Colosseo chiuso autogol per l’Italia
Ieri hanno tenuto chiuso il Colosseo per un’assemblea sindacale, ma sono fuori di testa questi qua. Figuraccia mondiale. Assist perfetto a Renzi, che non ne avrebbe nemmeno bisogno e che ha colto la palla al balzo e giustamente ha dichiarato musei e monumenti servizi pubblici essenziali come bus e metropolitane.
Peccato però che gli scioperi dei mezzi siano all’ordine del giorno, a Roma ce n'è in media uno ogni due settimane. Se penso allo sciopero bianco dei macchinisti della metropolitana che c’è stato a Roma a luglio mi si drizzano ancora i capelli in testa e mi vengono le caldane.
Secondo me lo sciopero di ieri al Colosseo è stato un clamoroso autogol del sindacato. Ormai lo scontro fra la Cgil e il Governo è all’arma bianca e credo che per il sindacato non sarà facile raggiungere risultati positivi se continua su questa linea dura. La gente si è rotta le scatole e in questo caso del Colosseo l’hanno fatta davvero grossa perché hanno danneggiato l’immagine e l’economia di tutto il paese: in Italia la cultura è business vero, tenere chiuso il Colosseo è come tagliarsi le palle con le proprie mani.
Sembra davvero che il sindacato e una grossa fetta dell’Italia sia rimasto ancorato a schemi degli anni ’70 e con questo tipo di mentalità non si va da nessuna parte, anche perché ormai l’orizzonte in cui ci muoviamo è molto più ampio dei semplici confini nazionali. Con i flussi migratori che ci stanno invadendo da tutte le parti, l’economia globale che galoppa, la massa di turisti, milioni di turisti che nonostante le assemblee del Colosseo e di Pompei continuano a venire in Italia a frotte, chiudersi in piccole rivendicazioni salariali su straordinari e orari di apertura, mansioni e carenza di organici (che sono veri e nessuno li mette in dubbio, anzi) non ha senso.
Ma i turisti non possono capire che il patrimonio più importante della nostra immagine internazionale, un monumento su cui vive un indotto enorme in città, venga utilizzato come terreno di rivendicazione salariale e ricatto sulla pelle dei turisti. E’ una mossa insensata.
Tempo fa, in rete girava il video di un concerto in corso al Pantheon e della custode che alle 18,00 spaccate, mentre l’orchestra stava ancor suonando e il pubblico era assiepato all’interno del monumento, spegneva le casse e tutto, invitava il pubblico a sgomberare manco fosse un sit-in e interrompeva il concerto perché era l’ora di chiusura. Nessuno ha detto niente, perché tutti erano talmente allibiti e increduli che si sono alzati e se ne sono andati a testa bassa. Mentre la custode del Pantheon chiudeva baracca e burattini e staccava, se ne riparla domani mattina alle otto e mezza quando riattacco e l'orchestra smontava gli strumenti in silenzio.
Un po’ come se al bar all’ora di punta a un certo punto il barman chiudesse la macchina del caffè con tutta la gente che ha fatto lo scontrino spegnesse tutto e cacciasse tutti fuori.
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