talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

20 settembre 2014

Il mio pimo selfie, con Francesco

L’altra sera ho fatto il mio primo selfie della vita, con Francesco. Sono contento di averlo fatto con lui, il mio primo selfie, perché era un’occasione importante: la prima del suo film Anime Nere, davanti al Quattro Fontane. Eravamo un po’ tutti emozionati, perché questo film lo sentiamo tutti un po’ nostro. Lo sappiamo bene la fatica che ha fatto Francesco per farlo il film, complimenti a lui perché gli è venuto alla grande.

Fare un selfie non è semplicissimo, bisogna mettere la funzione retro fotografia, poi tieni in mano lo smartphone, te lo direzioni verso di te. Quando ti vedi nel display scatti.

Il film di Francesco, Anime Nere, è una mazzata, non ti lascia indifferente e continui a pensarci anche dopo che è finito. Il finale del film mi ha lasciato con l’amaro in bocca, ma tutti mi dicevano che quello era l’unico modo per farlo finire. Forse hanno ragione, però ci sono rimasto male lo stesso.

C’è stato un passaggio del film da brividi per me, davvero molto poetico. Era nel momento in cui verso l’inizio i due ragazzi salgono in macchina e vanno su questi sentieri strettissimi all’interno delle montagne dell’Aspromonte. Ci sono delle immagini dall’alto del paesaggio dell’Aspromonte, incontaminato, con la musica classica in sottofondo, ed è stato lì che mi sono venuti i brividi, mi sembrava un passaggio davvero poetico e toccante. Belin, Francesco.

Bravo Francesco, lo sappiamo tutti il mazzo che ti sei fatto per fare il tuo film e devi essere soddisfatto del risultato. Ti è venuto bene, la cosa bella è che sembra molto vero quello hai messo in scena e non filtrato da giudizi morali preconcetti o altro ancora. Una storia e basta. Se non ho capito male in quei pagliai in montagna ci avete dormito con la troupe e ci avete vissuto durante le riprese, ci siete entrati davvero dentro a quella realtà e si vede.

Mi ricordo le volte quando eri giù in Calabria a girare che ci vedevamo sempre con Caterina e i bambini e poi tornavi con il formaggio e quando dovevi scegliere il titolo e gli attori. E’ stato un lavoro di gruppo questo film e per questo facciamo tutti il tifo per te, secondo me la partita te la sei giocata alla grande e quindi hai fatto il tuo lavoro che alla fine è quello che vuoi fare. Il regista di film.

Come attori mi sono piaciuti tutti i fratelli, Fazio un grande quando tagliuzza quel peperoncino gigante, e la cosa dei sottotitoli è fighissima.

Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è quella statuetta di legno del santo, dentro alla chiesetta, un santo di tutti i giorni come il fratello che vive lì, che secondo me qualcosa di un santo ce l’ha. La statuetta di legno però è davvero una chicca d’altri tempi.

Bellissimi anche i passaggi con le capre, il mega pranzo con il capretto (belin, vedendolo mi è venuta una fame assurda, volevo essere lì a mangiare dentro il film) e la povera Bobulova gettata in quella realtà che si sentiva assolutamente fuori posto, fisicamente. Un bel personaggio anche il suo, le veniva naturale recitare la sua parte.

Insomma, Francesco ti dedico il mio primo selfie e ti auguro grande successo perché secondo me te lo sei meritato con i denti e con le unghie e anche la tua famiglia e i tuoi amici che hanno sempre creduto in te anche quando ti vedevo andare dal giornalaio, con la faccia scura e magari stava pure piovendo e il film era solo nella tua testa. Hai tenuto duro e il film eccolo lì, incarognito e vero, come eri tu in questi anni che ci sono voluti per farlo.

Ho detto ai miei colleghi di andare a vedere il film, sono tutti calabresi i miei colleghi, ci volevano andare lo stesso già prima che glielo dicessi io, e poi ti dirò cosa mi dicono del film.

Oggi è sabato, ieri era il mio compleanno, 43 anni, il mal di schiena mi sta passando per fortuna, il motorino è dal meccanico, speriamo che faccia presto a riparamelo perché andare in giro con i mezzi è una tassa. Fra un po’ Pietro va alla lezione di pianoforte. Il tempo è bello e stamattina mentre bevevo il caffè, prima di inserire la formazione del fantacalcio, pensavo al film di Francesco e dentro di me rivedevo quel passaggio sui monti con la musica classica e mi sono tornati i brividi.