talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

07 giugno 2014

Pinta con il manico

Ieri verso le sette sono andato a bermi una birra al bar Roma-Lazio, angolo viale Manzoni via Emanuele Filiberto. Hanno rinnovato il locale, ora è molto bello dentro. Mi sono seduto a un tavolino fuori, la birra era molto fredda, in uno di quei bicchieri con il manico, favolosi. Quelli della birra Poretti.

Mi ricordo che bicchieri così li ho visti per la prima volta a Milano, al bar Poretti se non sbaglio, di fianco al Teatro Smeraldo. Bersi la birra nel bicchiere da birra è tutta un’altra cosa, i bicchieri da birra che preferisco sono quelli da pinta classici che ci sono nei pub.

La pinta di Guinness scura è la più bella da vedere, anche se personalmente la birra scura non mi fa impazzire. E’ troppo amara.

A me la birra all’inizio non piaceva, poi piano piano ho cambiato idea e se hai sete è una bevanda molto dissetante.

Al bar Roma-Lazio non ci sono quasi mai andato, ma adesso che l’hanno rinnovato penso che ci andrò più spesso.

Oggi è sabato, il tempo è bello. Pietro e Giusi sono andati presto stamattina al parco Avventura fuori Roma. C’è una festicciola. Poi nel pomeriggio ce n’è un’altra di festicciola. Qui nei paraggi. Penso che andrò anche io. Ieri sera c’è stata la festa di fine anno scolastico nel cortile della scuola di Pietro. Molto carina.

Sto cercando qualche spunto per scrive un racconto o qualcosa, se ci penso a tavolino non mi viene niente di clamoroso. Non so come spiegare, è come se non riuscissi a fissare la mente su qualcosa di preciso. Mi passa tutto davanti agli occhi a gran velocità e non riesco a cogliere un argomento particolare su cui concentrare il tiro.

Ma forse è soltanto pigrizia, diciamocelo chiaramente, per scrivere qualcosa bisogna metterci la testa sopra e concentrarsi. Ti faccio un esempio. Adesso scrivo dieci cose che mi piacciono tantissimo da mangiare. Una specie di top ten culinaria dei miei piatti preferiti.

Pansoti al sugo di noci.

Trofie al pesto.

Roast beef.

Rognoni.

Fegato.

Trippa.

Scaloppine a limone o al marsala.

Cotoletta alla milanese con patatine fritte o Wiener Schnitzel.

Calamari fritti.

Torta di pere e cioccolato.

Sacher Torte.

Profitterolles.

Ne ho scritte 12 e ti dico perché ho scritto queste. Pansoti e trofie sono i miei primi preferiti, quando si andava in osteria a Genova in qualche vicolo del centro o in qualche ristorante nell’entroterra ligure erano piatti immancabili e una sicurezza. Da quando vivo a Roma li mangio raramente, la cucina romana mi piace molto, ma pansoti e trofie sono piatti con sapori mitici che non hanno paragoni per me.

Il roast beef è buonissimo, il più buono che ho mai mangiato lo ha fatto mia cugina Maria, una cuoca da guida Michelin che cucina come una dea. Secondo me Maria dovrebbe aprire un ristorante, magari insieme a Cristina. Di cucina genovese.

I rognoni li cucina benissimo mia madre, che fa anche delle ottime sogliole fritte. Idem per il fegato ai ferri con un po’ di limone, lo preferisco cucinato così che non alla livornese.

La trippa secondo me alla romana è la morte sua, come la preparano in osteria alla Suburra con la mentuccia, ma è ottima anche quella che fa la mamma della Giusi in Sicilia.

Le scaloppine, le più buone erano quelle della zia Anna della domenica.

Sulla cotoletta, la più buona era quella che mi facevo a pranzo la domenica vicino a Porta Genova a Milano, con l’insalata verde di contorno. C'era poi la Wiener Schnitzel che ci prendevamo al ristorante a Landeck, in Austria.

Calamari fritti al ristorante.

Torta di pere e cioccolato, quella di Cipriani qui a Roma. Il cioccolato è una specie di crema e i pezzi di pera tagliata sono quelli di una pera dolcissima.

La Sacher Torte, quella di Regoli.

I profitterolles sono sempre una sicurezza.