talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

31 dicembre 2012

Ultimo dell'anno a Scoglitti

Sono le 17,40 del 31 dicembre e mi sto rompendo le palle, così scrivo un po' per passare il tempo. Sto scrivendo con il netbook della mamma della Giusi che è un po' menoso perché ha i tasti molto piccoli. Ma meglio di niente, figurati che alla tele c'è un programma d cucina sulle nocciole Piemonte, belin non me ne fotte zero meno di zero.

Quando veniamo qui in Sicilia mi faccio delle insaccate di televisione che mi bastano per tutto l'anno. Ormai a Roma la tele non la guardiamo mai, così quando mi trovo qui con le pere di televisione che si fanno in questa casa mi rendo conto della quantità di spot pubblicitari che girano sui canali Mediaset.

Una cosa allucinante, ieri sera c'era il Signore degli Anelli e la quantità di interruzioni pubblicitarie ti fa passare la voglia di guardarti il film. Una volta all'anno si può fare, ma se fosse la normalità diventi scemo.

Ora in tv parlano dei surrogati della cioccolata, in particolare della carrubba. Fai tu come sono messo in questo momento.

In tv in questi giorni mi è capitato di vedere Omnibus, su La7, di mattina e di sera. E' una bella trasmissione di attualità molto interessante. Invece, Striscia la notizia non mi fa impazzire per niente.

In questi giorni abbiamo mangiato come truogoli, sono dieci giorni che si mangia come disperati, sono cose che si possono fare giusto una volta all'anno. Le cose più buone, il ragù di coniglio ma anche la ricotta con il mosto che è davvero una leccornia.

Figurati che prima ho cercato di convincere Pietro a giocare a Dama contro di me, renditi conto di quanto me lo sto menando. La Giusy voleva giocare a scopa, ma le carte sicule mi danno fastidio, non le capisco e perdo subito quindi ho preferito di no. Tanto lei doveva pulire le lenticchie, che vuol dire aprire il pacco da mezzo chilo sul tavolo della cucina e controllare se in mezzo ai semini non c'è qualche sassolino. Belin, vedi tu.

Però portano fortuna le lenticchie. Stasera di menù c'è zampone e lenticchie e baccalà. Sono gli ultimi fuochi, le scorte alimentari ce le siamo fatte per i prossimi due mesi, con uno straterello di lardo che servirà per l'inverno.

Ora in tv c'è un reportage sul Burkina Fasu e su come le donne del posto decorano le pareti esterne della case dove vivono con sterco di vacca impastato.

In questi giorni di cose carine siamo stati a Marina di Ragusa, al parco giochi, dove Pietro si è molto divertito. Poi, siamo andati a Ragusa Ibla e abbiamo preso un trenino turistico per il mini tour della città. Abbiamo mangiato una pizza in pizzeria a Ragusa, ottima. Ho letto il Birraio di Preston, un romanzo di Camilleri non male, anche se preferisco Montalbano, e mi sono letto un libro con una raccolta di articoli di Gianni Brera, notevole.

Oggi siamo andati al supermarket di Scoglietti per comprare un panettone Motta. Se non era Motta nisba. Per fortuna l'abbiamo trovato.

L'altro giorno siamo tornati al labirinto di Donnafugata, che è sempre bello. E'aperto fino alle 14,00.

In questi giorni mi sono letto quasi tutti i giorni il giornale, la Repubblica. La discesa in campo di Monti ha creato un po' di scompiglio, vedremo come andrà a finire, sarà una campagna elettorale con i botti.

Cannoli ne ho mangiati, del bar del porto di Scoglitti, melanzane per fortuna poche, non sono il mio massimo. Trippa, costate, pesciazzi, olive, cavolfiori, zucchine, verdure ecc. Cachi, cachi mela, insalata di arance, fritti, torroni, giurgiulena, pompelmi da un chilo spellati a colazione.

Caffè Nespresso con cialde aromatizzate. Cassata una volta, quando siamo andati al ristorante a Ibla. La pizza a Ibla ai quattro formaggi buonissima. Poi, gelatina, minestroni, whisky invecchiato canadese, grappa. Rosso Cerasulo, anche se a questo giro il vinaio è stato svaligiato alla vigilia di natale. Poveraccio.

L'altra mattina ha chiamato il vicino, dei cacciatori di Gela si erano introdotti nel terreno di casa alla ricerca di qualche coniglio da impallinare. Il nonno avvertito dal vicino ha chiamato i carabinieri.

Il tempo è stato bellissimo.

Di regali, la mamma di Giusy mi ha regalato un maglione nero a v Lacoste e una felpa Lacoste con scritto Lacoste sulla schiena. Belin, sembro in signor Lacoste. E poi il libro, il Birraio di Preston, l'ho già letto, discreto.

In questi giorni siamo andati in macchina a Vittoria, città oscena con strade strettissime e trafficatissime con un incrocio ogni cento metri che ti fa venire il latte alle ginocchia.

I cani stanno bene, ora sono quattro. I gatti bene, sono nove. A Pietro gli hanno regalato un gioco di Angry Birds non per l'iPad ma vero, con una catapulta e gli uccellini che li devi tirare per distruggere la fortezza di plastica. Bellissimo. Ai suoceri ho regalato delle cose della Geox, la borsa penso che sia piaciuta alla mamma della Giusy. Il maglione al padre non so. Alla tele, bello il telefilm Castle.

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18 dicembre 2012

Forse ci salviamo

Ferrara esonerato, arriva Delio Rossi. L'ho letto oggi per caso, avevo smesso di informarmi dopo le tre pappine e la brutta sconfitta contro il Catania. Sono contento del cambio, l'unica cosa che mi dispiace è che non sia tornato Iachini. Peccato. Forse ci salviamo.

Ma va bene così. Rossi è un buon allenatore, ora speriamo che comprino qualcuno a gennaio. Magari qualche giocatore che finora è rimasto ai margini sarà rivalutato, penso soprattutto a De Silvestri. Vediamo, ma l'addio di Ferrara è in ogni caso una buona notizia. E ancor meglio l'addio di Sensibile, nessuno si strapperà le vesti.

Ricordo soltanto i nomi di Atzori, Piovaccari, Bertani, tutta la campagna acquisti di quest'anno, Juan Antonio, Renan, Poulsen, lo stesso De Silvestri, Estigarribia, Romero, per ora Maxi Lopez. E' tutta gente presa da Sensibile.

L'ostracismo nei confronti di Iachini, la bufala Benitez, l'ostracismo per Palombo e in ogni caso l'incapacità di venderlo.

L'altro giorno ho fatto il primo gol con un mio giocatore al Fantacalcio, mi ha segnato Biabiany. Ottimo.

La sconfitta della Samp a Catania è stata bruttissima. Eravamo uno a zero nel primo tempo, abbiamo preso tre gol nella ripresa con un atteggiamento remissivo e senza grinta. Pessimo Romero, pessima la difesa e nemmeno un'azione degna di nota in attacco. Delio Rossi me lo ricordo alla Lazio e prima ancora all'Atalanta, ha sempre fatto il suo lavoro e speriamo che continui con noi.

Sabato c'è la Lazio, sarebbe importante cominciare il nuovo corso facendo punti. Qualche pareggio in più ogni tanto non farebbe male alla classifica.

Adesso senza Ferrara spero di non vedere più il catenaccio puro che abbiamo visto finora. E' pur vero che i giocatori sono grammi e che abbiamo avuto una marea di infortuni, ma vediamo se Rossi sarà in grado di dare una regolata alla squadra.

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08 dicembre 2012

Cose buone che mi mangerei

Il ruolo del peperoncino nella pasta e fagioli e negli spaghetti ai frutti di mare, l’arrivo improvviso dell’inverno, la crostata di ciliegie e il castagnaccio. La zuppa di pesce, il bollito e la trota in carpione della Val di Susa. Non sono un critico di cucina, ma Wilma De Angelis su Tele Monte Carlo la guardavo sempre, anche se avevo soltanto dieci anni. Domani è domenica, stasera mangiamo pizzoccheri.

A me i dolci non mi fanno impazzire. Se devo scegliere preferisco il salato, carne o pasta a scelta o pesce e vai sul sicuro. Però il castagnaccio, la sacher e i bigné non dico mai di no. Anche i saffran bullar non sono da buttare. Di torte, preferisco quelle alla frutta, torta di mele o di visciole.

Non avrei mai immaginato che mi sarebbero piaciuti i peperoni, da piccolo li odiavo, adesso non più. Anche i finocchi mi piacciono un sacco, gratinati, ma anche al pinzimonio.

Il ruolo del pinzimonio nelle cruditées è sottovalutato, con il sedano è una delizia.

La televisione da quando c’è il digitale terrestre non la guardo quasi più. Non mi viene voglia, forse è colpa del computer, preferisco internet. Però mi ricordo quando c’erano gli sceneggiati sulla Rai, Sandokan oppure Pinocchio, tristissimo, e ce li guardavamo sempre. Non c'era la pubblicità.

Di telefilm, ne guardavo a paccate. Dinasty, perché Dallas non mi piaceva. Mork e Mindy, Miami Vice, Colombo. Spazio 1999. Il ruolo di Happy Days nel palinsesto tv degli anni ’70-’80 e quello della giacca di pelle di Fonzie nel guardaroba dei ragazzi di 15-20 anni.

Mi sono sempre domandato che fine facevano i piatti che Wilma De Angelis preparava in diretta su Montecarlo, intorno all’ora di cena. Ma se li mangiava qualcuno o li buttavano via? E poi, Wilma De Angelis cucinava in diretta, oppure le trasmissioni erano registrate? Io credo che fossero in diretta, ma la domanda è questa: a casa, Wilma De Angelis, cucinava di nuovo dopo la trasmissione? Oppure si portava a casa quello che aveva cucinato in trasmissione su Monte Carlo?

Ormai che non guardo più tanto la televisione quando la accendo dopo un po’ spengo perché mi annoio dopo dieci minuti, si vede che ne ho guardata troppa.

Una cosa che invece non mi fa impazzire è il cioccolato con il peperoncino di Modica, forse perché ha una consistenza cristallina, è molto friabile e non è morbido. Il torrone bianco invece preferisco quello duro.

Che poi Fonzie se lo guardi bene non è nemmeno figo.

Wilma De Angelis quando cucinava in tv lo faceva davvero, non era fiction. Spignattava sul serio certi manicaretti che me li ricordo ancora adesso, ci penso spesso. Chissà poi perché, mi sarebbe piaciuto partecipare alla sua trasmissione e mangiarmi quello che cucinava lì, a telecamere spente.

Ho visto che online c’è un fantastico sito di Wilma De Angelis, grande. C’è una sezione di ricette.

Però, certi canali televisivi sono spariti: Tele Monte Carlo, La Svizzera, Tivùesse e Capo D’Istria, anche se quest’ultimo non lo guardavo mai. Sulla Svizzera mi guardavo sempre i cartoni animali, Scacciapensieri.

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Fantacalcio da mani nei capelli

La mia squadra di fantacalcio fa schifo, è da mani nei capelli, ho una squadra da zero a zero. dopo dieci partite non ho ancora fatto un gol. Ho tre punti in classifica e sette sconfitte su dieci partite. Ho sbagliato completamente la campagna acquisti, le mie punte fanno pietà. I più grossi pacchi che ho sul groppone sono Maxi Lopez e Pato, ma anche Pellissier e Pandev non scherzano. L'emblema del mio fantacalcio è Pato, purtroppo.

Maxi Lopez l’ho pure strapagato, 110 crediti o giù di lì. Quando abbiamo fatto il fantamercato a settembre ne veniva da uno score di tutto rispetto, tre gol nelle prime tre partite. E mi sono lasciato abbagliare, anche perché è la punta di peso della Samp. Lo volevo a tutti i costi e ora mi resta sul groppone, con tanto di menisco, è fuori da 40 giorni.

Pato è un mistero della fede. Belin, era fortissimo, segnava a raffica quando è arrivato in Italia, ha fatto saltare il posto a Inzaghi, era un tornado palla al piede. Il Papero, chissà cosa gli è successo nella testa. Fisicamente è trasformato, è diventato un armadio, le colpe del Milan Lab ci sono sicuramente, ma lui non si capisce cos’ha in testa. E’ diventato un armadio di vetro, ha i muscoli di carta. Speriamo che si riprenda, è pur vero che al fantamercato l’ho preso per due soldi perché nessuno si è azzardato a scommettere su di lui.

Altra cappella di fantamercato è Pellissier. L’ho preso convinto che la sua dose di gol l’avrebbe fatta, ha sempre segnato. Ma con la sfiga che mi ritrovo l’ho comprato quando è arrivato al capolinea. Ormai è un panchinaro, con Corini. Non tira nemmeno più i rigori. Che sfiga ho, e sono ancora a zero gol fatti in dieci partite.

Un altro bel pacco che mi sono preso è Pandev. Belin, Pandev i suoi gol li ha sempre segnati, quest’anno da quando l’ho preso non ha mai segnato, eppure con Cavani e Hamsik è uno dei titolarissimi di Mazzarri, anche se oramai sta perdendo il posto a vantaggio di Insigne. E mi sembra il minimo.

Altri colpi geniali del mio fantacalcio sono stati Vukusic, punta del Pescara, talentuoso ma non segna nemmeno a porta a vuota e sbaglia pure i rigori. L’ho scaricato e mi sono preso Icardi, che sta sostituendo Maxi Lopez alla Samp. Icardi almeno non è fatto di vetro, un gol al derby l’ha messo, ma non ce l’avevo ancora in rosa. Ora lo schiero sempre, speriamo che mi segni almeno un gol di qui alla fine del fantacampionato, in ogni caso è un bel giocatore e schierarlo mi fa piacere. Un altro che ho preso nel mercato di riparazione è Dybala, ha fatto doppietta contro la Samp, è molto forte, ma purtroppo è chiuso da Miccoli e quindi sta in panca.

Un altro pacco gigante che ho in rosa e non vede mai il campo è Ranegie, punta di peso (in panca fisso) dell’Udinese. In questo caso mi sono fatto mal consigliare da Sisco, che al calcetto mi ha detto prendilo, è forte, Guidolin lo schiera accanto a Di Natale. Da quella volta, sarà stato ottobre, non ha più visto il campo se non in Europa League. Che sfiga. Belin.

Un’altra bella meteora che mi sono tenuto per un po’ in rosa è Di Michele, ho fatto in tempo a tenerlo in panchina l’unica volta che ha segnato contro la Samp su papera colossale di Romero.

Altri pacchi che ho collezionato sono De Rossi, soltanto io potevo prenderlo nell’anno in cui si spezzava le corna con Zeman in panchina. Chi l’avrebbe mai detto che capitan Futuro finiva così male, tre giornate di squalifica nel derby e battibecchi quotidiani con il boemo, che l’ha preso di punta e lo sta facendo fuori giorno dopo giorno. Belin, che sfiga. Altri pacchi, Estigarribia e Quintero, speravo in qualche golletto dei centrocampisti e invece nisba.

Oggi il mio modulo contro Unabomber è un mestissimo 4-5-1, unica punta Icardi. Catenaccio al fantacalcio, non si era mai sentito.

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02 dicembre 2012

Icardi gladiatore a Firenze

Ottima Sampdoria a Firenze, un punto guadagnato contro i viola. Anche se con un po’ di fortuna potevamo vincere. Purtroppo abbiamo preso due gol su palla inattiva, sbagliando la marcatura e mettendo Mustafi su Savic che ha fatto doppietta.

C’erano due mezzi rigori per la Fiorentina, con doppio gol annullato giustamente ai Viola, ma altre volte su episodi dubbi come questi ci era andata male.

E’ andata bene così, ottimo Icardi, un gladiatore che fa paura alle difese, stasera di nuovo ha provocato un autogol e ha fatto segnare con splendido assist Krsticic, che finalmente si è sbloccato con un gol meraviglioso, dopo che se n’è mangiato uno clamoroso nel primo tempo. Sfortunato Tissone, prima super parata di Viviano e poi la traversa gli hanno negato la gioia del gol.

In ogni caso, Ferrara ha indovinato la mossa Tissone. Buon rientro di Berardi, che anche sulla fascia sinistra, che non è la sua, ha fatto una signora partita. Un po’ sotto tono Maresca. Poli ok.

Bene così, ottimo pareggio, ottimo Da Costa che non fa rimpiangere l’assenza di Romero. Domenica in casa contro l’Udinese speriamo che rientri Eder, almeno in panchina, e che rientri Costa, dopo la squalifica.

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01 dicembre 2012

Un anno senza Gimmi, un bacio a Gimmi

Un anno fa a quest’ora avevo da poco parlato per l’ultima volta con mio padre. L’avevo un po’ rimossa questa data, sai com’è, ripensarci fa ancora male. E penso che sarà così per sempre, per quanto mi riguarda, questo maledetto giorno me lo ricorderò sempre e se potessi lo cancellerei dal calendario. Tanto che oggi stavo facendo finta di niente per non riviverlo. Oggi penso di aver onorato la sua memoria guardando una full immersion di partite su Sky degna di lui.

Diciamo così, che il tutto mi è tornato in mente parlando al telefono con mia madre. L’ho chiamata stasera, per sapere come andava. Appena l’ho sentita ho collegato, non stava tanto bene. Non le ho detto niente all’inizio, non volevo magari ricordarglielo per sbaglio, se magari non ci stava pensando.

Ma invece ci stava pensando eccome e abbiamo parlato per un bel po’. Che dire, la morte è una brutta bestia, con Gimmi, detto Bammaeo o Bacci, almeno da me, è arrivata all’improvviso, troppo veloce per noi che siamo rimasti qui. Non abbiamo avuto il tempo di prepararci, se è possibile farlo in queste circostanze che di per sé sono così definitive. Troppo definitive.

Mia mamma mi diceva, meno male che almeno lo hai salutato, al telefono, prima che fosse troppo tardi. Sì, meno male, almeno ho sentito l’ultima volta la sua voce, il resto è stato un breve e intenso calvario che per fortuna di tutti quanti è durato soltanto dieci giorni. Una mazzata che non auguro al mio peggior nemico.

Hai voglia a dire che poteva andare peggio, che poteva durare di più, che non ha sofferto ecc ecc. E' stata una cosa tremenda e quando ci ripenso mi torna a galla tutto il dolore che c'è stato in questa situazione e il senso di impotenza di fronte a qualcosa di troppo grosso da affrontare. Meno male che poi uno si difende e non ci pensa più e rimuove. Ma il vuoto che c'è è davvero come un grosso cratere di terra bruciata dove non ci cresce più niente. Un deserto di vuoto del cazzo.

Non passa giorno che non pensi a mio padre, la sua presenza è lì, quasi tangibile e quotidiana. Il mio dialogo interiore con lui è costante, anche quando non me ne accorgo. Oggi per esempio guardando le partite mi veniva in mente che avrei voluto commentarle, con lui, come facevamo spesso se non sempre. E parlare del ballottaggio di domani Bersani – Renzi, lui avrebbe votato Bersani, dice mia madre, anche se non si può sapere al 100%. E cosa avrebbe detto di Ferrara, e della promozione della Samp a giugno con Iachini, che secondo me c'è il suo zampino.

Piove, fa freddo, domani gioca la Samp e sono sicuro che anche lui ascolterà la partita, alla radio, e se può magari se la vede pure. Nei limiti del possibile e dei collegamenti satellitari con l’al di là. Ma forse preferisce ascoltarla, che soffre meno. Stammi bene papà, forza Samp e Zanone gol. Bacci Bamma gol, Bacci Bamma gol, Bammaeo, Bacci Bamma gol.

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Belin, super Fellaini

Belin, mi sono appena fatto una pera di Premiere League. Ho visto gli ultimi dieci minuti di West Ham – Chelsea, ha vinto il West Ham e ho goduto non poco. Povero Rafa Benitez, i tifosi lo detestano, ci sono striscioni sugli spalti che inneggiano a Di Matteo, silurato ingiustamente secondo i supporter. Sarà dura per Benitez, lo odiano per i suoi trascorsi al Liverpool.

Il West Ham, maglia bellissima e pubblico caldo, ci giocava Di Canio. Ha massacrato il Chelsea nel finale, con due pappine meritatissime. La tristezza del Nino Torres, una volta lo chiamavano Nino Maravilla ma ora non più, non fa più notizia. Per rivitalizzarlo ci vorrebbe un mese a Lourdes, forse. E’ proprio l’emblema della sconfitta sto giocatore, incomprensibile la sua evoluzione, anzi involuzione o parabola negativa.

E’ depresso, sbaglia gol facilissimi, è un enigma, sembra finito e incapace di reagire. Anche Benitez, che lo allenava ai tempi d’oro del Liverpool, lo hanno inquadrato mentre allargava le braccia sconsolato, di fronte all’ennesimo gol divorato del Nino, che sembra in catalessi e non s'incazza nemmeno quando sbaglia. Quando sbaglia un gol non reagisce nemmeno più, non si dispera, è questa l’immagine più sconvolgente del ragazzo che una volta faceva paura alle difese di tutto il mondo. Se fossi un tifoso del Chelsea, Torres mi farebbe incazzare.

O è la più grossa bufala della storia del calcio, oppure ci deve essere qualche macumba o maleficio che lo blocca, o gli è successo qualcosa di brutto che non sa nemmeno lui.

Io me lo ricordo quando giocava nel Liverpool, una volta era fortissimo, di testa, di piede e teneva la palla. Ormai è un paracarro appesantito, lentissimo, e dire che stanno facendo di tutto per recuperarlo, hanno anche dato via Drogba per assicurargli quel posto in squadra che se non ho capito male Di Matteo non gli dava e per questo lo hanno silurato.

Un investimento buttato nel cesso da parte di Abramovich. Certo, per Benitez non sarà una passeggiata al Chelsea, già lo definiscono interim coach, è da vedere se arriva a fine stagione. E l’hanno preso per rivitalizzare Fernando Torres, che è un cadavere, l’ombra di se stesso.

A seguire mi sono visto Manchester City contro Everton, bestia nera dei Citizens. Il più buono di tutti, fortissimo, è Fellaini, davvero un fuoriclasse. Fortissimo di testa, tecnica sopraffina, fisicamente imbattibile, l’unico neo aver provocato il rigore per il City abbattendo in area Dzeko, modesto. Con uno come Fellaini in campo, e con l’altro sudafricano Pieenar, che un tempo aveva le treccine ma ora non più, l’Everton è una signora squadra. Nel Manchester City ha giocato bene il vecchio Maicon, per il resto poca roba, con Kolarov che si è fatto male dopo quattro minuti, belin com'era forte quando giocava nella Lazio.

Belin, Fellaini è fortissimo e c'ha dei cavelli da deca e lode, ho letto che intorno allo stadio dell'Everton vendono il parruccone con la sua capigliatura afro, e che i tifosi vanno allo stadio con il parruccone di Fellaini. Fantastico, Fellaini tutta la vita miglior giocatore della Premier League. Altro che Rooney, che si è fatto il trapianto di capelli.

Mentre guardavo la partita hanno suonato, ero in trance agonistica, ho aperto. Era un polacco che vendeva gli elenchi del telefono, mi ha presso alla sprovvista, mi ha chiesto il vecchio elenco, gli ho detto che non sapevo dov'era, ho preso quello nuovo, mi ha chiesto se gli davo i soldi per un caffè, ho preso un euro mentre lui stava sull'uscio, poi è passato alla porta di fianco. Ma a cosa mi serve l'elenco? Boh, però ora ce l'ho.

Adesso c’è pure il Manchester United che gioca, e stasera il derby Juve-Toro. Buono così, anche se davvero il Manchester City di Mancini oggi un po’ troppo compassato e lento. Poche idee, Aguero e Balotelli in panca. Boh. Con il potenziale offensivo che si ritrova, la squadra di Mancini si fa apprezzare di più per il gioco difensivo e per un grande portiere, Joe Hart, che ha fatto una parata su calcio di punizione dell’Everton bellissima, tirata bene dal croato Jelavic, ottimo giocatore.

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Fia spel, Yatzy e altri giochi da tavolo (e non)

Questa mattina ho accompagnato Giusy e Pietro alla stazione. Sono andati a Milano per il weekend. Io resto a Roma. Fa piuttosto freddo, prima pioveva adesso sta spuntando un po’ di sole.

Sono contento perché ormai le Timberland a scarponcino non mi fanno più male. Ho scoperto che basta allacciare i lacci fino in cima per evitare che le cuciture ti scarnifichino i malleoli. Meno male, pensavo di aver buttato i soldi per l’acquisto di due morse simil-cilicio per i piedi. Ci ho messo soltanto dieci mesi a capire come dovevo fare per allacciarmi le Timberland. Belin, meglio tardi che mai.

In asenza della famiglia, questa mattina mi sono letto La Stampa. Dati sulla disoccupazione drammatici, appello di Draghi, primarie del Pd con sfanculamenti vari fra Renzi e Bersani, sfanculamenti di Berlusconi ad Alfano, Casini in tour con le Acli. Amen la politica interna, gli esteri ho letto i titoli su Israele e poi sono passato agli articoli di fondo. Il pezzo sulla mancata quotazione della Sea me lo tengo per dopo pranzo. Questa sera c’è il derby Juve-Toro, ho visto che i granata hanno ricevuto meno di 3mila biglietti, se questo è derby allora io sono Mata Hari.

Questa mattina alla stazione mi sono comprato anche l’Espresso, penso che l’acquisto di un settimanale sia importante per non perdere completamente di vista il panorama generale. Giusto per sapere dove sta andando il barcone.

Pietro era tutto contento di andare dai cugini. Giusy e Pietruzzo sono entrambi malandati, accimurrati e speriamo che si riprendano un po’ di salute. Assurdo, hanno preso due biglietti di prima classe, in offerta, e le carrozze erano in fondo al convoglio. Per arrivarci ci siamo fatti tutta la banchina, fino in fondo. Carrozze in testa, dice, ma in testa vuol dire in fondo.

Non so perché ma avrei una gran voglia di farmi una bella partita a Monopoli o a Risiko. Un bel gioco di società. A me i giochi di società e in generale i giochi da tavolo piacciono un casino. Quando ero piccolo giocavo all’Allegro Chirurgo, a Indovina Chi, a Fia Spel, a Raev Spel, Yatzy, me lo sono ricomprato di recente e ci mancano soltanto i “Bridge Blandning” che ci calavamo con mio fratello e le vecchie d’estate, in Svezia per fare il revival.

Bisognerebbe resuscitare Linea, per fare il suo “Linea slag”, il quarto tiro che cercava sempre di fare con non chalance con i dadi a Yatzy, quando si sa che di tiri a Yatzy se ne fanno tre soltanto. La cosa bella è che di solito glielo lasciavamo fare, il quarto tiro, con mia nonna che rideva sotto i baffi per la vecchia barona, che quando riusciva a barare faceva una strana smorfia con la bocca, chiudendola a culetto. Linea, 84 anni, barava di brutto e noi la lasciavamo barare.

Altri giochi, canasta, Klumpeduns, Battaglia Navale, Scopri l’Italia e Scopri l’Europa (ma forse si chiamavano diversamente, della Ravensburger).

Gioco dell’Oca, Tombola, Subbuteo – partite infinite con il mio amico di via Trento Michele Dolcino, che tirava delle punizioni dal limite eccezionali, a pallonetto sopra la barriera dal limite dell’area mettendo il giocatore sdraiato con la testina sotto la palla –

Taboo, mega partitone con la Simonetta. Trivial Pursuit, ma perdevo sempre. Scopa, partitoni con la zia Anna, Rubamazzetto, scala quaranta, dama, domino, backgammon, ce n’ho uno a Genova di legno, una valigetta da deca e lode, anche se ora non mi ricordo nemmeno le regole, ma a suo tempo ci andavo in giro, come se fosse una ventiquattrore. Scarabeo, Calcio Balilla, ma quello del bar.

Flipper, serpente di Rubik, gliene ho regalato uno a Pietro quest’estate, l’ho trovato allo shop di Haga Parken a Stoccolma, e quando siamo andati a mangiare dal messicano di Solna Centrum mi ha chiesto dove l’avevo comprato, lo voleva anche lui, ci giocava da bambino. Gli ho detto che anche io ci giocavo da bambino, il taco però mi è rimasto sullo stomaco, troppo chili c’era. Ma la Corona te la danno con il limone nella bottiglietta, a regola d’arte.

Cubo magico, lo sapevo fare. Ora non più, soltanto una faccia e il bordo. Game Boy, soldatini, palla avvelenata, mosca cieca, un due tre stella, acchiappa bandiera, ce l’hai, torello, passaggi, punizioni dal limite nel sette o palo rete, tamburello, ping pong. Ecco, vorrei un bel tavolo da ping pong, e un biliardo in casa, un puching ball e la sbarra al soffitto, il sacco da pugile e una piscina, cricket, sì, belin, una bella partita a cricket e un campetto da calcio e da tennis e andare a sciare in neve fresca.

Una messicana alla Pascoli, campestre alla Pascoli, tiri in porta al Sorriso Francescano, partitone otto contro otto a Ca’ de Rissi, sette contro sette a Bavari. Gita in gommone da Sturla a Camogli, ma con il pieno di benzina per non restare in alto mare a Quarto e farsi trainare a riva dalla barca del vecchio. Bagno a Pieve Ligure e focaccia al formaggio a Nervi. Belin, sto sbulaccando e allora giro in bici sull’Aurelia, con la Sedazzari rossa e i pantaloncini imbottiti da ciclista, fino a Recco e ritorno. Corsetta in corso Italia, al mare a Bogliasco in Sì rosso ma quello con i pedali. Tuffi dal trampolino al Lido, lo scivolo alla piscina di Martina in Austria, a sciare d'estate al Diavolezza col pulmino dello sci club di Livigno. Partite a palla tennis sul prato, freesbee, badminton, go kart, autoscontri in piazzale Kennedy al luna park.

La trottola tirolese non è male, Shangai, ma con le bacchette di legno e non di plastica. Bocce, cavallo e fune in palestra, Atari, magari, non ce l'ho mai avuto. Il gioco che si attaccava alla tv e giocavi a tennis, con le manopole, era nero e potevi anche giocare contro il muro, o c’erano due omini e se beccavi la palla di schiena cambiava traiettoria e gli davi l'effetto. Donkey Kong, Super Mario, Tetris, Asteroids. Freccette al pub, con la pinta piena e le patatine all'aceto (wineger).

Boccette al bar Piave. Belin, che filotti da panico con il Mercantile e le pagine sportive. Fantacalcio, che quest’anno ho ripreso e ho una squadra da zero a zero. Ma magari a sto giro qualcuno mi segna, che in dieci partite sono ancora a zero gol. Se penso a Oberdan Biagioni, me ne ha fatte vincere tante uno a zero. Gruppo Ginnico Genovese. Villa Gentile, 60 ostacoli, 80 ostacoli, salto in lungo e arrivare finalmente oltre i 5 metri nella sabbia. Lo scoglio di Pontetto e le parole crociate, capire finalmente come cazzo si risolve un rebus.

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Mini-trip dal tabaccaio

L’altra mattina sono arrivato presto a Torre Argentina e prima di salire al lavoro sono andato a comprarmi le sigarette. Ero in anticipo e così ho deciso di andare dal tabaccaio in via Arenula. Ho allungato un po’ la strada, perché i due tabaccai che sono più vicini alla redazione non sono di mio gradimento.

Non mi hanno fatto niente di male, sia chiaro, però nessuno dei due è particolarmente friendly e così ho scelto di saltarli a piè pari. Uno dei due, non faccio nomi, è di un’antipatia congenita. E’ un bar, che si dà arie da ristorante, i gestori sono due fratelli talmente antipatici che quando entri vorresti già essere fuori. Ci passo tutti i giorni davanti e non mi salutano mai. A dire il vero nemmeno io li saluto. Di solito ci entro soltanto quando sono in emergenza sigarette o quando sono in ritardo al lavoro.

L’altro antipatico non è soltanto tabaccheria, ma anche ristorante e bar. E’ frequentato dai turisti e per comprare le sigarette bisogna addentrarsi fra i tavoli fino al bancone di legno. Anche lì ci vado d solito soltanto quando sono costretto. Nemmeno lì salutano volentieri, si vede che sono ristoratori abituati a trattare con clienti occasionali e turisti. Non è mai scoccata la scintilla del negoziante di fiducia.

Così sono andato in via Arenula a comprarmi le sigarette. Almeno quella è una tabaccheria e basta, non vende anche altre cose. Preferisco le tabaccherie pure, per comprarmi le sigarette, oppure i bar dove ti prendi volentieri il caffè.

Per arrivare alla tabaccheria passi davanti al teatro Argentina. Di fronte c’è sempre la donna di colore che ha il posto fisso lì e che canta le sue nenie africane. I soldi li raccatta in un bicchiere grande da Coca Cola del McDonald’s. E’ sempre lei che si è aggiudicata quel rettangolo di marciapiede. Più avanti c’è un madonnaro, poi c’è il solito accattone che ti chiede le sigarette. Sempre gli stessi.

Alla fine, a me le sigarette piace comprarmele dal tabaccaio, quello con la T. Vicino a Campo de' Fiori ce n'è uno che mi piace, la signora fuma anche dentro e vende soltanto sigarette. Peccato per il Gratta e Vinci.

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