talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

01 dicembre 2012

Un anno senza Gimmi, un bacio a Gimmi

Un anno fa a quest’ora avevo da poco parlato per l’ultima volta con mio padre. L’avevo un po’ rimossa questa data, sai com’è, ripensarci fa ancora male. E penso che sarà così per sempre, per quanto mi riguarda, questo maledetto giorno me lo ricorderò sempre e se potessi lo cancellerei dal calendario. Tanto che oggi stavo facendo finta di niente per non riviverlo. Oggi penso di aver onorato la sua memoria guardando una full immersion di partite su Sky degna di lui.

Diciamo così, che il tutto mi è tornato in mente parlando al telefono con mia madre. L’ho chiamata stasera, per sapere come andava. Appena l’ho sentita ho collegato, non stava tanto bene. Non le ho detto niente all’inizio, non volevo magari ricordarglielo per sbaglio, se magari non ci stava pensando.

Ma invece ci stava pensando eccome e abbiamo parlato per un bel po’. Che dire, la morte è una brutta bestia, con Gimmi, detto Bammaeo o Bacci, almeno da me, è arrivata all’improvviso, troppo veloce per noi che siamo rimasti qui. Non abbiamo avuto il tempo di prepararci, se è possibile farlo in queste circostanze che di per sé sono così definitive. Troppo definitive.

Mia mamma mi diceva, meno male che almeno lo hai salutato, al telefono, prima che fosse troppo tardi. Sì, meno male, almeno ho sentito l’ultima volta la sua voce, il resto è stato un breve e intenso calvario che per fortuna di tutti quanti è durato soltanto dieci giorni. Una mazzata che non auguro al mio peggior nemico.

Hai voglia a dire che poteva andare peggio, che poteva durare di più, che non ha sofferto ecc ecc. E' stata una cosa tremenda e quando ci ripenso mi torna a galla tutto il dolore che c'è stato in questa situazione e il senso di impotenza di fronte a qualcosa di troppo grosso da affrontare. Meno male che poi uno si difende e non ci pensa più e rimuove. Ma il vuoto che c'è è davvero come un grosso cratere di terra bruciata dove non ci cresce più niente. Un deserto di vuoto del cazzo.

Non passa giorno che non pensi a mio padre, la sua presenza è lì, quasi tangibile e quotidiana. Il mio dialogo interiore con lui è costante, anche quando non me ne accorgo. Oggi per esempio guardando le partite mi veniva in mente che avrei voluto commentarle, con lui, come facevamo spesso se non sempre. E parlare del ballottaggio di domani Bersani – Renzi, lui avrebbe votato Bersani, dice mia madre, anche se non si può sapere al 100%. E cosa avrebbe detto di Ferrara, e della promozione della Samp a giugno con Iachini, che secondo me c'è il suo zampino.

Piove, fa freddo, domani gioca la Samp e sono sicuro che anche lui ascolterà la partita, alla radio, e se può magari se la vede pure. Nei limiti del possibile e dei collegamenti satellitari con l’al di là. Ma forse preferisce ascoltarla, che soffre meno. Stammi bene papà, forza Samp e Zanone gol. Bacci Bamma gol, Bacci Bamma gol, Bammaeo, Bacci Bamma gol.

3 Comments:

At 11:36 PM, Anonymous Anonimo said...

caro paolo grazie di queste tue parole un poco sghiacciano la sua assenza, un abbraccio, meri.

 
At 11:20 AM, Anonymous Anonimo said...

caro Paolo!
Il tuo blog e' una meraviglia!
se non fosse stato per Gimmone nemmeno avrei saputo che esisteva...
Per me è un suo regalo!
Un bacio,
Giò

 
At 3:29 PM, Anonymous Anonimo said...

Caro Paolo,
per esserci passato, posso dire che purtroppo la morte di un genitore è una cosa con cui sappiamo di dover fare presto o tardi i conti, ma nonostante questo, quando succede, provoca un tale senso di vuoto e di smarrimento che anche le persone più preparate ricevono le famose mazzate cui accenni. E probabilmente è giusto che sia così, spero per tutti che queste disgrazie succedano con i figli in grado di andare avanti, da soli, come nel tuo caso, con altri affetti da soccorrere e far crescere, il senso della famiglia è anche in questo.
Spero che Kris sappia ridare un senso alle sue giornate, anche se non è facile quando si è stati abituati per tutta la vita ad essere in due.
Così come non è facile per un figlio perdere una parte di sé...
Un abbraccio forte.
Lorenzo

 

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