talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

01 febbraio 2014

La retona del Macro è una super installazione

Oggi pomeriggio ho portato Pietro al Macro in via Nizza, c’è una fantastica retona gigante, un’installazione super colorata dove ha giocato tutto il pomeriggio ad arrampicarsi. Ottima soluzione per un pomeriggio di maltempo, era pieno zeppo di bambini e Pietruzzo ha giocato bello sereno in movimento per un’ora e mezza o due senza interruzione.

Io nel frattempo stavo a bordo campo. Mi sono pure abbastanza riposato perché la retona è fatta in un modo super ermetico per cui non si poteva fare male. Ho parlato mezzora con il ragazzo di Zetema che sta di guardia, un ragazzo molto simpatico e gentile.

All’uscita siamo andati in una tavola calda lì vicino e Pietrone si è scofanato un tramezzino prosciutto e formaggio e un succo ACE che si è ordinato da solo dal barman. Alla faccia dell’intraprendenza, sei anni e non sentirli. Alla tavola calda è entrato Sechi a un certo punto, il giornalista ex direttore del Tempo, che a me piace molto. Grande Sechi.

Al Macro ci eravamo andati in motorino, per fortuna pioveva poco e al ritorno non pioveva affatto.

Stamattina eravamo andati alla Posta, dovevo pagare delle bollette, e Pietrone ha parlato ininterrottamente per tutto il tempo della fila con la padrona di un povero cane che era in fila pure lui.

Dopo, verso le 11,30, gli è esplosa la fame carogna e allora invece di andare a fare la spesa siamo andati dal chicken filippino in via Carlo Alberto. Pietrone si è fatto una coscia di pollo e patatine e io i polletti piccanti e patatine e Coca Cola. Gran magnata che ci stava tutta, anche se abbiamo dovuto rinunciare al brunch.

Poi siamo passati al parco di Piazza Vittorio, ormai la bestia è troppo grande per i giochi che ci sono e dopo un po’, molto poco, si rompe. Poi si è messo a piovere, ma tiè, mi ero dimenticato l’ombrello nella tasca della giacca così non ci siamo nemmeno bagnati.

Stasera a cena totani fritti e orata, il tutto condito con vino bianco vermentino di Sardegna. Belin, alla grande, mi sono anche odorato il piatto come faccio sempre, prima di mangiare, come lo chef Cannavacciulo vedi che anche io so come si fa a magnare. Panza piena e mi sono visto anche un po’ di Bologna - Udinese 0 a 2 ottimo risultato secondo me, il Bologna è troppo scarso e deve andare in B soprattutto dopo il furto di domenica scorsa con la Samp godo.

Il Macro, due ore in piedi a bordo campo, mi ha macinato ma ora mi sto riposando, da buon blogger ricarico le pile bloggando. Belin sto blog, il mio pubblico si gonfia, anche dalla Svezia e dalla Polonia mi cliccano, vedi tu come stanno messi. E continuano a commentarmi il post delle Timberland, sono passati due anni da quando l'ho messo, è un evergreen da paura, Dolore ai malleoli.

Al momento Tommaso e Bianca sono qua a casa in visita, Bianca dorme, Pietro e Tommaso giocano con due iPad. Tutto a posto. Stasera se riesco mi vedo un pezzo di Torino – Milan, sono curioso di vedere se Pazzini è integro dopo l’infortunio che ha avuto. Non è Torino - Milan ma Milan - Torino e al 34° del primo tempo vince il Toro 0 a 1 gol di Immobile.

Belin, stamattina mi sono comprato La Stampa ma non sono riuscito a leggere nemmeno una riga. Mi sa che me lo leggerò fra stasera e domani mattina, un po’ di upgrading di attualità, fra Italicum e compagnia bella, lo devo fare. Oggi lì al Macro mi sono scaricato la batteria dello smartphone su Twitter, i miei follower, non si capisce come, ma aumentano in automatico. E anche quelli su LinkedIn. Miracolo dei social che sono la cosa più asociale che ci sia secondo me, belin, mai nemmeno una telefonata. Tutto digitale, bello sforzo di comunicazione.

Mi piacerebbe inventarmi una start up che si chiama asocial network. Secondo me con un bel crowdfunding faccio il botto. Se qualcuno mi fotte l’idea lo denuncio alla Siae.