talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

27 ottobre 2013

Gomma bucata

Ieri mattina era sabato, sono uscito con Pietruzzo e la sua bici per trovare uno straccio di meccanico che aggiustasse la ruota davanti bucata. E’ stato un delirio. Abbiamo preso il 117 a San Giovanni, l’autobussino elettrico, perché avevo visto su Internet che a Monti c’erano dei posti dove avrei potuto farmi aiutare, anche se al telefono non rispondeva nessuno.

A San Giovanni è salita una comitiva di turisti greci, l’autobussino era stipato come non mai, i sampietrini e la bici da tenere in equilibrio un mix infernale. Per fortuna i greci sono scesi dopo una fermata a Santo Stefano Rotondo. Il 117 si è svuotato. Siamo passati dai Fori, davanti al Colosseo, dove è salita una seconda ondata di gente.

In tutto questo c’erano circa 30 gradi e io mi ero portato stupidamente la giacca di jeans e una giacchetta per Pietro, che ho subito cacciato nel borsello. Ero carico come un mulo e circondato di gente. In via Cavour ho deciso di scendere, ho fatto lo slalom con la bici, pesantissima, per scendere, dribblando vecchiette con il carrello della spesa, due arabe con il velo e famigliole con il passeggino. Siamo scesi ed ero già in un bagno di sudore ma almeno ero all'aperto.

Siamo passati dal meccanico di Monti, di fronte a piazza Santa Maria ai Monti. Serrande abbassate. Ho ripiegato sull’associazione Ciclonauti, l’officina dei ciclisti, al mercato coperto di Monti. Chiuso. Resta aperto dal lunedì al giovedì. Sono passato davanti ad un ferramenta, ho chiesto indicazioni, mi hanno detto che l’unico posto pensabile era in piazza Lodi, che si trova alla fine di via La Spezia. Troppo lontano, impensabile.

Pietro cominciava a protestare, gli ho detto di stare tranquillo. Ci siamo incamminati in salita in via Cavour verso via In Selci, dove c'è un altro meccanico. Saracinesche abbassate anche lì. Via In Selci è una salita in stile gran premio della montagna. Io tiravo la bici, digrignando i denti. Una turista tedesca in discesa, grassa, si è messa a ridere incrociandomi. Le avrei tirato un sampietrino in faccia. Pietro arrancava, già prima, in via Lanza, si era allungato a pelle di leopardo sul marciapiede, perché era inciampato in una mattonella sconnessa. Per fortuna ha messo prontamente le mani avanti e non si è preso una facciata fracassandosi i denti, se no chiedevo i danni al Comune.

Stremato, bagnato fradicio, con la giacca di jeans inutile che mi zavorrava, sono andato dal biciclettaro che affitta le bici ai turisti di fronte alla torre di via Lanza. L’ho supplicato di aiutarmi, anche se sapevo già che non fa riparazioni. Glielo avevamo chiesto già lo scorso weekend, e ci aveva detto che non si occupava di riparazioni.

Questa volta c’era il meccanico delle bici, un ragazzo con la barba fantastico, che si è offerto di aiutarci. Un grande, ha smontato il copertone, ha estratto la camera d’aria, ha individuato il buco, lo ha marcato con la penna, ha preso la colla speciale e un cerotto, ha riparato il buco e ha rimontato la ruota. Ha gonfiato le ruote, anche quella dietro, e poi ha pure messo a posto il cambio sul manubrio, che era montato male. Il tutto con Pietro che lo assisteva, ronzandogli intorno come fa lui. Un grande e poi non si è fatto nemmeno pagare. Grazie, meccanico delle bici, mi hai salvato il weekend. Ti porterò una torta, ti sei fatto un amico per la vita.

Poi, siamo andati a Colle Oppio in bici, Pietro moriva di fame, voleva andare al Burgher King, che è a chilometri di distanza a Piazzale Flaminio. Ho avuto un colpo di genio, siamo finiti al venditore di chicken di fianco alla fermata di Piazza Vittorio in via Carlo Alberto. Credo che siano filippini, ma c'era un traffico di gente di tutto il mondo, srilankesi, arabi, cinesi, thailandesi ecc. Tutto l'Esquilino era lì a prendersi il chicken, che tra l'altro non è oleoso e le patatine sono eccezional. Pietrone si è fatto una coscia di pollo fritto e patatine da competizione. Tutti felici e contenti, io pollo piccante. Poi sono arrivati anche Stefano e Bianca, hanno mangiato anche loro. Clientela super multietnica, pollo e patatine 3,50 euro. Un affare.

Poi, ci siamo allungati in Piazza Vittorio, alle giostre, c’era un sole da spiaggia. I bambini si sono scatenati alle giostre. Io ero distrutto, mi sembrava di aver fatto una tappa del Giro d’Italia, un gran premio della montagna ma la domanda è come è possibile che tutti i meccanici di Monti e dintorni siano chiusi il sabato mattina? Ma non c’è la crisi? Quando credete che uno abbia tempo di pensare alla sostituzione della gomma di una bici se non il sabato e la domenica? Alla fine, dopo 7 euro di giostre, siamo andati a prendere un caffè da Ciamei e mi sono comprato un sugo per la pasta calabrese al peperoncino con dei pescetti che ha un aspetto molto invitante. Vasetto da 6,50 euro, ci stava tutto come premio del tour.