talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

13 aprile 2013

Tunnel digitale

Da un po’ di tempo sto trascurando il blog, chiedo venia al mio pubblico, ma sono entrato in un tunnel digitale. Da un po’ di tempo ho scaricato il biliardo professionale, 8 palle, su Internet e appena ho due secondi liberi gioco partite tiratissime contro il computer. E’ una specie di droga, chiedo venia.

Comincio con una partitella o due, mi dico massimo tre partite poi spengo. Ma alla fine non riesco a staccarmi, entro in un loop senza fine e compulsivo. Mi diverto tantissimo e di solito non mi arrabbio nemmeno se perdo. Basta ricominciare.

C’è di sottofondo una musichetta dolce, una tromba, sembra di entrare in un piano bar. Insomma, ci sballo di brutto. Mi vengono dei tiri che se ci provassi sul panno verde mi direbbero che sono un pazzo. Poi, i tiri che mi piacciono di più sono quelli piano piano. Con un tocchetto della boccia bianca sulla mia palla. E il leggero rotolamento in buca. Una figata.

Chiedo venia, spero che prima o poi mi passi, tante volte mi sono detto mentre giocavo “ora spengo e scrivo qualcosa sul blog”. E invece ho continuato a giocare contro il computer.

La cosa bella del computer è che non è troppo forte, voglio dire che non è fortissimo e quindi i match sono equilibrati e tiratissimi. Sembra che il computer si allinei alle mie capacità. E questo mi sembra molto “fair”, così partono dei mega tornei io contro il computer.

Il computer però ha una tecnica molto diversa dalla mia: tira sempre delle lecche fortissime, in ogni circostanza, è un po’ un asino. Perché a volte basterebbe tirare un po’ più piano per non combinare dei casini sul panno verde. Ma lui, il computer, non ci vuole sentire e continua imperterrito a sparare delle mine rischiosissime. Contento lui, contenti tutti.

Poi, il computer i tocchetti troppo facili non li fa, si rifiuta di farli. Ad esempio, se una sua palla è praticamente in buca, il computer fa il figo e non la tira dentro dandomi la possibilità di spostargli il rigore che avrebbe a disposizione. Non so perché faccia così, contento lui, contenti tutti.

Quando gioco a biliardo di solito gioco sempre per buttarla in buca. Non cerco mai di distruggere il gioco del computer ma provo sempre ad andare in buca io. Mi ricordo che una cosa che mi ha sempre dato fastidio quando secoli fa giocavo a biliardo vero erano quelli che tiravano a distruggere il mio gioco piuttosto che a costruire il loro di gioco.

Forse il mio computer non è italiano, mi sembra un computer inglese, che mette il fair play al primo posto. E questa è una cosa che mi piace davvero molto nel mio biliardo digitale.

Nel biliardo online che ho scaricato da giochi.it c’è un punto della sponda, vicino alla buca in basso a sinistra, che rimbalza molto più forte del resto delle sponde. E’ una specie di tara universale del tavolo digitale, però visto che questo rimbalzo potenziato vale per me e per il mio avversario computer non ci sono problemi.

La soddisfazione più bella in questo gioco del biliardo digitale è buttarla dentro nelle buche centrali. Il computer non ci prova quasi mai, preferisce fare dei tiri di super effetto mirando quasi sempre agli angoli. A me invece fare buca in centro mi fa sballare e ci provo appena c’è un minimo spiraglio libero. Devo dire che il computer è un po’ minchione a volte, con la sua mania di tirare delle lecche sempre e comunque. Spesso perde la partita all’ultimo tiro, perché spara una mina sulla palla nera ma la bianca segue la traiettoria, finisce in fico e lui perde.

Non so che dire, l’anno scorso mi era venuta la fissa di due giochi online, un flipper e un vecchio gioco tipo asteroid che dovevi massacrare astronavi e mostriciattoli. Poi mi è passata. Adesso c’è questo trip con il biliardo, in realtà è abbastanza innocuo, non fosse che mi mangia il tempo per scrivere sul blog che è precipitato come pagine viste e pubblico.

Una cosa che mi ruga un po’ del biliardo digitale è la spaccata, che è un po’ moscia perché non puoi dargli troppa potenza, c’è un limite massimo alla forza che puoi imprimere al colpo. Però anche così questo biliardo digitale è davvero una figata anche se bisogna stare attenti a non entrare in loop.

L’altra notte non riuscivo a dormire e ho cominciato a giocare verso le due di notte e ho finito verso le tre. Il giorno dopo al lavoro ero bollito, bastardo di un computer mi hai mangiato pure il sonno.

L’altro giorno sono andato a una conferenza stampa di una nota azienda italiana di telecomunicazioni e quelle dell’ufficio stampa mi hanno fatto tutti dei salamelecchi su quanto sei bravo di qua e quanto ti leggiamo di là e quanti scoop fai, e il capo ufficio stampa mi ha detto tu sì che ne capisci ecc. Mi schermivo, però nello stesso tempo ero tutto lusingato.

Fa piacere sapere che c’è gente che, magari perché lo deve fare per lavoro, comunque ti legge. Ti senti un po’ meno isolato, tu e il tuo computer. Computer notte e giorno. Però scrivere continua a piacermi e quello che faccio non mi dispiace e tutto sommato questa è una bella fortuna rispetto a un bel po’ di gente che non ci sta dentro al lavoro dal mattino alla sera.

Ora vado ad aggiornare un po’ il post su mio padre che non lo sfioro da troppo tempo e qualche cosina la voglio mettere. Biliardo permettendo. Pietro ha un po' di febbre e ieri ho ritirato gli occhiali nuovi.