talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

03 giugno 2006

Cose inutili


Oggi sono andato con mio fratello a fare una passeggiata a Roma. E’ venuto a trovarmi per il weekend. Lollo vive a Milano. L’ho portato in giro in motorino, gli ho fatto fare un rapido tour. Aventino, Bocca della Verità (non si è messo in coda, mi ha raccontato che c’era un giapponese che saltava davanti alla Bocca mentre si faceva fotografare da sua moglie, forse fingeva di essersi fatto mordere e faceva il tarantolato giapponese).

Poi, siamo passati dal Pantheon, da Piazza Navona, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi. Io in realtà correvo mentre facevamo questo tour. Avevo un’andatura spedita. Lollo me l’ha detto alla fine. Magari se me lo diceva prima frenavo un po’ il passo.

Correvo perché volevo che si vedesse tutto. Non volevo che si perdesse nulla, chissà quando viene la prossima volta. Mi comportavo come quelli che ai matrimoni riempiono gli sposi di foto e sono molesti in questa loro ansia di immortalare il momento felice. Tanto molesti che alla fine stressano gli sposi, che preferirebbero viverselo il momento. Invece si devono mettere in posa.

Ma non volevo scrivere di questo. In realtà, ho spostato il pc in cucina per non disturbare Lollo (sta dormendo a intermittenza da circa due ore sul divano) perché volevo scrivere un racconto sulle cose inutili. Un racconto sulle cose inutili che ho fatto oggi. Ma in generale ne faccio tantissime, tutti i giorni. Prima stavo pensando al concetto di utilità e a come questo concetto sia la stella polare di molte azioni della mia vita.

Ad esempio, a periodi mi siedo sul water quando devo fare pipì. Mi sembra una cosa utile. Così non rischio nemmeno di schizzare fuori. Anche se detto fra noi a volte faccio pipì da seduto e schizza nell’interstizio, quello fra la tavoletta e la porcellana del water ed è anche peggio. Ma non volevo scrivere cavolate, adesso. Né fare il simpatico. Volevo scrivere sulle cose inutili che ho fatto oggi.

Ho aperto la mail e ho riletto delle vecchie mail. E’ stata una cosa inutile perché sono vecchie mail, che non servono più a niente e che in realtà non sono nemmeno state utili in passato. Però ripensandoci bene non sono state completamente inutili perché oggi mi sono rivisto, nero su bianco. Mi sono rivisto quello che scrivevo qualche tempo fa e ho anche visto cosa è successo e so come sono andate le cose. E in quelle mail lì non è che ro in posa per le foto del matrimonio. Non ero in psa e basta.

Stanotte ho fatto un sogno. Ho sognato le pagine del mio romanzo scritte e una voce in sottofondo che mi diceva devi riguardarlo il tuo romanzo. E’ sempre importante rileggerlo, il tuo romanzo. E’ sempre utile rileggere le tue mail. Quindi, alla fine rileggere le mie mail oggi non è stato poi così inutile.

Di sicuro, oggi è stato inutile tagliarmi i capelli, tanto poi ricrescono. Anche se non è stato così inutile, perché sembravo moncicì è un piacere averti qui con quei capelli gonfi che sembra che me li pompano con la pompetta della bici e in testa mi viene il caschetto dei Jackson Five. Poi mi prudevano, con il casco. Quindi, non è stato poi così inutile tagliarmi i capelli.

Di certo, è stato inutile aprire il computer e guardare la posta. Non c’erano messaggi. E' sabato oggi, un sabato diverso dagli altri perché la gente fa il ponte e non scrive mail in questi giorni. Però, se non aprivo la posta non riguardavo le mail, quindi da un certo punto di vista è stato utile aprire la posta. Non so se mi spiego.

Mi sto bevendo la mia Moretti, adesso è un momento che mi sento davvero inutile. Sto scrivendo cagate sul mio blog, così, senza capo né coda. Però mi piace farlo, mi sento la reincarnazione di Bukowski quando faccio così. Quando apro la pagina di word senza la minima idea di cosa scriverò. Mi piace. E’ inutile, ma mi piace.

Penso che prima o poi scriverò un elogio delle cose inutili. Come ad esempio dire buongiorno e buonasera, sarà educato ma è inutile. Comprare il Corriere oggi, inutile, ho letto due o tre articoli inutili. Però almeno adesso so che Bertinotti ieri alla parata militare del 2 giugno si è messo la spilla della pace ad un certo punto. Saperlo è abbastanza utile, se non altro è divertente vedere Bertinotti nella sequenza fotografica del Corriere che compie un gesto consapevole che farà parlare di lui. E’ stato in ogni caso un gesto politicamente utile. Bertinotti ti ha fatto capire molte cose con quel gesto. In effetti ci sono dei gesti utili in giro. Poi sul giornale c'era scritto che non riusciva a stare fermo un attimo durante la parata, che sembrava un tarantolato con Napolitano e i carri armati che sfilavano. altro che le sfilate della moda a Milano, che ti agiti come se ti mitragliassero in faccia, ma non sono proiettili. Sono immagini.

E’ stato utilissimo questa mattina farmi la doccia. Mi ero appena rasato i capelli da moncicì, tutti matassati nel sacchetto che metto nel lavandino quando prendo la macchinetta. Se non mi fossi fatto la doccia mi rimanevano tutti i capelli nelle orecchie. Più che utile è stato igienico. Poi se no mi prudeva dappertutto.

Invece, mi domando a cosa mi sia servito entrare in certi siti oggi mentre navigavo con mio fratello che dormiva sul divano rosso. A niente mi è servito. Cercavo anche delle offerte di lavoro online, sul sito www.motorelavoro.com, inutile. L’altro giorno sono entrato in un altro sito inutile, però troppo divertente. Si chiama www.sitodubelin.com (.it?). C’erano un sacco di modi di dire idiomatici con la parola belin. Bellissimo, mi sono anche emozionato leggendo il racconto di cos’è Genova per uno che ha scritto un suo resoconto di cos’è Genova per lui. E' uno che lavora al Galliera, l'autore, lui sì che è uno utile.

Oggi ho finito il mio diario dei sogni. E’ lì che negli ultimi nove mesi ho trascritto tutta la mia attività onirica. E’ pieno a uovo. E’ un quaderno rinforzato, con la copertina rigida, a righe. Adesso è finito. Ho controllato le date, sono passati esattamente nove mesi da quando l’ho cominciato a settembre. Adesso che l’ho riempito mi sembra quasi di aver portato a termine una gravidanza.

Nove mesi, questa notte ho fatto l’ultimo sogno del mio diario e posso iniziarne un altro. Penso che anche questa sia una cosa inutile, apparentemente, scrivere i sogni. Però da un altro punto di vista, quello analitico, non la è. Perché me lo dice sempre Pirandello, i sogni bisogna sempre scriverli e ogni tanto il diario bisogna rileggerlo. E’ un’operazione che ti fa sentire più utile perché vedi come sono cambiate le cose nel frattempo.

I sogni cambiano sempre, ci hai fatto caso vero. Rileggerli ti dà il senso che le cose cambiano, che non sei sempre fermo nello stesso punto. E questo è utile. Anche se mi domando se non sarebbe meglio lasciarli vuoti i diari. Non sono tanto sicuro, anche perché credo che le pagine siano lì per riempirle, o no. Allora stamparli questi diari sarebbe inutile, ma se li stampano vuo dire che qalcuno ci scrive dentro e completamente inutile non può esserlo.

Non so come spiegare, a volte mi prende questa impressione di essere una persona completamente inutile. Poi, guardo la mia birra e il mio pc e cambio idea. Se non ci fossi io che lo riempirebbe il mio blog, mia sorella (che non ho)? E la spazzatura chi la porterebbe nella rumenta?