talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

25 agosto 2007

Fa caldo


Sono le 16.08, è sabato e fa di nuovo caldissimo. Sembra di stare in un forno crematorio, oppure dentro alle pale di forno a microonde oppure nel cofano di una macchina da quanto fa caldo. E viene quest'aria bollente da fuori, però non si suda. Soltanto delle vampe.

Mi sono fatto un caffè, mi stavo addormentando per il caldo. Prima mi sono fatto il beverone contro la pressione bassa, mezzo limone spremuto nel bicchiere da cocktail che una volta ho trovato per strada. Me lo sono portato a casa. Ma forse no, perché in casa ce n'è uno identico, non ricordo di averne presi due. Quindi probabilmente mi confondo con un'altra volta, che avevo trovato un bicchiere vuoto, una pinta da birra e me l'ero portata a casa. Un'altra casa.

Stamattina mi sono svegliato prestissimo, verso le sette, non riuscivo a dormire, sono uscito per farmi la colazione al bar. Sono andato dalle cinesi e mi sono preso il caffè doppio e un cornetto con la marmellata, me lo sono spalmato sulla maglietta. C'era troppa marmellata.

A me di brioches al bar mi piacciono quelle al cioccolato, tipo saccottini, con le scagliette di cioccolato, oppure i cornetti ripieni di nutella. Però mi piacciono anche i cornetti vuoti e quelli vagamente salati. Il cappuccino non mi piace mica tanto, anche se non lo dico in giro perché sembra un'eresia.

Mi volevo comprare la settimana enigmistica, oggi, ma non gli era ancora arrivata all'edicolante, che era incazzato con il signorino delle consegne che alle 8.15 non era ancora passato con la roba. Poi, dopo la colazione dalle cinesi, sono passato di nuovo davanti all'edicola e ho visto che il signorino era arrivato, un po' in ritardo e che l'edicolante non gli diceva niente, anzi lo aiutava a scaricare.

Mentre tornavo a casa, un tizio con il cane a passeggio mi ha chiesto dove comprarsi il giornale, belin, avevo il giornale sotto braccio alle 8.20 di sabato mattina. Ormai sono in quella categoria di gente, quelli che si svegliano presto anche di sabato e si comprano il giornale e fanno due passi fino al bar per una brioche alla marmellata dalle cinesi. Belin.

Mi sono preso un altro bicchierino di caffè, magari mi sveglio. Da un po' di tempo abbiamo perso una palettina per girare il caffè nei bicchierini di vetro, a casa. Penso che me l'abbia persa mia mamma, quando è venuta in visita. magari l'ha buttata via, per sbaglio. Un po' rosico perché mi piace tantissimo bermi il caffè nei bicchierini di vetro con la palettina di metallo. Me ne restano tre di palettine, ci devo stare attento.

Oggi volevo fare qualcosa di utile e ho cominciato a copiarmi la rubrica in una nuova rubrica, ce l'avevo ancora incellofanata da quattro mesi. Ho copiato tutti i nomi con la A. Poi mi sono rotto. E sono andato a dormire. A me dormire di pomeriggio mi è sempre piaciuto, poi in tivù c'era la formula uno, sai che palle.

La formula uno in tivù è una delle cose più pallose dell'universo. Preferisco guardare Marzullo. Non c'è un sorpasso nemmeno se preghi in cinese, o succede qualcosa in partenza oppure belin, non succede mai niente.

La cosa più bella nei bar quando chiedi un caffè è quando ti danno un bicchier d'acqua del rubinetto a parte senza che tu l'abbia chiesta, non succede quasi mai, ma quando capita mi svolta la giornata.

Mi sa che oggi pomeriggio esco e mi vado a comprare la settimana enigmistica. Ieri ho visto che fanno la pubblicità, della settimana enigmistica. Non l'avevo mai vista, chissà perché la fanno.

Bomberino sta bene, si è fatto qualche frignata ma senza esagerare. A parte quando gli disinfetti il cordone omblicale, che ormai sta attaccato con lo sputo. Gli dà fastidio che la garza della medicazione è fredda, allora urla e si agita. Da un po' resta sveglio fra una poppata e l'altra, vuole farsi dei giretti in braccio anche se sarebbe pronto per dormire. Ha voglia di socializzare. Allora lo porto un po' in giro per la casa, gli parlo e gli dico che stiamo facendo un giretto. Sta calmo per un po', poi comincia di nuovo a urlare e lo poso.

Sul giornale c'era scritto che non mi ricordo niente. Anzi, dell'omicidio della ragazza, gli inquirenti brancolano nel buio perché non hanno trovato l'arma del delitto e non capiscono il movente. Il fidanzato resta l'unico iscritto nel registro degli indagati. Alla fine, probabilmente sarà stato lui, anche se dimostrarlo non sarà facile. Se non crolla. E su internet girano tutti i fotomontaggi delle cugine. Che modo di merda per diventare famose.

Ieri sera su rai tre c'era una trasmissione sulla corte del duce, con dei ritratti di alcuni gerarchi del fascismo, fatti con le immagini dell'istituto Luce. Era molto interessante, me lo sono guardato di gusto. Di solito non li guardo mai sti reportage storici, nemmeno Quark mi guardo mai, però ieri sera mi ha preso bene. C'era il ritratto di Starace, segretario del partito fascista, più realista del re e capro espiatorio del duce. Uno che diceva che il presepe è fascista, l'albero di natale è borghese. Belin che storia. Fissato con la ginnastica il sabato, lo hanno ammazzato a piazzale Loreto.

Invece i telegiornali sono pieni di incendi e di piromani e del controesodo. Domani la Samp gioca a Siena, chissà se a via dei Serpenti la danno su Sky, magari dopo vado a vedere. Mi sto finendo di leggere questi racconti di Asimov, dei vedovi neri, sono carini e poi non sono troppo lunghi. Secondo me i racconti sono belli da leggere perché durano poco. I romanzi, a volte arrivi a metà e ti sei rotto ma te li devi leggere fino alla fine per vedere come vanno a finire. Io non capisco come fa molta gente che si va a leggere la fine dei libri e salta magari duecento pagine. Semmai li lascio a metà. Ce n'avrò almeno venti, di romanzi lasciati a metà. Quando li mollo metto il segno, magari prima o poi mi viene voglia di andare avanti. Però di solito se li ho mollati un motivo ci sarà. O no. Io di solito quando metto il segno ai libri non metto un'orecchietta nella pagina. I libri pieni di orecchiette mi danno fastidio. Però, quando li mollo a metà ci metto l'orecchietta, se no non li puoi chiudere.