talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

01 dicembre 2013

Video mostra e brunch da Said

E’ stato un bel weekend. Ieri era bel tempo, una bella sorpresa visto che le previsioni davano pioggia. Di mattina siamo stati a Piazza Vittorio, Pietro con la bici insieme a Bianca. Lì c’erano altri bambini assortiti e Pietruzzo si è sfogato ben bene giocando a pallone sotto un tiepido sole.

A pranzo abbiamo mangiato qui con Tina, Stefano e Bianca. La Giusi ha preparato la pasta con il tartufo, buona, e poi c’era la porchetta. Per finire lo zuccotto, dimenticato in frigo, di Fassi e prontamente recuperato per l'occasione. Ottimo e abbondante.

Di sera siamo andati alla prima della mostra di Francesca, si chiama "Ritratto Continuo", una video installazione alla Galleria Nazionale di arte Moderna a Valle Giulia. Il filo conduttore sono le donne e l’emancipazione femminile, ma la cosa davvero buona è che non si scade mai nel femminismo ideologico e un po’ trito, ma anzi è una mostra che ti assorbe e ti guardi tutti i video come ipnotizzato perché ti incuriosisce e vuoi sapere cosa scriverà la donna successiva, che compare in sequenza sullo schermo con una modalità e un ritmo lento, che sembra quella delle vecchie diapositive.

Molto bella la mostra, con le sequenze video su quattro mega schermi agli angoli della sala che ritraggono “spose”, “venditrici porta a porta”, “suore” e “scultrici della parola”, alias scrittrici e donne di cultura. Tutte sedute su una sedia girevole, all’inizio inquadrate di spalle, poi si voltano e tirano su le mani dove hanno scritto il loro messaggio all’umanità con vernice colorata: le scritte più belle sono quelle delle venditrici porta a porta, una categoria di donne provata dalla durezza della vita che si esprimono in modo semplice, senza tanti giri di parole e con messaggi sintetici e ficcanti.

Anche le suore sono molto interessanti e divertenti, le scultrici della parola più serie e le loro scritte più lunghe e un po’ complesse rispetto al medium e al poco spazio che dà il palmo di due mani per esprimere un messaggio che gioco forza deve essere conciso, ad esempio: "La vita"; "Faith"; "Abbi cura di te".

Le donne più appealing erano quelle con messaggi concisi, scritti sulle mani multicolor. Insomma, un’ottima performance quella di Francesca, complimenti vivissimi anche per la location importante e per l’enorme specchio tutto mezzo rotto che fa da pavimento per la mostra. Un'opera d'arte che fa davvero il paio con la video installazione, che resterà in mostra un paio di mesi.

Ieri alla prima c’era tantissima gente ed è stato un successo. Fa piacere anche per Giancarlo. Facciamo il tifo per voi!

Noi abbiamo seguito in particolare la sequenza delle spose perché eravamo con una delle protagoniste della performance che giustamente voleva vedersi ritratta al museo.

Poi ci siamo fatti un giretto nel museo, c’era un enorme quadro di “arte povera” realizzato con aghi di acacia incollati uno ad uno sul pannello bianco, gigantesco, che copre un’intera parete. Fa un effetto stranissimo, sembra la fotografia dall’alto di un bosco con un fiume in mezzo, oppure un enorme uccello in volo. Insomma, un’opera molto carina e rilassante, vedi che c’è stato dietro un grosso lavoro da parte del team che lo ha realizzato. Studenti della Sapienza se non ho capito male.

Oggi, invece, pioveva e c’era molto vento. Cosa strana qui a Roma. Ho fatto la spesa al Conad, poi ho recuperato il motorino e siamo andati con Tina, Stefano e Bianca a mangiare a San Lorenzo all’"Antica Cioccolateria Said". Quando siamo andati ho portato Pietro in motorino, per fortuna non pioveva.

La cioccolateria, che si trova nel cortile di una casa sulla Tiburtina, prima del Verano, è bellissma. C’è una porta in ferro battuto fantastica all’ingresso, tutta di vetro, e poi entri e ci sono cioccolatini di tutti i tipi dietro alle vetrinette che ti viene voglia di strafogarti di cioccolato.

C’era cioccolato fondente, bianco, al latte e la forma più strana era una tazzina da caffè, di cioccolato, con il piattino e il cucchiaino in pendant. Una figata vera, poi enormi ciocoblocchi e cioccolatini, praline di tutti i tipi. Uno sballo, il regno del cioccolato con tutti i vecchi macchinari della fabbricazione in giro e le foto di com’era all’inizio, negli anni ‘20-‘30.

Il brunch di tutto rispetto, io mi sono calato polenta con spezzatino, asparagi, pomodoro ripieno, zucchina ripiena e altre amenità. Il dolce da deca e lode, torta pera e cioccolato, torta di mele e fette di arancia e ananas il tutto innaffiato da caffè americano. Pietrone si è calato un signor hamburger con patate vere a margine e una sberla di uovo strapazzato e bacon.

La presenza di Cosimo è stata la ciliegina sulla torta anche perché ha intrattenuto con il suo riconosciuto savoir faire tutti i commensali. Cosimo è una persona davvero entertaining.