talentaccio

mi è tornata voglia di scrivere

24 febbraio 2013

Eder scaccia la paura

Partitaccia oggi a Marassi contro il Chievo, grande Samp che vince 2 a 0 ma quanta fatica. Nel primo tempo gran gol di Poli, scomparso nella ripresa e inspiegabilmente in campo fino al 90° (ma perché non hanno messo Munari?) e miracolo vero di Romero.

Il portiere della Samp negli ultimi tempi sta giocando alla grandissima, nel primo tempo ha parato un tiro da fuori pericolosissimo di Guana con un colpo di reni magistrale, togliendo la palla dal sette con la mano di richiamo. Parata da tre punti, già a Napoli fece un paratone su Hamsik, dopo la papera all’andata contro il Chievo sul tiraccio di Di Michele, che ci costò il pareggio, davvero il portiere della Samp ci sta regalando dei punti pesanti.

Nel secondo tempo la squadra è stata troppo schiacciata dietro. Abbiamo subito troppo, Obiang impreciso e un po’ stanco, Krsticic poco propositivo con una discreta mancanza di personalità. Estigarribia sotto tono. Per fortuna ultimamente abbiamo una difesa ottima, che regge la pressione e non concede leggerezze. Ottimi Rossini, Costa e Gastaldello. Sarà dura per Palombo riprendersi il posto in squadra con un Rossini così, comunque melius abundare quam deficere.

Noto che Delio Rossi ha fatto le sue scelte, di fatto mettendo fuori un paio di titolari di Ferrara, in particolare Berardi che oggi non era nemmeno in panchina, e Maresca. Cambi che per ora gli danno ragione, grande Delio Rossi.

In attacco, Icardi chiuso bene e troppo isolato, non per colpa sua, ma per un centrocampo che oggi si è dedicato troppo alla fase difensiva e non accompagnava le uscite e i cambi di fronte della squadra. Detto questo, Icardi ha dovuto lasciare il campo al quarto d’ora della ripresa per un’uscita assassina del portiere del Chievo Puggioni, che doveva essere espulso e che invece se l’è cavata con un giallo. Un limite di Icardi è che non riesce a tenere la palla e a far uscire e salire la squadra. Ci dovrà lavorare su questo aspetto.

Ottima la scelta di Delio Rossi di far entrare Eder e non Maxi Lopez al posto di Icardi. Come sempre Eder si è sbattuto e oggi finalmente al 38° della ripresa, nel momento di maggior sofferenza per la squadra, che nel secondo tempo non si è mai resa pericolosa, ha segnato in contropiede un signor gol.

Meritato, bravo Eder che ha accettato di buon grado la concorrenza di Sansone, che oggi ha giocato discretamente. Anche lui non mi sembra un maestro nel far salire la squadra, ma obiettivamente oggi in fase costruttiva il centrocampo, in particolare Obiang e Krsticic, ha lasciato alquanto a desiderare. Domenica c’è il Parma in casa, un’altra occasione per allungare ulteriormente sulle inseguitrici. Grande Delio Rossi.

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23 febbraio 2013

Ecco una stuga

Una volta ero in Svezia in vacanza d’estate a casa di Tomas. Mi porta in acqua a provare gli sci d’acqua, non li avevo mai messi ma pensavo che visto che so sciare bene d’inverno non sarà poi così difficile.

Sono caduto due o tre volte, il motoscafo ti strattona, ma alla fine sono rimasto in piedi ed è stata una figata vera. Mentre andavo mi guardavo intorno ed era pieno di isolette e il vento arrivava forte, l’acqua era piatta e abbastanza dolce, perché il Baltico non è salato come da noi nel Mediterraneo. Era bellissimo.

La cosa bella degli scogli in Svezia, che si chiamano klippor, è che sono lisci e levigati, c’è del muschio secchissimo attaccato. Gli scogli in Svezia sono levigati, si vede che sono stati erosi da più tempo rispetto ai nostri in Italia. Quando vai al mare l’acqua sembra quella di un lago, dolce, e fa più freddo ma è un freddo corroborante. Quando esci stai bene, te la godi.

La cosa bella in Svezia sono le casette rosse, a spioventi, che sono colorate con le loro belle bandiere svedesi nel giardino. Ti dà l’idea dell’estate nordica.

Da noi in Italia la bandiera la vedi davanti al ministero o quando gioca la nazionale, o in caserma. Il tricolore non è che ne andiamo poi così fieri. Peccato.

Un’altra cosa bella a Stoccolma sono i laghetti in città dove ti fai il bagno. Basta prendere la metropolitana e ci arrivi in due fermate.

Ho digitato Svezia su Google e vengono fuori un mare di foto di Ibrahimovic. Belin, ho trovato la foto di una stuga e ve la metto.

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Pranzo della domenica

Oggi è sabato, piove, è mezzogiorno. Domani ci sono le elezioni, la Samp giocherà alle 12,30 contro il Chievo. Giusi e Pietro sono giù in Sicilia, ho appena parlato al telefono con Pietro che mi ha detto che si è comprato un nuovo set da pistolero, ma che le manette sono troppo strette, a Martina gliene entra soltanto una e così l’altra la attacca a un palo. Mi sembra una buona soluzione, poi mi ha detto che si sta allenando per la scuola con la nonna Teresa. Tutto a posto, e io vado a pranzo da Tina e Stefano.

Il pranzo della domenica inutile girarci intorno è uno dei capisaldi della mia vita, anche se oggi è sabato, allora dovrei dire il pranzo del sabato. Ma alla fine è il pranzo del giorno di festa, il sabato del villaggio prima delle elezioni, in questo casino generale che ci circonda. Ieri sera avevo le finestre aperte e sentivo Beppe Grillo dalla finestra che urlava come un pazzo, il prossimo parlamento sarà diverso, chissà se sarà meglio.

Dalla finestra si sentivano le urla di Grillo, le vuvuzelas e le trombe da stadio, c’era un clima da stadio, tamburi da gradinata sud. Sembrava un raduno di ultras e sicuramente non era un classico comizio politico. La gente è esasperata, lo scollamento fra politica, finanza e vita reale intesa come economia reale è ai massimi storici.

Gli unici comizietti televisivi che ho seguito su La7 con il grande Enrico Mentana sono stati scialbi, nessun confronto fra i candidati. Paura del confronto, incognita Grillo, crisi, gente incazzata e spread dietro l’angolo. Un quadretto mica da ridere per chi dovrà governare questo nostro paese, che è l’Italia.

Dovremmo però ricordarci che siamo l’Italia, un po’ come la Roma dell’altra settimana che ha bastonato la Juve. Va bene tutto, siamo in difficoltà, ma siamo pur sempre l’Italia e non ci sputerei sopra su questo paese. Belin, siamo forti e dobbiamo tirare fuori il meglio che abbiamo per superare questo periodo oscuro e ricominciare a fare punti. Certo che l’allenatore conta e i giocatori devono correre e non tirare indietro la gamba. A tutti i livelli, ma è vero che il pesce puzza dalla testa e così ci vorrà una testa a posto che dia l’esempio. Perché penso che sia una questione di esempio, in primo luogo, basta cazzoni sul ponte di comando.

Difficile dire come sarà il prossimo parlamento, di certo immaginare qualche grillino a Bruxelles ad un meeting dell’Ue non è una prospettiva rassicurante. E nemmeno pensare che in Parlamento ci sarà un esercito di grillini con cui fare i conti tutti i giorni, penso che la politica sia una materia complessa, sono d’accordo che si debba fare pulizia, ma poi le leggi chi le fa e chi le scrive? L’incertezza mi sembra alle stelle.

Fra un po’ vado a pagare il signor Carlo, ieri sera avevo finito i soldi e ho preso una bottiglia di vino a credito. Prima devo fare il bancomat. Poi andrò da Regoli a comprare un dolce per il pranzo della domenica, anzi del sabato, penso che prenderò una Sacher, quella di Regoli è buonissima.

La gente è incazzata, ieri sera dal signor Carlo il vinaio sotto casa che dà da bere ai grillini che vanno a San Giovanni si vedevano le facce della gente. La maggior parte erano ultra quarantenni, di bambini in piazza manco l’ombra. Però la piazza era zeppa, i sondaggi non ci sono in questi giorni, ci sono cifre discordanti, magari Grillo prende il 30%. E’ un’incognita completa, che paese assurdo. La speranza è non finire come in Grecia, sarebbe un disastro per tutti quanti. Non soltanto per noi italiani, vediamo come andrà a finire. Certo che sta volta fra astensione e voto di protesta sarà un bel terno al lotto.

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17 febbraio 2013

Romero e Poli sugli scudi

Ottimo zero a zero della Samp a Napoli. La squadra con l’inedito mister Limone in panchina strappa un punto al San Paolo senza rubare nulla e conferma il trend positivo di questo 2012, che a parte la sconfitta a Siena ha portato tanti punti in cascina e soprattutto pochi gol subiti.

Dopo lo zero a zero contro il Toro fuori casa un’altra partita esterna chiusa senza subire reti. Bene così. Domenica prossima in casa contro il Chievo ce la giochiamo. Intanto il Pescara terzultimo è a 21 punti mentre noi siamo a 29 e la zona calda si allontana sempre di più.

La diga di centrocampo ha imbrigliato un Napoli che si conferma fragile nei momenti topici della stagione. Oggi per la squadra di Mazzarri contava soltanto vincere e per l’ennesima volta non ci sono riusciti. Affari loro, e poi alla fine recriminare sulle condizioni del campo – ma non è lo stesso Napoli che se ne dovrebbe occupare, visto che è il loro campo di gioco? E per gli avversari le condizioni del campo non sono le stesse? – e la mancanza di sportività di Mazzarri, che non si presenta ai microfoni di Sky nel dopo partita, mi confermano l’impressione che il Napoli non è una grande squadra.

Cavani sotto tono, se non segna il matador il Napoli va in difficoltà. E Insigne ancora giochicchia un po' troppo per i miei gusti, meglio Pandev.

Tu devi essere una grande squadra sia quando vinci sia quando perdi. Altrimenti non sei una grande. Ma “belli cavelli” Mazzarri la simpatia non sa nemmeno dove sta di casa. Chiusa la parentesi Napoli. Anzi, se penso all'andata e al rigore di manica extra large che concessero al Napoli che portò via tre punti con il minimo sforzo penso che un punto oggi al San Paolo sia il minimo.

Passando alla Samp ottima prestazione di Romero, che da quando è arrivato Delio Rossi è migliorato tantissimo. Si vede che con Ferrara sentiva i fantasmi di Berni e Da Costa. Oggi ha fatto un paratone su Hamsik, deviando sul palo l’unica vera occasione che hanno avuto loro. Senza dimenticare che domenica scorsa contro la Roma ha neutralizzato il rigore di Osvaldo. Ottimo Sansone, che dopo la Roma si conferma uomo molto pericoloso. Ottimo anche Eder quando lo ha sostituito, un ingresso importante. Per la Samp è manna dal cielo avere due seconde punte che più o meno si equivalgono.

Ottimo Poli, che ormai regge bene tutti i 90 minuti. Bene De Silvestri in fase di contenimento, peccato per quell’occasione da gol cristallina che non ha concretizzato, bastava incrociare il tiro invece di tirare quella caccola sul primo palo.

Icardi sotto tono, ben contenuto da quel mastino ferraio di Cannavaro e dal suo degno compare Campagnaro. Ma va bene così, è sempre una spina nel fianco delle difese avversarie che però chiaramente gli prendono le misure anche perché è ancora giovane. Il suo difetto maggiore è che a volte non tiene abbastanza la palla. Ma imparerà.

Insomma, bella partita anche oggi. Samp sempre più consapevole dei propri mezzi, speriamo che a giugno non smembrino la squadra.

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16 febbraio 2013

Sto diventando calvin

So che non interessa a nessuno, ma ormai la mia “calvin klein”, cioè la mia calvizie incipiente sta avanzando sempre di più. Me ne faccio una ragione, non è che non ci dormo la notte, però è sempre una brutta presa di coscienza che non fa piacere. Belin, ci manca solo perdere i capelli, che palle.

Ho sempre avuto una massa di capelli compatti, è vero che negli ultimi anni mi sono stempiato e che i capelli si sono diradati. Ma adesso la cosa brutta è che si stanno diradando di brutto sul cucuzzolo. Dietro hanno preso un giro strano, sembra un riportone, perché stanno sparendo, si stanno ritirando. Ora che ce li ho abbastanza lunghi si vede di più. Mi toccherà rasarmeli con la macchinetta, così si vede meno e soprattutto non sto sempre lì a sistemarmeli.

E’ una cosa che mi dà abbastanza fastidio, anche se ci convivo tranquillamente. Più o meno. Sto perdendo i capelli, che palle, che rosicata.

Ho sempre avuto dei capelli da marocchino, una matassa. Da ragazzino mi chiamavano moquette per la massa di capelli crespi che avevo. Poi hanno iniziato a diventarmi grigi piuttosto presto. Già a 15 anni avevo una frezza bianca davanti. Ormai sono tutti grigiastri. Mi tocca rasarmi. Pure la barba ce l’ho grigia, sono un po’ indeciso se rasarmi tutto, anche la barba.

Alla Giusi la mia barba piace, perché dice che mi invecchia e mi toglie una fetta di mercato di potenziali pretendenti donne. Non ho idea se sia vero o no, anche perché in generale di pretendenti non ne ho. Soprattutto in quella fascia di età che la Giusi teme di più, cioè le ragazzine.

Non penso di poter essere un target per delle ragazzine. Ma in realtà non ne ho la più pallida idea, anche perché non ne conosco. La vita che faccio non sfiora minimamente l’universo femminile delle teenager, è un mondo che mi è completamente estraneo e con cui non saprei nemmeno come relazionarmi.

Vabbè, me ne farò una ragione, sto perdendo i capelli, mi terrò la calvin klein incipiente e così sia. Ma domani prendo la macchinetta e mi raso che si vede meno.

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10 febbraio 2013

Tre punti d'oro

Gran pomeriggio per la Samp, che regola la Roma con un perentorio 3 a 1. Dopo un primo tempo di puro contenimento, in cui la Samp rischia grosso, Delio Rossi cambia musica e toglie un inutile Soriano, azzeccando il jolly Sansone che si rivela il match winner, uomo partita Sky. Belin, che godere.

Al di là degli episodi che hanno premiato la Samp, gol dello 0 a 1 annullato per un fuorigioco che a onor del vero c’era, ma era millimetrico e comunque segnalato in ritardo, la Samp è andata in gol grazie ad un bellissimo sinistro incrociato di Estigarribia, lanciato in maniera magistrale da Sansone. Subito dopo, rigore per la Roma di Osvaldo, che si lascia ipnotizzare da Romero che blocca in due tempi.

Qui la Samp punisce i giallorossi, con la magistrale punizione a giro del mancino Sansone. La Roma non ci sta e due minuti dopo accorcia le distanze con Lamela, ma la Samp è brava e cinica a chiudere il match con Icardi che sfrutta al meglio l’unica occasione che gli capita, su un calcio d’angolo al bacio del mancino Sansone.

Se il buongiorno si vede dal mattino, Sansone è un grande acquisto per i blucerchiati. Gol e due assist in 45 minuti all'esordio per la seconda punta, ex Sassuolo, scaricata senza tanti complimenti da Ventura.

Grande merito della vittoria va a Delio Rossi che osa la seconda punta, dopo un primo tempo in cui la squadra era troppo schiacciata indietro. I giocatori della Samp, senza le due punte, tendono a chiudersi troppo e non riescono ad appoggiare Icardi che resta troppo isolato in avanti. Con il sostegno di Sansone, la musica è cambiata veramente. Premiata la squadra che ha osato di più, assistita peraltro da una certa fortuna perché nel primo tempo poteva prendere gol. Poi, se Osvaldo calcia un rigore così mollo e se l’arbitro annulla un gol non è certo colpa nostra.

Grazie Delio Rossi, grande mister, salvezza più vicina tanto più che oggi si giocava senza Palombo, e Rossini non ha demeritato per niente, e senza Eder. Degnamente sostituito da Sansone, che si propone come valida alternativa al brasiliano. Chissà che la concorrenza dell’ex Sassuolo non funga da pungolo per Eder, che per ora ha giocato un campionato a fasi alterne, condito da troppi infortuni e da un nervosismo a volte nocivo per la squadra. Vedremo.

Nota di merito per De Silvestri, un giocatore ritrovato dopo la naftalina di Ferrara, ed Estigarribia, rivedibile in fase difensiva – Lamela lo ha fatto ballare – non bene Soriano, che sembra un giocatore un po’ arruffone. Ma almeno adesso con Sansone c’è una valida alternativa in più, e visti i trascorsi di campagna acquisti a gennaio mi sembra davvero un bel colpo per noi.

Oggi, sul fronte, domestico ottima giornata. Pietro ha finalmente imparato ad andare in bicicletta, al Carlo Felice. Belin, ha vinto le sue paure e dopo tre ore di duro allenamento andava alla grande. Finalmente. Che soddisfazione!!! Poi, di sera abbiamo giocato ad un gioco Clementoni per imparare a leggere l’ora. Grande voglia di imparare di Pietro, che mi sembra un bambino molto tenace e voglioso di apprendere. Meglio così.

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Brunch al Pigneto

Domani c’è la Roma. A Marassi. Partitaccia. Loro hanno appena mandato via Zeman e il cambio di allenatore è sempre un’incognita, belin, speriamo bene. A noi mancherà Palombo, ho paura per la difesa, con il nuovo assetto a tre dietro Rossini è tutto da verificare. Speriamo bene.

Un pareggio mi andrebbe più che bene, l’importante di questi tempi è muovere la classifica. Un punticino alla volta, senza entrare in strani vortici come all’andata e mi sto toccando le palle mentre lo dico.

Oggi siamo andati al Pigneto, alla cucina Rosti, con una mandria di bambini per un brunch prolungato fino alle 16,30, è stata una piacevole giornata di sole, anche se fa molto freddo.

Ho visto che a Genova c’è l’allerta neve. Domani chiederò a mia madre se vuole venire qui a Roma. Magari si evita la gelata e la paralisi della città.

Stasera con Pietro abbiamo fatto un mega torneo a trottola tirolese e carta più alta. Mi sono divertito e alla fine ho cercato di fare qualche castello di carte, ma quelle carte di Shreck che abbiamo sono troppo sottili e quando arrivi al terzo piano cade tutto.

Dopo un po’ mi sono rotto e ho messo via tutto. Non vedo l’ora che Pietro sia in grado di giocare a Dama, Backgemmon, Scarabeo, magari scacchi, così imparo a giocare. Ho sempre desiderato imparare a giocare a scacchi, la mossa del cavallo e compagnia bella sono molto affascinanti.

Tra l’altro quella partita a scacchi di Max Von Sydov con la morte, nel film di Ingmar Bergman, mi è sempre piaciuta tantissimo. E mi sono sempre fermato a guardare le partite a scacchi per strada, quelle con le scacchiere grosse e i pezzi alti. Ce n’è una a Kungstraedgarden a Stoccolma che è sempre affollatissima.

Scarabeo, ormai Ruzzle, la versione per smartphone, sta diventando un fenomeno di massa. Oggi ero sull’autobus per andare al Pigneto e vicino a Piazza Lodi c’è un bar che organizza tornei di Ruzzle per uomini e donne. Chissà chi è più forte. Uomini o donne? E che senso ha? Il Ruzzle è come lo sci, che devi dividere le gare in competizioni maschili o femminili?

A Pietro sto leggendo un libro bellissimo su Roma antica, mi sono intrippato di brutto, fra Colosseo e imperatori, con delle immagini meravigliose. Glielo leggo di sera a letto, stamattina anche appena sveglio l'ha voluto, visto che è sabato si è fatto il doppio turno. Ad un certo punto si stava mettendo a piangere per la storia di Romolo e Remo, che lui chiama Remolo, perché il fratello ha ammazzato l'altro. Era disperato, poverino, ed è stato difficile spiegargli che è una leggenda, continuava a dire che voleva andare in cielo a trovare il povero Remolo morto ammazzato dal fratello. Si era convinto che fosse il bambinetto che prende il latte dalla Lupa.

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02 febbraio 2013

Blucerchiato

Tornare a Marassi l’altra domenica contro il Pescara è stata un’avventura mica da ridere. Sono arrivato all’una a Brignole e mi sono diretto allo stadio. Solita tappa al vespasiano, il Bisagno era abbastanza pieno, cielo plumbeo come al solito. Strani déjà vu, erano dieci anni che non andavo a Marassi. Ma era come il giorno prima.

Arrivo ai botteghini e mi rendo conto che qualcosa in dieci anni è cambiato, perché sono serrati. Chiedo a un ragazzo blucerchiato, mi dice che la domenica i biglietti non sa dove si comprano, ormai si prendono in anticipo e sono nominali. Non demordo, vado alle transenne dove ci sono gli steward.

Mi guardano come un corpo estraneo, non sai che i biglietti si fanno prima, al Samp Point? No, belin, non lo so, se no non sarei qui, ai miei tempi c’erano i botteghini, vengo da Roma, non sono pratico. Andiamo all’ingresso della Sud, per vedere se c’è qualche speranza, ma mi rimbalzano. Se vuoi, puoi provare al Samp Point in via Cesarea. Ma stai scherzando? Sono le due, non ce la farò mai, nemmeno in taxi.

Per fortuna arriva il presidente della Federclub, l’avevo incrociato prima alle transenne, mi dice aspetta qui, ci penso io. Dopo due minuti una signora mi passa una tessera, La avvicino al tornello, favoloso, entro nella Sud, pago 10 euro e sono nello stadio. Sensazioni irripetibili. Sei a zero per noi, forse l’ultima volta ero andato quando c’era Novellino, la Samp era ancora in B. E l’ultima volta nella Sud c’erano ancora Montella e Ortega in campo, sarà stato il ’99, l’anno della retrocessione.

La cosa strana, i cinque della terna arbitrale che fanno riscaldamento prima del match. Le maglie blucerchiate, il colore di Marassi sempre più sbiadito. Ai miei tempi era rosso. Il tifo da brividi, Dale, dale, dale Doooooria. Dale, dale, dale Doooo…..Troppe emozioni in un solo pomeriggio, grazie al presidente della Federclub che ha capito quanto ci tenevo. Un tumulto di ricordi assurdo, devo andare più spesso. Oggi c'è il Toro, forza la Sampdoria alè alèèè, forza la Sampdoria alè alèèè, alè alèèè, alèèè alè, forza Sampdoria, alè, alèèè.

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