talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

06 agosto 2013

Roma fornace

In questi giorni fa caldissimo, Roma sembra una fornace a cielo aperto. Fa talmente caldo che a Largo Argentina, all’ora di pranzo, l’asfalto si scioglie. Quando cammini, sotto al sole rovente, l’asfalto è morbido, sembra tartan. I turisti più previdenti vanno in giro con l’ombrello parasole, contro i colpi di calore.

Quando fa così caldo bisognerebbe starsene al mare, sul bagnasciuga, oppure meglio ancora in montagna. Perché in questi giorni le cose non migliorano nemmeno di sera. Anzi, l’asfalto e il cemento e i monumenti della città sprigionano di notte tutto il calore accumulato di giorno e il calore arriva dal basso come da un maxi fon acceso. Meno male che venerdì partiamo.

In compenso, abbiamo riscoperto il rito del gelato serale. Andiamo da Ornelli, in via Merulana, oppure all’Era glaciale, la gelateria, yogurteria e creperia che c’è in piazza San Giovanni. E’ buona, Pietruzzo gradisce e due passi fuori casa spezzano l’assalto dell’afa che in casa, senza condizionatore, morde il cervello.

Per fortuna questa notte ho dormito, mi sono alzato verso le sei, quando ancora c’era un po’ di fresco. L’unica fascia oraria vivibile in questi giorni è dalle cinque alle sette di mattina, poi ricomincia a battere il caldo.

Da piccolo mi ricordo che il gelato di riferimento era il cono piccolo, limone e fragola oppure marron glacé crema di riso, giù dal lattaio di via Trento. Gelato Tonitto.

Il mio blog in versione agostana ha più o meno una quindicina di visite al giorno. Però la svolta social non ho ancora deciso se e quando farla. Penso mai.

Belin, sono le 8,11 di mattina e sto gocciolando. Meno male che poi vado al lavoro che c'è l'aria condizionata.

Nel frattempo qui hanno chiuso i Fori e il traffico in via Merulana, viale Manzoni e via Labicana è esploso. Ieri sono tornato a casa da via Lanza e c'era già un bordello notevole, considerato che siamo in agosto. Mi sa che a settembre la situazione peggiorerà ancora, come viabilità.