talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

27 ottobre 2014

Tre giorni a Genova

La tre giorni genovese è sempre un bel tuffo nel passato e ne futuro, ma soprattutto nel passato. Sto scrivendo dal pc in stanza di Bacci e devo dire che questo pomeriggio in solitaria nella casa della mia infanzia e adolescenza non passa inosservato dentro di me. Troppi ricordi.

E' per questo che volevo partire prima, quando c'era ancora Lollo. Però anticipare il biglietto costava 20 euro e 20 euro alle FS non glieli regalo. Allora scrivo.

Sono arrivato venerdì sera, dopo un viaggetto Roma-Genova di cinque ore. Siamo stati fermi a Termini cinquanta minuti perché il personale FS era rimasto bloccato da un incidente sulla linea, se non ho capito male. A Brignole ho preso il 606 e sono arrivato a casa. Tutto a posto. Lollo dormiva già.

Ho inserito la formazione del fantacalcio e sono andato a dormire.

Sabato è stata una lunga giornata. Sono andato a comprarmi il biglietto per Sampdoria-Roma al Samp point di via Cesarea. Gradinata Nord, 30 euro, tutto a posto.

Mi sono fatto una mini-colazione con la focaccia alla cipolla, buonissima, vicino a Piazza Palermo. Una 'strisciolina' con la cipolla. E un caffè. Buonissimo.

A pranzo ho mangiato al volo un po' di torta pasqualina e della 'bresavola' con Lollo. Poi sono andato al cimitero, a Staglieno, con Gippi. Mi ha fatto molto piacere andare al cimitero, il tempo era splendido. Ho comprato dei fiori e li ho messi da papà e da Luis, che sta lì vicino. Sono contento a posteriori che stia lì, perché così quando vengo a Genova posso andare a 'trovarlo' e lasciargli due fiori. C'è la sua foto e l'ho salutato dal 'vero'. Mi veniva da dire dal 'vivo' ma non è così.

Siamo passati dal nipote di Gippi che sul marmo ha attaccato un adesivo della Samp. Magari la prossima volta lo porto anche sulla tomba di Bacci.

Sono rientrato e poi sono andato a Marassi. Mi sono comprato della fugassa, un pezzo alla cipolla e un pezzo normale. Dell'acqua e poi sono andato nella Nord. Bella atmosfera, bella partita, bella Samp che ha impattato con la Roma.

Ad un certo punto la gradinata si è messa a cantare 'Lollo, Lollo, Lollo...' per De Silvetri e mi sembrava di cantare per Lollo, mio fratello. Divertente sensazione. Lollo allo stadio virtualmente.

Sono rientrato e alla fermata ho incontrato la sorella di Aldo, dorianissima da sempre. Non la vedevo da anni e anni ma è sempre uguale e abbiamo un po' parlato della partita. Lei avrebbe preteso una vittoria. Strana gente i doriani.

A casa c'era Lollo e la sua cena con la Ele, la Umbi, la Pia, la Manu e alcuni mariti. Ho magnato di nuovo alla grande e c'erano dei dolci buonissimi. Poi siamo rimasti con Lollo a parlare e a bere fino a notte fonda. Il giorno dopo alle 8,30 mi ha chiamato Pietro da Roma. Ero stanchissimo ma mi sono alzato e ho messo a posto la marea di piatti e stoviglie che Lollo aveva tirato fuori per la cena.

Una super lavastoviglie con lavaggio a fondo per togliere lo sporco di sugo di noci.

Era ieri e dopo siamo andati da Maria in Castelletto. Abbiamo preso l'ascensore, c'era un tempo splendido. Devo dire che la città è davvero bella. Siamo andati a mangiare da Richetto al Righi. Pansoti, Roast beef e tiramisù. Ottimo e abbondante.

Abbiamo anche un po' discusso con Lollo, ma sempre in modo molto costruttivo mi pare. Siamo scesi giù, mi sono fatto lasciare a De Ferrari e ho raggiunto Raffo al Porto Antico. Era lì con sua figlia per il Festival della Scienza. Ci siamo presi un caffè da Eataly, dietro al Bigo. Tutto a posto.

Sono rientrato, mi sono sdraiato dieci minuti, ho visto un pezzo dell'ispettore Barnaby poi sono uscito di nuovo con Gippi, siamo andati da Paolo al Lagaccio, una pizzeria dove fanno la pizza napoletana. Non avevo per niente fame ma gli ho fatto compagnia. Alle 23 ero a dormire sfatto. Oggi siamo andati a fare il nostro giro e abbiamo fatto tutto, abbiamo mangiato insieme a Lollo a pranzo a casa poi lui è scappato a Milano. Io sono ancora qui.

Ho portato un sacchetto pieno di roba da mangiare giù dalla Mimina. Così almeno non si butta via nulla.

Sto aspettando il mio orario per andarmene a Roma. Stare qui a Genova è sempre un piacere. E' la mia città ma mi viene sempre il magone quando sono a casa perché ormai la casa è vuota. La mamma non c'è, è in Svezia, e Bacci è chissà dove anche se sono qui nella sua stanza a scrivere dal suo pc nella sua casa. Strana cosa, il terrazzo è splendido e vivere qui non sarebbe per niente male, anche se ormai è la mia ex vita. L'assenza di Bacci è percepibile ovunque qui e dal 'vivo' te la senti sulla tua pelle in mezzo a tutte le sue cose. Belin, una tristezza e non c'è sole né mare che tenga.

In salotto a volte è come se me lo rivedessi lì però poi mi assale quel silenzio e allora vorrei essere altrove perché questo silenzio che c'è in casa è troppo assordante. Posso capire la mamma come si sente quando è qui da sola.

Ne parlavamo l'altra sera con Lollo del fatto che un rapporto così intenso come quello che abbiamo avuto con nostro padre in vita nostra non lo ritroveremo mai. E' una consapevolezza che ormai è diventata chiara, almeno a me. Peccato.

Sarebbe invece così bello stare seduti in salotto, adesso, a parlare con Bacci del più e del meno con il sole che filtra dalle finestre semi aperte in questo ottobre tardo estivo. Invece no. Gli direi che Romero per me è buono, che Okaka si sbatte come una bestia e che la Samp quest'anno sta facendo il massimo. E' per questo che mi viene il magone quando vengo qui a casa ed è per questo che sto cercando di ammazzare il tempo per andarmene a casa a Roma.

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19 ottobre 2014

Oltre i lastroni

Oggi sono andato in bici sull’Appia Antica. Per la prima volta sono andato “oltre i lastroni” e sono arrivato fino a via dello Scalo, oltre Tor Carbone, se non ho capito male fino a Ciampino o quasi. Una figata pazzesca, in mezzo al verde e ai resti romani.

Al ritorno mi sono preso un simil Gatorade, ero disidratato. Però tutto a posto, un bel giro lungo più o meno due ore e mezza.

Oggi la Samp 2 a 2 a Cagliari. Vincevamo 2 a 0 però secondo me è un buon pareggio. Cagliari si conferma bestia nera della Samp. Peccato per l’infortunio di Viviano, speriamo non sia nulla di grave perché finora è stato uno dei migliori. Romero non ha demeritato, però caso strano è entrato lui e abbiamo preso due pere in una partita, una su rigore. Ed è la prima volta che ci capita.

Sul due a zero abbiamo beccato pure un palo. Però sono quelle cose che capitano e poi la partita è girata per l’espulsione, ineccepibile, di Cacciatore. Prima partita in cui ci gira male, un punto al Sant’Elia secondo me lo ripeto è buono. Esordio rivedibile di Duncan. Certo se vai 2 a 0 dovresti chiuderla con tre punti.

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Serata dimenticabile

Ieri siamo andati allo stadio Olimpico. Era la prima volta per Pietro e credo che per un po’ di tempo almeno sarà anche l’ultima. A Pietro il calcio non interessa e alla fine del primo tempo se ne voleva andare a casa.

Non è stata una passeggiata tenerlo alla partita fino alla fine del match e quando finalmente siamo riusciti a uscire dallo stadio ha cominciato a correre come un pazzo perché stare fermo seduto due ore non fa per lui. Aveva l’argento vivo addosso alla fine, si è messo a tirare calci ad una bottiglietta vuota di caffè Borghetti e a dribblare tutta la calca di tifosi che defluiva dallo stadio.

All’inizio era anche andata bene. Siamo arrivati con Stefano e Bianca a un tiro di schioppo dall’entrata dello stadio, abbiamo parcheggiato il motorino e Pietro si è bardato con tutte le bandierine e i gagliardetti di carta e scotch che si era fabbricato in casa con scritto VIVA ROMA a pennarello, compresa la bandierina giallorossa in formato A4. E’ stato questo il momento migliore per il nostro Pietruzzo, che poi invece una volta entrato ha perso subito interesse.

Sì, ha guardato un po’ i tifosi, ha ascoltato i cori, ha urlato un po’ anche lui. Ma dopo venti minuti ha cominciato a chiedermi insistentemente quando finisce? Quando ce ne andiamo? Un martellamento totale. Alla fine, mi ha detto sì, il calcio mi piace ma quando lo gioco io non vederlo. Non penso che abbia visto nemmeno un gol in diretta. E’ finita 3 a 0 ma non seguiva il gioco.

Insomma, un discreto supplizio per lui e per me che ho dovuto tenerlo fermo mentre lui sarebbe scappato via dopo venti minuti.

Per il resto, la Roma bella da vedere, Destro che ce l’ho al fantacalcio ha segnato subito. Bel colpo d’occhio la curva del tifo romanista. Bello stadio e bella atmosfera per le famiglie.

Eravamo circondati da padri con bambini e tante madri anche. Lo stadio come momento di aggregazione delle famiglie, non male. La cosa che mi è piaciuta di più dell’Olimpico sono i mosaici per terra, all’ingresso. E la madonnina di Monte Mario che nell’oscurità sembra fluttuare, come ha detto ad un certo punto Pietro che ha scattato una foto di quella macchiolina dorata che sopra la tribuna Monte Mario sembra spuntare dal nulla.

Dietro di me ascoltavo i discorsi dei vicini. Un padre che diceva all’altra madre, sì, al lavoro tutto bene, l’amministratore delegato è inquisito ma hanno fatto una buona ristrutturazione e lei che alla domanda è inquisito anche il tuo? Rispondeva, sì, ma tutto a posto. E quest’estate ce ne andiamo tutti alle Eolie e una settimana a Vulcano. Belin.

Mi ricordo una delle prime partite che vidi a Marassi con mio padre. Rigore per la Samp. Eravamo nella Nord. Mio padre mi prende in braccio per vedere il rigore in diretta. Tiro, parata del portiere avversario e mio padre che praticamente mi butta giù sclerando. Amen.

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18 ottobre 2014

Esordio all’Olimpico

Oggi andiamo con Pietro per la prima volta allo stadio insieme, c’è Roma Chievo e spero che gli piaccia la partita. Pietro ha preparato un sacco di bandierine di carta e gadget di sto tipo.

Non penso che glieli faranno entrare allo stadio, ci proviamo.

Pietro è super eccitato per la partita. Mancano due ore al momento di uscire di casa e sarà dura farlo stare calmo.

Belin, chi l'avrebbe mai detto che lo portavo all'Olimpico e non a Marassi.

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12 ottobre 2014

Tempi morti e gateau di patate

Belin, oggi niente campionato, sto sclerando. Il weekend senza campionato è un tempo morto, non c’è sugo nella pastasciutta, è una giornata con la minestrina, sei tu a letto con il raffreddore, non avevo mai scritto raffreddore in vita mia, che parola strana, con due doppie diverse.

Sono le 19,30 e spero che stasera ci sia qualche Crime Scene Investigation per ammazzare questa domenica senza campionato.

Dal cortile arriva il piano a dirotto di un bambino, avrà pochi mesi. E dategli da mangiare. E se no avanti endré, avrà le colichette o i dentini.

Sta continuando. Sempre peggio. La madre se ne frega. Sembra che stia soffocando. Non riesce quasi a riprendere il respiro. Ha smesso. Gli avranno dato il biberon.

Ha ripreso.

Sto finendo le sigarette, mi sa che me le vado a comprare sotto i portici.

In sti giorni mi sono fumato le Marlboro Light, le Fortuna non c’erano dal tabaccaio. Preferisco le Fortuna.

Vorrei scrivere un bel racconto, un bel romanzo. Mi vorrei comprare delle scarpe nuove. Ma poi non ho mai voglia di entrare nel negozio. Adesso sto ancora portando i sandali, fa caldo.

C’è qualcosa nel forno. Penso che sia un gateau di patate. Il forno sta suonando. La cottura è finita, sta suonando un beep beep.

Fra un po’ me lo mangio. Quando non gioca la Smap la butto sul cibo di domenica. Ieri a pranzo siamo andati al pub Marconi, mi sono preso un piatto misto di wuerstel. Buono c’era anche uno di quei wuersteloni più chiari e ciccioni, penso che siano bavaresi. Con la senape.

Poi, in via Merulana, c’era il barbone quello biondo e grosso, gli siamo passati di fianco e ho detto a Walter di non respirare perché di solito puzza come una carogna in decomposizione. Belin, l’altra volta gli sono passato di fianco e per sbaglio ho respirato e mi veniva da vomitare. Una puzza quasi solida, agghiacciante, bisogna stare attenti quando gli sei vicino a non respirare perché c’è da sentirsi male. Quello biondo con la barba altissimo. Attenzione.

Mi restano due sigarette, poi sarò costretto a uscire per comprarmele.

Altri tempi morti sono quando aspetti il bus e il tram, quando aspetti al ristorante che ti portino da mangiare, alle Poste con il numeretto, in sala d’attesa, quando lavori e non funziona la connessione, al semaforo, imbottigliato nel traffico, quando aspetti il tuo turno dal dentista, dal tabaccaio, al supermercato con il carrello pieno, in coda in motorino, che non passi da nessuna parte nemmeno se preghi in cirillico, in attesa con il numeretto al municipio, in attesa al telefono, con la musichetta, la domenica senza campionato, alla posta in coda già prima che apra l’ufficio, in coda dalle paninare, in fila al casello, in attesa dal tizio della porchetta, in fila per pagare un libro.

Sono le 19,45 mi resta una sigaretta. Dovrei uscire a comprarmele ma non ne ho voglia. Però devo farmi forza. E’ pronto il gateau di patate. Poi dopo vado dal tabaccaio. Quello più vicino a casa non ha mai le Fortuna. Se invece decido di andare sotto i portici le Fortuna ci sono. Poi decido.

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Bricolage domenicale

Oggi abbiamo appeso un po’ di quadretti in casa. In stanza di Pietro il quadro di Skansen, quello di Tin Tin che aveva anche nell’altra casa e quello dell’uccello estinto. Non so come si chiama. Ma l’uccello estinto. Ubuntu, ah no, il dodo per chi sa cos’è.

Nello studio-stanzetta abbiamo appeso due foto molto alla Ghirri che ci ha regalato Chiara, ci stanno benissimo. Una è l’immagine in spiaggia post mareggiata con il cielo ancora gonfio di pioggia, un ombrellone chiuso e la seggiolona classica del bagnino con appesa in alto la bandiera rossa.

L’altro un lampione, di cui si vede soltanto lo stelo e il muro dietro in una strada con una macchia di azzurro e una staccionata.

In cucina, di fianco alla cappa, abbiamo appeso la cartina di Stoccolma. Secondo me ci sta bene lì, sopra al lavandino di cucina, anche perché la nostra cucina sembra più un salotto che una semplice cucina e così un po’ di cose appese al muro ci stanno bene.

Nello studio abbiamo riappeso la foto della Giusy, quella di Pietro invece l’abbiamo messa nella libreria in salotto. Ci sta giusta in uno dei riquadri vuoti dei libri.

Una mini-trinacria di Caltagirone l’abbiamo appesa sopra il citofono nel corridoio.

Oggi siamo andati a farci un giro in bici molto deludente. Siamo passati per Colle Oppio, Fori, Piazza Venezia, Via del Corso, Piazza del Popolo, Villa Borghese, Porta Pinciana, Via Veneto, Via Bissolati, Piazza della Repubblica, Via Torino, Piazza Santa Maria Maggiore, Piazza Vittorio e à la maison. Mai più. Più o meno due ore fuori.

Troppo traffico e troppi pedoni in giro, nulla a che vedere con l’Appia Antica e la Caffarella. Però se non provi non lo sai, abbiamo provato e non lo facciamo più. No no. Una marea di turisti, tutti per strada, dribbling fra la gente sui sampietrini a due all’ora, casino comunque di macchine e poi quando entri a Villa Borghese da piazzale Flaminio una salitona da paura. Pietro stava per gettare la spugna.

Oggi è domenica, niente campionato per la pausa della nazionale, una giornata passata via col bricolage. La Giusy ha anche preparato una crostata di visciole, ce ne siamo spazzati via metà, con Pietro e Tommy.

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Appia Antica in mountain bike

La mia mountain bike nuova è una figata, da quando ce l’ho ci sono andato tutti i weekend e sto allargando i percorsi di pari passo con la crescita della condizione fisica che migliora a vista d’occhio. La rimessa delle bici a casa è una figata.

Ieri mi sono fatto una mega passeggiatona sull’Appia Antica, sono arrivato a Cecilia Metella fino ai lastroni grossi.

Poi sono tornato alla Caffarella e mi sono fatto il tour prima d rientrare. Circa due ore e mezza di tour, con dribbling delle pecore incorporato.

Le prossime esplorazioni riguardano la prosecuzione dell’Appia Antica, oltre i lastroni, dove ho visto che ci sono dei sentierini laterali per non sfondarti la schiena, e trovare il collegamento con il Parco degli Acquedotti.

Sono esaltatissimo dalla mountain bike, è una figata andare. Paesaggio favoloso. Belin, sono esaltatissimo. Mi sono visto un tot di video su Youtube, devo assolutamente superare il tratto con i lastroni e andare fino in fondo al percorso archeologico. Che sballo.

Mi ricordo a Zena quando mi sparavo il percorso in salita fino al Righi e poi giù in discesa, dal Lagaccio, prima in mountain bike quando dovevo dimagrire e poi con la Sedazzari. E poi i percorsi sull’Aurelia fino a Recco.

Sto tornando in forma e quindi l’Appia Antica me la magno a colazione.

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11 ottobre 2014

Bisagno déjà vu 2014

Ieri c’è stata l’ennesima alluvione a Genova. Ho visto tutte le immagini in Rete. Impressionante il momento dell’esondazione del Fereggiano e le immagini disastrose di Corso Torino sommersa, di via Pontetti sventrata da sotto dal corso d’acqua che ha letteralmente sfondato l’asfalto da sotto e il fango di Borgo Incrociati.

Stamattina ho acceso il pc e prima cosa ho deciso di scrivere qualcosa. Di solito invece vado subito online. Stavolta no.

Sono andato su Google per cercare la foto e ho fatto la ricerca Genova alluvione 2014 ma avrei potuto farla con il 2011 e le immagini sarebbero state le stesse.

Spero soltanto che l’allerta meteo passi subito. Vedere la zona di Brignole totalmente allagata e i sottopassi pieni di macchine galleggianti e fiumi d’acqua che trascinano via gli scooter è uno spettacolo davvero triste.

Peccato che sia un déjà vu, la terza volta in tre anni, immagini identiche al 2011. Il Bisagno che fa paura e tutti i torrenti della Liguria ingrossati in poche ore per una bomba d’acqua. Un’intera regione in balia della pioggia fa male da vedere.

Con tutti i casini che ci sono ci manca solo la bomba d’acqua. Saranno anche eventi imprevedibili, come dicono gli esperti, il clima è cambiato è vero, però qualcosina di più si potrebbe fare anche perché lo sanno anche i muri che nel mese di ottobre a Genova e dintorni piove che dio la manda.

Ieri sera ho sentito le mie cugine che vivono a Genova ed erano fuori di testa, più che altro per la rabbia di rivedere le stesse cose di sempre.

Ieri sera mi sono visto tutte queste immagini, le stesse di Monterosso di qualche anno fa e della Sardegna l’anno scorso.

Penso davvero che questa della messa in sicurezza dei corsi d’acqua a Genova dovrebbe essere la priorità per qualsiasi amministrazione locale. Se penso che ancora mi arrivano le cartelle esattoriali per il bollo non pagato nel 2002 da parte della Regione Liguria penso che le priorità dell’amministrazione non siano ben chiare, per usare un benevolo eufemismo.

Insomma, grandissima tristezza e rabbia per un disastro annunciato. Fa pena vedere nel 2014 immagini che sono il replay del 2011 e sentire che i soldi stanziati per i lavori in alcuni casi sono stati bloccati da ricorsi al Tar e pastoie burocratiche di ogni tipo.

Ora arriveranno gli angeli del fango, il tempo tornerà bello, la gente si farà un mazzo tanto per rimettere in piedi le cose e fra un po’ non se ne parlerà più fino alla prossima volta. Speriamo che questa volta qualche lavoro, qualche scolmatore, nel frattempo lo facciano.

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02 ottobre 2014

Una gran bella Samp

Finora non ho scritto niente della Samp perché sta andando alla grande e allora non volevo rovinare la cabala. Però ora non posso più esimermi dal fare un piccolo commento a freddo di questo inaspettato e gradito inizio di campionato dei blucerchiati.

Non tanto per il deby, vinto più per fortuna e magari per il piede sinistro di Gabbiadini, quanto per il livello medio della squadra che rispetto all’anno scorso è cresciuto nel complesso in maniera evidente.

Prima di tutto, è fantastico giocare con un portiere vero in porta. Viviano finora - e sono passate cinque partite Palermo, Torino, Chievo, Sassuolo e Genoa – ha fatto delle grandi parate. E’ sicuro, attento sulle uscite, determinante a volte, e dà sicurezza. Belin, Viviano para ed è tutta un’altra cosa rispetto allo scorso campionato.

La difesa tiene bene. Sarà certamente anche per merito del portiere, ma finora Gastaldello, Silvestre, De Silvestri e soprattutto la sorpresa Romagnoli sono stati perfetti. Non dimenticherei nemmeno Cacciatore, ottima alternativa a destra ma anche a sinistra, e nemmeno Mesbah, che nonostante l’irruenza ci sta tutto come rincalzo di Regini. L’unico un po’ sotto tono è appunto Regini, espulso ingenuamente alla prima a Palermo e poi sfortunato per l’infortunio nel derby. Spero che possa riprendersi, perché lo scorso anno non ha demeritato.

Una menzione speciale va a Romagnoli. E’ fortissimo da centrale, nel derby ha fatto un partitone, con degli anticipi da antologia, giocatore correttissimo, mi ricorda Mannini per la capacità di anticipo e poi sa impostare alla grande. Dicono che assomigli a Nesta, e in effetti è un paragone che ci può stare. Considerato che ha 19 anni è il difensore più forte che c’è in giro, degno di un Maldini. Se non si rompe e se non gli succede qualcosa di strano è un predestinato e quest’anno sono sicuro che farà grandi cose per la causa blucerchiata.

Non capisco perché la Roma non se lo sia tenuto.

Centrocampo ok, Palombo, Obiang e Soriano stanno facendo il loro porco lavoro. Senza grandi illuminazioni, fanno un gioco ormai collaudato e ci mettono l’anima. Va bene così, peccato non ci sia un giocatore con i piedi un po’ più buoni, lì in mezzo, anche se ormai Soriano sembra un giocatore continuo e con ottime capacità d’inserimento. L’unica pecca è che tirano poco in porta. Belin, dovete tirare di più!

Krsticic un po’ appannato, non si è mai davvero rirpreso dopo che Matuzalem lo azzoppò da macellaio vero al derby, aprile del 2013. E' passato più di un anno, forse era meglio operarsi. Peccato, speriamo si riprenda, è un bel giocatore che secondo me è ancora inespresso. I rincalzi vanno bene, Marchionni e compagnia, sono curioso di vedere in campo Duncan che deve essere una bestia.

In avanti, Okaka sontuoso. Tiene in apprensione le difese da solo, guadagna falli su falli e picchia. Ottimo veramente. A volte, a sprazzi, mi ricorda Weah, lui è il vero miracolo di Mihajlovic. Eder e soprattutto Gabbiadini molto incisivi. Eder prima o poi si sblocca. Intanto fa un lavoro pazzesco in ripiegamento. I rincalzi, ok: Sansone e Bergessio possono dire la loro. Quest’ultimo sono sicuro che ci verrà utile, quando entrerà in forma.

Insomma, due giocatori per ruolo, nessun problema a sostituire Mustafi in difesa – Romagnoli è più forte, peccato che l’anno prossimo tornerà alla Roma – e grandi schemi e contro schemi del nostro tattico Emilio De Leo. Segnamo quasi esclusivamente su calcio piazzato, speriamo di sbloccarci un po' su azione. Rispetto all’anno scorso, in difesa mi sembra che siamo molto meglio. Speriamo che si continui così, per ora posso dire che sono davvero contento. Forza Sansone, sei uno di noi.

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