talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

11 maggio 2013

Cose strane a Torre Argentina

La Samp si è salvata e sono contento, è stata dura ma ce l’abbiamo fatta, non era scontato, l’anno prossimo siamo ancora in A e non devo disdire il contratto con Sky. Spero che l’anno prossimo prendano un attaccante che segna, magari tornasse Pazzini, ma non penso che tornerà, è la prima alternativa a Balotelli e vorrà restare al Milan. E poi guadagna troppo per noi.

Molti giocatori andranno via, vediamo se Delio Rossi resta, spero di sì, così si riparte da lui che alla fine ci ha salvato.

In questo periodo le cose vanno abbastanza bene, non mi lamento più di tanto, anche se a volte vorrei essere juventino così magari vinco lo scudetto. O milanista. Ma non potrà mai succedere, la squadra non si cambia, resta fissa, la casacca è blucerchiata.

Il mio blog fa un po’ acqua, ho pochi lettori, però non ho voglia di entrare in rete, i social network sono un’arma a doppio taglio, ti moltiplicano la audience, ma poi devi gestirla. Mi fa piacere che Mentana abbia lasciato Twitter, sono d’accordo con lui che lì su Twitter la gente non si regola e poi chiunque scrive quello che vuole. Non va bene.

Il tempo qui non si decide, fa caldo, poi dopo cinque minuti diventa nuvolo e tira vento e magari poi piove. E’ una primavera anomala, ma meglio così, perché poi quando scatta il caldo vero è peggio.

Non vedo l’ora di farmi un weekend magari lungo al mare a Gaeta oppure in qualche posto lì vicino, fra un po’ c’è il primo bagno della stagione che è sempre una figata.

E’ da un po’ di tempo che non faccio più sogni, non me li ricordo per niente alla mattina, eppure prima di dormire mi dico ricordati il sogno, ma poi non mi ricordo niente. Oggi dal giornalaio mi sono comprato un libretto della Newton Compton, 99 centesimi, di Sigmund Freud. Si intitola “Il sogno”, magari stanotte sogno e me lo ricordo. Però per ora non l’ho nemmeno aperto, oggi mi sono letto La Stampa, il mio quotidiano preferito.

Vorrei scrivere un bel racconto su tutte le cose strane che mi succedono. Questa settimana me ne sono segnate due che mi hanno colpito: l’altra sera c’era un frate, che camminava vicino a Torre Argentina. Io avevo appena acceso il motorino, il mio Benelli Caffè Nero – ottimo acquisto, se ti serve un motorino comprati quello, è validissimo – mentre aspettavo che si scaldasse il motore, passa il frate, con il saio e i sandali ecc. con il vestito d’ordinanza, ma sulla schiena portava uno zaino della Nike.

Il frate con lo zaino della Nike mi ha colpito molto perché non fa parte del suo vestiario e poi un frate, con il saio e il cilicio e la faccia da frate, da San Francesco, che va in giro sponsorizzato mi ha fatto impressione. Però poi mi sono detto che non è poi così strano, magari il frate era andato in palestra, anche i frati devono pensare alla fitness. Forse, oppure c’erano dei libri dentro, chi lo sa, o magari glielo hanno regalato lo zaino della Nike al frate, e lui lo usa un po’ come me che ho sempre usato tutti i vestiti che avevo, indipendentemente dalle mode del momento.

Però il frate griffato mi ha fatto un po’ impressione, anche se l’altro giorno ho visto una suora con il telefonino. Ma forse sono io che sono all’antica, anche perché ad esempio un’altra cosa che mi dà fastidio sono le forze dell’ordine, in divisa, con gli occhiali da sole griffati. Mi danno l’idea che non rispettino la divisa. Non so, forse sbaglio io.

E poi mi è venuto in mente papa Bergoglio, che in realtà era diventato papa Bergessio, come il centravanti del Catania, con le scarpe da calcio sotto la veste bianca e lo sponsor sulla maglia, Nike.

Poi, la seconda cosa strana che mi è capitata l’altra mattina, sempre a Torre Argentina, vicino al lavoro, è stata una signora, di mezza età, che mi ferma e mi chiede lei è italiano? La guardo e le dico, sì. E lei un po’ forbita che mi chiede in modo anche un po’ altezzoso mi può favorire due euro per il necessario? Me ne sono andato un po’ basito, perché quando chiedi l’elemosina almeno non mi chiedere una somma precisa, chiedimi due spiccetti, due euro belin non sono mica noccioline. Mi può favorire due euro per il necessario? Ma cosa fai, mi prendi in giro? E se non ero italiano cosa facevi, me li chiedevi in inglese? May I have two euro for the necessary?

Ormai quando esco di casa faccio lo slalom fra gli accattoni. Poveretti, non hanno niente, manco due spiccetti in tasca, però belin fra zingari, mutilati, punkabbestia con il cane, Greenepeace, Save the Children, Testimoni di Geova, vecchiette con la pensione a 400 euro al mese, ubriaconi e barboni sparsi – l’altro giorno sempre lì a Torre Argentina c’era il solito barbone che si sdraia sotto il bancomat, dietro l’edicola che si stava pulendo la sua stessa merda che gli colava dai pantaloni e non si sa come gli era arrivata ai calzini, e si puliva con le mani spalmando merda sui sampietrini mentre la gente lì a mezzo metro faceva la fila per il bancomat – un po’ ti passa la voglia di fare l’elemosina.

Belin, a me due euro chi me li regala? Nessuno, stanne pur certo. Mi dirai, tu non ne hai bisogno, ti dirò, è vero non ne ho bisogno, ma se dovessi dare un euro a tutti i poveracci che ci sono in giro non arrivo nemmeno alla prima settimana del mese.

Per non parlare delle mamme povere che vengono dalla Romania e dal Montenegro e via dicendo che ti chiedono una moneta per il latte in polvere per il bambino che portano in grembo e che vivono nelle baracche e che vagano da un vagone all’altro della metro. Belin, che massacro. Per favore mi può favorire due euro per il necessario?