talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

31 luglio 2007

odori inconfondibili


l'altra sera stavamo camminando in via merulana, eravamo all'altezza del negozio che vende le bufale, le mozzarelle, e ho sentito un odore di cipolla. mi è venuto in mente il focacciaro, quello a borgo incrociati, davanti al comando dei vigili del fuoco, che ci andavamo sempre di notte. poi, la pina mi ha detto: "hai sentito che puzza di sudore quello che è appena passato, quello lì, di colore?". Mi sono scosso dal mio torpore, mi sembrava di essere davanti al focacciaro di borgo incrociati, e le ho detto, distrattamente "ah, era sudore. mi sembravano cipolle, focaccia alle cipolle".

da un po' di giorni ho pensato di scrivere una cosa sugli odori, un po' come proust sui sapori che quando mangiava il budino gli veniva in mente la sua infanzia. io lo faccio con gli odori, sto giochino, chiamatemi pure il proust di via merulana.

in via merulana c'è quella puzza di piedi, all'angolo, ve l'ho già detto, all'altezza di largo brancaccio. quella puzza lì non è che mi ricorda proprio l'infanzia, semmai mi ricorda l'odore degli spogliatoi, quando si va a giocare a calcetto. un pugno alle narici, meglio uscire subito e andare a scaldarsi a bordo campo.

poi, c'è l'odore di caffè, buono. però in certi bar è più forte, soprattutto a largo arenula o giù di lì. dove c'è tre effe. altri odori sono quelli di cloro nelle piscine, quando lo sento mi sembra di essere tornato a otto anni quando andavo al lido, che se tenevi gli occhi aperti sott'acqua poi ci mettevi mezz'ora prima di poterli tenere di nuovo aperti.

e l'odore di cacao, quando passavi in motorino sopra il ponte a nervi, che sotto c'è una fabbrica di cioccolato.

a me l'odore che mi piace di più è la benzina dal benzinaio. quando ti fa il pieno, anche se fuori ci sono sette gradi sotto zero, tengo sempre il finestrino aperto perché mi entri nell'abitacolo, così viaggio meglio, con il benzene nell'aria.

poi mi piace l'odore del whiski, molto più del gusto. e allora sto lì a odorarmi l'whiski e non bevo mai.

belin, a me mi da fastidio quando scrivo che ci sia qualcuno nella stanza.

domani è mercoledì.

oggi è martedì, sono andato a fare un giro in motorino, devo gonfiare le gomme, sono sgonfie. quando c'avevo la macchina, a volte mi fermavo all'autogrill e mi gonfiavo le gomme della macchina.

un altro odore che mi piaceva quando sentivo gli odori era quello dei pansoti al sugo di noci. certe volte mi compro il pesto al supermercato, con le trofie, buono.

non so te, io di solito c'ho sempre il raffreddore, anche d'estate, e gli odori li sento poco. certe volte è un vantaggio, soprattutto adesso che fa caldissimo e non piove da almeno un mese e c'è puzza in giro. di pipì di gatto, che quella la senti anche se c'hai le adenoidi.

un altro odore buono è quello delle riviste appena comprate. io di solito me le sniffo prima di leggerle. a volte non le leggo, me le sniffo e basta. l'altro giorno mi hanno reagalato il panino, c'era anche velvet, una sniffata mondiale. non l'ho letto, anche perché sono tutte foto.

anche i giornali c'hanno un buon odore, appena comprati, poi ti devi lavare le mani perché ti lasciano il nero dell'inchiostro sulle mani.

oggi dovevo andare in centro ho preso il motorino hanno chiuso il traforo in via nazionale ho dovuto fare il giro dell'oca per arrivare. sono passato da via del plebiscito, prima in via IV novembre stavo sorpassando un camion, ha frenato di colpo per far passare un tizio con un carrello, fuori dalle strisce, lo stavo per stirare. per fortuna ho frenato in tempo, c'ho le gomme sgonfie.

belin, la pina dice sempre che quando mangio un chewing gum sembra che voglio fare vedere a tutti la gola, perché mastico con la bocca aperta e faccio rumori. non me n'ero mai accorto.

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29 luglio 2007

domenica mattina


è sabato mattina, sono le 11.40. c'è la finestra aperta, sai che notizia, ci saranno quei trentatre gradi. dalla finestra si sente una specie di salmo responsoriale, cantato, con l'organo e tutto, saranno le suore che cantano. da quando vivo a san giovanni dalla finestra mi arriva tutto quello che succede in piazza. mi sono sentito il primo maggio, il gay pride, e un sacco di altre cose dalla finestra. poi, tutti i giorni le campane. a palla, inquinamento acustico.

in effetti, se vivo qui mi tocca. nel trinagolo della cristianità. però, di notte dalla finestra, nell'altro cortile, si sentono un sacco di altri rumori. c'è una che ripete per l'esame di maturità fino alle tre di notte e poi c'è una che scopa sempre, si sente tutto, lei è un po' rumorosa. però, nessuno si lamenta, dell'audio delle scopate. invece, stamattina verso le 8.30 una signora ha steso la biancheria, è sabato, la biancheria sgocciola, e quella del piano di sotto ha urlato "signora!!!! sgocciola", la signora se ne è fottuta, l'urlatrice ha chiuso la finestra sbattendola.

ieri mi sono comprato l'espresso, uno dei settimanali più importanti del nostro paese, che è l'italia. in copertina c'è papa ratzinger. belin, sono rimasto scioccato dalla somiglianza fra papa ratzinger e bammaeo bam bam, cioè mio padre. belin, c'hanno i capelli uguali, il papa e bammaeo. e dire che io mio padre l'ho chiamato a lungo blue hair, capelli blu, perché usava una lozione che gli diventavano i capelli dal bianco al blu, hai presente come quando le signore vanno dal parrucchiere e si fanno il casco e escono fuori con quell'alone azzurrognolo nei capelli. ecco, bammaeo c'aveva i capelli blu. ma adesso ce li ha identici al papa.

l'altro giorno ho chiamato bammaeo, abbiamo un po' parlato della campagna acquisti della samp. belin, alla fine non siamo messi così male, è arrivato l'airone caracciolo, poi c'è montella, a volte i cavalli di ritorno sono un buon affare. almeno dieci golletti montella quest'anno magari li fa, ha sempre segnato come una macchina in carriera, anche quando entrava gli ultimi dieci minuti. e poi l'aiorne caracciolo belin, non può mica essere già finito, ha solo 27 anni, qualcosa da dare al calcio ce lo dovrebbe ancora avere.

a me la trasmissione televisiva che mi piace di più è sfide. mi sa che l'ho già detto, ma lo ripeto. io mi piacerebbe una puntata di sfide su nick zanone, tra l'altro ho appena letto su google che l'anno scorso ha fatto un figlio con l'ex pornostar selen, sono contento per lui. poi, ho visto delle foto di un quadrangolare che ha giocato in questo periodo, ha cinquant'anni adesso, in una palestra, è sempre uguale a quando giocava nella samp, calzettoni arrotolati e capelli un po' lunghi.

quando ero piccolo, a casa, chiudevo tutte le porte del corridoio, in casa, e con una pallina tiravo dei missili contro le porte urlando zanone gool. per me, uno dei migliori attaccanti della sampdoria di tutti i tempi. insieme a ganz e branca.

belin, mi sono sbagliato, oggi non è sabato è domenica, per questo ci sono tutte ste campane che arrivano da san giovanni e i salmi responsoriali. la samp ha passato il turno di intertoto, ottima news, contro il cherno more. ha segnato uno che si chiama maggio, non sapevo nemmeno che gioca nella samp, però il sito www.sampdoria.it è una figata, non ci ero mai entrato. belin, nella foto che ho messo il cazzaro che sta di fianco a montella è checco palmieri, non ci posso credere, aveva fatto una doppietta ll'olimpico l'ultimo anno di serie a, nel '99, la samp aveva perso 5-2, tripletta di mihailovic su punizione, ti rendi conto ferron in porta tre pere su punizione si era preso, in panca quell'aquila di spalletti. come fa a spopolare nella roma non si capisce.

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28 luglio 2007

palla al centro


mi sono appena bevuto una lattina di peroni, chissà perché di solito sono abituato a bermi la moretti e quindi la peroni mi sembra come qualcosa di esotico. vedi un po' tu come sto messo. il mio giornale dove lavoro è nella merda fino al collo, e la centralinista cosa fa? mi passa una chiamata di uno che vuole un articolo. al telefono le dico: "belin, ma perché me lo passi? sei fuori?" e lei non sa cosa rispondere. io a volte non so, mi sembra che la gente è rincoglionita, ma probabilmente la gente penserà la stessa cosa di me. uno a uno e palla al centro.

il mio giornale è nella merda ma non ne faccio un dramma, sarà perché tanto ormai nella merda ci sono stato tante di quelle volte che non è più una novità. stare nella merda non è niente di esotico, per me.

secondo me certe bevande anche in lattina sono buone, ad esempio la birra e la coca cola. ma perché non fanno l'acqua minerale in lattina?

anzi, sembra quasi che c'ho la laurea per sguazzarci nella merda. è come se nel curriculum ci potessi mettere che ho fatto un master su come si sguazza e si sta a galla nella merda, basta non affondarci proprio di brutto, che sennò poi non torni più su.

mastermaind e misterpink.

mi ricordo una volta ero in discoteca, chiedo a un mio amico, come va, lui mi guarda, mi dice sto a galla. per una volta una risposta sincera, a me quando mi dicono buon lavoro mi girano le palle a elica, anche buona giornata, buon proseguimento e bun divertimento.

quella volta in discoteca ho dato una facciata in una vetrata, non si è rotta per fortuna, sono rimbalzato dentro e poi mi hanno sdraiato su una panchina, ho aperto gli occhi e vedevo le stelle e si sentiva il mare.

prima mi sono bevuto una peroni e mi sono fatto un panino, una treccia, prosicutto cotto e asiago. buona. per me i panini più buoni sono al salame. lisci. però qui a roma, ad esempio, i panini te li fanno sempre prosciutto e formaggio, crudo e brie, mortadella e qualcos'altro. sempre farciti con salse e salsine. per me i panini dovrebbero essere lisci, con una sola cosa. però mi sto abituando anche ai panini farciti. non sono mica scemo, poi la senape è buona.

a me il pane casereccio non mi piace, mi spacca il palato.

oggi mi hanno chiesto, sei depresso? ho detto no, sono incazzato. però non sono mica sicuro. forse un po' depresso lo sono. e poi, belin, i panini sono farciti e io non posso essere sia depresso che incazzato? belin, sta gente. prima vogliono un caffè decaffeinato, con panna in tazza grande, poi ti chiedono se sei depresso, se gli dici che sei incazzato li confondi. boh. gente strana.

belin la gente è una brutta bestia con le corna. e il ciappi non gli piace mica, vogliono il panino col crudo ma senza rughetta e mi ci aggiunge per favore anche due cetrioli. in fronte te li aggiungo, i cetrioli.

prima vogliono una margherita con un po' di maionese. poi, se gli dici che sei un po' stanco visto che ti fai un culo così e non vedi un raggio di sole senza ozono da otto mesi ti dicono: che fai, ti lamenti? c'hai un lavoro, che cazzo pretendi, dovresti essere contento. peccato che quel c'hai un lavoro è una mussa gigante. una mussa bestiale.

comunque, in sti giorni mi sono guardato due dvd. uno, una cagata pazzesca, run with the cissors, mi sembra un titolo così, corri con le forbici o qualcosa del genere. c'è anche gwineth paltrow, una palla epocale, una specie di tennembaum, almeno mi ricordava i tennembaum con un sacco di tavor, nel film. tra l'altro dura almeno due ore. invece oggi pomeriggio, con la peroni, un film con clooney ambientato nella seconda guerra mondiale, in bianco e nero, bello. almeno era di guerra. più o meno si capiva. clooney era un giornalista, tanto per cambiare.

l'altra volta ho letto che molti che scrivono lettere o cose così poi non sono capaci di scrivere un romanzo. è vero. belin, è come se uno che fa duecento palleggi col tango, dovesse per forza essere capace a giocare a calcio in una squadra. cioè, non è mica detto che se c'hai i fondamentali sei capace a fare un gioco di squadra.

perché secondo me un romanzo è come una partita di calcio, la squadra si gioca in undici mica da solo o in due soltanto.

l'altro giorno stavo pensando su cosa potrei scrivere un romanzo. poi mi è passata e ho lavato i piatti, con la radio sotto, su radio antenna uno. non l'avevo mai sentita.

da quando ho scoperto che ho la pressione bassa mi faccio dei beveroni nel bicchiere da cocktail: prendo un limone, lo taglio in due, ne spremo metà nel beverone, i semini li lascio e di solito me li mangio anzi vanno giù e non me ne accorgo neanche. poi, aggiungo l'acqua e il sale. da quando ho scoperto che ho la pressione bassa ho scoperto anche che fa bene mangiare le cose salate, per questo mi mangio un sacco di olive. da quando ho scoperto che ho la pressione bassa mi mangio il polase dopo mangiato. adesso la pressione non ce l'ho più bassa e le olive me le mangio anche nere.

ieri sera davanti al brancaccio, mentre la pina si mangiava un gelato alla soia senza zucchero, c'erano due che tubavano. lei era alta sull'uno e ottanta, magrissima, lui uno e ottantacinque, con la camicia e i mocassini. secondo me gli sudavano le mutande, ma dalla faccia non si vedeva.

la domanda è una, ma perché non mettono gli autobus elettrici in tutta la città? e poi, perché quelli che ci sono, elettrici, dopo le ventuno non vanno più?

poi, un'altra domanda, ma meglio di no. facciamo un gioco: metto tutte le parole inglesi e straniere più usate nella lingua italiana. tra l'altro, la pina l'altra volta mi ha raccontato che della gente che vive giù in sicilia ha chiamato maicol il figlio. il bambino si chiama sabbatino maicol e qualcosa. belin. l'altra volta, quando la pina si mangiava il gelato alla soia, la gelataia le ha detto come lo chiamate vostro figlio? lei glielo dice, e la gelataia dice è un nome da vecchio, io mio figlio gli darei un nome unico, tipo geson. mi è venuto da ridere, geson di nome e palmer di cognome. come si chiama tuo figlio? geson. belin.

comunque, parole inglesi e straniere uichend, occhei, banzai, clochard, pajata - vale tutto, trova l'inghippo - performans, fantasy, gughel, gulasc, plaistescion, convenscion, privé, plissé, paillard, foulard, bourka, cogne - vale tutto, trova l'inghippo - tilt, stop, alt, bladimeri, menù, pardon, bordò, fucsia, amburgher, cisburgher, offsaid, erbegh, on, off, record, flipper, uollstrit, tuintauers, algiazira, yogurt, alè, cd, parchinson, drink, fescion.

belin, ho appena letto che è deragliato il tram, l'8 a trastevere, quello che sembra un ospedale con le sue pareti verdi.

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27 luglio 2007

all'isola


stamattina ho accompagnato la pina al fatebenefratelli, per le pratiche del cordone ombelicale. siamo usciti presto, abbiamo preso l'autobus, per fortuna uno si è alzato e l'ha fatta sedere, molto spesso non capita, la gente guarda fuori dal finestrino e fa finta di non vedere la pancia di una donna incinta. "è femmina?", "no, è maschio". "ah, peccato".

ormai la panza della pina è enorme. c'ha una striscia nera che la divide in due, sembra un enorme melone teso la pancia della pina. e poi ci sono i bozzi del bambino che spuntano soprattutto in alto, dove c'è la testa, visto che non si è girato. è podalico.

siamo scesi a torre argentina, poi abbiamo preso il tram, l'8, che belin quando ci entri ti sembra di entrare in un ospedale, in una camera iperbarica, con quelle pareti verdoline opache. ha un colore inquietante, l'8, sembra un manicomio dal colore, o il bagno di una grossa stazione, magari a dresda.

l'altra volta sull'8, stavo accompagnando la pina dal ginecologo, c'era una signora che ha abbassato il sedile, sai quei sedili che funzionano a molla, devi tenerli schiacciati per metterli in posizione e poi sederti, ma la signora ha lasciato la presa, così mentre si chinava il sedile si è rimesso orizzontale e lei ha dato una culata in terra de paura. l'ho presa per il braccio e l'ho tirata su. rideva per l'imbarazzo, ma non c'è niente da ridere, belin, si è presa una bella culata sul linoleum e una bella schienata sul palo di ferro per tenersi. poi si è seduta. ma non ho voluto guardare.

mentre attraversavamo la strada all'isola tiberina una vecchietta, a metà del ponte, si ferma e chiede "è una femminuccia?", diciamo no. e si mette a parlare come se fosse mia nonna della gravidanza e tutto. la pina tutta contenta.

poi siamo entrati all'ospedale, c'era una in una y10 che faceva una manovra allucinante, ho detto alla pina di stare lontana che sennò le falciava le gambe, magari per sbaglio. siamo andati nel reparto ginecologia anzi ostetricia, la pina si è fatta fare il timbro per il cordone ombelicale, poi bisognava consegnare tutte le carte in un altro ufficio, erano le nove, lo sportello apriva alle 11, ho detto alla pina proviamo ad andare su magari ce lo fanno fare subito. c'erano tre o quattro tizie in camicie bianco, nel retro dell'ufficio, che cazzeggiavano. poi è arrivata una signora grassa e per fortuna ha detto ok, hai tutti i documenti per il cordone ombelicale, puoi consegnarli subito. e ce la siamo sbrigata veloce.

prima davanti al reparto ostetricia ho aspettato fuori, sui muri c'erano un sacco di scritte a penna, sui muri, tipo "25 giugno 2007 oggi è nato daniele", oppure 7 luglio 2007 oggi è nato mirko, nonni 1 e nonni 2" ecc. belin. ti nasce un figlio e fai il graffiti davanti al reparto ostetricia, per segnare il territorio. boh, contento tu, sti graffitari sono strani, o no. belin, ti è appena nato un figlio e tu lo scrivi su un muro, ma prendilo in braccio o comprati un caffè alla macchinetta.

mentre uscivamo un'altra vecchia, ma questa vecchia di brutto, accompagnata fai conto dalla nipote, o da una badante, ma giovane, vede la panza della giusy, mette le mani avanti, tese, e si vede che gliela vuole toccare. si vede che porta bene, percché tutti ti toccano la panza se sedi incinta. la badante la tratteneva, poi però ho visto la vecchia che ci teneva, allora ho detto alla pian di andare verso la vecchia e farsi toccare la panza. tanto non le costava niente. la pina è andata e poi la vecchia era tutta contenta. all'uscita dall'ospedale abbiamo incrociato un'altra con la panza, era incazzatissima. di solito quando due incitne si incrociano non si cagano. a parte se hanno fatto il corso preparto insieme, allora ti devi fermare e sentire una serie di cose, tipo chi è il tuo anestesita, quanto ti manca, trentaquattrsima settimana e cose così. se c'è anche il padre del bambino lo devi salutare, anche se non sai che è. poi volti pure lo sguardo da un'altra parte, non è obbligatorio che ci fai conversazione. poi si salutano e te ne puoi andare.

all'uscita dal fatebenfratelli siamo andati al ghetto, passando da ponte fabricio, che dal lato del tevere se devi schiacciare il verde per attraversare non funziona, così devi aspettare che arrivi un altro pedone dall'altra parte della strada e fargli segno di prenotare il verde dell'attraversamento se no ci puoi pure morire lì, davanti alle strisce, perché con il traffico del lungotevere se cerchi di attraversare ti asfaltano in un nanosecondo. c'era la tizia, le abbiamo fatto segnale di schiacciare per l'attraversamento, siamo andati a fare una colazione in un bar del ghetto, davanti alla sede degli are krishna. mi sono fatto una pizza bianca con speck e mozzarella, leggendo l'articolo della ragazzina che la palpeggiavano a scuola, a palermo, e la prof le ha dato una nota sul diario dicendo ai genitori di controllare il suo abbigliamento. belin.

poi, abbiamo finito, la pina è andata al bagno, c'era una badante fichissima, sarà stata lituana, alta un metro e ottanta, tacchi alti, gonna attillata a culo vascio, borsetta, maglietta rossa attillata, capelli neri, rossetto che spingeva una carrozzella con sopra un vecchio messo male. si vede che il vecchio malandato le aveva detto qualche porcheria, come dargli torto, e lei gli diceva, godendoci non poco con un sorriso fra le labbra, "...ma cosa le viene in mente...." o cose così, anzi, "....ma come si permette...." al vecchio in sedia a rotelle che stava spingendo. c'era il pizzicagnolo che è uscito dal negozio, in piedi sulla soglia, per guardarle il culo quando è passata. povero vecchio, belin con una badante così come minimo gli viene un coccolone secco. prima, mentre passavamo al ghetto tutti i vecchietti seduti sulle sedie, al fresco, c'era ancora l'ombra, che facevano gli auguri alla pina, chiedendole se era maschi o femmina, maschi è, vabbè il prossimo sarà una femmina, che è meglio.

l'altra volta uno mi è piaciuto cosa ha detto, di mio figlio, meno male che nasce all'isola tiberina, così pure lui è un isolano. sto qua è siciliano.

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25 luglio 2007

al faraone


la ragazza con il casco in testa si abbassa e beve dal nasone, il bambino dalla carrozzina la guarda, poi arriva un cane e lecca il becco della fontanella. lei non fa una piega, c'ha sto casco nero in testa, con i capelli neri che gli escono fuori, lunghi, poi arriva il suo ragazzo, con il casco in testa, grigio metallizzato. sti qua mi sa che hanno visto un po' troppi video del g8 e vanno in giro come i black blocs, belin, ma stai bevendo da una fontanella è mercoledì.

Poi se ne vanno, verso il motorino, non li vedo più, speravo che succedesse un po' qualcosa, due lingue almeno, niente, vanno in giro a piedi col casco in testa, belin, almeno prenditi una storta, così cadi e prendi una capocciato e il casco ti serve a qualcosa. allacciato il casco.

e arriva uno strillone, sai di quelli che dovrebbero vendere i giornali della sera, lo strillone. ma non strilla mica, anzi, posa il pacco di cellophane con i giornali dentro, c'ha addosso una pettorina gialla, sembra uno dell'anas, un operaio delle autostrade, invece è un finto strillone che non strilla da otto anni. posa il pacco di fianco alla fontanella. si china per bere, in quel momento arriva un cliente. lui non beve, si riabbassa tira fuori due giornali: uno lo vende, belin prende il resto dal marsupio, c'ha il marsupio, sembra un benzianio. l'altro girnale comincia a leggerselo lui, impalato in piedi davanti alla chiesa ucraina. certo che se lo leggi il giornale non ne vendi tanti, di giornali, poi chissà come stai sudando, con la pettorina, non sei mica la juve in ritiro.

mi sto bevendo la mia birra media, ci saranno 36 gradi, al faraone. mi sono messo al faraone così la piazza la vedo di sbieco. se vai nell'altro bar ce l'hai di fronte, la piazza, oggi volevo vederla storta. davanti a me al tavolino ci sono due donne, una ha 42 anni, lo so perché lo dice lei, "...ho 42 anni, sono scasciatella..." dice ma lo sanno tutti che non lo pensi, perché lo dici allora. è tutta ingioiellata, stile un po' da indianella, ma se va bene è una pariolina, non so se mi spiego, è una biondazza, con tutti i capelli effetto bagnaticcio, che secondo me per fare quell'effetto ricciolo bagnaticcio ci metti almeno trenta minuiti alla mattina. parlano di uomini. e di cosa vuoi che parlino, la biondazza a un certo punto risponde al cellulare e dice "...sì, sono la donna cliché..." e ride fra le unghiazze. prendo la birra, sorso grande. fa caldo. un caldo maiale.

intorno alla fontana c'è il pienone, gente del quartiere, mista a turisti. i turisti li riconosci subito, le donne del quartiere anche, perché stanno sedute sui gradini manco fossero in poltrona davanti a sky. sembra che su quei gradini ci sia come la sagoma dei loro fondischiena, da quanto sono un tutt'uno con il marmo. di solito, le donne del quartiere c'hanno un bel culo, sarà il marmo della fontana.

poi è passato uno con una maglietta nera che c'era stampata sopra una cravatta, sulla maglietta, mi piaceva, come disegno. peccato i capelli da querela, sai quelli un po' lunghi, alla coppola. oggi mi sono rasato i capelli, con la macchinetta, per sbaglio dietro la testa mi sono lasciato un ciuffo dietro, sembra fatto apposta. sembra un po' come i capelli degli ari krishna, mi manca il tamburello. però non c'ho voglia di rimettermi a taglarli tutti, tanto poi crescono.

le due donne continuano a parlare, a sussurrare di uomini, quella bionda di 42 anni dice che "...sai è un po' appesantito..." l'altra la guarda, sguardo bovino, allora lei traduce "....c'ha una panza.....". e ridono. belin, ma cosa c'è da ridere, dimmi cosa c'è da ridere. sorso grandissimo, caldo maialissimo. terza fortuna, blu.

l'altra donna ha i capelli neri corvini lunghi, non ha quarant'anni, è succube, è lei che ascolta le gesta dell'altra, la biondazza, che parla di fanghi e terme a cicciano, crisciano non so, mentre con la mano unghiata tocca il bordo del bicchiere, sarà stato thè freddo, vuoto. e la biondazza le dice "...sai lì vicino c'è un'ottima gelateria..." e l'altra l'ascolta, manco fosse la prof di greco, vicino a barberini.

guardo il cellulare, il mio, non ha chiamato nessuno, nemmeno un'anima, faccio il numero della segreteria, vuota. belin.

poi passano tutte queste carrozzine, sembra che vadano a fare una gara fuoristrada, ci sono ste carrozzine con dei pneumatici gonfi, sembrano le suole delle timberland, vibram, ma dove li portano sti bambini, a fare la corazzata potionkin de noiantri? con quei pneumatici li potresti buttare giù, dalla scalinata di ingegneria, tranquillo, se gli metti il casco al bambino, magari in via cavour anche se li stirano magari sopravvivono. o no, ti fai prestare un casco.

poi, belin, passa una, bel culo, in tuta e body bianco. c'ha un bel culo rotondo, sodo, dal culo è una del quartiere, solo che c'ha una faccia cazzuta, come se le avessero messo una spina nei sandali e lei ci camminasse veloce sopra, per farsi male. va a passo spedito. poi torna, ha fatto la spesa e se ne sta tornando chissà dove, mi sa a casa.

arriva uno di quelli che suonano la fisarmonica, belin, dico forte no dai, no, suona "when the saints go marchin in" con accento bangladesh, la biondazza gli da le monetine io niente, i sei turisti lì al faraone anche loro gli lasciano una monetina, perché lui si pianta come un palo di fronte e non si schioda mentre si sbafano sei gelatazzi alla frutta e verdura. da me ci resta tre secndo e se ne va. non è aria. anche se prima o poi mi compro l'oca, sai, quella gialla, quella con il collo snodato, quella che canta e dimena il collo quando gli dai la carica. l'altra volta ne ho vista una con il cappello tipo vasco rossi, anzi tipo che guevara. non avevo cinque euro se non me la compravo.

in piazza hanno aperto un frutta e verdura vero, vende birre da 66 cl e quelle del quartiere invece di sedersi al bar si prendono la birra lì poi si risiedono sul marmo. culi di marmo.

la vetrata della chiesa qualcuno l'ha rotta, secondo me quelli che giocano a pallone, hanno sostituito il vetro con un vetro trasparente, tutti gli altri sono colorati, di vetri. ma non si vede, devi alzare lo sguardo e secondo me non lo alza nessuno, tutti testa bassa e pedalare. o parlano di uomini e fanghi.

oggi in edicola mi sono comprato il secolo XIX. belin, erano quei sei anni che non me lo compravo, sono andato direttamente allo sport. la samp ha comprato un po' di giocatori, mazzarri gioca con il 3-5-2-1. belin, il genoa è in a. Poi, sono entrato dall'egiziano, ho pagato, ero ubriaco secondo me. a piedi, ho visto due che si stavano lasciando, vicino ad un ristorante calabrese. poi, le puttane, sedute sugli scooter. tutte al cellulare. poi, all'angolo fra largo brancaccio e via dello statuto, al semaforo, sempre rosso quel semaforo, la solita puzza di piedi. ma da dove viene, quella puzza, è sempre lì, d'estate però è più forte, sai.

in sti giorni pieno di incendi. tutti piromani, ultrasessantenni, alcuni li beccano con il cerino in mano. ma pitbull, dove sono i pitbull?

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24 luglio 2007

a me mi piacciono i gialli


in sti giorni avrei anche il tempo di leggermi dei libri, però non sto leggendo. cioè, li comincio, leggo tre pagine, magari due capitoli e poi li lascio aperti sul comodino. eppure in sto periodo di tempo per leggere ce n'avrei a paccate, a bulacchi. ma non leggo. a me mi piacciono i gialli. a me mi piacciono i gialli di simenon, ma non maigret, i gialli proprio, di simenon.

Sul tavolino bianco di fianco al letto in sti giorni ci sono due libri aperti, uno si intitola "espiazione", ho letto una trentina di pagine poi l'ho mollato lì, non riesco a concentrarmi di sera quando leggo. poi, ce n'è un altro, non mi ricordo come si intitola. è un giallo. della sellerio. avrò letto sei pagine, poi l'ho mollato lì. fa caldo. mi vado a prendere una lattina di moretti, così scrivo più veloce e con meno refusi, se bevo una birra.

poi, sul tavolino di fianco al letto, quello bianco, c'è anche un libro chiuso. si intitola catastrofi. ne ho letto un paio, di queste catastrofi, anzi una sola. era un mega terremoto di san francisco, scritto da qualche giornalista che faceva la cronaca in diretta del terremoto. mi sembra jack london, è famoso. io non l'ho mai sentito, però è famoso. belin, ci sono anche le foto, in bianco e nero, del terremoto. descritto bene, il terremoto, più che altro c'è il cronista, jack london, che dopo il terremoto mentre c'è un incendio della madonna in città, che sta arrivando in centro, sta seduto in salotto con un miliardario, fra un quarto d'ora arriva l'incendio, e parlano tranquillamente dei danni economici del terremoto. belin, scappa, o no. cosa sei scemo, aspetti il terremoto? prenditi un tappeto turco, arrotolalo, mettitelo in spalla e scappa. o no. belin.

stamattina ho preso un specchio e mi sono guardato bene i capelli nell'altro specchio, belin, sono grigissimi. non me n'ero mica accorto, grigissimi sono. magari mi tingo. però, se mi tingo mi faccio platino, e mi lascio le sopracciglia nere, chissà come sto platino, ciglia nere, bianchissimo - non prendo un raggio di sole senza ozono da un anno più o meno, non c'è manco più il minimo segno del costume, che di solito uno ce l'ha sempre, o no, insomma sono bianco come un cencio con un bel po' di panzarella sedentaria, che se per caso mi mettono in mano a un massaggiatore mi stocca in due, ma intanto io i massaggi non me li faccio mica fare, non sono mica scemo - stavo pensando che a me i libri con la copertina rigida, non so perché, però mi sembrano più autorevoli. un po' come le macchine con l'airbag, pensi che ti fai meno male se hai un incidente.

fra meno di un mese nasce mio figlio. dice che sarà un leone, nello zodiaco, al limite con la vergine. dice che sarà una cuspide. ma che minchia è la cuspide? dice anche che vergine (io) e leone (mio figlio) non è mica che vanno tanto d'accordo. boh. poi, dice che i neonati bisogna fargli dei massaggini alla pancia per le colichette, che vuol dire che gli devi massaggiare la pancia perché i neonati e anche il mio quando nasce fra meno di un mese, non sono capaci a scorreggiare, quindi gli devi massaggiare la pancia per farli scorreggiare. non vedo l'ora.

belin, mio figlio nasce il 21 agosto, ci sono 39 gradi a roma. già così si presenta un attimo invadente, il minchioncello. ho visto in un video che c'ha una minchia gigante, per la sua età, mio figlio dico, nella pancia di sua madre. belin. intanto, vediamo se è mio figlio, appena nasce gli faccio l'esame del dna, così se per caso non è mio figlio, non dico che non me lo tengo, perché resta mio figlio comunque, però intanto mettiamo subito in chiaro due o tre cosette. belin. comunque, gli ho già preso la maglia della samp, è un po' grande, però vediamo, poi dice che pesa già più o meno quattro chili. lo mettiamo subito a dieta. e poi puzza già, belin, e mi sa che non c'ha voglia di fare un cazzo, è rimasto seduto di piedi nella pancia di sua madre, non si è manco sbattuto a girarsi a testa in giù.

poi, vogliono che entri dentro mentre le fanno il cesareo, a sua madre. ma belin, saranno cose loro, o no. boh, mi hanno comprato tutto un corredo per entrare dentro nella sala cesareo, non so mica. ma intanto è presto. c'è ancora un mese.tra l'altro, adesso stavo sentendo la pancia di mia moglie - alle fattorie nasce la bontà - e quel minchione di mio figlio sta dando delle testate sulla pancia, da dentro. lo vedo mica bene, belin. che cazzo dai le testate, cosa sei un hooligans? stai calmo, che fa caldo e poi le testate fra un po' le dai nel muro che fa più male.

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22 luglio 2007

Scrivo in bella


sono uscito a comprarmi le sigarette, qua dietro l'angolo, le monetine avevo controllato ce le avevo, mentre andavo ho visto una tuffata nel cassonetto che rovistava, solo la schiena ho visto, aveva i jeans, le infradito, uno zainetto bello, non sembrava una barbona di quelle classiche. eppure era tuffata nel cassonetto, belin.

poi, sono andato avanti, ho superato tutti i negozi chiusi è domenica, a parte il bar all'angolo che è sempre aperto, pieno di turisti loro ci sono sempre, stavo quasi alla macchinetta delle sigarette, belin, ho visto uno con i bermuda, parlava al cellulare, anche lui come la finta barbona aveva le infradito, ma c'aveva le infradito con le calze di spugna. l'ho guardato in faccia, per vedere che faccia aveva sto genio della lampada: rasato, pochi capelli marroncini, barbetta, anzi pizzetto, perché belin, sei da querela. ma come cazzo fai a metterti le infradito con le calze di spugna? sei un evacuato di qualche casa di cura, del padiglione 11 di quarto, o direttamente dai camaldoli a san giovanni?

comunque, le sigarette le ho prese, le frotuna blu anche se 4.10 per le marlboro rosse ce li avrei avuti. ma sai, io sono fedele, anzi fidelizzato, fumo le fortuna, quindi anche se c'ho le monetine per le marlboro continuo con le fortuna blu. che poi sennò le marlboro non le digerisco. adesso mi vado a prendere una lattina di moretti, me la apro e torno a scrivere.

l'ho presa, la moretti. certo che la moretti in bottiglia è più bella, da vedere almeno. però in lattina pesa meno, quando vado a fare la spesa. ce ne stanno di più nel carrello. stamattina ho fatto un po' di parole crociate, mi sono venute. nella foto della settimana enigmistica c'è vanessa incontrada, belin. c'ha un sorriso che sembra uscita direttamente dall'igineista dei denti, bianchissimo. io dall'igiensita saranno due anni che non ci vado, mi sento i denti con una patina di nicotina, soprattutto dietro non davanti, che se ci passo una spatola ci posso arrotolare un pacchetto di fortuna con il filtro. così la prossima volta che resto senza sigasrette mi raschio un po' dio nicotina dai denti e mi faccio le sigarette mie, con i resti della nicotina fra i denti.

belin, sono andato nella bozza di sto post, a un certo punto pensavo di aver canclellato tutto, mi è venuta una caldana, sembravo una in penopausa. poi, ho visto che non avevo cancellato e sto scrivendo ancora. oggi è domenica, sono le 16.

quando esco di casa certe volte mi viene voglia di andare al mare, ma non qui, ok. poi, prendo il motorino e vedo quanta benzina c'è. poca.

il mio giornalaio mi ha regalato la maglia della sampdoria, a maniche corte. parliamo sempre di calcio, lui non lo sa chi sono, se lo sapesse col cappero (belin, che espressione da zero a zero, col cappero, come per dini dirindina, corbezzoli, cribbio, per dinci, porca paletta, porco zio ecc.) col cappero che me la regalava. completamente acrilica, l'altra mattina me la regala e mi ci faccio un giro, ero esaltatissimo, tra l'altro sono anni che non mi regalano niente, nenache una liquirizia, mi ricordo che da piccolo a volte in latteria mi regalavano i goleador, ti ricordi, quelle liquirizie piccoline che c'era un calciatore sulla plasitca che faceva un tiro al volo, dai due gemelle liquirizie gemelle, buonissime, a me la liquirizia normalmente mi fa schifo, soprattutto quella amara.

mi regala la maglia della samp, 100% acrilico, mi ci faccio un giro a piazza san giovanni. c'erano ottanta gradi farenait, belin, stavo svenendo, ma vuoi mettere, c'erano tutti i giapponesi turisti che si giravano e dicevano "han ca to, ai di chan to wuan tai fangint na ' chahaha, puuuu". e io, belin, tutto fiero, ci ho lasciato una chiazza di me stesso sul marciapiede, ottanta gradi farenait, perché diciamocela tutta, l'acrilico non è poi così sano. meglio il cotone, 100 percento cotone quando stai sotto il sole di luglio a ottantagradifarenait a san giovanni a luglio, verso mezzogiorno.

non ho mai capito se irene grandi è fica o no. boh, però direi di sì.

ieri sera mi sono letto un po' il mio libro, due palle. c'è una bambinetta che sta preparando uno spettacolino teatrale perché arrivano in visita dei parenti, dei cugini. solo, che i cugini non hanno voglia di recitare e lei ci resta male. belin, che due palle. eppure è un romanzo.

stamattina ho comprato il giornale, mi sono letto le pagine sportive, c'era vieri con la maglia viola. sembrava uno delle figurine, nella foto dell'articolo. ma vieri cosa ne penserà del nascendo pd? bisognerebbe chiederglielo. così. mi interesserebbe.

a me di pacchetti di fortuna blu mi piacciono quelli classici, quelli bianchi, con la banda blu, ma al giorno d'oggi (con i tempi che corrono, o in questa fase congiunturale, o da quando c'è l'euro se preferisci, tanto per gradire) li fanno strani, blu con un toro in vetrina. belin. le sigarette di questi pacchetti moderni non hanno lo stesso gusto. come le marlboro con il pacchetto morbido, sono mille volte più buone di quelle con il pacchetto duro. hai notato, sono più sbagasciate, come dire, chissà. sembrano delle sigarette che gli dovresti dare dei ricstituenti, oppure delle vitamine per stare drizzate, sarà per quello che mi sono più simpatiche.

tutto questo per dirti che sono tornato,

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