po’ in ritardo per la cena, perché son andato in bici alla Caffarella ma alle otto ero ancora a Colle Oppio. Ci ho messo un paio d’ore a completare il mio tour classico della Caffarella col raffreddore, ma in bici puoi starnutire tranquillamente mentre vai, di lato, senza mano davanti.

Alla fine però me la sono cavata perché ho preparato una pasta con il ragù molto buona. Malloreddus sardi allo zafferano – li avevo comprati al Conad durante la settimana dei prodotti sardi, buonissimi con retrogusto di zafferano, e infatti alcuni malloreddus erano gialli - e ragù di fagiano acquistato da Eataly e conservato per qualche grande occasione, come la cena di ieri sera.

La scelta del ragù di fagiano è stata ragionata, frutto di consultazione pubblica democratica con Chiara e Sara, perché ne avevo anche uno al gusto di capriolo e l’altro di cervo.

Quando vado da Eataly e mi trovo davanti allo scaffale dei ragù me li comprerei tutti. L’altra volta ho preso questi tre, ero convinto di aver comprato anche quello di lepre, ma in realtà quello l’avrò preso qualche altra volta.

Sara ha portato una teglia di parmigiana buonissima, una bottiglia di Vermentino sardo, quindi serata sarda inconsapevole, ieri sera per la partita dell’Italia. Ci siamo fatti fuori 500 grammi di malloreddus al ragù di fagiano e una teglia di parmigiana in scioltezza, la bottiglia di Vermentino preceduta da una bottiglia di prosecco – quello senza etichetta del Conad, buonissimo – e un paio di albicocche.

Calduccio alla fine, visto che il condizionatore a casa non ce l’ho ovviamente, ma in salotto si stava bene con la finestra aperta perché una leggera brezza refrigerante sventolava piacevolmente.

Psicodramma rigori piuttosto indolore, l’unica cosa da eccepire sull’Italia di Conte sono stati i due rigori battuti in modo osceno da Pellè e Zaza, peccato, credo che la tensione mangiasse vivi i giocatori ma in quei casi forse, lo dico così, senza boria né volontà polemica, la cosa più importante è beccare la porta. Poi magari il portiere te lo para, ma almeno non l’hai sparato fuori di un metro.

Dopo la partita siamo andati a prenderci un gelato di decompressione. Ornelli in via Merulana era chiuso a mezzanotte, forse erano depressi per l’Italia. Non ci siamo scoraggiati e ci siamo allungati da Fassi, al Palazzo del ghiaccio.

Io mi sono fatto un cono arancia amara, limone e fichi ottimo. Ormai ho capito che a me il gelato piace alla frutta, in realtà lo sapevo anche prima, è un retaggio infantile quando da Tonitto prendevo sempre il cono limone fragola, però non so perché l'aveo ripudiato e lo prendevo alla crema, pistacchio, zabaione e compagnia bella. Ma ho smesso.

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