talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

27 ottobre 2014

Tre giorni a Genova

La tre giorni genovese è sempre un bel tuffo nel passato e ne futuro, ma soprattutto nel passato. Sto scrivendo dal pc in stanza di Bacci e devo dire che questo pomeriggio in solitaria nella casa della mia infanzia e adolescenza non passa inosservato dentro di me. Troppi ricordi.

E' per questo che volevo partire prima, quando c'era ancora Lollo. Però anticipare il biglietto costava 20 euro e 20 euro alle FS non glieli regalo. Allora scrivo.

Sono arrivato venerdì sera, dopo un viaggetto Roma-Genova di cinque ore. Siamo stati fermi a Termini cinquanta minuti perché il personale FS era rimasto bloccato da un incidente sulla linea, se non ho capito male. A Brignole ho preso il 606 e sono arrivato a casa. Tutto a posto. Lollo dormiva già.

Ho inserito la formazione del fantacalcio e sono andato a dormire.

Sabato è stata una lunga giornata. Sono andato a comprarmi il biglietto per Sampdoria-Roma al Samp point di via Cesarea. Gradinata Nord, 30 euro, tutto a posto.

Mi sono fatto una mini-colazione con la focaccia alla cipolla, buonissima, vicino a Piazza Palermo. Una 'strisciolina' con la cipolla. E un caffè. Buonissimo.

A pranzo ho mangiato al volo un po' di torta pasqualina e della 'bresavola' con Lollo. Poi sono andato al cimitero, a Staglieno, con Gippi. Mi ha fatto molto piacere andare al cimitero, il tempo era splendido. Ho comprato dei fiori e li ho messi da papà e da Luis, che sta lì vicino. Sono contento a posteriori che stia lì, perché così quando vengo a Genova posso andare a 'trovarlo' e lasciargli due fiori. C'è la sua foto e l'ho salutato dal 'vero'. Mi veniva da dire dal 'vivo' ma non è così.

Siamo passati dal nipote di Gippi che sul marmo ha attaccato un adesivo della Samp. Magari la prossima volta lo porto anche sulla tomba di Bacci.

Sono rientrato e poi sono andato a Marassi. Mi sono comprato della fugassa, un pezzo alla cipolla e un pezzo normale. Dell'acqua e poi sono andato nella Nord. Bella atmosfera, bella partita, bella Samp che ha impattato con la Roma.

Ad un certo punto la gradinata si è messa a cantare 'Lollo, Lollo, Lollo...' per De Silvetri e mi sembrava di cantare per Lollo, mio fratello. Divertente sensazione. Lollo allo stadio virtualmente.

Sono rientrato e alla fermata ho incontrato la sorella di Aldo, dorianissima da sempre. Non la vedevo da anni e anni ma è sempre uguale e abbiamo un po' parlato della partita. Lei avrebbe preteso una vittoria. Strana gente i doriani.

A casa c'era Lollo e la sua cena con la Ele, la Umbi, la Pia, la Manu e alcuni mariti. Ho magnato di nuovo alla grande e c'erano dei dolci buonissimi. Poi siamo rimasti con Lollo a parlare e a bere fino a notte fonda. Il giorno dopo alle 8,30 mi ha chiamato Pietro da Roma. Ero stanchissimo ma mi sono alzato e ho messo a posto la marea di piatti e stoviglie che Lollo aveva tirato fuori per la cena.

Una super lavastoviglie con lavaggio a fondo per togliere lo sporco di sugo di noci.

Era ieri e dopo siamo andati da Maria in Castelletto. Abbiamo preso l'ascensore, c'era un tempo splendido. Devo dire che la città è davvero bella. Siamo andati a mangiare da Richetto al Righi. Pansoti, Roast beef e tiramisù. Ottimo e abbondante.

Abbiamo anche un po' discusso con Lollo, ma sempre in modo molto costruttivo mi pare. Siamo scesi giù, mi sono fatto lasciare a De Ferrari e ho raggiunto Raffo al Porto Antico. Era lì con sua figlia per il Festival della Scienza. Ci siamo presi un caffè da Eataly, dietro al Bigo. Tutto a posto.

Sono rientrato, mi sono sdraiato dieci minuti, ho visto un pezzo dell'ispettore Barnaby poi sono uscito di nuovo con Gippi, siamo andati da Paolo al Lagaccio, una pizzeria dove fanno la pizza napoletana. Non avevo per niente fame ma gli ho fatto compagnia. Alle 23 ero a dormire sfatto. Oggi siamo andati a fare il nostro giro e abbiamo fatto tutto, abbiamo mangiato insieme a Lollo a pranzo a casa poi lui è scappato a Milano. Io sono ancora qui.

Ho portato un sacchetto pieno di roba da mangiare giù dalla Mimina. Così almeno non si butta via nulla.

Sto aspettando il mio orario per andarmene a Roma. Stare qui a Genova è sempre un piacere. E' la mia città ma mi viene sempre il magone quando sono a casa perché ormai la casa è vuota. La mamma non c'è, è in Svezia, e Bacci è chissà dove anche se sono qui nella sua stanza a scrivere dal suo pc nella sua casa. Strana cosa, il terrazzo è splendido e vivere qui non sarebbe per niente male, anche se ormai è la mia ex vita. L'assenza di Bacci è percepibile ovunque qui e dal 'vivo' te la senti sulla tua pelle in mezzo a tutte le sue cose. Belin, una tristezza e non c'è sole né mare che tenga.

In salotto a volte è come se me lo rivedessi lì però poi mi assale quel silenzio e allora vorrei essere altrove perché questo silenzio che c'è in casa è troppo assordante. Posso capire la mamma come si sente quando è qui da sola.

Ne parlavamo l'altra sera con Lollo del fatto che un rapporto così intenso come quello che abbiamo avuto con nostro padre in vita nostra non lo ritroveremo mai. E' una consapevolezza che ormai è diventata chiara, almeno a me. Peccato.

Sarebbe invece così bello stare seduti in salotto, adesso, a parlare con Bacci del più e del meno con il sole che filtra dalle finestre semi aperte in questo ottobre tardo estivo. Invece no. Gli direi che Romero per me è buono, che Okaka si sbatte come una bestia e che la Samp quest'anno sta facendo il massimo. E' per questo che mi viene il magone quando vengo qui a casa ed è per questo che sto cercando di ammazzare il tempo per andarmene a casa a Roma.