talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

08 luglio 2006

Fioretto


Parlando d’altro, domani c’è la finale. Se vinciamo sarà il caso di fare un fioretto, anche se di fioretti sticazzi ne ho già fatti tanti anche senza finali di mezzo. Sono un fioretto ambulante. Non so cosa scrivere, però era da un po’ di giorni che non avevo nemmeno un nano secondo per starmene nullafacente davanti al computer, quindi mi tocca scrivere così, senza sapere cosa scrivere.

Vabbè, mi dirai, sono cazzi tuoi, sei tu che devi scrivere, è un problema tuo riempire gli spazi. Ti dirò, c’è una bella differenza fra scrivere qualcosa e riempire uno spazio. Comunque, dai, adesso mi ci metto d’impegno, mi sono tirato su, che stavo svaccato sulla sedia, adesso sono operativo. E ti dico che come fioretto per la finale domani mattina me ne vado a san Pietro in Vincoli, davanti alla statua con le corna, un santo con le corna mi piace come idea, poi è qua vicino, a via Cavour.

Ci ero già stato a fare un fioretto da san Pietro con le corna, due anni fa esatti, quando dovevo andare a fare la prova in agenzia. Mi era anche andata bene, mi avevano preso, avevo scritto come un automa, tutta una prova sugli ebrei ultra ortodossi delle colonie nella striscia di Gaza. Domani ci torno, di mattina, a san Pietro lo guarderò in faccia, lui e le sue corna, che Michelangelo si è sbagliato, gli ha fatto le corna a un santo, un santo cornuto c’è lì, chissà se lo sanno tutti i turisti che gli fanno le foto digitali. Che poi la storia delle corna di san Pietro in Vincoli non so bene da dove salta fuori, mi sa che c’era scritto qualcosa del genere nella bibbia o nei vangeli, ma di sicuro Michelangelo l’ha interpretata sbagliata, figurati se san Pietro era cornuto, uno dei padri della chiesa. Non è possibile.

Che poi, scusate, ho scritto una cazzata, non è san Pietro con le corna, ma Mosè, comunque il succo del discorso è quello: facciamo le corna e il fioretto vale lo stesso. Amen.

Leggevo oggi sul Corriere che i preti sposati hanno sfilato a san Pietro con dei cartelli, con scritto sopra “ci sentiamo emarginati”. E come vuoi sentirti, prete sposato, benvoluto e benaccetto a san Pietro, con la tonaca e la fede al dito? Cosa sei, scemo? Poi, c’era una foto di due gay spagnole che c’avevano in fronte un adesivo con scritto “io non ti sto aspettando”, riferito alla prossima visita del papa in Spagna. Ridevano, ste due ragazze con l’adesivo in fronte. Ho voltato pagina, ma scusa chi se ne fotte di due gay che si mettono un adesivo in fronte per dire che non stanno aspettando il papa? A parte che se davvero non gliene fregasse niente veramente non se lo metterebbero l’adesivo in fronte, se ne andrebbero al mare invece di farsi fotografare con quell’adesivo in fronte. O no.

Tornando a san Pietro in Vincoli, a me la cosa che mi piace di più di quella chiesa, che ci arrivo a piedi in cinque minuti da casa, quindi come fioretto in effetti potrei sceglierne uno un po’ più sbattimento, sai che sforzo fare una passeggiatina di cinque minuti per guardargli le corna di marmo bianco, sono i vincoli. Nella cripta, più o meno, anzi sopra la cripta, però non sull’altare, c’è questa bacheca con le catene di san Pietro. E’ per questo che si chiama in vincoli, perché sono le catene di san Pietro. Se non lo sapevi adesso lo sai, però se ti fai un giro su Google e cerchi nelle immagini lo vedi.

Prima o poi mi voglio comprare un telefonino che fa le foto così posso fare il mio reportage. E’ da un po’ che mi frulla in testa l’idea di farlo, non so se scriverlo ai quattro venti, che magari qualcuno mi frega l’idea, ma magari non è poi così originale. Non penso che ci sia poi troppa gente che mi legge, quindi lo scrivo. Voglio fare un reportage fotografico, con tutte le statue mutilate di Roma. Magari l’ho già scritto, chi se lo ricorda, con tutte le cose che scrivo e poi intanto non rileggo mai magari l’ho già bello che scritto. Ce n’è una in via del Corso di statua mutilata, gli manca un braccio e mi sembra anche la testa. Non so perché, ma a me le statue se sono mutilate mi piacciono di più, mi sembrano più vissute se sono rovinate.

Pioveva. Adesso ha smesso. Mi sto bevendo una Moretti, che novità. E mi sto fumando, indovina, una Fortuna blu. Belin che fantasia.

Oggi a Monti mi sono letto tutto l’articolo sul Dpef. Nel tavolino di fianco c’era un gruppo di amiche, sai di quelle che si incontrano il sabato mattina per fare quattro chiacchiere insieme. C’era una delle amiche che si era portata il suo cane, un barboncino bianco, si chiama Sole. Belin, ma Sole che nome è per un cane? Poi, sarà un maschio o una femmina? Probabilmente una femmina, se non ricordo male Sole è un nome di donna, Maria Sole, non so chi è ma esiste.

Poi, non ho detto una cazzata, almeno non del tutto visto che la mamma della Pina ha trovato un cane un po’ di tempo fa. L’hanno chiamato Tom. Poi però dopo un po’ hanno scoperto che è una femmina. Però continuano a chiamarla Tom. Vedi un po’ te. Però la Pina mi ha detto che di nascosto sua mamma Tom lo(a) chiama Budda perché le piace di più Budda di Tom. Belin, ma anche Budda è un nome di maschio, o no.

Ieri sera mi sono visto Crime Scene Investigation e c’era uno dei malviventi del data base che si chiamava Jesus. Però, nel telefilm, a parte che Grissom sta diventando sordo, gli si sta sedimentando l’osso nella uegia (orecchia) e deve fare un’operazione urgente se no diventa sordo e ieri sera tutta la puntata facevano sentire le cose al volume che le sente lui, cioè bassissimo, per far capire quent’è sordo Grissom, questo Jesus non lo pronunciavano all’americana “Gisus”, ma alla spagnola “Hesus”. Non so, a parte che in Italia non c’è nessuno che si chiama Gesù, a parte il mio amico Gippi, che però penso di essere l’unico che continua a chiamarlo così, “Gisus” all’americana, sono antico io, saranno almeno quindici anni che nessuno lo chiama più così. Però, non so, se il telefilm è americano allora quello del data base lo devono chiamare “Gisus” all’americana, o no. Però magari è solo un errore di doppiaggio della versione italiana, e per questo hanno doppiato con “Hesus” alla spagnola. Comunque mi dava fastidio. E poi di crime Scene Investigation dopo che hai visto il primo episodio guardare anche il secondo è un casino, è difficilissimo e complicatissimo da seguire, di solito mi addormento sempre al secondo episodio perché poi lo danno il venerdì sera ed è il momento che sono più asfaltato della mia vita, mi sento il bitume dell’asfalto che mi cola nel cervello il venerdì sera per le settimanine di merda che passo a spremermi le meningi al giornale. Ma parliamo d’altro, che oggi è weekend e non ho nessuna voglia di parlare di lavoro.

Al lavoro hanno messo l’aria condizionata dappertutto a parte nella mia stanza. Così, adesso c’è un freddo della madonna nelle altre stanze mentre io continuo a sudare come un maiale, perché il ventilatore mi fa un seghino, anzi mi sminchia la spalla, c’ho sempre sto dolore nella spalla destra, quella dalla parte del mouse, che forse è il mouse e non il ventilatore. C’ho la spalla del mouse, come il gomito del tennista.

Allora, quando stavo al bar a Monti, oggi, nel gruppo di amiche che si sono incontrate per fare quattro ciance di sabato mattina, c’era anche la mia donna preferita di Monti, la matrona di Monti. Sono contento che adesso quando la vedo mi piace di nuovo, che comunque è da un sacco di tempo che mi piace guardarla, solo che per un certo periodo non mi piaceva più perché era successo un casino, mentre ricevevo una telefonata del cazzo al Faraone c’avevo lei di fianco quindi per un periodo la associavo a questa telefonata del cazzo, ma ormai mi è passata. Adesso mi piace di nuovo, sono contento di averla recuperata, era una grossa perdita se no.

La mia matrona del cuore è un donnone. Avrà sui quarant’anni, capelli neri lunghi quasi sempre raccolti dietro, porta questi occhiali da sole anni ’70, poi di solito è vestita anni quaranta, con le gonne longuette, sotto il ginocchio, e i tacchi alti. C’ha qualche difetto estetico, la mia matrona, ma perdonabile perché è troppo erotica, quindi le perdono tutto. Ad esempio, è polpacciuta. Ma chi se ne fotte, detto tra noi. Oggi, era proprio scasciata, c’aveva addosso un vestito del ’79, a righe bianco e azzurro, sembrava un pigiama, e scarpe basse. Però, la cosa più bella è che la mia matrona è misteriosa. L’unica cosa che devo fare è non conoscerla mai, mi sa che se la sento aprire bocca mi scende tutto subito. O no. Succede sempre così, o no.

Vorrei dire qualcosa di intelligente, ma non mi viene. Forse è meglio che me ne sto zitto, però starmene qua a scrivere mi piace, mi rilasso, anche se mi sento la spalla del mouse mentre scrivo, ma almeno non sto scrivendo roba di cui non me ne frega niente, come succede il 99% del tempo che scrivo.

Secondo me le donne se vogliono fare una cosa furba dovrebbero comprarsi tutte le Birkenstock, quelle con la linguetta che ti entra infradito nel pollice, rosse e la chiusura dietro. Troppo sexy come scarpe, poi sono comode e non puzzano. Così almeno mi rendo utile, con questi consigli, alle donne dico.

Ieri sera a un Posto al sole c’era Carmen che cantava la versione in inglese della sua canzone in napoletano. Mi sa che fra un po’ Carmen tradisce Filippo con Diego, che se la sbava tutta, chiamalo scemo Diego.

Oggi dopo che siamo stati lì al bar di Monti e la matrona se n’è andata, pensa te che culo, lei vive nel palazzo del bar di Monti, c’avevo una fame porca e mi sono fatto un calzone alla montanara. Nove euro spesi bene, poi dentro il formaggio era tutto filamentoso, la pasta era una goduria, l’abbiamo preso al Chicco di Grano, di solito non mi fa impazzire come posto, però sai, la fame è fame.

Tornando a casa, abbiamo visto la pazza che dormiva sotto il sole, all'angolo, in piazza, davanti a Santa Maria Maggiore, come faceva a dormire così, di fianco al traffico e sotto al sole, non si capisce. Però dormiva della grossa, come dice mia zia Anna (ha l'halzeimer) aveva anche la bocca aperta, russava, tutta vestita con le calze, buttata lì, appoggiata con la testa al palo con il segnale di divieto di parcheggio, sdraiata sulle sue cose, quattro sacchetti pieni dell'Amiu.

Mi sa che l’anno prossimo mi iscrivo ad un altro corso di scrittura creativa, però basta col minimum fax, voglio cambiare aria, voltare pagina. Sta cosa della scrittura ci devo un po’ pensare, mi piace, però ho anche visto che può essere un’arma a doppio taglio, una specie di boomerang perché quando scrivi non è che sei tu davvero. E’ soltanto una voce, una tua voce, una delle milioni di voci che puoi tirare fuori da te, che poi non sai bene chi è che sta scrivendo, se sei tu o un altro, e ti perdi. A volte. Non sempre.

L’altra sera c’era in tivù la premiazione dello Strega, ha vinto Caos calmo di Veronesi, che dal vivo è antipatico, è toscano, a me i toscani soprattutto i fiorentini non so perché non mi sono simpatici per niente. Mi sanno di finti, di quelli che appena volti le spalle ti prendono per il culo, almeno i romani ti prendono per il culo in faccia. Anzi, lo so perché mi stanno sul culo i fiorentini. Avevo questa capa, di Firenze, una volta le ho mandato una mail, c'era scritto personale in oggetto, e lei l'ha girata al direttore. Fai tu, dove possono starmi fiorentini secondo te?

Alla premiazione dello Strega su Rai Uno hanno inquadrato Sara, le abbiamo mandato un sms, era in diretta, che strano, l’ho riconosciuta, stava a fumare, sicuramente non era una Fortuna blu, mi sa che lei fuma le Philip Morris.

L'altra sera, allo Strega c'era uno scrittore che diceva di essere contento perché il suo libro l'ha scritto con la sua voce. Beato lui, era tutto contento di aver trovato la sua voce. Portava un cappello come l'ispettore Hammer, secondo me è pelato. E' di quelli che si mettono il cappello perché sono senza capelli e se per caso i capelli ce li ha allora è un minchione, perché quello non è il suo cappello, è quello dell'ispettore Hammer.

Vorrei scrivere una bella storia, con un inizio e una fine, ma non mi viene. Anche perché non è che ci penso tanto, alla trama, forse dovrei, però sai, così, preferisco sedermi qua e scrivere quello che mi viene. Mi diverto di più e poi non faccio fatica, non mi spremo le meningi. Ma le meningi cosa sono? Ma stanno vicino alle tempie le meningi? Ma che parola è ‘meningi’…e meningite cosa vuol dire, che diventi demente?

Oggi è sabato, domani c’è la finale dei mondiali. Mi ricordo che l’altra volta, nell’82, la finale l’abbiamo vista a Stroemma, in campagna, in Svezia. Il giorno della partita, anzi la sera, siamo arrivati al settimo del primo tempo, eravamo andati a farci un bagno al lago e abbiamo perso la cognizione del tempo, così siamo arrivati in ritardo. Mio nonno era tutto preoccupato, poi è andata bene, era contento anche mio nonno, quel uegione, le orecchie più a sventola del ventesimo secolo, mi sa che la Germania gli stava sulle palle non poco.