talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

30 dicembre 2013

Merda di cane, padrone di merda

C’è una via a Roma che è un merdaio a cielo aperto, si chiama via Filippo Berni e ogni volta che ci passi devi camminare guardando per terra se no stai sicuro che finisci su una merda di cane. Via Berni si trova fra via Matteo Boiardo e via Tasso.

Tutti i cani del circondario la fanno impunemente lì, sul marciapiede, che è un campo minato. A nulla sono valsi i cartelli affissi sui lampioni, con il divieto di cacca di cane. I padroni dei cani di via Berni e dintorni sono sordi a ogni sollecito di raccolta delle feci dei loro quadrupedi.

Oggi ci sono passato, piove, c’è una merda liquefatta e laida in mezzo al marciapiede. C’è poi uno stronzo davanti ad un portone, qualche metro più in là. Uno schifo pazzesco, io ormai quando ci passo cammino in mezzo alla strada per evitare brutte sorprese.

L’altra sera mio figlio in bici, con la mountain bike che ha i copertoni belli cingolati, ha pestato una merda in via Berni e ho passato venti minuti con alcol e varechina per togliere la merda di qualche cane il cui padrone è uno stronzo di dimensioni galattiche.

E’ per questo che le scarpe con il carro armato sotto, Timberland in testa, non sono adatte alla città, per colpa delle merde di cane con padroni pezzi di merda peggio dei loro poveri animali.

Il problema delle merde di cane in zona si estende anche a via Tasso per non parlare delle viuzze laterali di via Boiardo, come via Aleardo Aleardi, quella che in occasione del primo maggio o di qualche altra manifestazione in piazza San Giovanni si trasforma nel pisciatoio a cielo aperto di tutti i rastaman e i contestatori d’Italia.

Il primo giorno di scuola di mio figlio, davanti all’ingresso in via Bonghi, c’era una merda gigante, sembrava una cacca di elefante e non di cane, e mezza scuola si è portata dentro all’edificio questo bel ricordino. Bastardi i padroni di questi cani, mettetevi un sacchetto in tasca e raccogliete la merda dei vostri cani.