talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

06 agosto 2007

Toter


Ho finito le sigarette, dovrei andare a comprarmele, ma non ci vado perché mi dà fastidio che il tabaccaio sappia quanto fumo. Non è che non me le andrei a comprare, le sigarette, solo che mi dà fastidio andare sempre dallo stesso tabaccaio, che mi fa i conti di quante sigarette fumo. E allora ho deciso di scrivere senza fumare.

Ieri pomeriggio siamo andati in libreria, da Feltrinelli. La Pina voleva comprarsi dei libri nuovi, io per non saper né leggere né scrivere l'ho accompagnata. Di libri da leggere ne ho a paccate, però ci sono andato anche io. Mi dirai, chi se ne frega. Ti dirò, hai ragione.

Toter.

Alla Feltrinelli ci siamo arrivati in autobus. Alla fermata a San Giovanni il barista era talmente curioso che si è messo a parlare con la Pina, voleva sapere se stava aspettando dei gemelli. Ha una panza talmente grande che sembrano gemelli, ma non è così, il barista era curioso perché lui ha un gemello e quindi quando vede delle pance grosse secondo me gli viene la curiosità di sapere se anche lì dentro ci sono dei gemelli. Comprensibile. Di fianco a lui c'era la barista, una ragazza molto grassa e simpatica e abbronzata. parlavano tutti e due come se sapessero cosa dicevano in fatto di donne incinte. Io ascoltavo e fumavo, le sigarette ce le avevo. Poi, è arrivato il 571 e siamo andati a Torre Argentina.

Sull'autobus c'era una che ha fatto spazio alla Pina, poi le ha attaccato un bottone di mezz'ora, era un'infermeriera e quindi anche lei pensava di poter dire tutto quello che voleva sulle gravidanze, visto che è infermiera. Io stavo zitto. La Pina ascoltava, tra l'altro l'infermiera puzzava di sudaticcio coperto con crema, hai presente quella puzza un po' camuffata. Seduto davanti c'era un metallaro con la coda di cavallo e dei pezzi di forfora che sembravano delle scaglie di grana. Belin.

Alla Feltrinelli, io mi sono comprato tre libri in dieci minuti, la Pina andava per le lunghe. Allora l'ho aspettata al piano di sopra. Al bar. Mi sono fatto un prosecco, insieme alle cassiere che si ubriacano prima di cominciare il turno - belin, lavorare di domenica pomeriggio in libreria in agosto con un pacco di gente non deve essere il massimo della vita - la cameriera ucraina ha stappato la boccia di prosecco, le è partito il tappo, sembrava champagne champenoise, è rimbalzato sul soffitto e poi in testa a uno pelato, al piano di sotto, era in coda per pagare dei libri. Le cassiere ridevano, io mi sono magnato tre tramezzini.

Toter.

Poi siamo usciti. Anzi, prima mentre mi bevevo il prosecco si è seduta di fianco una, forse una cassiera, che al cellulare raccontava a uno, che non se la cagava più di tanto, che aveva appena fatto un incidente in macchina. "Sai, con le strade così vuote e con sto vento, andavo un po' veloce e all'altezza di Porta Furba, al ponte che fa gomito, ho dato una centra nel marciapiedi. Mi sa che ho spostato l'asse della macchina, una paura pazzesca. Il primo che mi è venuto di chiamare sei tu". Poi, silenzio. Il tipo si vede che aveva altro da fare, non se l'è inculata di striscio, lei insisteva - "dai, vieni in centro, sono rimasta anche a piedi dopo l'incidente, dai ti aspetto" - ma lui niente. Poi, click, fine conversazione, lei si è fatta un altro prosecco.

Poi, ieri sera siamo andati dal cinese. Non era programmato, avevo ancora mal di pancia, ce l'ho anche oggi - secondo me sono tutti i sintomi di una gravidanza isterica, il mio mal di pancia, secondo me sto imitando la Pina che è incinta e mi faccio venire il mal di pancia psicosomatico, per solidarietà - e dal cinese abbiamo scofanato come profughi afgani. C'erano delle foto nuove: la proprietaria con nell'ordine: a) Visco, ministro delle finanze; b) la proprietaria con Renzo Arbore; c) la proprietaria con Scamarcio: d) la proprietaria con Heather Parisi (ma quella c'era già da tempo); d) la proprietaria con Er Piotta (anche quella c'era da tempo); e) ecc.

E' un cinese da guida Michelin, sempre pienissimo, con tutta la gente che aspetta fuori di avere un tavolo e a turno le ragazze cinesi che lavorano lì escono sulla soglia e chiamano quelli in lista: "Guido per cinque", "Maria per sette", ecc. Tra l'altro, poco più in là, ieri sera, c'era la festa del miracolo della Madonna con la neve, cioè la rievocazione fra il sacro e il profano della nevicata del 1354 d.c. o giù di lì di quando la madonna fece nevicare a santa Maria Maggiore o giù di lì. Un sacco di gente, in piazza, giochi di luce e finta neve - era schiuma, tipo quella che spruzzano in discoteca - per rievocare la nevicata miracolosa. Quando siamo arrivati, c'era il solito imbucato, un padre con il figlioletto in braccio, in cima alla basilica, che si godeva la festa dall'alto, a volte faceva sporgere il bambino oltre le guglie della basilica. Però non l'ha fatto cadere. Alla fine, una bambina ha chiesto a suo padre perché raccontavano che c'era il miracolo della neve e poi spruzzavano la schiuma da barba. Il padre stava muto.

Toter.

Durante la cena, abbiamo parlato di un sacco di cose: donne zoccole, spaghetti di soia che sembrano alghe, vacanze in Spagna, cassintegrazione, libri, politici corrotti, Udc, coca party, bagni schiuma e banana fritta. E mi sono bevuto quattro saké, caldi.

Poi, ce ne siamo andati.

Oggi siamo andati all'Isola Tiberina, per un altro controllo al bambino nella pancia della Pina. Un monitoraggio. Tutto ok, il cuore fa bum bum bum 160 battiti al minuto. Mi sono comprato il giornale alle nove, alle dieci l'avevo letto tutto. Poi, ce ne siamo andati. Siamo passati da Ponte Fabricio, che alla fine potrebbero battezzarlo il ponte delle donne incinte, perché il 77% delle persone che lo attraversano sono donne incinte che vanno a controllare lo status del figlio, bum bum bum. Come sempre, qualche sapientone di gravidanze ha parlato con la Pina della sua panza. io mi sono fatto i cazzi miei.

All'Isola Tiberina sembra di essere in un altro paese, magari in Liechtenstein. Mi dà l'idea di non essere a Roma, c'è l'edicola di una Madonna, la Madonna della lampada, e poi si vede l'arena vuota del cinema estivo. E mi è venuta voglia di comprarmi una city bike, così posso scendere le scalette e farmi dei bei giri sul lungotevere e vedere un po' di baraccopoli con i miei occhi.

Siamo passati dal ghetto, ci siamo fatti una seconda colazione al bar davanti alla sede degli Ari Krishna. C'era la loro musica. Poi ha smesso. C'era una bella brezzolina fresca, alle 10.30 c'erano più o meno 25 gradi, fa molto ma molto meno caldo di qualche giorno fa. Meno male. Le pizze bianche non c'erano, allora mi sono accontentato di una brioche con la marmellata. Siamo tornati a casa, mi sono fatto due fialette di enterogermina - mi erano tornati gli spasmi alla pancia, sono le contrazioni - e ho un po' surfato via internet.

Volevo scoprire che fine ha fatto Kutuzov - adesso gioca nel Pisa - e mi sono letto la pagina sportiva del Secolo XIX, molto bella la grafica del quotidiano genovese. Lì, ho scoperto che Flachi si sta allenando nel campo toscano messo a disposizione da Nick Zanone e che pensa di poter tornare al calcio giocato. Glielo auguro di cuore. Poi, link dopo link, ho letto un'intervista a Quagliarella. Chi se ne fotte di lui. E, molto più interessante, link chiama link, un bel pezzullo su Miss Roma su Dagospia.

Nel frattempo, ho magnato una cotoletta con la maionese, ho lavato i piatti allungando il Sole Piatti con l'acqua così ce n'era abbastanza e ho finito le sigarette. Ora me le vado a comprare, da un altro tabaccaio.

2 Comments:

At 4:08 PM, Anonymous Anonimo said...

cavolo non girarci intorno e dillo che è il cinese storico di via monte oppio!!!!

 
At 11:24 AM, Anonymous Anonimo said...

Via San Martino ai Monti, quello del touring club.

 

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