talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

26 luglio 2014

Fuori dal tunnel

Stasera andiamo a teatro, all’aperto, a vedere Pirandello. Ieri sera siamo andati al chiostro di Ingegneria, a San Pietro in Vincoli, c’è un cinema all’aperto. Abbiamo visto 'The Wolf of Wall Street'. Film bellissimo. Tutta questa vita sociale, all’improvviso, mi sembra di essere uscito da un tunnel lungo sette anni.

Saranno più o meno sette anni, da quando è nato Pietrone, che io e la Giusy non facciamo così tanta vita sociale come l’ultima settimana, che lui è rimasto in Sicilia dai nonni. The Wolf of Wall Street se lo voleva vedere la Giusy, grande scelta.

E’ molto bello potersi riappropriare di una vita al di fuori di casa, con uscite e incontri sociali che in realtà mi mancavano molto anche se non me ne rendevo conto.

The Wolf of Wall Street mi è piaciuto tantissimo e me lo sono davvero goduto fino all’ultima goccia. Di Caprio è da Oscar in questa pellicola, come d’altra parte in molte altre. Ho scoperto ieri sera che non ha mai vinto la statuetta d’oro, mi sembra una vera bestemmia perché secondo me è il migliore.

E’ un attore fantastico, come direbbero i giornalisti di Sky. Prima o poi gliela devono dare, la statuetta. Se penso che l’ha vinta Benigni, belin, che non l’abbia ancora vinta Di Caprio è assurdo.

Ho letto che Di Caprio e il regista Martin Scorsese sono stati ferocemente attaccati dalle famiglie delle vittime dei broker di borsa e dagli animalisti, perché secondo loro il film sarebbe la difesa di un personaggio discutibile, la glorificazione di un criminale. Mi sembra davvero un’accusa fuori dal mondo, perché un attore lo devi giudicare per come recita e non per come è il personaggio che recita. E’ ovvio che il personaggio non c’entra nulla con l’attore.

Belin, gli americani sono strani, Wall Street è la loro Mecca e quando un attore da Oscar gli fa vedere cosa succede a a Wall Street, raccontando peraltro la storia di un un vero broker, loro se la prendono con l’attore da Oscar e lo smerdano perché non vogliono guardare in faccia la realtà. Compliments for your choice, bigottismo al potere a Hollywood.

Oggi il tempo era brutto, afosissimo. Ho dormito due ore di pomeriggio, sono davvero arrivato al capolinea per la stanchezza accumulata in questi mesi. Meno male che la prossima settimana è l’ultima perché ho davvero bisogno di riposarmi un po’ e di staccare dal lavoro.

Lavorare su Internet sminchierebbe un cammello. Ti sfonda il cervello, perché devi sempre stare concentrato e non puoi mai perdere il filo perché se no si incasina tutto.

Non mi ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta che siamo andati una sera a teatro con Giusy, a parte l’ultima volta un mesetto fa a Testaccio a vedere un mini spettacolo amatoriale che già è stata una botta di vita mica da ridere.

Ricordo una volta in Sicilia, che siamo andati ad ascoltare della musica classica vicino a Scicli, all’aperto in mezzo a un bellissimo giardino, anzi era un parco vicino a un bosco. Ma saranno dieci anni fa.

Quando abitavo a Genova mi ricordo che ci facevamo sempre l’abbonamento al Teatro della Tosse ed era una figata veramente. Mi piaceva anche il teatro di Govi, però il genovese non lo capisco purtroppo.

Mi sono appena fatto una docciona e mi sono fatto la barba e tagliato le unghie che con questo caldo mi crescono velocissimo.

Stamattina siamo andati a vedere un po’ di lampade per la cucina, vicino a Santa Croce in Gerusalemme c’è un bellissimo negozio di lampade. Forse abbiamo trovato quelle che ci piacciono. Non dei pendagli, ma degli spot più o meno, attaccati al soffitto. Vediamo.