talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

15 giugno 2014

Dovremmo essere tutti juventini?

Er Viperetta è il nuovo presidente della Samp, ormai ho assimilato questa novità e ci ho messo qualche giorno perché il cambio è stato radicale. Addio a Garrone, senza rimpianti. Oggi c’era una sua intervista sulla Stampa in cui diceva che in 12 anni ci ha investito 330 milioni di euro e che era l’ora di andarsene da questo mondo marcio dove si sentiva un pesce fuor d’acqua. E' molto più difficile essere doriano che juventino. Ma allora uno che tiene per la Juve Stabia cosa dovrebbe fare? Smettere di tifare per la sua squadra?

Tanto livore e rancore per la Samp, come se fosse soltanto un peso per lui. Addio senza rimpianti. Anzi, a questo punto meglio che se ne sia andato se la pensa così e se pensa che in questi anni ha soltanto subito degli affronti e delle amarezze e che la dimensione della Samp è solo quella di vivacchiare.

E’ qui che non sono d’accordo con lo sfogo di Edoardo Garrone, perché c’è modo e modo di vivacchiare, anzi di vivere: nessuno ti chiedeva di fare gli stessi risultati di una grande, ma la passione non ce l’hai mai messa, non ce l’hai mai avuta ed è per questo che non ti rimpiangerò mai. Non è che se uno è doriano e sa che non si vincerà mai il campionato o la Champions League allora vali di meno degli altri. Oppure non è che se sei doriano a un certo punto decidi di essere juventino, o interista, o milanista.

Si può anzi si deve vivere nella propria dimensione cercando di fare il meglio e di portare a casa i risultati migliori ma con passione e con attaccamento ai colori e alla maglia, cosa che probabilmente Garrone non sentiva più, se l’ha mai sentito.

Ora vediamo er Viperetta, è un tipo diverso, probabilmente non ha gli stessi mezzi economici di Garrone, ma prima di stroncarlo a priori voglio vedere cosa combina in campagna acquisti e in programmazione. Sperando ovviamente che non ci porti in lega pro.

L’altro giorno quando c’è stato il fulmine a ciel sereno del passaggio di mano d’impulso ho telefonato a casa, volevo parlarne con mio padre che piccolo dettaglio è morto due anni e mezzo fa.

Ero talmente colpito dalle sorti della Samp che mi ero dimenticato che è morto e l’ho chiamato per confrontarmi con lui, cosa che avrei fatto se fosse stato vivo, e talmente vivo è il mio sentimento per la Samp che l’ho chiamato. Poi mi sono reso conto, quando ha risposto mia madre, che con lui non avrei potuto parlarne, e allora ne ho parlato con lei, mia madre, anche se lei non sa niente di calcio perché avevo bisogno di parlarne con qualcuno della famiglia. Perché per me la Samp è come un pezzo della famiglia e non la mollerò mai, nemmeno se finiremo in lega pro.

Intanto per fortuna er Viperetta è riuscito a confermare Mihajlovic, per fortuna. Ora vediamo cosa farà Braida e cosa deciderà di fare Gabbiadini. Con una premessa: io alla Samp vorrei che ci fosse soltanto gente che ci vuole stare per davvero e non gente che ci viene così, di passaggio, o soltanto per soldi ecc. Forse è una pia illusione, ma a maggior ragione chi veste la maglia blucerchiata deve amare questi colori al di là dei risultati.

Nessuno di noi doriani si illude che vinceremo mai lo scudetto, però pensare al calcio soltanto in termini di mero business non ha senso perché non è per i soldi che si entra in un mondo che riguarda nel profondo i sentimenti e i sogni della gente, dei tifosi. Se non capisci questa cosa è meglio che te ne vai subito. Se no dovremmo essere tutti juventini. Vaglielo a dire ai tifosi della Juve Stabia se cambierebbero squadra perché non possono competere con la Juventus. Belin.