talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

08 gennaio 2023

Cosa mi ricordo di Vialli

Cosa mi ricordo di Vialli. Tanti flash sparsi, è stato un elemento basilare della mia vita. Sono distrutto. Uno dei primi ricordi di Vialli è il suo gol di testa contro l’Avellino. Ho scoperto ora che è stato il suo primo gol nella Samp, nel dicembre del 1984 appena arrivato da qualche mese in quella Sampdoria allenata da Bersellini.

Cross dalla sinistra di Mancini e gol di testa di Vialli. Aveva il numero 15 sulle spalle e poi è andato a festeggiare sotto la Sud. Io ero nella Nord, come sempre, andavo quasi sempre nella Nord.

Un altro ricordo di Vialli è un gol di astuzia. Punizione dal limite per la Sampdoria, sotto la Nord. Vialli e Mancini confabulano un po’. Poi Mancini resta sul pallone e Vialli avanza oltre la barriera. Mancini invece di tirare in porta supera la barriera con un pallonetto, un passaggio spiovente a Vialli, che di prima intenzione tira una sventola al volo e segna. Mi sembra che fosse contro l’Ascoli.

Ma poi che dire, ricordo i primi tempi che giocava più defilato sulla destra da aletta destra e metteva questi cross al bacio ed era molto migliorato in questo gesto tecnico grazie a Trevor Francis, il re assoluto dei cross dalla destra.

Vialli era molto amico di Souness i primi tempi. Quella Samp anche era molto bella, Francis, Souness, Ferroni, Mancini, Vialli, Scanziani. E Nicola Zanone.

Mi ricordo le trasferte a Firenze e a Cremona. Il gol nella finale di Goteborg contro l’Aderlecht, che sembrava che Mancini gli avesse tirato una fucilata in testa, una pallonata che gli è rimbalzata in testa, sulla fronte piena, prima di entrare in gol.

Mi ricordo la cocente delusione di Wembley, con Vialli che ha avuto tre occasioni d’oro per fare gol ma la palla è sempre uscita per un soffio. E poi Boskov lo ha sostituito con Renato Buso. E lì mi è sceso tutto prima della fine della partita perché si sapeva che era l’ultima apparizione di Vialli in blucerchiato.

Mi ricordo Vialli pieno di capelli, di riccioli neri.

In stanza avevo il poster di Mancini, era lui il mio idolo assoluto della Samp. Però come simpatia Vialli era molto più simpatico di Mancini, che tra l’altro in campo era odioso con i compagni e con tutti intorno.

Comunque la cosa vera che mi ricordo di Vialli è l’atmosfera che c’era intorno alla Samp ai suoi tempi: gli avversari avevano paura di giocare contro di noi. Eravamo troppo forti, Vialli era fortissimo di piede, di testa, di sinistro di destro. Di tutto.

Un numero nove così la Sampdoria non ce l’ha mai avuto e sarà molto difficile che ce l’abbia di nuovo in futuro. E’ per questo che ho pianto per Vialli, per la Sampdoria, per quello che non tornerà mai più, per Marassi, per Boskov, per Mancini per tutti noi doriani. Ci mancherà tantissimo.

Mi ricordo una maglietta con le foto di Vialli e Mancini stampate sopra che mi mettevo sempre.

Un'altra maglietta con lo sponsor Phonola, originale, con il numero 11 sulla schiena indossata da Vialli. Me l'aveva prestata una volta Maurizio e ci giocai una partita a Ca' De Rissi. Fu un grande onore.