talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

19 luglio 2008

Un po' di magnate


A me di lavoro mi piacerebbe fare quello che va nei ristoranti per dargli le stelline nelle guide turistiche. Belin, pensa che figata che mangi tutti i giorni a babbo morto al ristorante e ti pagano anche. Adesso mi propongo, visto che sono venti giorni che mi sono fatto il giro di tutti i ristoranti e posti da magnare della zona. Lettera accompagnatoria culinaria del quadrante Merulana, Monti, centro storico ecc.

Da quando sono tornato a Roma da solo il 29 giugno, in ste tre settimane mi sono battutto un po' tutta la zona. Di sera quando finisco di lavorare non ho tanta voglia di cucinarmi, anche se la spesa la faccio e qualche volta mi prendo una pausa e mi preparo qualcosa a casa. Insalata greca, pasta al pesto con pomodorini, bistecche - due da 400 grammi in una volta sola a pranzo di solito - uova fritte con sberle di cacio cavallo sopra - due di solito, sberle di cacio cavallo spesse come quando ti tagli il salame vichingo - e altre cosucce.

Ma di solito di sera esco, per prendermi un po' di fresco e ascoltare un po' cosa dice la gente in giro, ai tavoli fuori. La prima sera che sono andato a magnare fuori sono finito da "Baffetto 2", dietro Capo de Fiori. Insomma, pizza alla cipolla, una peroni da 66 cl, prima mi ero fatto anche i fritti, poi caffè e amaro. Non ho speso nemmeno tanto, sui 20 euro, però di fianco c'era una tavolata, parlavano di politica.

Mi sono rotto il belino, secondo me conta anche quello che senti al tavolo, non solo la gastronomia e i suoi livelli gourmet o meno gourmet. E poi parlavano di giustizia, lodo Alfano, cose così. Insomma, Baffetto 2 non ci sono più tornato, anche perché poi alla fine della serata uno che stava alla tavolata politica, mentre me ne andavo, mi ha pure salutato. Mi conosce, anche io lo conosco. Se non l'avevo salutato ci sarà stato un motivo, o no. Ma la gente non le capisce certe cose. Mi volevo fare i cazzi miei, origliando in santa pace e solitudine, ma non è stato possibile. Ma forse sono io che sono maleducato. Ci sta.

Invece, sono stato diverse volte al Tempio di Mecenate, in via Merulana, piatto forte il calzone. Davvero succulento, formaggio fuso, prosciutto crudo. E la macedonia anche, buona, non ho mai capito se non sta bene di finirti fino all'ultima goccia del sughino della macedonia, io lo faccio sempre con il cucchiaino, è la parte più buona, anche perché di fragole di solito ne mettono pochissime. L'unica, cosa una sera lì da Mecenate c'era un vecchio, dietro di me, che rompeva il cazzo perché gli finiva il fumo della sigaretta addosso.

Alla fine, tempio di Mecenate promosso, anche i fritti sono buoni. E se vuoi un calzone come dio comanda, quello è il posto che fa per te. Poi, una sera c'era una coppia di turisti, non sono riuscito tutta la sera a capire che lingua parlavano, credo ungherese. In sti venti giorni, ci sono andato almeno tre sere, da Mecenate, vedi tu. Anche perché spendi meno di 20 euro.

Il più grosso pallonaro di luglio, per ora, è stato a Monti, quello che vende le cotolette alla milanese. Belin, pensa di essere in Brunei, forse, l'altra sera ho preso una milanese - stitica, con la panatura che sembrava ghiaietta asfaltata da sette mesi in autostrada, un limone rachitico senza sugo - patatine - roventi e senza sale - acqua minerale, coca cola in lattina, caffè e un Averna e ho speso 27,50 euro. Belin, mi stava venendo un coccolone secco, ho pagato, poi ho visto che un Averna quattro euro. Ma cosa sei, scemo? Ma come lo fai, col pietrisco di diamanti l'Averna? L'Averna, minchia.

Oltre tutto, lì dal tizio della milanese che se la tira perché nel menù c'ha due crauti col wuerstel, c'era una maxi tavolata di colleghi di lavoro, sai quelle venti trenta persone che escono e sparano cazzate e urlano decibel in libertà. Non ci torno più, non ci andare nemmeno tu, è una sòla galattica. All'angolo di via dei Serpenti e via Leonina, per capirsi.

Ma chi cazzo sei, Rockfeller della milanese? E dire che quando avevo voglia di milanese ci andavo sempre, prima. No ci torno manco morto, puzzone che metti due scritte in romanesco sulla tovaglietta e pensi di cavartela così. Ah stroooonzo. Belin, se ci penso mi incazzo ancora adesso, pacconaro di merda, ladro a cielo aperto, che se per caso ti chiedevo un filetto mi lamavi cinquanta euro, così, senza passare dal via. Dovrebbero toglierti la licenza di camminare.

Di trattorie, la Suburra onesta, però d'estate invivibile. Belin, dicono tutti che c'è la crisi, ma la Suburra nei tavolini fuori è sempre piena di tavolate di gente assurde. L'altra volta, nella mia solitudine, mi è toccato sedermi dentro. Vicino al frigo dei dolci. C'era una tavolata di cinquantenni, magnavano ai quattro palmenti e doppiomenti, uno a un certo punto diceva che aveva votato Rutelli, a malincuore, e che alla fine aveva pure perso.

Era distrutto, gli ho detto che quella sensazione la capivo bene pure io, però poi non mi parlava nessuno, sai, se c'è uno da solo in trattoria, tra l'altro costretto a stare seduto dentro perché fuori non si può, ed è così alone che deve intervenire nei discorsi di politica delle altre tavolate, beh, lo capisco che non mi abbiano cacato nemmeno di striscio. Ci sta.

Alla Suburra, piatto forte la gricia, anche se la serata della mia solitudine mi ero fatto un piatto di spaghi allo scoglio, discreti, mentre l'antipasto di mare, belin un pacco senza senso. Praticamente, hanno svuotato un barattolo di acetelli in un piattino, poi di fianco ci hanno messo due pezzetti di totanelli e di polipini rachitici, della scorsa stagione, che si vede che in freezer tutto l'inverno avevano perso un bel po' di appeal.

E poi, anche l'antipasto, ho aspettato 34 minuti prima che me lo portassero. Va bene che c'è la crisi, però anche un povero stronzo alone ha fame di sera. Alla Suburra, vai sempre sul sicuro se ti prendi il pollo con i peperoni e le verdure, sempre valide. Poi l'abbacchio. Il vino della casa, ci sta tutto. Lamata finale sotto i 30 euro. Se prendi antipasto e primo, acqua e coca, sui 20 te la cavi.

Perché comunque quando esco a magnare di sera bevo sempre, a luglio nella mia solitudine, una lattina di coca cola e un'acqua da mezzo litro, semi frizzante se c'è Nepi se no quello che c'è. Una cosa che non mi riesco a spiegare è perché adesso le lattine di coca cola sono slim. Secondo me, perché così te la bevi prima e te ne prendi un'altra, bevi la metà di prima quando c'erano le lattine normali, ma spendi il doppio. però io glielo metto nel culo perché mi comporo anche l'acqua e così quando finisco la coca non ne prendo un'altra, che la coca slim in due sorsate è finita. O no.

Insomma, la Suburra così così per le esigenze di un single che ha fame di sera. Meglio d'inverno oppure d'inverno alle 15, che i tavoli sono mezzi vuoti però di solito da magnare te lo portano lo stesso.

Vicino a Mecenate c'è la trattoria Morgana, stessa cucina della Suburra, il cuoco dovrebbe essere figlio di quelli della Suburra. Morgana, promosso. L'altra sera, amatriciana bucatini, validi. Scaloppine al limone, valide, con insalata verde, acqua e coca. 26,50 euro. Dietro c'avevo una tavolata di scolaretti del liceo che parlavano di fregna di qua fregna di là, negri di qua negri di là, Totti di qua Mourinho di là, Giuly al Paris Saint Germain, Montella, Batistuta re leone ecc. Interessante.

Di fianco c'era uno che cercava di convincere la tizia con cui era al tavolo di chiavarsela, secondo me a fine serata ce l'ha fatta, anche se lei era proprio di coccio, poi non ho nemmeno visto com'era, ce l'avevo di fianco e non mi sono girato a guardarla, mi bastava sentirla parlare, a un certo punto a lui lei gli ha detto:
" sta cosa non te la dico, tu sei uno sensibilie, non vorrei farti soffrire". Silenzio. Se ero lui, le tiravo un pezzo di pane in faccia, magari col sugo, ma lui zitto, non ha risposto. Secondo me a fine serata se l'è chiavata.

Il Marconi, sempre ok gli arrosticini di pecora o capra o montone, non mi ricordo mai, buoni spiedini ok, acqua minerale e coca meno di 20 euro.

Mac Donald's da competizione, se prendi un big mac in sto periodo ti regalano un bicchiere bluastro a forma di lattina di coca cola vecchio modello, non slim. Ci sono andato una sera, in via Nazionale, big mac menù 6,20 euro, verso le 23,15. C'era tutta una tavolata di sudamericani di seconda generazione che parlavano in romanesco stretto, con la bambina nel seggiolone, e un tizio che: mangiava un cheese burger nella destra; con la destra mangiava il cheese burger, e mentre mangiava il cheese burger nella sinistra teneva in bilico un gelato alla crema che gli si scioglieva nella mano.

Ma belin, prima mangiati il cheese burger e poi torna alla cassa e mangiati il gelato, o no. Comunque, dopo il gelato sciolto se n'è preso un altro di gelato. La cosa strana di sto qua è che ancora adesso non saprei dire se è un uomo o una donna. Aveva un cappelletto azzurro, occhiali da sole, capelli lunghi era talmente glabro e indefinibile che forse era uno che era sotto ormoni per diventare donna, un trans, però era ancora indefinibile come sesso. Col gelato in mano mentre si magnava il cheese burger, assurdo, però le patatine fritte quella sera erano un po' scarse, nel senso già quasi fredde. Non va bene.

Si salva giusto per il bicchiere in regalo, che sulla confezione c'era scritto di lavarlo prima di usarlo, se non c'era scritto io l'avrei usato senza lavarlo. Però per ora non l'ho ancora mai usato perché mi dà l'idea che essendo a forma di lattina di coca ci puoi bere soltanto la coca dentro, ma io compro soltanto il chinotto, di solito.

Sai perché di sera mi bevo coca e acqua al ristorante? Perché la birra me la bevo tutto il giorno, per cambiare un po' gusto.

Oggi a pranzo sono andato al Faraone, in piazza Madonna dei Monti, mi ci sono pure preso i fusilli con zucchine e speck. Promosso e poi non c'è gente puzzettona e questo vuol dire già molto.

Il posto migliore finora dove ho magnato nella mia solitudine di luglio è Yotvata al ghetto. Bucatini cacio e pepe da guinnes, alici fritte, acqua e coca, caffè e un amaro all'anice, che di solito a me l'anice mi fa cacciare, e invece da Yotvata no. Poi, nel menù c'è la foto dei piatti, sarà il menù per turisti, sarà che a me mi hanno preso per turista e il cameriere mi parlava in francese, chissà perché non in tedesco allora. Poi, alla fine, 26,50 euro. Ci sta tutto. Yotvata, che non ho preso il tortino di alici all'indivia perché è un po' amarognolo, ma la prossima volta lo potrei pure prendere.

In via San Martino ai Monti, un sabato a pranzo sono andato da Omar, c'erano trentaquattro gradi all'ombra, pennette all'arrabbiata e bistecca. Acqua e coca e caffè, 15 euro, il solito grande Omar, di fianco c'erano degli imbianchini romeni che si sono fatti una carbonara gigantesca. E la cinese sempre una sicurezza, anche se il giorno dopo l'ho pagata tutta. Di fianco c'era una famigliola, la figlia ha spiegato come si monta una canadese a Sperlonga.