talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

28 luglio 2006

Off-limits


Se mangi troppo poi la paghi, soprattutto se fa caldo. Ieri sera non ci siamo tenuti, siamo andati da O’ Pazzariello, anche se c’erano più o meno 40 gradi, e abbiamo mangiato come se fossimo a gennaio. E poi la paghi, non c’è niente da fare.

Ieri sera ci siamo visti con Muriel, Carla e Giorgio a via del Governo Vecchio, per due birrette. Si sudava da fermi. Aria stagnante. Il tavolo del bar era stranissimo: in ferro battuto, a due dei quattro angoli ha delle composizioni floreali e di frutta in rilievo, sempre in ferro battuto. Però, sono pericolose queste composizioni in rilievo, perché le foglie dei fiori scolpiti sono appuntite e aguzze. Ci sono anche dei cavatappi che spuntano fra le foglie, in uno dei due c’era incastrato un tappo di sughero, così uno se ne accorgeva che c’era il cavatappi sporgente. Dall’altra parte invece la punta era libera, sembrava quella di un trapano.

Mi ci sono graffiato. Niente di grave, però stavo parlando e senza accorgermene mi ci sono graffiato sopra. Insomma, un tavolo da evitare quello.

La gente che passava in via del Governo Vecchio ieri sera boccheggiava. Il sole arriva a inondare la via verso le sei di sera, poi fa una parabola e tramonta dietro le facciate delle case. C’erano tutte le donne che passeggiavano ed erano sbracciate, desnude, scollacciate ecc. le osservavo perché ieri sul corriere.it c’era un articolo tradotto dal Time con il decalogo dei vestiti da indossare in città quando fa caldo. Il (la) giornalista britannica scriveva che in città sono da evitare i bikini (ma va?), le canottiere troppo aderenti, le infradito, gli scosciamenti, i pantalonicini corti e per finire che la biancheria intima deve essere color carne, perché altrimenti sotto a vestiti leggeri si nota troppo. In sintesi, il (la) giornalista ha scritto il decalogo del vestito invernale a quaranta gradi.

Poi, aggiungeva una cosa curiosa: le donne dovrebbero evitare braccialetti alla caviglia quando fa caldo, perché le caviglie rischiano di gonfiarsi. Dimenticavo, anche il pareo è da evitare in città, quando fa caldo. Alla fine, se sei in città non devi indossare vestiti che indosseresti alla spiaggia. Le donne che passavano in via del Governo Vecchio questo articolo non l’hanno letto di sicuro.

Ieri sera da O’ Pazzariello abbiamo davvero esagerato. Antipasto con fritti, tutti i fritti del menù, paste cresciute, supplì, mancava solo il baccalà. Poi, con Giorgio abbiamo fatto la pazzia. Abbiamo ordinato una pala di pizza con la ricotta nel bordo, metà diavoletta, metà fiori di zucca. E’ stata dura, ma alla fine l’abbiamo giustiziata. Lo sapevo che l’avrei pagata, stanotte mi sono svegliato e stavo morendo di sete, la panza in subbuglio, ma a volte è più forte di me.

Ho sempre fame. Soprattutto d’estate, non so perché. E mangio. Poi sudo. Niente di grave, però è strano, quando sono nervoso mi viene fame. Sono un po’ nervoso in questo periodo. Speriamo che mi passi, adesso andiamo in vacanza e magari mi rilasso. Non vedo l’ora di essere in Grecia così mi mangio un bel fisherman suvlaki e le foglie di vite e la retsina.

Ieri sera dopo che siamo usciti da O’Pazzariello passando davanti al Baffetto c’era una coda lunghissima. Tutti ad aspettare di farsi una pizza del Baffetto. Di fronte invece c’è questo locale minimal, stile milanese, vuoto. Non vanno proprio questi locali a Roma. Nemmeno quello a Campo dei Fiori o quello a via delle Coppelle. Si vede che la gente, anche i turisti, hanno un’immagine di Roma e questo genere di locale più frigidair non rientra negli schemi della gente. Preferiscono iul Baffetto. E’ un dato di fatto.

Oggi potrei lavorare, portarmi avanti, scrivere delle cose. Ma mi sento la faccia gonfia da ieri sera da O’ Pazzariello e non credo che scriverò nulla. Quando sto così è meglio che non scrivo, perché mi viene male. Come dire, a volte mi rendo conto che l’umore mi influisce moltissimo sulla scrittura. Oggi mi sento gonfio, scriverei cose gonfie, pallose. Quindi, scrivo domani o un altro giorno.

Sono nervoso perché sì, un motivo concreto ce l’ho. Adesso andiamo in vacanza, speriamo che ci si rilassi un po’. Sono nervosetto, eppure ieri mi è arrivata questa telefonata, ti voglio cazzuto diceva la mia amica. Speriamo, anzi direi che cazzuto volendo mi viene bene, come dire. Mi viene abbastanza naturale, di essere cazzuto. O no.

Una mia amica mi ha detto oggi che una che conosce non va in vacanza al mare con loro perché è aumentata cinque chili e si vergogna a mettersi in costume. Mi domando quante donne ci sono che si comportano così e quanto siano state psichizzate per fare questa fine. Cioè, ti rendi conto, sta qua non va in vacanza perché ha messo su cinque chili. Magari va in montagna, da sola, perché non vuole mettersi in costume. Eppure, mi sa che di gente (donne psichizzate) di questo tipo ce ne sono a pacchi in giro, nel nostro paese che è l’Italia.

Mi sa che sono tante le donne che se gli amici vanno a mangiare fuori se ne stanno a casa. Minchia.

Oggi devo andare a ritirare l’ammiraglia dal meccanico. Hai capito bene, dopo una settimana ho dovuto portarlo dal meccanico. Speriamo che non sia niente di grave. L’altra sera non andava in salita. E’ scarburato. Speriamo bene. Sono due giorni che vengo al lavoro a piotte e mi faccio delle saune che in confronto a Helsinki c’è la vaporella.

Robe che arrivo al lavoro da strizzare, mi sudano anche le unghie. Stamattina sono arrivato qua di corsa, per un’intervista, mentre parlavo avrò perso un litro di liquidi. Diciamo che le birrette di ieri sera sono già belle che svaporate. Mi sa che se calcolassero il tasso alcolico dell’aria che c’è qua in redazione sarebbe oltre i limiti del palloncino e magari mi toglierebbero i punti della patente. Però come farebbero a sapere che sono proprio io a sudare queste birrette?

L’hai mai fatto te il palloncino. Io sì. Una volta, ero due o tre volte oltre il limite, è scoppiato un bel casino. Quando mi sono messo la pipetta in bocca, del palloncino, cercavo di trattenere il fiato. Ma non funziona così, poi che ero fracico si vedeva anche senza bisogno della macchina. Poi, ho visto il risultato, mi sono sentito come quelle donne che si pesano e poi decidono di non andare al ristorante con gli amici la sera. In fondo tutti hanno le loro magagne.

Mi sa che tutto sto buonismo e sta comprensione, mi sa che mi ha punto una zanzara ubriaca oppure una zanzara che ascolta le interviste televisive di Veltroni. Una zanzara veltroniana mi ha punto stamattina, che sono buono con tutti. Più o meno.

2 Comments:

At 9:24 AM, Anonymous Anonimo said...

Grande pizzata quella sera, ci voleva caro Paolo! Comunque, a settembre, vorrei proporti una dieta disintossicante con l'obiettivo di perdere 5 chili. Che ne dici? Fammi sapere. Gio

 
At 9:59 PM, Blogger talentaccio said...

la dieta sarà durissima....però se me la metti sul training magari si può fare

 

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