talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

03 ottobre 2015

Whatsapp a scoppio ritardato

E’ sabato mattina, sono le 7,23, il tempo è così così ma non piove. Speriamo che continui così, perché più tardi vorrei andare a farmi un giro in bici. Cercherò di portarmi anche Pietro.

Domani la Samp gioca in casa contro l’Inter, partita difficile ma speriamo di fare punti, un pareggio mi andrebbe bene. In casa quest’anno siamo forti, l’Inter si presenterà a Marassi senza Jovetic.

Ci sarà invece Liajic, ce l’ho al fantacalcio ma non l’ho schierato. Ho preferito mettere Gervinho, un gradito ritorno nella mia formazione, ce l’avevo già due anni fa quando arrivò in Italia e mi diede delle gioie. Sono fiducioso, secondo me farà diversi gol, in questo periodo giocherà molto visto che Dzeko e Totti sono fermi ai box.

Ormai da un mesetto ho scaricato Whatsapp sullo smartphone e sono molto contento. E’ una bella innovazione social che permette di chattare in real time con diversi gruppi di persone, molto utile e veloce. E poi le faccine sono fighissime. Era da due o tre anni che tutti mi dicevano di scaricarlo.

Tra l’altro è da una vita che al lavoro uso il messenger di Skype, anche quello molto ma molto utile per comunicare da remoto con i colleghi. Uno strumento imprescindibile nell’economia della giornata lavorativa, anche se continuo a sostenere che una telefonata e una comunicazione diretta a voce è la più efficace perché si percepiscono subito gli stati d’animo e l’umore dell’interlocutore.

Oltre a Whatsapp, che per ora è un’innovazione privata che riguarda soltanto me personalmente e i miei amici virtuali più stretti - il gruppo del fantacalcio e alcuni amici stretti con cui parlo di più - stiamo spingendo molto con i social anche al lavoro. Stiamo potenziando l’uso personalizzato di Twitter e Facebook e davvero potrebbe rivelarsi una svolta strategica importante, che potrebbe portare ottimi risultati in termini di traffico e soprattutto di interazione con la nostra audience digitale.

E’ un grosso sforzo perché bisogna replicare sui social tutti i contenuti che pubblichiamo sul sito internet, però penso che ne valga la pena perché ogni contenuto diventa più nostro e si trasforma in un’occasione di dialogo e disseminazione e personalizzazione dei nostri articoli.

Andando in modo così diretto e aggressivo sui social si aprono nuove prospettive di contatto e moltiplicazione di canali di comunicazione e si passa da una dimensione di semplice broadcasting indiscriminato di contenuti ad una nuova dimensione di colloquio con i nostri lettori in ottica di community social. E’ un modo di comunicare che sta già dando i suoi frutti, è molto più divertente lavorare così.

Diciamo che per ora su Twitter mi ci muovo, su Facebook ancora no ma sono pronto a farlo. Vedremo come andrà nelle prossime settimane, la sensazione però è positiva.

Mi capita spesso di abbracciare le novità tecnologiche a scoppio ritardato. Adesso però ammetto che la rivoluzione social mi sta prendendo bene e che sono molto ben disposto verso l’utilizzo di questi nuovi canali che in passato ho rifiutato un po’ a priori.

Ora pubblico questo post e ne faccio un altro su Sandokan.