talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

28 aprile 2013

E ora rischiamo di brutto

Una pessima Samp prende una sonora batosta interna contro la Fiorentina e ora rischia di brutto. Mancano quattro partite alla fine del campionato e la Samp è ferma a 38 punti, davanti a Torino con 36 punti, Palermo e Genoa con 32, entrambe in ripresa, e Siena con 30 punti.

Insomma, la Samp è riuscita nella difficile impresa di farsi risucchiare nella bagarre per la salvezza, collezionando tre punti in due mesi, contro Atalanta, Genoa e Bologna. Per il resto, sconfitte sonanti contro Cagliari, Inter, Palermo, oggi contro la Fiorentina. E domenica prossima andiamo a Udine, senza Gastaldello che oggi si è fatto stupidamente espellere sul 3 a 0 per gli altri, e senza Palombo ammonito nel primo tempo e quindi squalificato.

Squadra in caduta libera, l’assenza di Krsticic azzoppato da Matuzalem, rischia di costarci carissima perché Obiang è in una fase di involuzione totale, gioca al rallentatore, tocca la palla dieci volte prima di darla, e non riesce assolutamente a dettare il gioco a centrocampo.

Aggiungi che Romero prende dei gol assurdi, anche oggi sul tiro da 30 metri di Cuadrado, l’1 a 0 per la Fiorentina, si è mosso al rallentatore e mezzo gol ce l’ha sulla coscienza lui. E' vero che in molte occasioni ci ha salvato lui e che anche domenica scorsa a Bologna ha salvato un gol mezzo fatto di Koné, però non esce mai e non dà sicurezza alla difesa che ormai prende tre gol a a partita.

Belin, Delio Rossi aveva registrato la squadra, poi c'è stato un rilassamento completo e dal 3 marzo non si vince più e abbiamo fatto tre punti in sette partite, se non sbaglio. In casa non perdevamo mai, ora vengono a Marassi e ci riempiono di pallonate e la squadra ha paura. Hanno la gambetta, peggio che con Ferrara. Squadra fragilissima.

Per non parlare delle cappelle della difesa, oggi Gastaldello ha sulla coscienza il 2 a 0, tre minuti dopo il vantaggio Viola, con una cicca nel rinvio sul calcio d’angolo che ha innescato Liajc completamente solo in area che ha saltato due difensori come birilli e l'ha buttata dentro di forza. Ci siamo cagati in mano e ci siamo fatti schiacciare in area come delle bertuele.

Mettici poi che davanti non segniamo nemmeno con il binocolo, gli attaccanti non vedono la palla e men che meno la porta. Non tirano mai in porta. Oggi è partito titolare Maxi Lopez, che sicuramente di piede è meglio di Icardi, ma è mollissimo e poi è fermo e in più è un giocatore di sua natura discontinuo come pochi. Non vede la porta eppure qualche fraseggio e qualche sponda te la fa, perché non è per niente scarso.

Ha fatto bene Delio Rossi a togliere un Maxi Lopez evanescente al 10° del secondo tempo, peccato però che Icardi non abbia toccato palla in 35 minuti e che non si sbatta nemmeno più. Icardi è l’ombra del giocatore-gladiatore che abbiamo visto tante volte, ad esempio contro il Genoa nel derby di andata, o contro la Fiorentina sempre all'andata, quando non aveva segnato però ci dava eccome. Si vede che il ragazzo sa di essere già dell’Inter e ha tirato i remi in barca, ma bisogna recuperalo perché Maxi Lopez non è all'altezza di tenere l'attacco, deve giocare Icardi, ma deve tornare a essere il gladiatore delle prime uscite.

Eder è l’unica nota positiva, quando è entrato nel secondo tempo al posto di un inutile Estigarribia - che non è né carne né pesce, non difende e non attacca, così il paraguayano è inutile - il brasiliano della Samp ha creato subito un pericolo. L'unico vero pericolo della partita creato dalla Samp in 90 minuti, ma Sansone si è mangiato un gol fatto sull’unica azione degna di questo nome sparandola in bocca a Viviano. Belin, che ceffa.

Insomma, siamo nella merda, anche perché invece Genoa e Palermo sono in salute, oggi hanno vinto tutte e due e sono in spolvero e sicuramente andranno avanti di slancio perché hanno fame di punti. L’unica dietro di noi un po’ appannata è il Siena, che forse sta pagando lo scotto della rincorsa e sembra in deficit.

Il Toro è dietro di due punti rispetto a noi, ma quanto a grinta hanno dimostrato che ne hanno da vendere, penso al pareggio che hanno strappato al 95° contro il Bologna. Insomma, ci sarà da soffrire di brutto in queste ultime quattro partite. Speravo di no, ma siamo cotti, sembriamo in vacanza, non c’è grinta per non parlare del gioco che con l'assenza forzosa di Krsticic è latitante. Belin, eravamo virtualmente salvi da due mesi e a furia di dirlo ora siamo in piena bagarre per non andare in B. Questa è la triste realtà, bisogna lottare per non retrocedere e farlo fino alla fine.

Domenica scorsa a Bologna avevamo giocato molto meglio di oggi, è vero che la Fiorentina è uno squadrone, però belin in casa non puoi farti surclassare così, almeno devi correre e lottare e magari picchiare come un ferraio, come Matuzalem, ma non sul 3 a 0 per loro. Gastaldello davvero cretino, la sua assenza si farà sentire domenica a Udine e magari gli danno anche due giornate. Speriamo in Delio Rossi, ma le cose si complicano con troppi giocatori che sembrano già in vacanza. Calendario: Udinese a Udine, a Marassi con il Catania, a Roma con la Lazio e all'ultima a Marassi con la Juve. Che Dio ce la mandi buona.

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27 aprile 2013

Maxxi, museo imperdibile

Ieri siamo andati con la Guldina al Maxxi ed è stata una bella sorpresa, un museo enorme, modernissimo e davvero splendido. La visita è durata due ore e mezzo, c’era una mostra fotografica di Luigi Ghirri e un'altra mostra sulle energie rinnovabili con al centro il tema dell’autogrill. Nella permanente infine c’è questo artista, pittore sui generis che ha passato lunghi periodi in Afghanistan negli anni ‘70, che si chiama Alighiero Boetti. Deve essere molto apprezzato, visto che il piazzale davanti al Maxxi prende il suo nome.

In generale, al di là delle mostre, tutte piacevoli, la cosa più bella è la location. Il Maxxi è il museo più bello che ho mai visto in vita mia come spazi (enormi) e architetture modernissime. Abbiamo camminato dentro, sui cinque piani, per più di due ore, è stato davvero bellissimo fra installazioni, architettura, arte contemporanea, giochi di luce, scale, saliscendi. Il museo in sé è fantastico, non saprei come altro definirlo. Mille volte più moderno di qualunque altro museo di arte contemporanea che ho visitato in passato, più stupefacente del Gughenheim di New York o del Moderna Museet di Stoccolma, che sono a loro volta dei posti bellissimi.

Se il Maxxi si trovasse in una città più piccola e meno ricca di arte rispetto a Roma, sarebbe l’attrazione principale. Un po’ come il Guggenheim a Bilbao, per esempio. Ma visto che si trova a Roma allora è meno gettonato, o comunque non c’era quella folla immensa di gente che un posto così meriterebbe. Anche se poi, essendo così grande, la gente si diulisce facilmente senza creare ingorghi di sorta.

Tra l’altro, il Maxxi dal punto di vista architettonico completa quella linea ideale che collega l’Auditorium al ponte della Musica, che si trova esattamente alla fine di via Guido Reni, sul lungotevere, la stessa via del Maxxi. Quindi, lunga vita al Maxxi, museo fantastico, e all’architetto Zaha Hadid, irachena di Bagdad che l'ha progettato.

Direi che con la Guldina, in occasione del suo settantesimo compleanno, abbiamo festeggiato alla grande con la doppietta Chiostro del Bramante, mostra di Brueghel, e con il Maxxi, museo eccezionale di arte e architettura contemporanea di via Guido Reni a Roma che consiglio vivamente a tutti quelli che vogliono vedere un posto diverso e ricco di visioni e immaginazioni avveniristiche.

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26 aprile 2013

Che strano, sono contento

Incazzatura evanescente. Ho appena scritto un post ma poi non lo volevo mettere sul blog, era troppo buonista perché rileggendolo mi sembrava di essere un po' come Branko, re dell'Oroscopo. Avevo scritto tutto un papiello sul fatto che ultimamente sono meno incazzato di una volta, e che non capisco perché non mi incazzo più come un tempo, e che forse sono maturato e per questo non me la prendo più come prima per le cose brutte e tutti i casini della vita grandi e piccoli. Belin, forse mi sto brankizzando, col sorriso a 32 denti e la fiducia nella stelle. Belin, forse sono malato.

Ma poi ho deciso di non pubblicarlo, perché ho pensato che non gliene frega niente a nessuno di uno che non si incazza più come una volta visto che sono tutti incazzati neri. Mi sono messo nei panni del lettore, e ho pensato che uno che legge sta cosa direbbe: "E beh? E allora? Ti incazzi meno di una volta, si vede che stai diventando vecchio e che ti stai rammollendo".

Poi ho cambiato idea e ho deciso che lo pubblico lo stesso il mio post, anche perché ci ho messo almeno mezzora a scriverlo e se permetti non mi va di buttarlo via. Così mi dite voi cosa ne pensate (ovviamente per chi ha voglia e tempo di leggere le mie elucubrazioni del 26 aprile).

Ultimamente sono molto meno incazzato di prima. In generale, sono meno incazzato e incazzoso sulle questioni della vita e sono un po’ stupito, e anche un po’ preoccupato, di questo cambiamento nel mio modo di vedere le cose che non è più così nero. Non so cosa mi sia successo, probabilmente è l’evoluzione di un processo lungo di disinnesco, cominciato tanto tempo fa. L’incazzatura mi sta passando e mi sento diverso, più tranquillo e ho meno paura di sbagliare. Insomma, sensazioni nuove e gradevoli, belin c'è qualcosa di strano in me.

C’è in atto un processo di disinnesco dell’incazzatura che ho sempre avuto dentro di me per le più svariate cose della vita. Ma mi sento strano, non sono abituato a non essere incazzato, e quindi mi interrogo e mi domando se c’è qualcosa che non va in me, perché il mondo intorno non è che sia cambiato in meglio nel frattempo. Anzi.

Motivi per incazzarsi ce ne sono moltissimi. Da quando apri gli occhi la mattina fino a quando vai a dormire è tutta una corsa a ostacoli. L’incazzatura, volendo, è sempre dietro l’angolo. Ma si vede che mi sono rotto le palle di incazzarmi ad ogni minima occasione e che preferisco stare calmo e impegnare le mie energie nella risoluzione del problema del momento. La giornata è lunga e se cominci a incazzarti di mattina arrivi di sera che sei una pentola a pressione che sbuffa come una locomotiva. E non ne ho più voglia.

Forse è questo che mi sta succedendo, mi sono reso conto che il tempo che normalmente occupo a incazzarmi per qualcosa che non va è speso meglio nel tentativo di risolvere l’inghippo. Non era poi così difficile, le energie è meglio usarle per risolvere la menata piuttosto che stare lì a guardarla da fuori con il ditino alzato per rompere le palle a qualcuno.

Ma ci ho messo un bel po’ di tempo per mettere in atto questa rivoluzione contro l’incazzatura permanente, che davvero è un atteggiamento distruttivo e inutile che non fa giustizia delle mie qualità positive che rischiano di essere sommerse dal lato oscuro della forza dell’incazzatura.

Detto questo, tutto ciò per me è molto strano e nuovo. Non vorrei che mi fraintendessi, non è che mi sono comprato un manuale di “positive thinking” o cose del genere, non lo farei mai, però affrontare i problemi con un piglio più propositivo piuttosto che usare sempre di default il rasoio di Ockam è una possibilità che rende la vita meno amara e tranciante. L’arte del compromesso è più complicata dell’opposizione demolitoria aprioristica che non risolve nulla. Belin, però mi sembro un po' un Bacio Perugina dei poveri o un Oscar Wilde da quattro soldi.

Mettersi lì e non giocare la partita a priori dicendo che tutto è una merda è più facile che sguazzare nella merda, che indubbiamente è tanta e puzzolente, e dare una mano cercando di spalarla anche tu. Tanto gli schizzi di merda te li prendi addosso anche se ti metti di lato a guardare gli altri che spalano.

E comunque la puzza la senti lo stesso, quindi tanto vale dare una mano per pulirla, che magari si fa pulizia più veloce se tutti spalano nella stessa direzione.

Certo, se stai fermo di lato con le braccia conserte a non fare un cazzo non è che per miracolo ti piove la manna dal cielo. Belin che perle di saggezza che metto giù, mi sento davvero come Branco il re dell’oroscopo o come quelli che alla tv rispondono alle persone che chiamano per chiedere un consiglio di vita, tipo Vanna Marchi, ma almeno non faccio i tarocchi a nessuno e non vendo niente. E comunque che mi incazzo meno è vero ed è anche una bella cosa, sono quasi contento della mia vita, in generale, e non ci sono abituato. Cioè, sono più contento e (quasi) mi vergogno perché in realtà un motivo vero per questo cambiamento non c'è.

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25 aprile 2013

La mostra di Brueghel è uno spettacolo

Oggi 25 aprile siamo andati alla mostra di Brueghel al Chiostro del Bramante. Io e la Guldina, in visita romana per festeggiare il suo compleanno, abbiamo fatto questa gitarella in centro con grande soddisfazione reciproca e un paio d'ore molto belle alla ricchissima mostra del pittore fiammingo. La mostra è molto bella, ci volevo andare da tempo. Oggi è stata l’occasione giusta. Ci sono tantissimi quadri e scoprire questo pittore fiammingo è stato un piacere dell’anima perché ritrae la bruttezza senza tanti fronzoli e la rende simpatica, accentuando magari i difetti della gente comune senza tanti moralismi e con tanta ironia. Sembra più che altro un pittore satirico, tecnicamente spettacolare per l'attenzione ai dettagli.

Quadri molto colorati, pieni di animali esotici come scimmie, pappagalli, ma anche pavoni e scimmie, con scene contadinesche e personaggi grotteschi; tulipani, ghirlande, balli fra contadini, ammiccamenti espliciti sessuali nei quadri e insomma un mondo piuttosto leggero anche nei soggetti sacri che non mancano.

Contadini che ballano, banchetti e altre scene agresti piene di particolari simpatici. Anche la torre di Babele era davvero bella, con una gallina in primo piano e una cura per il dettaglio raffinatissima.

A me piace tantissimo guardare i quadri di sbieco, partendo magari dal background e dai soggetti apparentemente secondari. Ad esempio, se c''è Gesù Bambino con i Re Magi, la cosa bella è guardare tutti i personaggi e le scimmiette intorno, analizzando il colore e le presenze che sembrano fuori dagli schemi classici del dipinto. E' divertentissimo. E con Brueghel questo giochino è assicurato.

C’era poi questa sala con i dipinti a olio di una marea di farfalle e insetti, pipistrelli e scarabei, sembrava una tavola di un libro di biologia per quanto era dettagliato. Diavoli, diavoletti, madonne con bambino, re magi, soggetti sacri ma tutto senza quella pesantezza che spesso ritrovi in autori magari di stampo cattolico, che possono essere un po’ pesanti. Insomma, una serie di quadri con scene di quotidianità che mi ha rilassato molto.

Ho scoperto che Brueghel in pratica è un brand, un marchio di famiglia perché dopo il capostipite, Brueghel il vecchio, i suoi discendenti hanno continuato a portare avanti la bottega di famiglia con decine di esponenti minori, ognuno con il suo stile personale.

C’erano in Olanda, all’epoca di Brueghel nel 500-600, le “gilde”, delle specie di sindacati o cooperative corporativistiche ante litteram, che riunivano diversi pittori e artisti che così potevano collaborare insieme, portando avanti in modo più veloce il lavoro. Brueghel, uno dei tanti della famiglia, era specializzato in “ghirlande”, così magari faceva la sua parte in un quadro dipinto da un altro pittore. Non so se mi spiego, ognuno aveva la sua specialità e così i quadri li finivano più velocemente e ne vendevano di più.

Poi lo firmava uno dei Brueghel, e grazie alla notorietà del marchio vendevano tantissimo.

C'è tutta la storia dei tulipani, che ai tempi di Brueghel tutti erano impallatissimi con i tulipani, che valevano una fortuna e si facevano arrivare i semi da non so dove, credo dall'oriente, e poi si facevano dei giardini di tulipani da paura. Il primo crac finanziario della storia è nato da questa follia collettiva per i tulipani, che poi hanno chiamato "tulipanismo". Fighissimo.

Il Chiostro del Bramante è un posto bellissimo, la location conta e Roma in questo senso è una garanzia.

In giro in questi giorni c’è una massa paurosa di turisti. Siamo andati a pranzo da Pasquino, io mi sono mangiato una gricia e le scaloppine al vino bianco, buon pranzetto. Peccato per il ritorno in autobus, sull’87 c’erano 40 gradi ed è stata dura perché eravamo stretti come sardine e faceva caldissimo sul bus. Ma alla fine siamo tornati a casa a riposarci e ci siamo svaccati tutto il pomeriggio.

Mi sono letto la Repubblica sull’elezione di Enrico Letta sulla chaise longue, ci ho messo tre ore a leggermi tutta Repubblica, per leggere questo giornale bisogna avere davvero tanto tempo perché è ricchissimo di articoli. Però oggi ne valeva la pena. Domani penso che andremo al Maxxi, non ci sono mai andato e mi incuriosisce molto.

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21 aprile 2013

Sansone gol

Miracolo, deo gratias, Pietro sta già dormendo e sono soltanto le 21,38. E dorme già da venti minuti, record mondiale di andare a dormire presto! Il tutto nasce da sua madre, che gli ha promesso un regalino se andava a letto presto stasera. Ha funzionato. E poi lui stesso era stanchissimo e in questo modo si riposa, una settimana di febbre alta ha lasciato i suoi postumi a Pietro, che non è Superman.

Oggi la Samp ha pareggiato a Bologna, un buon punto che smuove la classifica e avvicina i blucerchiati alla salvezza, adesso con 38 punti l’obiettivo è lì, mancano due punti. Si complicano le cose per il Genoa, che resta al penultimo posto in condivisione con il Palermo e spera ancora. Oggi il Siena, che ha 30 punti, ha fatto un passo falso, perdendo in casa contro il Chievo del redivivo Pellissier, che mi ha segnato al Fantacalcio.

Sono davvero felice di non trovarmi al posto del Genoa, ricordo due anni fa l’agonia della Samp e la sofferenza delle ultime domeniche di campionato.

Oggi a Bologna nota positiva il fatto che abbiamo creato diverse palle gol. Certo, le abbiamo sprecate, ma almeno siamo andati pericolosamente al tiro. Molto bello il gol di Sansone, su rifinitura di Maxi Lopez subentrato ad un Maurito Icardi che sta chiudendo in netto calando questo campionato.

E’ vero che a Icardi dobbiamo molto quest’anno, è vero che si prende un mare di botte, anche oggi è uscito per il trattamento ruvido subito dai difensori del Bologna, ma è anche vero che ormai si sente con un piede all’Inter e psicologicamente questo lo influenza in negativo. E’ forte, Icardi, e lo diventerà ancor di più quando imparerà a tenere la palla e a fare salire la squadra.

Su Maxi Lopez non so bene cosa pensare: ha avuto un’annata disgraziata, io lo vorrei tenere anche l’anno prossimo, sa far girare la palla però si vede che è ancora imballato dopo l’infortunio e che ha anche un po’ paura di affondare i contrasti. Ma lo si può capire, penso che la società farebbe bene a tenerlo, magari con il rientro di Pozzi e l’acquisto di un’altra punta forte per rinforzare l’attacco dopo l’inevitabile cessione di Icardi.

E’ stato un weekend piuttosto faticoso fra bambini e uscite. Meno male che hanno eletto Napolitano, certo l’implosione del Pd non è un bello spettacolo, ma quello che spicca più di tutto è la follia dei pentastellati, come li chiamano sulla Stampa. Grillo è pericoloso, non si rende conto che sobillare le folle è un rischio, e poi è talmente distruttivo che non ha senso fare affidamento su di lui. Grillo fa una partita tutta sua, è come se giocasse da solo, ha deciso di fare così, vedremo come andrà a finire questa settimana con la formazione del governo, adesso i partiti non hanno più alibi dopo la figura che hanno fatto per l’elezione di Napolitano, 88 anni e non sentirli.

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13 aprile 2013

Tunnel digitale

Da un po’ di tempo sto trascurando il blog, chiedo venia al mio pubblico, ma sono entrato in un tunnel digitale. Da un po’ di tempo ho scaricato il biliardo professionale, 8 palle, su Internet e appena ho due secondi liberi gioco partite tiratissime contro il computer. E’ una specie di droga, chiedo venia.

Comincio con una partitella o due, mi dico massimo tre partite poi spengo. Ma alla fine non riesco a staccarmi, entro in un loop senza fine e compulsivo. Mi diverto tantissimo e di solito non mi arrabbio nemmeno se perdo. Basta ricominciare.

C’è di sottofondo una musichetta dolce, una tromba, sembra di entrare in un piano bar. Insomma, ci sballo di brutto. Mi vengono dei tiri che se ci provassi sul panno verde mi direbbero che sono un pazzo. Poi, i tiri che mi piacciono di più sono quelli piano piano. Con un tocchetto della boccia bianca sulla mia palla. E il leggero rotolamento in buca. Una figata.

Chiedo venia, spero che prima o poi mi passi, tante volte mi sono detto mentre giocavo “ora spengo e scrivo qualcosa sul blog”. E invece ho continuato a giocare contro il computer.

La cosa bella del computer è che non è troppo forte, voglio dire che non è fortissimo e quindi i match sono equilibrati e tiratissimi. Sembra che il computer si allinei alle mie capacità. E questo mi sembra molto “fair”, così partono dei mega tornei io contro il computer.

Il computer però ha una tecnica molto diversa dalla mia: tira sempre delle lecche fortissime, in ogni circostanza, è un po’ un asino. Perché a volte basterebbe tirare un po’ più piano per non combinare dei casini sul panno verde. Ma lui, il computer, non ci vuole sentire e continua imperterrito a sparare delle mine rischiosissime. Contento lui, contenti tutti.

Poi, il computer i tocchetti troppo facili non li fa, si rifiuta di farli. Ad esempio, se una sua palla è praticamente in buca, il computer fa il figo e non la tira dentro dandomi la possibilità di spostargli il rigore che avrebbe a disposizione. Non so perché faccia così, contento lui, contenti tutti.

Quando gioco a biliardo di solito gioco sempre per buttarla in buca. Non cerco mai di distruggere il gioco del computer ma provo sempre ad andare in buca io. Mi ricordo che una cosa che mi ha sempre dato fastidio quando secoli fa giocavo a biliardo vero erano quelli che tiravano a distruggere il mio gioco piuttosto che a costruire il loro di gioco.

Forse il mio computer non è italiano, mi sembra un computer inglese, che mette il fair play al primo posto. E questa è una cosa che mi piace davvero molto nel mio biliardo digitale.

Nel biliardo online che ho scaricato da giochi.it c’è un punto della sponda, vicino alla buca in basso a sinistra, che rimbalza molto più forte del resto delle sponde. E’ una specie di tara universale del tavolo digitale, però visto che questo rimbalzo potenziato vale per me e per il mio avversario computer non ci sono problemi.

La soddisfazione più bella in questo gioco del biliardo digitale è buttarla dentro nelle buche centrali. Il computer non ci prova quasi mai, preferisce fare dei tiri di super effetto mirando quasi sempre agli angoli. A me invece fare buca in centro mi fa sballare e ci provo appena c’è un minimo spiraglio libero. Devo dire che il computer è un po’ minchione a volte, con la sua mania di tirare delle lecche sempre e comunque. Spesso perde la partita all’ultimo tiro, perché spara una mina sulla palla nera ma la bianca segue la traiettoria, finisce in fico e lui perde.

Non so che dire, l’anno scorso mi era venuta la fissa di due giochi online, un flipper e un vecchio gioco tipo asteroid che dovevi massacrare astronavi e mostriciattoli. Poi mi è passata. Adesso c’è questo trip con il biliardo, in realtà è abbastanza innocuo, non fosse che mi mangia il tempo per scrivere sul blog che è precipitato come pagine viste e pubblico.

Una cosa che mi ruga un po’ del biliardo digitale è la spaccata, che è un po’ moscia perché non puoi dargli troppa potenza, c’è un limite massimo alla forza che puoi imprimere al colpo. Però anche così questo biliardo digitale è davvero una figata anche se bisogna stare attenti a non entrare in loop.

L’altra notte non riuscivo a dormire e ho cominciato a giocare verso le due di notte e ho finito verso le tre. Il giorno dopo al lavoro ero bollito, bastardo di un computer mi hai mangiato pure il sonno.

L’altro giorno sono andato a una conferenza stampa di una nota azienda italiana di telecomunicazioni e quelle dell’ufficio stampa mi hanno fatto tutti dei salamelecchi su quanto sei bravo di qua e quanto ti leggiamo di là e quanti scoop fai, e il capo ufficio stampa mi ha detto tu sì che ne capisci ecc. Mi schermivo, però nello stesso tempo ero tutto lusingato.

Fa piacere sapere che c’è gente che, magari perché lo deve fare per lavoro, comunque ti legge. Ti senti un po’ meno isolato, tu e il tuo computer. Computer notte e giorno. Però scrivere continua a piacermi e quello che faccio non mi dispiace e tutto sommato questa è una bella fortuna rispetto a un bel po’ di gente che non ci sta dentro al lavoro dal mattino alla sera.

Ora vado ad aggiornare un po’ il post su mio padre che non lo sfioro da troppo tempo e qualche cosina la voglio mettere. Biliardo permettendo. Pietro ha un po' di febbre e ieri ho ritirato gli occhiali nuovi.

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08 aprile 2013

Samp svegliati!

La Samp ha perso malamente contro il Palermo, 3 a 1 in casa, e non riesco a dormire. Una brutta sconfitta, la terza in quattro partite, zero punti con Cagliari, Inter e Palermo. Otto gol incassati e due reti segnate, di cui una su rigore, ininfluente, di Maxi Lopez a Cagliari. Oggi davvero Samp senza nerbo, è vero che l’assenza di Krsticic e Poli si è fatta sentire. I sostituti non sono all’altezza, però l’appannamento di Obiang nelle due ultime partite, oggi e mercoledì scorso con l’Inter, è davvero molto evidente. Forse è stanco, non so, però Obiang in due partite ha sbagliato tutti i passaggi. E non ce lo possiamo permettere.

Oggi c’è da aggiungere la giornataccia di Romero. Ha fatto una papera colossale sul primo gol, punizione dalla tre quarti, è rimasto inchiodato sulla linea di porta. Idem sul secondo gol di testa incassato su calcio d’angolo, con l’autore del gol lasciato liberissimo da Costa. Con questo non voglio mettere la croce addosso a Romero, che quest'anno ci ha salvato diverse volte. Certo, ci sono partite in cui è pesantemente colpevole, oggi ad esempio e contro il Chievo.

Per non parlare dello slalom che mezza Samp si è fatta fare da Ilicic, sembravano i paletti di uno slalom speciale. E Gastaldello si è pure fatto male, nel vano tentativo di bloccare Ilicic oggi. Belin, domenica c’è un derby di fuoco, se perdiamo torniamo in piena bagarre retrocessione.

Non vorrei rivivere certe sensazioni di due anni fa. Oggi con il Palermo pessime sensazioni, speriamo che Delio Rossi porti tutti in ritiro perché qui la salvezza ancora non c’è. Mancano almeno quattro punti e con il calendario che abbiamo – derby, Lazio, Fiorentina, Juve, Bologna a Bologna, Udinese – non sarà una passeggiata.

Oggi Palombo bella statuina. Non è un difensore e in molte situazioni si vede, come quando è partito palla al piede dalla difesa, belin, ha avuto culo che non l’ha persa nel contrasto perché se no erano guai. Eder impalpabile, Icardi ormai le difese lo conoscono e non è facile senza rifornimenti. Estigarribia mollo, Soriano non è mettibile, è la seconda volta che parte titolare dopo la Roma ma non è né carne né pesce. Non so, involuzione pesante. Più che altro nell’atteggiamento della squadra, speriamo che si diano una svegliata.

Forse ci eravamo illusi che fosse andata bene, quest'anno, ma i limiti della squadra sono grossi. Se non danno tutti il 100% non si fanno punti perché di base non c'è nessun fenomeno, a parte forse a sto punto mi viene da dire Poli, che ha fatto un signor campionato, e Krsticic.

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01 aprile 2013

Pasqua da Brivido

Io e Pietro abbiamo passato la Pasqua a Genova, tre giorni a casa. C’era anche Lollo. Siamo tornati oggi, il tempo è stato così così, bello ieri, così siamo andati a Puntavagno e Pietro ha fatto i go-kart. Gli altri giorni è stato brutto e abbiamo fatto delle maratone non stop di giochi da tavolo.

Nell’ordine, abbiamo giocato a Brivido (primo premio), Minotaurs della Lego, Fiaspel (Lollo esaltato), Allegro chirurgo (difficilissimo) e Forza quattro flip, che secondo me è bellissimo ma Pietro non lo ama particolarmente. Io a Brivido non ci avevo mai giocato, era un gioco di Lollo, ma queste vacanze abbiamo fatto settanta partite almeno.

E’ stata una bella riunione di famiglia, fa sempre piacere tornare a casa, abbiamo mangiato cose buone: trofie al pesto e l’agnello buonissimo, senza dimenticare un'ottima cima alla genovese. L'agnello se l’è pappato anche Pietro, che ormai sempre più grande e non fa più troppi capricci, a parte il protagonismo innato. E’ sempre più facile andare in giro con lui senza grossi problemi anche in assenza della Giusi, che è andata in Sicilia.

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