talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

12 luglio 2010

Gita a Palermo


L'altro giorno sono stato a Palermo e mi sono mangiato il pane c'a meusa. Il pane c'a meusa è un mattone, la meusa è la milza non so di che animale ma è buona come il pane, però se vai a Palermo lo devi mangiare perché capisci la differenza che passa fra un fast food e un panino vero. Il pane c'a meusa, secondo me, c'ha le calorie per tenerti in vita una settimana, il pane c'a meusa maritato è quello che ho preso io, c'è dentro la ricotta e il formaggio. A Palermo i panini sono con i semi di sesamo sopra. Il pane c'a meusa gli fa il culo anche al kebab. Però non è piccante. L'altro giorno a Palermo peccato i cumuli di monnezza per strada, che d'estate non è una bella cosa, la monnezza ti entra nel naso è caldissima.

Per il resto, Palermo per il poco che ho visto io è una gran bella città, ci sono anche i cavalli come le botticelle di Roma, solo che a Palermo i cavalli hanno un cappellino di paglia e sono la metà come stazza. Io i cavalli non li prenderei mai e a Palermo andavo a piedi, facevamo lo slalom della monnezza. Siamo entrati dentro una merceria che ti davano il numeretto come dal macellaio. C'era un bordello che sembrava di stare all'Esquilino, dovevamo comprare un poncho da mare dell'uomo ragno, ci hanno portato in un magazzino di fianco al negozio, c'erano più cassiere in quella merceria vicino alla stazione che alla festa dell'Unità in piazzale Kennedy a Genova.

Mentre aspettavo fuori dal magazzino, è arrivata un'Ape della merceria, aveva uno scaldabagno sul tetto, e il tizio che guidava stava mangiando pane c'a meusa, ha fatto un parcheggio metà sul marciapiede, avevo paura che si cappottasse, ma invece no. Il tizio ha messo la marcia e poi è sceso con il pane c'a meusa che gli colava sulle mani, faceva caldo. Le pagine di cronaca di Palermo erano tutte sul festino senza soldi, poi c'era la questione degli autonomisti e i casini della regione, il summit della fondazione a Siracusa che però non è una corrente. Sul pullman del Giamporcaro mi sono rilassato, fa sempre tappa alla stazione del Q8, ma non ho mangiato niente, ero ancora pieno del pane c'a meusa.

Alla fermata dei pullman mi sono trovato in mezzo ai rumeni che tornano in Romania, c'era un bordello di colf, badanti, operai e tutti che tornavano per le vacanze in Romania. Stavo per perdere il Giamporcaro, lo slalom delle badanti ho fatto, c'erano più trolley che in centrale lì alla stazione di Palermo.

A me la maglia del Palermo mi piace, poi il Palermo ha comprato Pinilla, troppo forte Pinilla, invece Maccarone lo prendevano per il culo, dice che a Palermo ha trovato il suo ambiente,gli piace la monnezza. Ma basterebbe poco per toglierla tutta sta monnezza, che poi qua a Roma non è che siamo messi meglio, stamattina sotto casa qualcuno ha lasciato al cassonetto lo scheletro di un armadio, nei cassetti c'erano ancora delle mutande. I cassetti erano aperti, qualcuno aveva già fatto razzia di mutande alle nove di mattina. Avevano lasciato una scarpa. L'altro giorno non so più dov'ero c'era un vecchio divano oltre il guard rail e sotto lo strapiombo con il mare. C'era un tramonto da paura con il sole rosso e si sentivano le mucche in sottofondo.

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