talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

26 luglio 2014

Fuori dal tunnel

Stasera andiamo a teatro, all’aperto, a vedere Pirandello. Ieri sera siamo andati al chiostro di Ingegneria, a San Pietro in Vincoli, c’è un cinema all’aperto. Abbiamo visto 'The Wolf of Wall Street'. Film bellissimo. Tutta questa vita sociale, all’improvviso, mi sembra di essere uscito da un tunnel lungo sette anni.

Saranno più o meno sette anni, da quando è nato Pietrone, che io e la Giusy non facciamo così tanta vita sociale come l’ultima settimana, che lui è rimasto in Sicilia dai nonni. The Wolf of Wall Street se lo voleva vedere la Giusy, grande scelta.

E’ molto bello potersi riappropriare di una vita al di fuori di casa, con uscite e incontri sociali che in realtà mi mancavano molto anche se non me ne rendevo conto.

The Wolf of Wall Street mi è piaciuto tantissimo e me lo sono davvero goduto fino all’ultima goccia. Di Caprio è da Oscar in questa pellicola, come d’altra parte in molte altre. Ho scoperto ieri sera che non ha mai vinto la statuetta d’oro, mi sembra una vera bestemmia perché secondo me è il migliore.

E’ un attore fantastico, come direbbero i giornalisti di Sky. Prima o poi gliela devono dare, la statuetta. Se penso che l’ha vinta Benigni, belin, che non l’abbia ancora vinta Di Caprio è assurdo.

Ho letto che Di Caprio e il regista Martin Scorsese sono stati ferocemente attaccati dalle famiglie delle vittime dei broker di borsa e dagli animalisti, perché secondo loro il film sarebbe la difesa di un personaggio discutibile, la glorificazione di un criminale. Mi sembra davvero un’accusa fuori dal mondo, perché un attore lo devi giudicare per come recita e non per come è il personaggio che recita. E’ ovvio che il personaggio non c’entra nulla con l’attore.

Belin, gli americani sono strani, Wall Street è la loro Mecca e quando un attore da Oscar gli fa vedere cosa succede a a Wall Street, raccontando peraltro la storia di un un vero broker, loro se la prendono con l’attore da Oscar e lo smerdano perché non vogliono guardare in faccia la realtà. Compliments for your choice, bigottismo al potere a Hollywood.

Oggi il tempo era brutto, afosissimo. Ho dormito due ore di pomeriggio, sono davvero arrivato al capolinea per la stanchezza accumulata in questi mesi. Meno male che la prossima settimana è l’ultima perché ho davvero bisogno di riposarmi un po’ e di staccare dal lavoro.

Lavorare su Internet sminchierebbe un cammello. Ti sfonda il cervello, perché devi sempre stare concentrato e non puoi mai perdere il filo perché se no si incasina tutto.

Non mi ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta che siamo andati una sera a teatro con Giusy, a parte l’ultima volta un mesetto fa a Testaccio a vedere un mini spettacolo amatoriale che già è stata una botta di vita mica da ridere.

Ricordo una volta in Sicilia, che siamo andati ad ascoltare della musica classica vicino a Scicli, all’aperto in mezzo a un bellissimo giardino, anzi era un parco vicino a un bosco. Ma saranno dieci anni fa.

Quando abitavo a Genova mi ricordo che ci facevamo sempre l’abbonamento al Teatro della Tosse ed era una figata veramente. Mi piaceva anche il teatro di Govi, però il genovese non lo capisco purtroppo.

Mi sono appena fatto una docciona e mi sono fatto la barba e tagliato le unghie che con questo caldo mi crescono velocissimo.

Stamattina siamo andati a vedere un po’ di lampade per la cucina, vicino a Santa Croce in Gerusalemme c’è un bellissimo negozio di lampade. Forse abbiamo trovato quelle che ci piacciono. Non dei pendagli, ma degli spot più o meno, attaccati al soffitto. Vediamo.

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19 luglio 2014

Blogger della domenica

Sono il classico blogger della domenica, che scrive soltanto nel weekend perché gli altri giorni non trovo mai il tempo di rilassarmi un po’ e mi smazzo talmente tanto al lavoro che quando torno a casa non gliela fo proprio a concentrarmi e a scrivere qualcosa di mio.

Come se scrivere fosse qualcosa di domenicale, tipo andare in chiesa: a messa ci vai la domenica mica il lunedì.

Di domenica e nel weekend ci sono le cose che mi piacciono di più, il campionato e il pranzo della domenica, il parco o andare a sciare o in piscina.

Sarà per questo che scrivo di domenica, o di sabato, perché scrivere mi piace e allora lo voglio fare quando faccio le cose che mi piacciono, tipo il pranzo della domenica.

Il raffreddore mi sta abbastanza passando, sarà lo sciroppo di Tachipirina che comincia a fare effetto.

Ricomincio piano piano a sentire gli odori. Ieri mi sono mangiato una sleppa di pizza da paura, però ero talmente raffreddato che il gusto praticamente non l’ho sentito. Me lo sono immaginato. Quella sleppa di pizza me la sono mangiata più con gli occhi e con il pensiero che con le papille gustative ottuse dal mega raffreddore che mi sono beccato sicuramente per colpa dell’aria condizionata e degli sbalzi di temperatura che ci sono a luglio.

Come il ciclista della domenica, il riposo della domenica, la chiusura domenicale, lunedì chiuso.

Oggi spedisco due lettere alla Regione Liguria contro la richiesta di pagamento di bolli auto del 2005. Bellin, siamo nel 2014 e mi è arrivata una cartella esattoriale da 862 euro di vecchie multe. L’ho contestata, sono curioso di vedere come va a finire. Intanto gli mando una raccomandata con avviso di ritorno. Digital world, in questo bel paese che è l’Italia. Raccomandata A/R.

Oggi in realtà è sabato.

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Oggi sono libero

Oggi sono libero. Giusy e Pietro sono partiti questa mattina prestissimo per la Sicilia. In qualche modo mi hanno svegliato, all’alba, anche se mi ero messo a dormire nella stanza di Pietro con la porta chiusa. Poco male. Mi sono alzato anche perché mi sono beccato il raffreddore e non riuscivo più a riaddormentarmi per il naso chiuso.

Il raffreddore me lo sto curando con la Tachipirina in sciroppo. Mi sembra che un po’ funzioni, anche se alla fine il raffreddore se ne va da solo dopo qualche giorno e bisogna aspettare il suo decorso, non c’è medicina che tenga. Però prendere lo sciroppo con il misurino mi piace, mi ricorda situazioni da bambino, perché in realtà lo sciroppo è una cosa da bambino.

Sono le 6,45 di mattina. Prestino. Mi sono già fatto un bel giro su internet, il mio sito preferito quando ho tempo di leggere e rilassarmi un po’ è l’Huffington Post. Mi piace. E’ facile da navigare, ci sono sempre dei bei pezzi di politica e seguono bene anche le Tlc e poi ci sono tantissimi blogger esterni e commenti che fanno piacere.

Oggi c’era l’editoriale incarognito del direttore Lucia Annunziata sull'assoluzione piena di Berlusconi sul Rubygate, molto lucido e condivisibile anche se dentro c’è anche molto della storia personale della Annunziata, che parla della sentenza come dell’ennesima sconfitta della sua generazione.

Posso capire il suo sconforto e la sua indignazione per l’esito del processo, che ribalta la sentenza in primo grado, ma la cosa che più mi ha colpito è questa guerra permanente che ha spaccato il paese per vent'anni e che continua ancora.

Certo la Annunziata è una donna passionale che non nasconde le sue opinioni, forse per questo ha fatto tanta strada, ma nel pezzo che parla di una sentenza che non è certo una sentenza qualunque, c’era molto della storia personale di chi l’ha scritto.

Il dilemma è secondo me, per chi scrive, la dose di opinioni personali che si devono inserire nella descrizione di fatti esterni. Il confine fra cronaca e commento, che secondo me sulla stampa o meglio sugli organi di comunicazione italiani è sempre molto labile.

Sarà perché il mio modello di giornalismo è quello anglosassone, dove la scissione fra cronaca spiccia e commento è molto marcata. Da noi mi sembra che il commento, il giudizio sui fatti sia sempre e comunque sciolto nel racconto dei fatti, che anzi vengono ridotti a poche righe rispetto al retroscena o alla presa di posizione rispetto alla fotografia dei fatti nudi e crudi.

Penso che sia un mio limite perché in Italia è praticamente impossibile scrivere di qualcosa senza dare un parere su quello che si scrive.

Più tardi se mi regge il raffreddore forse vado in piscina. Mi sa che farà caldo oggi.

E poi fare dei ragionamenti è sempre più difficile, quando scrivi non c’è il tempo di ragionare, devi scrivere. Quindi è più semplice, in teoria, partire con la tua visione delle cose nelle cose che racconti, perché il tuo modo di giudicare i fatti riempie il vuoto della mancanza di approfondimento sui fatti nudi e crudi. In altre parole, molte volte il retroscena o il giudizio personale sostituiscono il resoconto dei fatti. A me invece piace quando sono i fatti che parlano da soli, non è che devo dirlo io al lettore cosa deve pensare di una cosa, io gli devo raccontare la cosa.

Io personalmente non sono un logorroico e quelli che cercano di convincermi su una cosa mi danno un po’ fastidio. Mi voglio fare un’idea sulle cose da solo, ma prima di farlo voglio conoscere i fatti. Penso che sia un mio problema perché è difficile e faticoso conoscere le cose. Conoscerle davvero. Belin, bisogna studiare per farsi un'idea se no devi prendere l'idea di un altro che però magari non ha studiato e non ci ha ragionato ma comunque trancia giudizi.

Non sono logorroico ma sono grafomane. Chissà se c’è contraddizione. Chissà. Perché a voce molte cose non mi vengono, mi viene più naturale scrivere.

Oggi mi compro La Stampa e me la leggo da cima a fondo. E’ un rito del weekend. Sono indeciso se rasarmi i capelli e la barba, fa caldo e i capelli corti sono più comodi. Poi vado in farmacia e mi compro la Tachipirina in compresse, che è una medicina da adulto. Lo sciroppo è da bambino. Ma forse compro anche lo sciroppo perché quello che c’è in casa l’ho quasi finito.

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12 luglio 2014

Pecore al forte della Caffarella

Oggi siamo andati alla Caffarella con la bici. Peccato che quando siamo arrivati abbiamo visto che la casetta dove affittano la bici per me era chiuso. Una bella delusione perché mi ero già fatto il mio bel film di un giretto con Pietro, come le altre volte. Ma stavolta mi è toccato andare a piedi.

Pietro andava in bici e io lo seguivo a piotte. Un caldo torrido, forse sarà anche per questo che la casetta delle bici era chiusa. Comunque, siamo arrivati alle galline, prima tappa, poi abbiamo proseguito come le altre volte fino al forte in alto, passando per il ponticello di metallo con il ninfeo.

Sembrava nuvoloso stamattina e invece no, c’era un sole che spaccava le pietre. Quando siamo arrivati su, al forte, c’erano le pecore che pascolavano lì intorno e alcune addirittura arrampicate sul forte a brucare i ciuffi d’erba. Da dentro il forte arrivava un forte belato, perché la gran parte delle pecore era dentro, all’ombra. Ferma dentro. Il pastore fuori badava ad un altro grosso gregge lì di fianco.

Ci siamo avvicinati al forte e abbiamo scattato un paio di foto. Una pecora sembrava che guardasse dritto in faccia a Pietro. Lo fissava.

Poi siamo tornati indietro, ad un certo punto lui è andato talmente avanti che non lo vedevo più e ho avuto paura di averlo perso. Per fortuna l’ho ribeccato, mi stava aspettando e gli ho detto per favore non andare troppo avanti perché sono a piedi e se ti perdo alla Caffarella è un gran casino. L’ha capito, così poi andava avanti ma poi tornava indietro e mi aspettava visto che ero a piotte.

Che pacco, il gabbiotto delle bici chiuso. Non ci avevo proprio pensato che potesse essere chiuso.

Siamo rientrati in metropolitana fino a casa, abbiamo fatto un signor brunch gentilmente offerto dalla Giusy dopo mi sono schiantato a letto, ero stanchissimo, forse per il caldo e ho dormito più o meno tre ore. Ho sognato, figurati che sonno che avevo. Poi mi sono svegliato ed ero riposatissimo.

Verso le cinque siamo usciti di nuovo, siamo andati al Carlo Felice con il pallone e con la pistola con i fulminanti. Abbiamo giocato un po’ a pallone, io e Pietrone, poi sono arrivate due bambinette e si sono messe a giocare con Pietro che è stato molto gentile e ci ha giocato abbastanza a lungo. Anche se in realtà si annoiava.

Erano più piccole e poi per sbaglio Pietrone ha tirato una pallonata in faccia a una delle due bambine che è scoppiata a piangere. Lui ha chiesto scusa, anche se non l’ha certo fatto apposta, ma è rimasto mortificato per questo incidente.

Siamo andati al baretto, ci siamo fatti una birra e un succo e due caramelline alla ciliegia per consolarlo un po’ perché si era troppo depresso perché si sentiva in colpa per la pallonata in faccia alla bambinetta, a me sembra che non l'abbia fatto apposta ma forse invece gliel'ha tirata chi lo sa. Lui dice di non e credo che non l'abbia fatto apposta perché l'ha presa troppo bene, se l'avesse fatto apposta non l'avrebbe mai beccata così in pieno.

Ma poi abbiamo raggiunto la Giusy e Pietrone si è ripreso dalla depressione anche perché ha chiamato la mamma di Nicolò, siamo andati a mangiare da Mc Donald's in via Appia e poi siamo andati al parchetto di Re di Roma. Hanno giocato tutta la sera fino alle dieci con la pistola e i fulminanti e ora siamo rientrati.

Pietro sta cercando di vedere se danno Lupin III in tivù, l'ha scoperto ieri sera e gli piace molto. Io mi sono fatto un paio di sigarette, non ho nemmeno letto la Stampa oggi perché non ho avuto tempo. Ma stamattina mi ero svegliato molto presto e ho letto tutto il Messaggero di ieri, mi sa che farò lo stesso domani mattina, mi leggerò la Stampa di oggi. Amen.

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05 luglio 2014

In frigo c’è mezza patata

In frigo c’è mezza patata. In un contenitore di plastica, con il coperchio rosso. C’è anche un po’ di sugo, magari poi mi faccio una pasta. Fa caldo, le patatine con gli aromi alla senape e al limone fanno schifo.

Le abbiamo mangiate a casa di Walter, c’erano i quarti di finale, Argentina-Belgio 1 a 0 e a casa. Partitaccia, l’Argentina ha segnato presto, Higuain ha giocato bene. Il Belgio annullato, era difficile.

Fa caldo, oggi sono andato alla piscina le Magnolie, un bel pomeridiano. Mi sono fatto due bagni e mi sono messo tanta crema perché il sole picchia e l’altra volta mi ero bruciato. Stavolta no.

Ho scoperto che le Diana Blu non mi piacciono più, è un problema perché quando non trovo le Fortuna che sono le mie sigarette allora devo scegliere un sostituto. Finora prendevo le Diana Blu. D’ora in poi proverò le Merit. Una volta le fumavo le Merit, dovrebbero piacermi ancora.

Ci sono delle volte che scopri che una cosa che ti piaceva all’improvviso non ti piace più oppure che qualcosa che non ti è mai piaciuto invece ti piace. A me è successo con l’ananas, ora mi piace, prima no, e con i peperoni, prima non mi piacevano, ora mi piacciono.

Le patatine con l’aroma di senape e lime invece mi fanno schifo e penso che non piaceranno mai in vita mia. Però me ne sono mangiato un pacco intero, prima, durante la partita. Ce le avevo di fianco e me le sono finite. D’ora in poi quando vedrò il Belgio e l’Argentina in tivù mi verranno in mente le patatine con l’aroma di senape e lime.

Oggi in piscina mi sono bevuto una bottiglietta di San Miguel. Buona.

In piscina mi sono letto il giornale e mi sono fatto qualche nuotata. E’ bella la piscina con l’erba, è fresca. Ci sono un po’ di formiche, ma poche e poi non sono quelle rosse che ti fanno la pipì acida, alla senape e lime, che brucia sulla pelle.

Oggi quando ho mangiato tutte quelle patatine alla senape mi sono venute in mente quelle che si mangiavano al pub a Londra, al gusto di aceto. Buonissime. Peccato che qui non ci siano, avevano il pacchetto di stagnola blu.

Però le patatine di base dovrebbero essere lisce, normali. A me di patatine mi piacciono prima di tutto quelle normali, San Carlo, poi i Dixi a forma di cornetto e i Puf sferici, poi i Fonzies. Poi, mi piacevano i Rodeo, ma non so se esistono ancora. I pop corn abbastanza, gli stick mi piacciono molto, le grill abbastanza ma preferisco quelle lisce perché con le grill ti ferisci il palato.

Le arachidi anche mi piacciono molto, le noccioline che te le compri nei pacchettini quadangolari e dentro c’è la plastichetta sotto vuoto.

Di cioccolato, mi piace il Mars, lo Snickers, il Lion, il Tweex, il Kit Kat. Il Ciocorì, il Biancorì, il Toblerone ma l’ho già detto.

L’altra sera sono andato a cena a Piazza delle Coppelle con dei miei vecchi colleghi di lavoro. Molti non li vedevo da anni, ma dico da dieci anni alcuni. E’ stato molto bello perché mi sono ricordato all’improvviso di come ero dieci anni fa, quando lavoravo con loro tutti i giorni. Come le cose sono cambiate ed è stato bello ritrovarsi, come se nel gruppo che si è riformato a tavola si ricreasse la stessa confidenza di tanti anni fa e si riprendesse il filo del discorso che alla fine non si è mai interrotto. Strana cosa. Ma molto carina come sensazione di déja vu rassicurante perché ormai è acqua passata sotto i ponti a secchiate.

Stasera c’è Olanda – Costa Rica, sembrerebbe una partita a senso unico, speriamo che ci siano un po’ di gol, meno male che non ho altre patatine alla senape e lime se no sono sicuro che me le aprirei.

Neymar si è rotto una vertebra, mondiale finito per lui, mi spiace davvero. Adesso sarà dura per il Brasile andare avanti contro la Germania. Sono le 20,30, c’è il TG2, ho sentito la sigla dal cortile di casa. Ma non me lo vedo. Oggi ho letto il giornale, sono aggiornato.

Non ho nemmeno troppa fame, però qualcosa mangerò, una pasta al sugo di pomodoro.

Domani torna la Giusy con il bambino, andremo a fare la spesa. E magari in piscina.

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Onore ai Cafeteros

Stasera mi sono visto Brasile-Colombia, ha vinto il Brasile con una buona dose di fondo schiena. Non avevo mai visto giocare James Rodriguez e nemmeno la Colombia a questo mondiale e mi è piaciuta molto. Peccato il primo tempo, Cuadrado ha sbagliato la partita, ma per il resto onore ai Cafeteros. Hanno giocato bene, meritavano di più. Peccato la cappella del portiere sul gol del 2 a 0 su punizione di piatto di David Luiz, il ferraio del Brasile.

Contro la Germania non sarà una passeggiata per i verde oro. Tra l’altro a fine partita Zuniga ha dato una bella stecca a Neymar che è uscito in lacrime e Thiago Silva, il migliore dei suoi oggi insieme a Fernandinho, non ci sarà per un’assurda ammonizione che si è beccato per fallo di ostruzione sul portiere avversario. Ma forse se l’è cercata per saltare la semifinale, era già mezzo rotto.

Julio Cesar graziato in occasione del rigore, dovevano dargli il cartellino rosso. Ma forse ci sarà un maracanasso, chissà. Vedremo.

Ottimo Yepes, peccato che Bacca della Colombia sia entrato tardi in campo perché secondo me è validissimo. James Rodriguez freddissimo dal dischetto e davvero fortissimo, già sei gol per lui in questo mondiale, sarà lui il capocannoniere. Mediocre Guarin a centrocampo. Però ancora complimenti alla Colombia di Peckermann che forse ha peccato di personalità, nella partita della vita hanno regalato un tempo. Peccato.

In campo Yepes, Zuniga, Armero, Ibarbo e Guarin (Freddy Guarin). Belin, Ibarbo titolare in un quarto di finale mondiale. Ah, c'era anche Zapata che ha fatto un partitone. Armero e Ibarbo titolari in un quarto di finale mondiale. Non ho parole ma hanno giocato bene, meglio di Cuadrado e Guarin.

Ho letto che la Samp è tornata su Paulinho, quello vero, quello del Livorno e non quel paracarro del Brasile che Scolari si ostina a far giocare invece di Hernanes. Belin, come fai a far giocare Paulinho invece di Hernanes non si capisce. Paulinho è peggio di Ganso, te lo ricordi Ganso, super pompato centrocampista brasiliano lentissimo.

Speriamo che Paulinho, quello del Livorno, venga veramente alla Samp, magari con Duncan, quello del Livorno in prestito dall’Inter. Paulinho farebbe una bellissima coppia con Citadin Eder, grande attaccante della Sampdoria. Un grande giocatore, me lo sono letto su Wikipedia or ora.

Vediamo se er Viperetta riesce a vendere Romero, a tenere Mustafi e a non svendere qualcun altro e a tenere Okaka. E a prendere un portiere, alla Samp è tornato pure Cacciatore che secondo me è fortissimo anche se si crea un dualismo con De Silvestri.

Altrimenti Cacciatore potrebbe giocare anche a centrocampo, forse. O essere spostato dietro, centrale o a sinistra, anche se lui è il classico terzino fluidificante. Torna alla Samp dopo tre anni e mezzo, dopo quella tremenda stagione che ci portò in B ma lui se ne era già andato a gennaio.

Paulinho e Duncan del Livorno sarebbero due acquisti fantastici, come dice Del Piero nuovo super commentatore di Sky che l’altro giorno ha nominato Di Maria uomo partita Sky un secondo prima che segnasse il gol decisivo contro la Svizzera. Ottimo Del Piero come commentatore, non me l’aspettavo. Bravo Alex e lo sanno anche i muri che quando giocavi non eri certo il mio idolo.

Domani c’è Belgio-Argentina e Olanda-Costarica, me le vedo. Il Belgio potrebbe regalarci qualche soddisfazione, Romero in porta è sempre un rischio per l’albiceleste. L’altra volta al 121° contro la Svizzera c’è ancora quel palo di Dzemaili che grida vendetta, per non parlare del rimpallo successivo. Fuori di un soffio. Che culo Romero, fermo come un palo e salvato dal palo.

Portieri più forti del mondiale: Ochoa del Messico, Navas del Costa Rica e Courtois del Belgio. Belin, speriamo che il Belgio ci regali questo sogno, due pere a Romero e albiceleste à la maison. Mertens e Fellaini ottimi, Hazard ottimo, Van qualcosa (il biondino rossiccio) fortissimo, Lukaku forse si è sbloccato e poi c’è Witzel, il rastaman con gli occhi azzurri, potentissimo. Gioca nello Zenit o nello Shaktar, non ricordo bene, ma è validissimo. Ce la potrebbe fare il Belgio, se non si cagano sotto contro Messi. Che peraltro è fortissimo pure lui, quest’anno è lui il migliore non ci sono paragoni con quel pallone gonfiato di Neymar.

Troppo pompato Neymar, sembra Nick Zanone fisicamente. Anzi un po’ secondo me assomiglia a Bertarelli. Però il più scarso del mondiale, insieme al portiere della Colombia Ospina, è Fred. Il centravanti fantasma del Brasile. Nullo completamente. Belin, sei il centravanti del Brasile e non hai fatto un tiro in porta in tutto il mondiale. Peggio di Serginho nell’82. Che grammo.

Invece la Germania sono dei panzer, potentissimi. Loro il Brasile senza Thiago Silva potrebbero davvero asfaltarli fra Muller, Goetze, Schurrle, Kroos e compagnia bella. Magari con golletto di Klose.

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01 luglio 2014

Il mio romanzo, dico

Fra venti minuti c’è Belgio-Usa, ottavi di finale del mondiale. Prima mi sono visto l’latro ottavo, Argentina-Svizzera uno a zero, gol di Di Maria al 118° minuto nei supplementari. Poi, palo clamoroso di Dzemaili e Argentina ai quarti meritatamente ma di fortuna.

Vorrei scrivere qualcosa di bello ma non ho tempo. Venti minuti e poi devo anche cercare la foto per il post. Il mio blog è sempre più preda degli spammer, sono messo male. Sono invaso ma tengo duro.

Ogni volta che lo accendo devo pulire centinaia di messaggi di spam. E ora mentre scrivo mi fanno male le braccia, perché sono messo male.

Domani è solo mercoledì, sono stanco. Stasera spero che non vadano ai supplementari perché ho bisogno di dormire tanto. Al massimo me ne vado a dormire prima della fine della partita.

Poi mi voglio leggere un po’ del mio libro, la trilogia di Izzo, bellissimo. Tutto ambientato a Marsiglia e mi sto leggendo il secondo romanzo, si intitola Chourmo.

Stasera c’è mia mamma in visita, ci siamo mangiati una fetta di carne di Maccarese. Niente di eccezionale, pensavo meglio. Prima però mi sono mangiato una minestra di verdure molto buona.

Prima ho incrociato Amadis, raggiante perché la Colombia sta spaziando al mondiale, venerdì sera sono ai quarti contro il Brasile. Spero che ce la facciano, il Brasile non è clamoroso quest’anno. Però sono in casa, il Brasile.

A pranzo giù al bar mi sono mangiato un’insalatona buonissima. Ho incrociato Sandra, l’amica di Marilena era da mesi che non la vedevo più perché ormai si fa portare il pranzo al lavoro e non ci viene più al bar. L’ho baciata, troppo simpatica Sandra.

Ora chiudo perché voglio chiamare la Giusi giù in Sicilia e poi comincia la partita. Sarà per un’altra volta. Il mio romanzo, dico. Belin, voglio scrivere un romanzo ma non ho mai né tempo né voglia. Né un’idea. Non sono messo benissimo. Ho appena finito di fare andare l'antivirus.

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